Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno VII – Numero 1435 AVVISO Ordine 1. ORDINE: Progetto “Un Farmaco per tutti” “Una Visita per Tutti” 2. Odine: esercizio abusivo della professione 3. Ordine: WEB-TV dell’Ordine di Napoli 4. Ordine: eventi Ottobre 5. Ordine: Corso FAD in farmaFAY Notizie in Rilievo Scienza e Salute 6. La Disfunzione Erettile predice l'infarto, lo rivela una ricerca durata 10 anni 7. acufene, la psicoterapia risolve un caso su due Prevenzione e Salute 8. Che cosa provoca il bruciore di stomaco? 9. Cosa mangiare quando si ha l'influenza? 10. Perché la quarantena dura proprio quaranta giorni? Meteo Napoli Giovedì 11 Ottobre ï‚· Variabile Minima: 16° C Massima: 26°C Umidità: Mattina = 41% Pomeriggio = 56% Giovedì 11 Ottobre 2018 – S. Firmino Proverbio di oggi……… Rafaniè, fatte accattà 'a chi nun te sape La Disfunzione Erettile predice l'infarto, lo rivela una ricerca durata 10 anni La disfunzione erettile è un'importante spia della salute maschile: evidenzia il pericolo di un infarto, ed è associata ad un aumento dei rischi di morte per questa patologia. È quanto emerge da uno studio condotto a Padova e in pubblicazione su una rivista scientifica di settore. In sostanza, «la disfunzione erettile non limita i problemi alla sfera sessuale. Tutt'altro - La nostra indagine, durata 10 anni, ci ha permesso di verificare che questa patologia in termini statistici predice rischi di problemi cardiaci e quindi una attesa di vita inferiore». «L'uomo ancora si vergogna di parlare di questo problema, anche con il proprio medico», dice Foresta. Ma la prevenzione passa anche attraverso la consapevolezza dei rischi collegati all'osteoporosi, all'andropausa, al diabete, all'obesità e al fatto che gli uomini si curano e controllano molto meno delle donne. D'altro canto, scoprire di avere anche una minima disfunzione erettile potrebbe salvare la vita. Lo studio condotto negli ultimi dieci anni a Padova su trecento maschi tra i 35 ed i 65 anni e realizzata mediante analisi con eco-color-Doppler penieno, mostra che «i pazienti con patologie delle arterie cavernose, quali l'aumentato spessore delle pareti o la presenza di placche aterosclerotiche presentano anche segni di compromissione vascolare generalizzata, soprattutto a livello della carotide e dell'arteria femorale». Ciò si associa ad un aumentato rischio di incorrere in futuro in patologie di natura cardiovascolare, aumentando fino a sei volte il rischio di problemi cardiovascolari, ad es. infarto e ictus. «La reticenza dei maschi nel rivolgersi al medico si acutizza nel momento in cui viene coinvolta la sfera sessuale». «Tuttavia, proprio la disfunzione erettile, una delle più comuni patologie andrologiche, rappresenta un significativo campanello d'allarme di importanti condizioni di salute sottostanti, in particolare concernenti il sistema cardiovascolare». (Salute, Il Mattino) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1435 PREVENZIONE E SALUTE CHE COSA PROVOCA IL BRUCIORE DI STOMACO? A tutti può capitare di soffrirne. A volte basta poco: si sgarra a tavola, si mangia troppo e male, si beve più del solito. A complicare le cose, poi, ci si può mettere lo stress. In circa il 90% dei casi la sensazione di bruciore e acidità che si localizza al centro dell'addome è legata a disturbi dell'apparato digerente, primo tra tutti il reflusso gastroesofageo, dovuto alla risalita di succhi gastrici verso l'esofago. Altre volte è colpevole la gastrite. Le schede redatte con la consulenza di Alessandro Repici, responsabile dell’Unità operativa di Endoscopia digestiva all'Istituto Humanitas di Milano. Le cause del bruciore di stomaco - Reflusso gastroesofageo È causato dalla risalita di materiale acido proveniente dallo stomaco nell’esofago, dove esercita un’azione irritante. Il bruciore di solito appare subito dopo il pasto. Altri possibili sintomi sono il rigurgito acido e un senso di digestione lenta e faticosa. Le cause del bruciore di stomaco - Dispepsia È un disturbo funzionale legato a cattiva