Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno VII – Numero 1405 AVVISO Ordine 1. ORDINE: Progetto “Un Farmaco per tutti” “Una Visita per Tutti” 2. ORDINE: eventi Luglio Notizie in Rilievo Scienza e Salute Martedì 31 Luglio 2018 – S. Ignazio di Loyola Proverbio di oggi……… E chiacchiere nun jéncheno ‘a panza.. VACANZE 2018 Si ricorda, che ai sensi della legge 183/2011 le certificazioni sono sostituite dalle “AUTOCERTIFICAZIONI” 3. a che cosa è dovuto il dolore alla scapola? 4. Embolia cerebrale, ictus, emorragia: i sintomi e cosa fare per prevenirli Prevenzione e Salute 5. Ginocchio del corridore, cos’è e come curarlo? Meteo Napoli Martedì 31 Luglio ï‚· Sereno Minima: 23° C Massima: 34 °C Umidità: Mattina = 50% Pomeriggio = 56% Il Presidente dell’Ordine, unitamente al Consiglio Direttivo Augura a tutti Voi di trascorrere un periodo di SERENE VACANZE FARMADAY RIPRENDE CON LA SUA SOLITA PUNTUALITÀ LUNEDÃŒ 3 SETTEMBRE SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1405 SCIENZA E SALUTE A CHE COSA È DOVUTO IL DOLORE ALLA SCAPOLA? Alla base di solito ci sono contratture muscolari provocate da posture sbagliate o da traumi, In genere la sofferenza interessa l’area tra la radice del collo e il dorso, sul lato destro o sinistro. DISTURBO COMUNE Il dolore scapolare è un disturbo abbastanza comune che può avere origine da un processo infiammatorio a livello della scapola stessa o, più di rado, da altre parti del corpo. In genere interessa l’area tra la radice del collo e il dorso, sul lato destro o sinistro «La scapola — spiega Giuseppe Sessa, dir. della Clinica ortopedica all’Università di Catania, è un osso piatto e simmetrico di forma triangolare, localizzato sulla superficie dorsale del torace. Ha l’importante funzione di supportare i muscoli coinvolti nei movimenti della spalla. I muscoli che stabiliscono contatti con la scapola sono numerosi e comprendono: elevatore della scapola, romboidi, tricipiti, trapezio e deltoide». LE CAUSE Nella maggior parte dei casi il dolore alla scapola è legato a contratture muscolari, soprattutto a livello del muscolo elevatore della scapola.Talvolta, soprattutto negli anziani, il dolore alla scapola può essere causato dall’Herpes zoster (fuoco di Sant’Antonio). Più di rado il dolore scapolare può essere secondario a patologie di alcuni organi interni (polmone, cuore, cistifellea, ecc.) che possono dare irradiazione dolorosa alla scapola (dall’infarto, alla pericardite). Le fratture della scapola sono rare, quasi sempre esito di forti traumi al torace. Le contratture possono avere origine da traumi, sollecitazione meccanica eccessiva (esercizi con pesi) o da problematiche alla colonna cervicale (vizi posturali, ernie discali). I SINTOMI In caso di contratture muscolari, in genere il dolore inizia a livello del margine superiore della scapola e si può estendere al legamento nucale (al centro del collo). Altri tipici sintomi sono rigidità e fatica a muovere la spalla. In presenza di problemi alla colonna cervicale, ci può essere l’irradiazione del dolore da dietro in avanti sul cranio (cefalee muscolotensive). Quando il dolore si irradia al braccio è probabile che vi sia un coinvolgimento delle radici nervose del rachide cervicale. Il dolore da Herpes zoster è accompagnato da bruciore, prurito o torpore, solo da un lato lungo il decorso di un nervo spinale. LA DIAGNOSI Il primo passo è l’esame obiettivo con un’attenta valutazione dell’area dolente e della storia del paziente Se si sospettano problematiche al rachide cervicale, potrebbe rivelarsi utile il ricorso a indagini strumentali (radiografia, risonanza magnetica, ecc). Se il dolore deriva da patologie di altri organi, si ricorre a esami diversi a seconda della causa sospettata. LE CURE Se si avverte un dolore muscolare, imputabile a una contrattura, in fase acuta è utile ricorrere a impacchi di ghiaccio. Per ridurre l’infiammazione si usano antinfiammatori non steroidei (Fans), magari associandoli a miorilassanti. Quando i Fans non sono sufficienti, si può prendere in considerazione il ricorso a cortisonici. Nei casi in cui il dolore è imputabile a difetti posturali o a ernie cervicali, passata la fase acuta, occorre agire alla base per evitare che si ripresenti. A scopo preventivo può essere molto utile un approccio fisioterapico mirato. (Salute, Corriere) FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA PAGINA 3 Anno VII – Numero 1405 SCIENZA E SALUTE EMBOLIA CEREBRALE, ICTUS, EMORRAGIA: i sintomi e cosa fare per prevenirli L’embolia cerebrale è l’occlusione di un’arteria del cervello da parte di un embolo (ovvero un corpo estraneo che può essere un coagulo di sangue, un grumo di grasso o altro). I sintomi