Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno VII – Numero 1287 Mercoledì 14 Febbraio 2018 – S. Valentino AVVISO Proverbio di oggi……… Ordine 1. ORDINE: Progetto “Un Farmaco per tutti” e “Una Visita per tutti”; 2. Sussidio di solidarietà 3. Concorso Straordinario Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. Dolore e bruciore durante la minzione, da cosa possono essere causati? 5. Criptorchidismo, che rapporto c’è con la fertilità? 6. NANOROBOT composti da frammenti di Dna distruggono quattro tipi di tumore. Prevenzione e Salute 7. “LOMBALGIA, dopo un episodio acuto si può tornare subito a correre”, Vero o Falso? 8. Mai sottovalutare un dolore alla spalla» Meteo Napoli Martedì 13 Febbraio ï‚· Variabile Minima: 4° C Massima: 13 °C Umidità: Mattina = 54% Pomeriggio = 51% Nun se fa niente pe’ ssenza niente. “LOMBALGIA, dopo un episodio acuto si può tornare subito a correre”, Vero o Falso? Chi ama la corsa fatica a mettere a riposo le proprie scarpe da running. Tra i più fanatici della corsa, però, alcuni ritengono che dopo un attacco acuto di mal di schiena a livello lombare, tornare subito a correre sia un modo per alleviare il dolore. Vero o falso? L’abbiamo chiesto al dottor Cristiano Sconza , specialista in riabilitazione ortopedica di Humanitas. FALSO “: Dopo un attacco acuto di lombalgia il riposo è d’obbligo – spiega l’esperto. – Solo quando il dolore non è più presente si può programmare un ritorno graduale alla corsa, prima iniziando con camminate incrementando progressivamente la velocità, per poi correre secondo lo stesso schema, ovvero prima a bassa intensità e via via aumentando. Si può e si consiglia quindi di svolgere attività fisica, non durante o in vicinanza di periodi di dolore acuto e a carichi non elevati, in particolare all’inizio. Importante anche il ruolo dello stretching prima e dopo la corsa, oltre a verificare la tipologia delle scarpe da corsa che non solo devono adattarsi al piede del podista ma anche al tipo di terreno sul quale abitualmente si corre. Se, nonostante il riposo e le precauzioni prese, il dolore alla schiena persiste, è bene rivolgersi a uno specialista per una valutazione e per iniziare un adeguato trattamento.” (Salute, Humanitas) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1287 SCIENZA E SALUTE DOLORE E BRUCIORE DURANTE LA MINZIONE, DA COSA POSSONO ESSERE CAUSATI? “Disuria” è un termine che risulterà poco familiare a molte persone. La sua traduzione nel linguaggio comune richiamerà, invece, a tanti una situazione spiacevole. Per disuria si intende infatti il dolore o il bruciore durante la minzione, un sintomo associato a diverse condizioni ad alta incidenza nella popolazione generale, come spiega la dottoressa Silvia Zandegiacomo De Zorzi, urologo di Humanitas. Il sintomo potrà essere avvertito durante la minzione ma non solo: «Il paziente o la paziente potrà avvertire questa sensazione dolorosa sia al passaggio dell’urina che semplicemente in presenza di urina in vescica. In altre parole il dolore, il fastidio o il bruciore possono essere concomitanti o indipendenti dall’emissione del flusso urinario». Gli organi interessati dal disturbo segnalato dalla disuria sono diversi, anche in base al genere:  l’uretra, ovvero il canale che si congiunge alla vescica e che convoglia l’urina fuori dal corpo,  la vescica stessa e la prostata, naturalmente nel genere maschile. LE DIFFERENZE DI GENERE Ma quali sono le cause di questo sintomo? «I pazienti con dolore e bruciore potranno essere interessati da un’infezione a carico della vescica, da una problematica di stimolo irritativo associata eventualmente alla presenza di lesioni vescicali oppure da un problema di svuotamento vescicale in un quadro