alimentazione, ansia, stress e tensioni. Il bruciore di stomaco di solito compare poco dopo il pasto. Altri sintomi possibili sono la digestione lenta e la pancia gonfia. Le cause del bruciore di stomaco - Gastrite da farmaci È legata all’uso eccessivo di antidolorifici e antinfiammatori non steroidei, compresa la cardioaspirina, utilizzata nella prevenzione cardiovascolare. Il bruciore compare 1-2 ore dopo il pasto. Se con il passare del tempo si avverte un dolore trafittivo, potrebbe essere spia di un’ulcera. Le cause del bruciore di stomaco - Infezione con Helicobacter Pylori L’infezione con questo batterio favorisce lo sviluppo di gastrite (l’infiammazione della mucosa dello stomaco), ulcera gastrica e ulcera duodenale. In caso di gastrite in genere il bruciore compare 1-2 ore dopo il pasto, mentre in caso di ulcera 4-5 ore dopo il pasto. Può essere presente un dolore di tipo trafittivo, come una pugnalata, appena sotto lo sterno. La diagnosi Se il bruciore è occasionale non occorrono particolari accertamenti, ma se persiste e non migliora con i farmaci può essere utile eseguire la ricerca dell’Helicobacter pylori, con il test del respiro o un esame sulle feci, e la gastroscopia. La gastroscopia, associata alla biopsia di alcuni frammenti della mucosa gastrica, è indicata in modo particolare nei seguenti casi:  nei soggetti sopra i 45-50 anni per escludere un’ulcera grave o un tumore  nei soggetti sotto i 50 anni nel caso in cui, dopo la terapia, continuino a persistere i disturbi gastrici o comunque in presenza di sintomi di allarme come, per esempio, calo di peso e anemia anche in assenza di evidenti perdite di sangue. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1435 Le cure  Se il bruciore di stomaco è occasionale in genere si ricorre a farmaci antiacidi, come bicarbonato di sodio o prodotti a base di sali di magnesio e alluminio. In alternativa si possono usare i cosiddetti alginati o i farmaci che combinano acido ialuronico e condroitin solfato, che proteggono in modo meccanico lo stomaco dall’acido e ne impediscono il reflusso in esofago.  Se i disturbi sono ricorrenti o cronici, si ricorre a farmaci che inibiscono la secrezione acida (i cosiddetti PPI o inibitori della pompa protonica).  Se si riscontra la presenza dell’Helicobacter pylori la terapia è a base di un particolare cocktail di antibiotici per 10 giorni, da associare all’assunzione di PPI  Se è presente un’ulcera provocata dall’abuso di farmaci antinfiammatori non steroidei il trattamento prevede l’abolizione di questi ultimi e il ricorso a una terapia che diminuisca l’acidità gastrica con farmaci mirati come gli antagonisti dei recettori H2 istaminici o i PPI  Chi segue una terapia con cardioaspirina dovrebbe assumere a scopo preventivo farmaci gastroprotettori (PPI)  In caso di dispepsia bisogna rivedere il proprio stile di vita e migliorare l’alimentazione. I consigli utili per prevenire e attenuare il dolore Ecco alcuni accorgimenti che aiutano a contrastare il bruciore di stomaco:  non fumare  limitare gli alcolici  limitare il consumo di bevande contenenti caffeina (caffè, tè, cola)  ridurre l’assunzione di cibi ad alto contenuto acido (agrumi, aceto, pomodori, menta, liquirizia, cioccolato)  evitare di usare troppe spezie (soprattutto pepe e peperoncino)  ridurre i cibi e i condimenti grassi, la cui digestione richiede tempi più lunghi  evitare pasti abbondanti  evitare di indossare abiti o pantaloni stretti (che possono comprimere l’addome)  non coricarsi subito dopo un pasto  alzare la testata del letto di 20-30 cm se si soffre di reflusso. (Salute, Corriere) SCIENZA E SALUTE PERCHÉ LA QUARANTENA DURA PROPRIO QUARANTA GIORNI? La quarantena indicava il periodo di isolamento cui erano costrette le navi sospettate di trasportare persone o animali contagiosi . Se ne trova traccia già ai primi del ’400, quando ancora era vivo il ricordo della peste nera, in relazione alle navi in arrivo a Venezia dai possedimenti dalmati. Credenze e tradizioni: I quaranta giorni dipendono dal fatto