Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno IV – Numero 557 AVVISO Ordine 1. Crisi occupazionale: Istituito un fondo di solidarietà per i colleghi iscritti all’ albo in stato di disoccupazione 2. ecm: Low dose medicine omeopatia, omotossicologia e nutraceutica basate sull’evidenza Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Aumentano i gadget della salute, arriva anche il ciuccio 'smart' 4. La pelle ci parla, impariamo ad ascoltarla Prevenzione e Salute 5. Ginocchia usurate? Attenzione allo sport 6. Termosifoni al massimo? Vie aeree ko Curiosità e Salute 7. Farmaci da banco, Tachipirina si conferma il più venduto anche nel 2014, sul podio anche Rinazina ed Enterogermina Mercoledì 14 Gennaio 2015, S. Felice martire, Bianca, Benedetta Proverbio di oggi……….. 'O cchù bunariello tene 'a guallera e 'o scartiello Sono uno peggiore dell' altro ORDINE/ECM: LOW DOSE MEDICINE OMEOPATIA, OMOTOSSICOLOGIA E NUTRACEUTICA BASATE SULL’EVIDENZA Crediti Formativi 24 per l’anno 2015 , n. sessioni 6+ 1. Al termine del Percorso Formativo sarà rilasciato un attestato dalla Associazione Medica Italiana di Omotossicologia di Milano e un Attestato di acquisizione di n.24 Crediti Formativi ECM dall’Ordine dei Farmacisti di Napoli come Provider. Per l’acquisizione dell’attestato di partecipazione e dell’attestato dei Crediti Formativi ECM è necessaria la partecipazione alle sessioni che si svolgeranno nelle seguenti date dalle 9,00 alle 13,30 presso l’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli, Via Toledo 156, Napoli: LOW DOSE MEDICINE OMEOPATIA, OMOTOSSICOLOGIA E NUTRACEUTICA BASATE SULL’EVIDENZA Domenica 18 Gennaio 2015 Domenica 15 Marzo 2015 Domenica 01 Febbraio 2015 Domenica 29 Marzo 2015 Domenica 22 Febbraio 2015 Domenica 18 Aprile 2015 Il Percorso Formativo è GRATUITO e rigorosamente a numero chiuso. AUMENTANO I GADGET DELLA SALUTE, ARRIVA ANCHE IL CIUCCIO 'SMART' Al Ces di Las Vegas migliaia di dispositivi La salute è sempre più uno degli obiettivi della cosiddetta 'elettronica di consumo'. Lo hanno affermato gli esperti riuniti in occasione del Ces, la fiera più importante al mondo di Las vegas, e lo confermano migliaia di gadget esposti, dal ciuccio 'smart' che monitora la temperatura a orologi e fasce sempre più complessi in grado di tenere conto di pressione, temperatura, calorie bruciate e decine di altri dati. Secondo i partecipanti al 'digital health summit', i prossimi anni vedranno un aumento dell'uso della telemedicina, che nel 2015 toccherà i 16 milioni di utenti solo negli Usa. La sempre maggiore abbondanza di dati che arrivano dai dispositivi permetterà anche di predire eventuali eventi avversi. (Salute e Benessere) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 557 PROFESSIONE E SALUTE FARMACI DA BANCO, TACHIPIRINA SI CONFERMA IL PIÙ VENDUTO ANCHE NEL 2014, SUL PODIO ANCHE RINAZINA ED ENTEROGERMINA L'antipiretico-analgesico Tachipirina resta ben saldo sul podio più alto dei farmaci senza obbligo di prescrizione più venduti in Italia anche nei primi 6 mesi del 2014. Un mercato, quello dei senza ricetta, che vale oltre 2,4 miliardi di euro, pari al 13,9% della spesa farmaceutica territoriale, come ricorda oggi una nota di AdnKronos Salute, che riferisce i dati di un'elaborazione Assosalute su dati Ims Health, sell out, relativi al periodo dicembre 2013-novembre 2014). I farmaci senza obbligo di prescrizione rappresentano il 16,4% delle confezioni di farmaci dispensate in Italia (quasi 304 milioni). Nella classifica del primo semestre 2014,  Tachipirina 500 mg in compresse (confezione da 20) svetta con oltre 2,8 milioni di confezioni fornite a farmacie ed esercizi commerciali,  Rinazina spray nasale (oltre 1,9 milioni di confezioni),  Enterogermina (1,9 milioni di confezioni).  