Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno III – Numero 470 AVVISO Ordine 1. Elezioni per il rinnovo del consiglio dell’ordine e del Collegio dei Revisori dei conti, 4-6 ottobre 2014 2. Aifa: raccomandazioni per la minimizzazione dei rischi cardiaci associati a domperidone Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Si usa tutto... Si getta tutto... Ma in quando tempo si distrugge? 4. Cancro seno, la doppia mastectomia non aumenta la sopravvivenza 5. Il caffè aiuta la vista: uno al giorno per combattere le malattie degli occhi ï‚· Prevenzione e Salute 6. Il segreto per vivere a lungo è stare all'impiedi 7. Dieta, ecco i falsi cibi leggeri da evitare 8. Troppo sale a tavola: uccide 1,65 milioni di persone al mondo Venerdì 05 Settembre 2014, S. Vittorino, Giordano Proverbio di oggi…….. Nun ce penzà, pigliate ‘nu cafè! ELEZIONI per il RINNOVO del CONSIGLIO DIRETTIVO dell’ORDINE e del COLLEGIO dei REVISORI dei CONTI, 4-6 OTTOBRE 2014 Le elezioni per il rinnovo del Consiglio direttivo e del Collegio dei Revisori dei conti dell’Ordine, per il triennio 2015-2017, si terranno nei giorni 4, 5 e 6 Ottobre p.v. Nei prossimi giorni saranno riportate le procedure e le modalità per lo svolgimento delle elezioni. AIFA: RACCOMANDAZIONI per la MINIMIZZAZIONE dei RISCHI CARDIACI ASSOCIATI a DOMPERIDONE L’utilizzo del farmaco è stato limitato al solo trattamento dei sintomi di nausea e vomito. Sono state introdotte limitazioni anche per quanto riguarda le dosi e la durata del trattamento, con la raccomandazione di regolare accuratamente i dosaggi in funzione del peso nei bambini. I prodotti a base di Domperidone sono ora controindicati  nei pazienti affetti da insufficienza epatica grave,  nei pazienti che presentano condizioni mediche in cui gli intervalli di conduzione cardiaca sono alterati o potrebbero esserlo,  nei pazienti che presentano patologie cardiache persistenti quali l’insufficienza cardiaca congestizia  e quando co-somministrati con farmaci che prolungano l’intervallo QT o potenti inibitori del CYP3A4. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 470 SCIENZA E SALUTE SI USA TUTTO... SI GETTA TUTTO... MA IN QUANDO TEMPO SI DISTRUGGE? Anche Tu puoi fare qualcosa PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 470 SCIENZA E SALUTE CANCRO SENO, LA DOPPIA MASTECTOMIA NON AUMENTA LA SOPRAVVIVENZA Sempre più spesso donne con tumore scelgono una chirurgia aggressiva che elimini anche la mammella sana per evitare il rischio che la malattia si ripresenti Angelina Jolie ha deciso di sottoporsi a una doppia mastectomia radicale perché geneticamente predisposta al tumore al seno, ma sta di fatto che l’asportazione di entrambe le mammelle sta diventando sempre più popolare anche fra le donne con una diagnosi di tumore in fase iniziale. Secondo una ricerca, pubblicata dalla rivista Jama, il numero di interventi è cresciuto molto, fra il 1998 e il 2011, benché l’approccio chirurgico radicale non assicuri una migliore sopravvivenza rispetto alla quadrantectomia seguita dalla radioterapia. Indagine su 189mila donne malate: Lo studio è stato condotto su oltre 189mila donne californiane, individuate attraverso il Registro Tumori della California (i medici hanno l’obbligo di segnalare tutti i casi di cancro dello Stato), alle quali era stato diagnosticato un tumore mammario:  più della metà (55%) hanno scelto la quadrantectomia più la radioterapia,  circa il 40% ha preferito ricorrere alla mastectomia radicale del seno malato  e il resto ha scelto la duplice mastectomia. Quest’ultima è risultata più frequente fra donne bianche, sotto i 40 anni, di elevato livello socioeconomico e con un’assicurazione privata. La percentuale di donne sotto i 40 anni che nel 1998 ricorreva a questo intervento era del 3,6 per cento delle donne, nel 2011 è arrivata al 335. Dieci anni dopo l’intervento di duplice mastectomia radicale la percentuale di donne decedute è risultata del 18,8%, mentre quella di chi aveva optato per la quadrantectomia seguita da radioterapia si è fermata al 16,8%. Il tasso di mortalità più elevato si è registrato fra chi è stato sottoposto a mastectomia del seno malato. I rischi dell’intervento invasivo: «Adesso sappiamo, dati alla mano - che le pazienti con cancro al seno, sottoposte a duplice mastectomia, non