di ipertrofia prostatica ostruente, condizionante difficoltà alla minzione». Tra le donne un disturbo molto comune che può manifestarsi con sintomatologia disurica sono le infezioni delle “basse vie”: «Ci riferiamo alle infezioni del tratto urinario, principalmente a carico della vescica – le cistiti, appunto – e dell’uretra. In quest’ultimo caso si parla di uretriti». L’uretra è infatti la porta di ingresso dei batteri che possono risalire in vescica e qui moltiplicarsi. Le donne sono più colpite degli uomini proprio per la conformazione del loro apparato urinario, con l’uretra più corta e spesso affette da disbiosi intestinali. Infatti i batteri spesso responsabili delle infezioni urinarie, possono vivere normalmente nell’intestino (come ad es. l’Escherichia Coli ) dove svolgono la loro funzione di “ batteri buoni “ e diventare “aggressivi” quando migrano nelle vie urinarie. Tra gli uomini, invece, la disuria è correlata a una condizione diffusa in particolare nella terza età: l’ipertrofia prostatica benigna, «caratterizzata da ostruzione e difficoltà di svuotamento vescicale. La disuria è suggestiva nei quadri di prostatite, ovvero di infiammazione della ghiandola prostatica». Anche alcune patologie a trasmissione sessuale, come la gonorrea o la clamidia, o la calcolosi e la pielonefrite, ovvero l’infezione dei reni (alte vie urinarie), possono essere segnalate dal dolore e dal bruciore minzionali. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1287 IL TRATTAMENTO In alcuni casi è ancora più stringente l’indicazione di rivolgersi al medico per individuare la causa del dolore e del bruciore, ad esempio quando la paziente è incinta. In ogni caso per avere un quadro più chiaro della situazione è bene guardare anche agli altri sintomi concomitanti: «In caso di infezione del tratto urinario o di prostatite possono esserci l’aumento della temperatura corporea, l’ematuria macroscopica, ovvero la presenza visibile di sangue nelle urine, dolori a livello pelvico-perineale. Per definire il trattamento è necessario fare diagnosi: «La disuria è meritevole di un inquadramento clinico definito con esami quali l’urinocoltura con eventuale antibiogramma, l’esame delle urine, l’ecografia dell’apparato urinario (eseguita tassativamente a vescica piena) ed eventualmente la citologia urinaria su tre campioni». Dopo gli accertamenti si definisce il trattamento più adeguato: «In caso di lesione vescicale si procede a un intervento endoscopico di resezione endoscopica; in caso di ostruzione da ipertrofia prostatica benigna si definisce in prima battuta una terapia medica per risolvere la disuria, mentre in presenza di infezione del tratto urinario si prescrive una terapia antibiotica. Questa sarà scelta alla luce dell’antibiogramma, nell’ottica di scegliere la terapia più efficace contro il germe responsabile dell’infezione», conclude la dottoressa Zandegiacomo De Zorzi. (Salute, Humanitas) PREVENZIONE E SALUTE MAI SOTTOVALUTARE UN DOLORE ALLA SPALLA» Come comportarci quando avvertiamo dolore alla spalla. (dr Di giacomo resp. medico atleti degli Internazionali di Tennis di Roma) “ Ho constatato di persona l'utilità, laddove necessario, dell'artroscopia non solo applicata al ginocchio, ma anche alla spalla”. Quali sono i vantaggi di questa tecnica? «L'opportunità di introdurre un'ottica di 4mm all'interno della Spalla e di vedere le immagini amplificate a colori su un monitor ha permesso di conoscere meglio l'anatomia, la biomeccanica e quindi le differenti patologie». È ancora corretto oggi parlare di periartrite? «Il termine periartrite scapolo-omerale significa "infiammazione intorno alla spalla", è quindi facile comprendere come una diagnosi di questo tipo sia