Okitask, al secondo semestre 2013 era al secondo posto, scende al quarto (con oltre 1,7 milioni di confezioni fornite),  Voltaren Emulgel, farmaco usato per dolori reumatici e articolari (oltre 1,6 milioni di confezioni), che dal 15esimo posto del 2013 scala la classifica fino a entrare nella 'top 5'. La Tachipirina figura più volte, sempre in posizioni alte (per esempio sesta e 14esima) nelle sue molteplici versioni, dallo sciroppo alle compresse con dosaggi o confezioni diversi, fino alle supposte per bambini (la confezione da 10, 250 mg, è al 17esimo posto con oltre un milioni di confezioni vendute). Mentre il Maalox, citato con tanto di video a fine maggio 2014 da Beppe Grillo nel suo blog dopo il risultato sotto le attese ottenuto da M5S alle Europee, è 19esimo (la versione 'plus compresse masticabili', confezione da 30), in ripresa rispetto al secondo semestre 2013 in cui era 26esimo. Ma se si guarda al ranking dei primi 30 principi attivi nel campo dell'automedicazione più consumati in Italia nell'ultimo anno (dati Aifa da gennaio a novembre 2014), la situazione cambia. Il principio attivo a cui si fa più ricorso nel Belpaese è :  l'anti-infiammatorio diclofenac, con 98,7 dosi giornaliere per 1.000 abitanti,  nafazolina, al secondo e terzo posto.  acido ascorbico, la vitamina C, la cui versione made in Italy (il Cebion) ha compiuto 80 anni dal debutto proprio nel 2014.  Il paracetamolo è ottavo,  l'ibuprofene 11esimo. (AdnKronos Salute) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 557 SCIENZA E SALUTE LA PELLE CI PARLA, IMPARIAMO AD ASCOLTARLA La pelle ci manda continui segnali sul suo stato di salute ma, anche, sulla presenza di patologie di origine infettiva e neoplastica. Per questo è importante saper riconoscere i messaggi che ci invia. La pelle è la porta del nostro corpo sul mondo, è l’organo più esteso, molto sensibile e ricettivo, forte e fragile al tempo stesso che filtra e ci protegge dalle aggressioni che provengono dall’esterno e che per questo, a volte, diventa secca, si guasta, si ulcera, si ammala. Spesso, inoltre, la pelle ci avvisa se qualcosa, all’interno del nostro corpo, non va a dovere. Come riconoscere questi segnali? Ne parliamo con la dottoressa Marzia Baldi, dermatologa, responsabile degli Ambulatori di Dermatologia di Humanitas Gavazzeni. Quali sono i segnali che ci manda la nostra pelle e che cosa indicano? «I segnali della pelle sono molti ed è importante saperli interpretare. I primi riguardano la sua stessa salute. Quando, ad esempio, durante la giornata la sentiamo “tirare” e appare ruvida al tatto – come può accadere spesso in questi giorni di basse temperature – significa che è secca e ha bisogno di essere idratata in modo corposo ed efficace. Se, oltre al cambio di consistenza, la pelle ha anche un aspetto "spento", significa che non è stata pulita in modo adeguato o che c’è un “attacco” pericoloso di inquinanti provenienti dall’ambiente esterno. In questo caso la pelle diviene più sensibile e, oltre a una giusta idratazione, si rendono utili terapie locali di detersione accurata con utilizzo di topici esfolianti e antiossidanti». A volte però la pelle cambia del tutto colore. Quale può esserne la causa? «Se la pelle si mostra particolarmente arrossata si potrebbe essere in presenza di couperose, malattia che rappresenta il primo stadio di una più complessa patologia dermatologica, l’acne rosacea. In questo caso è possibile intervenire con creme, terapie laser, farmacologiche o, nei casi più estremi, chirurgiche». La pelle può essere la “spia” di patologie. Quali, in particolare? «La nostra pelle è in grado di inviarci anche messaggi più impegnativi, soprattutto attraverso il prurito. Se da una parte questo può dipendere da pelle secca o da dermatiti di varia origine – allergica o meno –, dall’altra il prurito può essere lo specchio di svariate patologie sistemiche di natura infettiva ma anche neoplastica. La pelle può essere la “spia” di patologie interne come, ad esempio, la dermatite herpetiforme di During, che è una dermatite pruriginosa che si associa alla celiachia, l’intolleranza intestinale al glutine. Spesso si giunge alla diagnosi della celiachia proprio dopo avere individuato questa forma di dermatite, che tende a scomparire o comunque a ridursi quando si ha una buona condotta dietetica, priva di glutine». I segnali della pelle possono essere riconosciuti da tutti o possono essere interpretati solo con l’aiuto di un dermatologo? «L’interpretazione dei segnali e dei sintomi mostrati dalla pelle è di