insorgono all’improvviso: perdita di coscienza, caduta, talvolta convulsioni. Lo stato di coma può essere di breve durata o prolungarsi per qualche ora. Se la durata dell’ostruzione del vaso è breve c’è un‘ischemia transitoria, se dura abbastanza da provocare la morte del tessuto si verifica un ictus ischemico. L’altro tipo di ictus è quello emorragico (emorragia cerebrale), in cui un vaso si rompe. L’ictus colpisce oltre 15 milioni di persone all’anno nel mondo, provocando 6,7 milioni di decessi. Che cos’è l’ictus L’ictus è un danno cerebrale che si verifica quando l’afflusso di sangue al cervello si interrompe all’improvviso per l’ostruzione di un’arteria (ictus ischemico) o, più raramente, per la sua rottura (ictus emorragico). Senza un intervento immediato (nelle primissime ore dall’attacco) che riporti ossigeno alla parte colpita, i neuroni iniziano a morire: questo può comportare una grave disabilità e addirittura la morte. Per prevenire l’ictus bisogna dire addio ad alcune cattive abitudini come fumo, sedentarietà e alimentazione scorretta. Con un sano stile di vita, infatti, è possibile ridurre il rischio addirittura fino all’80%, un risultato impossibile da ottenere con qualsiasi altro intervento di tipo farmacologico o chirurgico. Ictus ischemico È la forma di ictus più comune. È provocato da un trombo o un embolo che ostruisce un’arteria del cervello. Questo trombo può formarsi direttamente in quel vaso oppure può arrivarci da altri distretti del corpo attraverso il circolo sanguigno. «L’ictus è dovuto all’interazione di più fattori di rischio - spiega Elio Agostoni, direttore della Neurologia e Stroke Unit dell’Ospedale Niguarda di Milano -, ma i tre più importanti sono sicuramente  l’ipertensione arteriosa, l’ipercolesterolemia e il diabete. Facendo regolarmente attività fisica, smettendo di fumare e seguendo un’alimentazione corretta è possibile agire proprio su questi tre elementi chiave riducendo notevolmente il rischio di incorrere in un primo ictus, facendo cioè la cosiddetta prevenzione primaria». Ictus emorragico È la forma di ictus più rara, ma più pericolosa. Viene scatenato dalla rottura della parete di un’arteria del cervello, che provoca un’emorragia cerebrale difficile da bloccare. Mini-ictus L’attacco ischemico transitorio (Tia) è un calo temporaneo nell’afflusso di sangue al cervello, sufficiente a determinare qualche sintomo che regredisce nel giro di 24 ore. È un importante campanello d’allarme per un ictus più importante. PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1405 I sintomi Ecco i sintomi dell’ictus, che possono comparire all’improvviso: 1) debolezza o intorpidimento di faccia, braccia o gambe, soprattutto di un lato del corpo; 2) vertigini, difficoltà a camminare, perdita di equilibrio e coordinazione; 3) confusione, difficoltà nel parlare e nel capire; 4) problemi alla vista (a uno o entrambi gli occhi); 5) fortissimo mal di testa senza una causa apparente. I fattori di rischio «Molti studi ci dicono che possiamo ridurre il rischio di ictus del 50%, praticando regolarmente un’attività fisica di moderata intensità: basta una passeggiata a passo spedito (tanto da coprire un chilometro in dieci minuti) per mezz’ora tutti i giorni. Così controlliamo i tre fattori di rischio citati prima (ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia e diabete) e, nelle persone più anziane, riduciamo anche i livelli plasmatici di fattori dell’infiammazione coinvolti nell’ictus, come la proteina C reattiva e l’interleuchina 6». La prevenzione: dieta «Dobbiamo stare attenti a non esagerare con grassi saturi, sodio e alcol - continua Elio Agostoni -. Quindi è meglio bere con moderazione, ridurre il consumo di cibi salati, salumi, formaggi grassi, carne grassa e anche carne rossa, che va mangiata poco, soprattutto dopo i 65 anni. Altri nutrienti che invece hanno una funzione protettiva sono i grassi polinsaturi omega-3 che troviamo nel pesce azzurro, le fibre alimentari, utili contro l’obesità, e i minerali come potassio, magnesio e calcio. Via libera dunque a frutta e verdura, che contengono anche sostanze antiossidanti protettive contro tutte le malattie vascolari, e a elementi preziosi in particolare per il cervello come le vitamine C ed E, il betacarotene, i folati, le vitamine B6 e B12». Fumo e ipertensione «Il fumo è da evitare sempre, sia quello attivo sia quello passivo, perché favorisce la formazione delle placche, che ostruiscono le arterie provocando l’ictus. Per quanto riguarda la pressione, è opportuno monitorarla regolarmente, soprattutto se si ha una predisposizione familiare per l’ipertensione, e mantenerla sotto i 140-90 mm Hg. Se però si hanno altri fattori di