hanno una sopravvivenza migliore rispetto a chi sceglie la chirurgia conservativa». E punta il dito contro i rischi dell’intervento invasivo che può comportare complicazioni, richiede tempi di recupero più lunghi, prevede la ricostruzione del seno, può avere effetti sull’immagine corporea e sulla funzione sessuale ed è anche costoso. La quadrantectomia è, invece, molto meno impegnativa. Le donne però scelgono la mastectomia bilaterale per una serie di ragioni. Innanzitutto quando scoprono di avere una predisposizione o perché sono positive per i geni Brca1 e Brca2 o perché hanno una storia familiare di malattia. Secondariamente la preferiscono perché oggi le tecniche ricostruttive assicurano una maggiore simmetria fra le due mammelle. E poi perché si sentono più sicure, eliminando il rischio della comparsa di un nuovo tumore all’altra mammella. Dialogo con le pazienti: In un editoriale di commento al lavoro pubblicato su Jama, Lisa Newman dell’Univ. of Michigan si chiede appunto se la mastectomia della mammella sana come misura preventiva rappresenti un’opzione ragionevole, dal momento che comporta certamente dei rischi, ma nessun beneficio per la sopravvivenza. E invita i medici a dialogare con le pazienti che manifestano questa intenzione e a informarle sulla sicurezza e l’efficacia del trattamento. «È comprensibile che una donna cui viene diagnosticato un tumore sia scossa emotivamente - e non abbia la lucidità per recepire tutte le informazioni. Ecco perché il medico dovrebbe dare alla donna un po’ di tempo per riflettere perché non compia scelte sull’onda dell’impulsività». (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 470 IL SEGRETO PER VIVERE A LUNGO È STARE ALL'IMPIEDI Dire addio alla sedentarietà sarebbe più efficace di sfiancarsi in palestra Stare all'impiedi è il trucco per ritardare l'invecchiamento e vivere più a lungo. Quest'azione così semplice sarebbe tanto potente da prevenire l'invecchiamento del Dna. E' la scoperta dei ricercatori del Karolinska University di Stoccolma che è stata pubb. sul British Medical Journal. Se ti siedi muori prima - Secondo i ricercatori svedesi passare meno tempo seduti potrebbe essere più importante dell'esercizio. Le loro scoperte hanno mostrato una forte correlazione tra il tempo passato sulla sedia o sul divano e la lunghezza dei telomeri. I telomeri sono regioni terminali del cromosoma, il loro progressivoaccorciamento è associato all'invecchiamento cellulare. L'esercizio fisico è importante ma... "In molte nazioni, l'esercizio fisico è aumentato ma, allo stesso tempo, sono cresciute le ore che si passano seduti. Si sta facendo largo una preoccupazione riguardo, non solo alla bassa attività fisica, ma anche alla sedentarietà come nuovo fattore di rischio per la salute dei giorni nostri. Ipotizziamo che una riduzione nelle ore passate da seduti abbia una maggiore importanza dell'aumento delle ore dedicate all'esercizio". ... Anche il tempo passato sulla sedia - I ricercatori hanno posto sotto osservazione 49 adulti sovrappeso sedentari che hanno superato i 60 anni e hanno misurato la lunghezza dei telomeri nelle loro cellule sanguigne. Metà di loro aveva preso parte a un programma di esercizio della durata di sei mesi, mentre gli altri no. Il livello di attività fisica compiuto è stato registrato usando un diario e un contapassi. Lo studio ha rilevato che sebbene le persone che fanno più esercizio fisico hanno la tendenza a essere più sane, il fattore più importante per la lunghezza dei telomeri era quanto tempo passavano seduti. Gli scienziati hanno concluso che meno tempo una persona passava seduta, più lunghi erano i suoi telomeri e, quindi, maggiori le sue chance di vivere più a lungo. (Salute, TGcom24) DIETA, ECCO I FALSI CIBI LEGGERI DA EVITARE Mozzarella, barrette dietetiche, piselli, thè in bottiglia e minestroni già pronti, ecco alcuni dei cibi adatti alla dieta assolutamente da sfatare! Probabilmente avete passato l’intera primavera insieme ad una dieta ferrea, per arrivare alla stagione estiva in ottima forma. Altrettanto probabile che le vacanze, i viaggi e le partenze d’agosto, vi abbiano tornato indietro i kg persi, insieme a qualche interesse in più. Smaltirli non è mai semplice, ma grazie ad alcuni piccoli accorgimenti, non sarà certamente impossibile. La