sicuro uno dei compiti del dermatologo. Ma bisogna ricordare che il miglior conoscitore della propria pelle è la persona stessa, che deve essere abile nell’informare nel migliore dei modi il medico durante il colloquio clinico, che rappresenta un momento fondamentale di ogni visita dermatologica». (Humanitas Salute) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 557 PREVENZIONE E SALUTE TERMOSIFONI AL MASSIMO? VIE AEREE KO Il clima all'interno della nostra casa è troppo secco o troppo umido? Gli estremi non piacciono ai nostri bronchi. L'inverno è una stagione a rischio anche nelle abitazioni, come ci spiega lo pneumologo. Dal caminetto con troppa legna al calorifero troppo alto, passando per le stufette elettriche al massimo regime. L'inverno è entrato nella sua fase più rigida e i mezzi per scaldarsi, tra le pareti amiche, sono tanti. Molto spesso, però, l'aria di casa e quella dell'ufficio rischiano di trasformarsi in un problema per le nostre vie aeree. «Purtroppo, sia per errori di progettazione o per i materiali utilizzati nelle nostre abitazioni, o ancora per le cattive abitudini legate al controllo dei riscaldamenti, la qualità dell'aria e la salute delle vie aeree possono subire conseguenze», spiega il dottor Michele Ciccarelli, pneumologo e responsabile dell'Unità Operativa di Pneumologia di Humanitas. Casa... “calda” casa Non bisogna, infatti, scambiare il comfort con gli eccessi. «Spesso d'inverno sostiamo in ambienti in cui l'aria è rovente – dice il dottor Ciccarelli – ma un'aria troppo calda e secca, anche se non è una causa diretta di patologie, può diventare un "innesco" per alcuni soggetti con problemi respiratori. Ad esempio, nelle persone che soffrono d'asma l'aria troppo calda finisce per modificare la natura delle mucosa che ricopre le pareti bronchiali e ciò crea difficoltà respiratorie». Possediamo un sistema di respirazione molto sofisticato, che cerca di adattarsi agli ambienti. «La tendenza a tenere troppi alti i termosifoni è un errore – ricorda il dottor Ciccarelli –. La temperatura non dovrebbe mai superare i 22 gradi e se l'ambiente è secco bisognerebbe adoperare umidificatori». Evitando, avverte lo specialista, l'errore opposto: appartamenti che somigliano a serre tropicali. «Purtroppo per via dell'esposizione, per infissi sempre più spessi e a prova d'aria o per una scarsa coibentazione degli edifici – continua l'esperto – oggi viviamo in ambienti umidi. Ci sono stanze della casa in cui il tasso d'umidità supera il 60-70% e questo favorisce la proliferazione di microrganismi, muffe e acari della polvere, agenti allergenici per i pazienti». Il consiglio è di «creare le condizioni per un ricircolo continuo d'aria – dice il dottore –, tenendo sempre ben areate le stanze e usando se è il caso dei deumidificatori». In ufficio, occhio agli impianti di condizionamento In alcuni ambienti, come quelli di lavoro, il riscaldamento è assicurato da sistemi di condizionamento. «In questo caso – ricorda il medico – è bene garantire la manutenzione periodica delle macchine, cambiare i filtri evitando così che la colonizzazione di muffe e microrganismi diventi una fonte di contaminazione per tutto l'ambiente». Infine, occhio anche al caminetto. Assicura una bella atmosfera e calore naturale, ma insieme alle stufe che vanno a legna o a pellet, spiega lo specialista, «può diventare una fonte di micro-inquinanti ambientali – conclude il dottor Ciccarelli –. La fuliggine ha le stesse caratteristiche del particolato dello smog urbano e può diventare una fonte di irritazione per le mucose, particolarmente rischiosa per i soggetti già colpiti da malattie a carico dell'apparato respiratorio». (Humanitas Salute) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 557 GINOCCHIA USURATE? ATTENZIONE ALLO SPORT Dalla diagnosi alle terapie, l'esperto ci spiega come intervenire quando la cartilagine del ginocchio è compromessa dall'attività fisica intensa Ci sono sport che coinvolgono in modo particolare le ginocchia, e le continue sollecitazioni alle articolazioni nel tempo possono influire sulle condizioni delle cartilagini. L'esperto ci spiega come intervenire. La cartilagine