troppo generica, il medico deve andare oltre: il paziente ha il diritto di avere una diagnosi più precisa e oggi, grazie all'esame clinico, alle indagini radiografiche, all'ecografia e alla risonanza magnetica è possibile ottenerla». Quali sono le categorie "a rischio"? È interessata la fascia di età tra i 40 e i 70 anni, di solito lavoratori che utilizzano questa articolazione in modo sistematico, ma anche sportivi e casalinghe. Che cosa lamentano i pazienti che hanno problemi? «Dolore alla spalla ad insorgenza spesso notturna, difficoltà a compiere movimenti anche banali come il pettinarsi, allacciarsi il reggiseno, radersi etc». Quali sono le cause? «Quando parliamo del "trascorrere del tempo", in termini biologici pensiamo "all'invecchiamento". Così come negli anni la nostra pelle va incontro a dei cambiamenti, anche i tendini perdono di elasticità, e nel compiere il loro lavoro diventano più suscettibili a traumi». Cosa fare? «Mai sottovalutare i sintomi sin dall'inizio (dolore e difficoltà nel movimento) e sottoporsi ad un adeguato controllo specialistico. È utile affidarsi a uno specialista ed eseguire protocolli riabilitativi razionali e mirati ad una patologia ben precisa e, se necessario, a un chirurgo esperto in artroscopia di spalla, tecnica affascinante e dagli ampi orizzonti, ma che richiede strumentari particolari, addestramento, aggiornamento continuo e dedizione». PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1287 SCIENZA E SALUTE CRIPTORCHIDISMO, CHE RAPPORTO C’È con la FERTILITÀ? Una condizione di frequente riscontro nel sesso maschile in età pediatrica è il criptorchidismo, ovvero la mancata discesa del testicolo nel sacco scrotale. Ma quali sono le conseguenze di lungo periodo sul benessere sessuale e sulla salute riproduttiva dell’uomo? Della relazione tra criptorchidismo e fertilità maschile ci parla il dr Luciano Negri, Aiuto Andrologo del Fertility Center di Humanitas. PRIMI MESI DI VITA CRUCIALI I testicoli sono gli organi dell’apparato genitale maschile responsabili della produzione del liquido seminale e degli ormoni maschili. A contenerli è lo scroto. In questa sacca i testicoli vengono accolti quando il bambino è ancora nell’utero, nell’ultima fase della gravidanza, o subito dopo la nascita. In genere la discesa dei testicoli avviene entro il nono mese di vita. A determinare la mancata discesa del testicolo, più spesso quello destro, o di entrambi i testicoli, può essere una causa anatomica come per esempio la brevità del funicolo spermatico. Il criptorchidismo può essere endoaddominale o inguinale a seconda del distretto in cui viene interrotta la discesa dell’organo (addome o inguine). Il criptorchidismo non è segnalato da altri sintomi se non dall’assenza del testicolo nel sacco scrotale. Pertanto l’osservazione dell’infante, con la palpazione ovvero il ricorso a esami strumentali sono sufficienti a diagnosticare questa condizione. Nel corso del primo anno di vita il testicolo potrà discendere da sé mentre in altri casi sarà necessario il ricorso a un trattamento: «La correzione del criptorchidismo – è attualmente raccomandata entro il secondo anno di vita, meglio se entro l’anno e mezzo. La terapia ideale del criptorchidismo è chirurgica (orchidopessi). I trattamenti ormonali sono attualmente considerati di ridotta efficacia». I RISCHI FUTURI Fino a quarantanove anni il tumore più diagnosticato nel sesso maschile è il tumore ai testicoli. La neoplasia, associata a una prognosi favorevole con oltre il 90% di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi, trova proprio nel criptorchidismo un fattore di rischio. Oltre a questo quali sono gli altri rischi di lungo periodo per chi è stato interessato dalla mancata