rischio come il diabete, occorre stare entro limiti ancora più bassi, come 130-80 mm Hg». L’aspirina aiuta? «Nelle persone che non hanno mai avuto un ictus, l’uso preventivo dell’acido acetilsalicilico (aspirina) va ben ponderato insieme con il proprio medico, perché l’assunzione comporta comunque dei rischi. Di solito si utilizza solo se sono già presenti altri importanti fattori di rischio per l’ictus, tra cui anche il diabete». (Salute, Corriere) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1405 PREVENZIONE E SALUTE GINOCCHIO DEL CORRIDORE, COS’È E COME CURARLO? Nel linguaggio scientifico viene chiamata sindrome della bandelletta ileotibiale ma è maggiormente nota come ginocchio del corridore. Si tratta di un dolore continuo che colpisce la parte laterale del ginocchio, in particolare durante o dopo una corsa o una camminata a passo sostenuto.  Di cosa si tratta esattamente?  Quali sono i trattamenti più indicati? Ne parliamo con il dottor Stefano Respizzi, direttore del Dipartimento di Riabilitazione e Recupero funzionale in Humanitas. Il dolore innescato dall’infiammazione La sindrome della bandelletta ileotibiale è un processo infiammatorio della zona ileotibiale, ovvero l’ultimo tratto della fascia lata che riveste i muscoli superficiali della coscia. A provocarlo può essere un attrito meccanico che può essere dovuto a un sovraccarico in presenza di fattori predisponenti. Giocano un ruolo fattori di natura anatomica, come  il varismo del ginocchio,  il varismo della tibia  la dismetria degli arti inferiori. A questi si sommano poi il sovraccarico, la pratica sportiva su terreni duri o irregolari o l’assunzione di posture improprie nella corsa o nella camminata sportiva. Sintomi, diagnosi e terapie possibili Il “ginocchio del corridore” viene inizialmente avvertito come una sensazione di rigidità, in particolare nella zona laterale esterna. Chi ne soffre avverte dolore al ginocchio quando flette o estende l’articolazione. A volte il dolore è tale da impedire la prosecuzione dell’attività sportiva e tende a regredire con il riposo. In presenza di questi sintomi è bene rivolgersi da uno specialista che valuterà la flessibilità e la forza muscolari, l’anatomia degli arti inferiori, la camminata del paziente e la localizzazione del dolore, anche mediante specifici test. Eventuali esami strumentali (ecografia, radiografia) possono essere utili laddove sia necessaria una diagnosi differenziale con altre patologie dalla sintomatologia simile. Una volta individuato il problema l’approccio terapeutico è molteplice. In generale si si inizia con trattamenti di tipo conservativo fra cui la crioterapia, le infiltrazioni, la laserterapia e le onde d’urto, da abbinare ad esercizi di stretching della fascia lata e della bandelletta ileotibiale e l’adozione di plantari sportivi personalizzati, da inserire all’interno delle scarpe durante la pratica sportiva. I plantari infatti ammortizzano le sollecitazioni cui è sottoposto il ginocchio e rimettono in equilibrio la postura, consentendo in genere il ritorno alla pratica sportiva. In alcuni casi, più rari, è necessario invece ricorrere all’intervento chirurgico. (Salute, Humanitas) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1405 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca Progetto “Una Visita per Tutti” : all’insegna della Prevenzione Di seguito alcune immagini relative all’ultimo evento di Napoli – Via Gianturco. PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1405 Progetto “Una Visita per Tutti” : all’insegna della Prevenzione Di seguito alcune immagini relative all’ultimo evento a Procida – Via Roma. PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1405 Progetto “Un FARMACO per TUTTI” E “UNA VISITA PER TUTTI”: I farmacisti in aiuto dei bisognosi. Da Italia Oggi Ediz. del 26 Luglio 2018. PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1405 Progetto “Un FARMACO per TUTTI”: FARMACI DONATI ARRIVATI IN BURKINA FASO I farmaci donati alle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato di Mugnano sono stati spediti in una Missione in Burkina Faso. i farmaci raccolti attraverso il progetto sono arrivati, mediante un container, a destinazione nella diocesi di Tenkodogo. Le suore della Congregazione delle “Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato” operano in questa missione fornendo aiuto alla popolazione distribuendo farmaci e dispositivi medici alle scuole, ai villaggi e all’Ospedale di Tenkodogo. Di seguito alcune foto ne documentano l’arrivo. Arrivo dei farmaci in Burkina Faso Partenza dei Farmaci per il Burkina Faso Distribuzione dei farmaci in Burkina Faso

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