articolare è un tessuto elastico e levigato, che riveste le estremità delle ossa consentendo loro di scivolare agevolmente l’una sull’altra in modo da permettere un normale movimento degli arti. Benché sia resistente, può accadere che, se sottoposta a una sollecitazione eccessiva, vada incontro a un progressivo processo di usura. Che, nei casi più estremi, può arrivare a provocarne lo sfaldamento fino a dare origine all’artrosi. Questo perché, essendo priva di nervi e vasi sanguigni, non è in grado di rigenerarsi. CAUSE - Per quanto non colpisca inevitabilmente chiunque pratichi un eccesso di attività fisica con carico eccessivo sulle gambe (come ballerini o maratoneti), è comunque questa una delle cause principali. Altri fattori predisponenti sono l’obesità, oppure una sorta di deformazione congenita degli arti inferiori (le cosiddette gambe a X con le ginocchia rivolte all’interno, o le 'gambe da cavallerizza' rivolte all’esterno), che sottopongono le ginocchia a un carico maggiore. Infine, può essere provocata anche da un trauma, come una lesione dei legamenti o una frattura. SINTOMI- Il principale è il dolore, unito a un gonfiore della parte interessata. Ma è frequente anche il fastidio nel tenere le ginocchia piegate, con la necessità di allungare le gambe o alzarsi e camminare. DIAGNOSI- È fondamentalmente clinica: i sintomi accusati dal paziente e alcuni particolari movimenti a cui viene sottoposto durante la visita specialistica sono in genere chiaramente rivelatori di usura della cartilagine. È però fondamentale associare una radiografia per valutare lo stato delle ossa e una risonanza magnetica per un esame più approfondito. Meno utile l’ecografia, che non fornisce una visione della cartilagine all’interno delle articolazioni. TERAPIE- Se dolore e fastidio sono controllabili è sufficiente concedersi un po’ di riposo ed evitare, o almeno ridurre, attività che li intensifichino durante o dopo, prima tra tutte la corsa. Quando si fanno più insopportabili si può provare con diversi rimedi ma è importante sapere che nessuno è indiscutibilmente efficace e risolutivo: farmaci analgesici e antinfiammatori, integratori, infiltrazioni cicliche di acido ialuronico (un componente della cartilagine) o di plasma arricchito di piastrine, terapie fisiche riabilitative e terapie strumentali come tecarterapia, ultrasuoni e laser. LE TECNICHE RIGENERATIVE- Esistono diverse tecniche che hanno lo scopo di rigenerare la cartilagine, ma essendo tutte relativamente recenti, non c’è ancora la possibilità di controlli a distanza sufficientemente lunghi per essere certi di un risultato duraturo nel tempo. Tutte sono basate sull’utilizzo di cellule del sangue o del midollo osseo del paziente, che vengono trattate in laboratorio e poi inserite attraverso un intervento chirurgico nella parte interessata rivestita da tessuto collagene, in modo che al di sotto si ricrei uno strato di cartilagine. Dopo un paio di giorni di ricovero, occorre avvalersi delle stampelle per 4-6 settimane, per non sollecitare pesantemente la cartilagine che sta ricrescendo. Prima di riprendere l’attività sportiva occorre invece lasciar passare qualche mese. LA CHIRURGIA- Quando l’articolazione del ginocchio è irrimediabilmente compromessa si ricorre all’artroprotesi. L’intervento consiste nell’asportare la zona cartilaginea sofferente, e nel rivestire le superfici con un impianto protesico parziale o totale, costituito da una lega di metallo con polietilene. Si resta in ospedale 4-5 giorni e poi si utilizzano le stampelle per circa un mese, con risultati in genere eccellenti e duraturi. Occorre poi sottoporsi per alcuni mesi a un’apposita riabilitazione muscolare . L’ATTIVITA’ FISICA- Conservare il tono muscolare è importante per supportare il lavoro dell’articolazione, ma bisogna ridurre le attività che comportano un sovraccarico sulle ginocchia, come la corsa o i saltelli di vario tipo. Vanno bene tutte quelle su cui non si fa ricadere il peso del corpo, come la bicicletta, il nuoto, la ginnastica in acqua e quella da praticare distesi a terra. (Ok, Salute e Benessere)

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