che si riteneva che dopo questo lasso di tempo un ammalato di peste non fosse più contagioso. In realtà la malattia era diffusa dalle pulci dei topi, che dopo la quarantena erano sempre vivissime, ma il numero ebbe ugualmente successo perché presente nelle tradizioni popolari, nei passi biblici e nella liturgia cattolica (quaresima ecc.). Oggi ha assunto il valore generico di isolamento precauzionale di durata variabile. PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1435 SCIENZA E SALUTE ACUFENE, LA PSICOTERAPIA RISOLVE UN CASO SU DUE Li “sentono” 3 milioni di italiani e per loro sono ora in arrivo buone notizie. Contro l’acufene in un caso su due la terapia cognitiva dimezza il fastidio. A sostenerlo con “dati dal mondo reale”, ovvero non provenienti da trial, ma raccolti attraverso cartelle cliniche, è una nuova analisi pubblicata sulla rivista scientifica Ear and Hearing. Ne abbiamo parlato con il dottor Giovanni Colombo, responsabile di otorinolaringoiatria dell’ospedale Humanitas. PSICOTERAPIA E ACUFENE Gli approcci basati sulla consapevolezza già da tempo sono considerati di beneficio per i pazienti con acufene cronico, un disturbo dalle cause spesso ignote e finora senza una cura definitiva. La maggior parte delle prove in materia finora proveniva da piccoli studi, ma il nuovo studio descrive invece l’impatto della terapia cognitiva basata sulla consapevolezza (MBCT), utilizzando un approccio standardizzato sul più grande campione di pazienti con acufene cronico fino ad oggi utilizzato. I ricercatori hanno selezionato 182 pazienti con acufene cronico e doloroso da una clinica specializzata. I volontari hanno completato un programma di terapia cognitiva basata sulla consapevolezza di otto settimane. Le misure relative al disagio psicologico correlato all’acufene sono state annotate prima dell’intervento, dopo l’intervento e dopo un follow-up di sei settimane. Dopo l’intervento, sono stati rilevati miglioramenti del disagio correlato all’acufene nel 50% dei casi. I cambiamenti sono stati definiti ‘significativi’ e associati in particolare ad aumenti nell’accettazione dell’acufene e nella consapevolezza. COS’È L’ACUFENE? “Per acufene si intende la percezione continua di suoni o rumori in assenza di uno stimolo esterno – ha spiegato il dottor Colombo -. Si tratta di una condizione comune (ne soffre circa il 20% della popolazione) associata in circa il 97% dei casi ad un difetto dell’apparato uditivo. Questa condizione è generalmente ben tollerata ma può tuttavia creare in circa il 6-10% dei pazienti un disagio non trascurabile determinando disturbi del sonno, della concentrazione, emotivi e di socializzazione”. “Purtroppo gli studi clinici non hanno dimostrato efficacia certa e riproducibile di trattamenti farmacologici né dell’uso di integratori o di erbe medicinali – ha proseguito lo specialista -. Quindi le cure sono volte a ridurre la percezione dell’acufene e lo stress ad esso correlato mediante interventi di psicoeducazione o di stimolazione acustica come mascheramento con suoni dolci e rilassanti con un adeguato ‘counseling’”. L’APPROCCIO CORRETTO ALLA TERAPIA “Il corretto approccio punta prima a chiarire la natura della patologia causa di acufene, mediante una visita otorinolaringoiatrica (ad esempio, un banale tappo di cerume può determinarlo) e se necessario con l’esecuzione di esami audiologici e radiologici in casi selezionati e successivamente, esclusa una causa organica, a tentare di curare il disagio che ne deriva – ha affermato Colombo -. Vari studi dimostrano come la terapia cognitivo-comportamentale e le tecniche meditative quali il “mindfulness” (oggi molto in voga), possano influenzare positivamente il modo in cui il paziente gestisce la propria condizione, aiutandolo ad accettarla nel corso del tempo ed alleviando lo stress legato ad essa, tanto da ridurre l’intensità del disturbo in circa il 50% dei casi”. (Salute, Humanitas) Anno VII – Numero 1435 PAGINA 5 SCIENZA E SALUTE COSA MANGIARE QUANDO SI HA L'INFLUENZA? Quando si è