regola fondamentale, è avere una giusta conoscenza delle calorie e dei cibi da evitare con accuratezza. La mozzarella è uno degli ingredienti che falsano maggiormente pranzi considerati dietetici e cene povere. Essa contiene circa 300 kcal, oltre ad essere un formaggio; quindi affermarne la leggerezza, non è proprio esatto. Il discorso barrette energetiche, sostitutori pasti al cioccolato o ai cereali, è tra i più ambigui. Spesso contengono anche 270 kcal e a quanto a sazietà non se ne vede l’ombra! Meglio un bel piatto di verdure, con rispettiva pancia piena e circa 40 kcal ingerite. Aboliti anche i cereali, che tra carboidrati e zuccheri, sono sconsigliati. Minestrone e cibi preparati, anch’essi nel baratro dell’incertezza. Spesso cucinare da sè un bel mix di verdure, oltre ad essere più fresco e salutare, ha un apporto calorico di 200 o 300 kcal in meno. Da non sottovalutare zucchero, due cucchiaini oscillano intorno alle 100 kcal, meglio optare per quello di canna. Occhio al thè in bottiglia, ricco di zuccheri e conservanti, da sostituire con quello in polvere in estate o con le classiche tisane ed infusi naturali d’inverno. (Salute e Benessere) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 470 IL CAFFÈ AIUTA LA VISTA: UNO AL GIORNO PER COMBATTERE LE MALATTIE DEGLI OCCHI Secondo uno studio coreano-americano, la comune bevanda contiene potenti antiossidanti che possono svolgere un ruolo nella prevenzione delle patologie oculari legate all'età Un caffè al giorno aiuta la vista. Uno studio dell'Università americana Cornell ha dimostrato come i potenti antiossidanti presenti nella bevanda possono svolgere un ruolo nella prevenzione delle malattie oculari legate all'età e la degenerazione della vista. Gli scienziati hanno mostrato come l'acido clorogenico somministrato ai topi abbia avuto effetti positivi sulla retina. Che il caffè assunto con moderazione abbia dei benefici è cosa nota: studi precedenti hanno dimostrato come riduca il rischio di malattie croniche come il morbo di Parkinson, il cancro alla prostata, il diabete, il morbo di Alzheimer e più in generale il declino cognitivo correlato all'età. L'acido clorogenico funziona nei topi - Questa ricerca, invece, ha scoperto che la popolare bevanda porta benefici agli occhi. Nello studio gli occhi dei topi sono stati trattati con l'ossido di azoto, che porta alla degenerazione della retina. I ratti pre-trattati con l'acido clorogenico non hanno riportato danni alla retina. In futuro un collirio? - Dal momento che gli scienziati sanno che l'acido clorogenico ed i suoi metaboliti vengono assorbiti dal sistema digestivo umano, il prossimo passo di questa ricerca è quello di determinare se bere il caffè dia effettivamente benefici diretti alla retina. Se i futuri studi dimostreranno ulteriormente l'efficacia dell'acido clorogenico, si potrebbero creare composti sintetici assumibili come collirio. (Salute, TGcom24) TROPPO SALE A TAVOLA: UCCIDE 1,65 MILIONI DI PERSONE AL MONDO La morte di un milione e 650mila persone ogni anno nel mondo può essere attribuita all'eccessivo consumo di sale, oltre la dose giornaliera raccomandata dall'Oms che è pari a 2 grammi al dì di sodio. Pari a un cucchiaino da tè al giorno. Lo rivela un maxi studio mondiale pubblicato sul New England Journal of Medicine. Gli esperti hanno stimato (con i test sulle urine e i questionari nutrizionali) un consumo di sodio medio nel mondo pari a quasi il doppio di quello raccomandato dall'Oms, con punte anche superiori a 5 g. al giorno in Asia Centrale. Anche da noi sono state registrate punte di 10 g. al giorno, tra quello che si aggiunge ai cibi e quello che è naturalmente negli alimenti. Gli epidemiologi hanno stimato gli effetti di questi consumi di sale sulla pressione del sangue e infine gli effetti dell'ipertensione sale-correlata sul rischio cardiovascolare, per es. di infarto. Con tutte queste complesse stime hanno calcolato che 1,65 milioni di persone nel mondo, ogni anno muoiono per cause cardiovascolari come un infarto da riferirsi direttamente all'eccesso di sale a tavola. Questa è solo una parte dei danni del sale in termini di vite umane, concludono gli epidemiologi, perché l'eccesso di sodio può causare serie malattie renali e allo stomaco.

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