costretti a letto dall’influenza bisogna vincere la debolezza e rafforzare il proprio sistema immunitario con una dieta composta da cibi leggeri, digeribili e al tempo stesso nutrienti. Quando arriva l’influenza, quando ci sentiamo debilitati da febbre, tosse, raffreddore, l’ultima cosa cui pensiamo è la dieta che dobbiamo seguire. La debolezza diffusa che colpisce il nostro corpo durante l’influenza influisce anche sulla voglia di mettersi a tavola a consumare cibi, di qualsiasi sorta essi siano. Un comportamento che nasce spontaneo, ma che bisogna cercare di evitare, come sottolinea la dottoressa Stefania Setti, Medico Nutrizionista, responsabile dell’Nutrizione Clinica e Dietologia di Humanitas Gavazzeni. Dottoressa Setti, come ci dobbiamo comportare, dal punto di vista alimentare, quando siamo influenzati? «Anzitutto dobbiamo cercare di mangiare qualcosa, perché il sistema immunitario ha bisogno di energie per combattere e vincere lo stato influenzale in cui si trova il nostro organismo. Poi dobbiamo cercare di consumare cibi e bevande che possano essere utili a contrastare la malattia e che devono dunque essere digeribili e leggere ma al tempo stesso nutrienti». Quali sono dunque i cibi da preferire durante l’influenza? «Nella dieta dell’influenzato devono entrare cibi ricchi di vitamine, soprattutto la vitamina C e la vitamina E, e di minerali come ferro e zinco. Non deve quindi mancare la frutta, sopratutto le arance, i kiwi e i mandarini, e la verdura, in particolar modo gli ortaggi della famiglia cui appartengono i cavoli e i broccoli. Benefici possono poi derivare da zuppe calde, a base di legumi e cereali, che hanno una bilanciata composizione dal punto di vista nutrizionale». Quali, invece, bevande possono fare bene durante gli stati influenzali? «Bisogna bere tanta acqua e poi the e tisane calde cui può essere aggiunto un po’ di miele, ma senza esagerare, e ovviamente spremute di agrumi. Da evitare, invece, gli alcolici che danno un'iniziale ma effimera sensazione di calore seguita subito dopo però da vasocostrizione che peggiora la sensazione di freddo provocata tipicamente dalla fase di innalzamento della temperatura corporea». E dal punto di vista dei cibi, infine, che cosa è meglio evitare? «Consigliabile è di sicuro evitare di mangiare cibi particolarmente elaborati, fritti o comunque ricchi di grassi, ovvero tutte le preparazioni che rendono particolarmente difficoltoso il processo digestivo andando a peggiorare il quadro di malessere generale già esistente a causa dell’influenza». (Humanitas, Salute) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1435 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca Progetto “Una Visita per Tutti” Mese di Ottobre dedicato alla prevenzione dell’Insufficienza Venosa Venerdì 12 Ottobre - (dalle 10.00 alle 18.30) S. ANTIMO (NA); Via Roma, n. 177 Martedì 16 Ottobre - (dalle 10.00 alle 18.30) GIUGLIANO (NA); Piazza Antonio Gramsci, n. 1 Mercoledì 24 Ottobre - (dalle 10.00 alle 18.30) CASANDRINO (NA); Via Paolo Borsellino, n. 41 Venerdì 26 Ottobre - (dalle 10.00 alle 18.30) QUALIANO (NA); Corso Campano, n. 241 Martedì 30 Ottobre - (dalle 10.00 alle 18.30) S. SEBASTIANO al VESUVIO; P.zza Meridiana 40 Mercoledì 31 Ottobre - (dalle 10.00 alle 18.30) MARIGLIANO (NA); Corso Umberto I, n. 25 Lunedì 8 Ottobre Il Camper della Salute dell’Ordine fa sosta a Scampia – Napoli Oltre 120 visite con ecocolor-doppler di prevenzione e di informazione sulle malattie venose. Grazie al Collega RICCARDO IORIO FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA PAGINA 7 Anno VII – Numero 1435 Valutazione delle ANALISI CLINICHE : Aggiornamento per il Farmacista Di seguito lo schema generale del corso SCHEMA DEL CORSO FAD IN FARMADAY: 18 CF Modulo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 TITOLO Data ACE (Angiotensin Converting Enzyme) ACTH (Adreno Cortico Tropic Hormone) Aldolasi Anticorpi - Antigene AU Apolipoproteina B - Azotemia QUESTIONARO n.1 Calcio Sierico – Bicarbonati plasmatici Bilirubina Cancro Antigene 15.3 (Ca 15.3)- 50 - 125 Catecolammine Plasmatiche - CD4 Antigene Carcino-Embrionale (CEA) QUESTIONARO n.2 Cellule LE - Fattore LE - Rosette LE -Cellule di Heller- Clearance Renale Cloruri Sierici - CO2 Totale Plasmatica Colesterolo Totale e LDL Sierici (1) Colesterolo Totale e LDL Sierici (2) Cortisolo Sierico QUESTIONARO n.3 Creatin-Fosfochinasi (CPK) Sierica Elettroforesi - Elettroliti Ematocrito - Emocultura Emoglobina Glicosilata Eritropoietina Sierica Diedro-Epiandrosterone Solfato Sierico (DHEA) QUESTIONARO n. 4 Modulo 8 Ottobre 9 Ottobre 10 Ottobre 11 Ottobre 12 Ottobre 21 22 23 24 25 15 Ottobre 16 Ottobre 17 Ottobre 18 Ottobre 19 Ottobre 26 27 28 29 30 31 22 Ottobre 23 Ottobre 24 Ottobre 25 Ottobre 26 Ottobre 32 33 34 35 29 Ottobre 30 Ottobre 36 37 31 Ottobre 38 1 Novembre 39 2 Novembre 40 TITOLO Estradiolo Plasmatico Fattore Reumatoide Fattori della Coagulazione Ferritina Sierica Alfa-Fetoproteina Plasmatica (AFP) Fosfatasi Acida e Alcalina Sierica (ALP) QUESTIONARO n. 5 FT3 e FT4 - Gica Sierico (CA19-9) Formula Leucocitaria del Sangue Gamma GT - GH Plasmatico Glicemia Globuli Bianchi QUESTIONARO n.6 Gonadotropine Plasmatiche (FSH, LH) Immunoglobuline Sieriche (Ig) – Epatite Insulina Plasmatica-Latticodeidrogenasi Analisi Feci Analisi Urine 1 QUESTIONARO n.7 Analisi Urine 2 Analisi Urine 3 Urinocultura Liquido Amniotico – Pericardico – Pleurico – Pap Test Tampone Faringeo –Tonsillare – Uretrale -Vaginale Modulo complementare finale Data 5 Nov 6 Nov 7 Nov 8 Nov 9 Nov 12 Nov 13 Nov 14 Nov 15 Nov 16 Nov 19 Nov 20 Nov 21 Nov 22 Nov 23 Nov 26 Nov 27 Nov 28 Nov 29 Nov 30 Nov QUESTIONARO n.8 Il link che Ti “porterà” direttamente sulla piattaforma FAD del Provider. www.ecm-corsi.it COME PARTECIPARE 18 Crediti ECM a) Inviare all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. la richiesta di fruizione del Corso. Tale richiesta deve contenere i seguenti dati: 1. Nome, Cognome; 2. Codice Fisc. , indirizzo mail (non PEC!!), 3. luogo e data di nascita, 4. n. tel. mobile che verrà utilizzato solo per comunicazioni urgenti relative a modifiche del Corso PAGINA 8 4/ FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA PAGINA 9 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1435 ESERCIZIO ABUSIVO della PROFESSIONE Art. 12 1. 11/1/2018 n. 3 (Legge Lorenzin) Esercizio abusivo di una professione 1. L'articolo 348 del codice penale e' sostituito dal seguente: «Art. 348 (Esercizio abusivo di una professione).  Chiunque abusivamente esercita una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato è punito con la RECLUSIONE da sei mesi a tre anni e con la multa da € 10.000 a € 50.000. La condanna comporta la pubblicazione della sentenza e la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e, nel caso in cui il soggetto che ha commesso il reato eserciti regolarmente una professione o attività, la trasmissione della sentenza medesima al competente Ordine, albo o registro ai fini dell'applicazione dell'interdizione da uno a tre anni dalla professione o attività regolarmente esercitata. Si applica la pena della RECLUSIONE da uno a cinque anni e della multa da € 15.000 a € 75.000 nei confronti del Professionista che ha determinato altri a commettere il reato di cui al primo comma ovvero ha diretto l'attività delle persone che sono concorse nel reato medesimo». ORARI e TURNI di APERTURA Art. 1 comma 165 1. Concorrenza 124/2017 Gli orari e i turni di apertura e di chiusura delle farmacie convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale stabiliti dalle autorità competenti costituiscono il livello minimo di servizio che deve essere assicurato da ciascuna farmacia. E' facoltà di chi ha la titolarità o la gestione della farmacia di prestare servizio in orari e in periodi aggiuntivi rispetto a quelli obbligatori, purchè ne dia preventiva comunicazione all'autorità sanitaria competente e all'ordine provinciale dei farmacisti e ne informi la clientela mediante cartelli affissi all'esterno dell'esercizio.

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