discesa del testicolo? «Il criptorchidismo – risponde lo specialista – si associa a un aumentato rischio di ipofertilità o sterilità. Il 70-80% dei soggetti con criptorchidismo bilaterale e il 40-50% dei soggetti con criptorchidismo monolaterale presenta una oligozoospermia o azoospermia (Linee Guida SIAMS, 2018)». Le caratteristiche della mancata discesa del testicolo sono fattori rilevanti per la relazione con la fertilità: «Il criptorchidismo addominale e bilaterale, l’intervento chirurgico eseguito dopo i due anni di vita e la concomitante presenza di malformazioni dei canali spermatici sono le condizioni più sfavorevoli per la futura fertilità del paziente». Essere stati interessati da criptorchidismo potrà dunque essere un elemento rilevante negli anni: «Spesso i pazienti operati in giovanissima età hanno un ricordo vago dell’intervento o addirittura lo rimuovono. L’intervento eseguito in epoca scolare – può invece lasciare un ricordo sgradevole che comporta un’avversione alla visita andrologica. Nella grande maggioranza dei casi la storia di un criptorchidismo affiora nel momento di difficoltà a riprodursi. Meno frequentemente, per fortuna, al momento di una diagnosi di tumore testicolare. In generale, i genitori andrebbero informati di fare controllare un esame seminale e una ecografia scrotale al figlio una volta raggiunta la maggiore età». (Salute, Humanitas) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1287 PREVENZIONE E SALUTE NANOROBOT composti da frammenti di Dna distruggono quattro tipi di tumore Positivi i risultati dei test nei topi, dove il sistema ha agito affamando le cellule tumorali, a cui chiude i vasi sanguigni Arriva una nuova speranza per i malati di tumore. Alcuni nanorobot fatti di frammenti di Dna, viaggiando nell'organismo, hanno ucciso i tumori per fame, chiudendo i vasi sanguigni che li nutrono. Positivi i test condotti tramite questi micro-organismi sui topi, nei quali sono state riprodotte le forme umane del cancro a seno, ovaie, polmoni, pelle. La ricerca, pubblicata su Nature Biotechnology, è stata condotta in Cina, nel Centro per le nanoscienze. "Abbiamo sviluppato il primo sistema robotico fatto di Dna e I NANOROBOT ARMATI completamente autonomo, programmato per una terapia anticancro", ha detto uno degli autori dello studio, Hao Yan, dell'Università dell'Arizona. Mille volte più piccoli di un capello, i nanorobot fatti di Dna sono stati equipaggiati con un enzima che funziona come un'arma letale contro i tumori perché chiude loro i vasi sanguigni. I test sui topi hanno inoltre dimostrato che la tecnica non ha effetti collaterali. L’ENZIMA CHE UCCIDE LE CELLULE TUMORALI : I nanorobot sono foglietti di Dna delle dimensioni di 90 per 60 milionesimi di millimetro (nanometri), ripiegati su se stessi. Su di essi viene attaccato l'enzima trombina, che induce la formazione di coaguli che chiudono i vasi sanguini del tumore. Così confezionati, i nanorobot sono stati iniettati nei topi, hanno viaggiato nel sangue e hanno "riconosciuto" le cellule tumorali grazie a una molecola che si lega soltanto a queste. Arrivati a destinazione, i nanorobot hanno liberato l'enzima nel tumore come un cavallo di Troia. MAPPATURA DEI NEI Che cos'è la mappatura dei nei? La mappatura dei nei consiste nell'acquisire in computer sia le immagini macroscopiche dei nei sia quelle dermoscocpiche di essi. Le immagini demoscopiche si acquisiscono con una apposita telecamera dotata di lente che si appoggia su ogni neo per cogliere immagini non visibili a occhio nudo. A cosa serve la mappatura dei nei? La mappatura dei nei serve per poter capire se uno o più nei nel tempo cambiano aspetto e diventano pericolosi, in modo da asportarli e prevenire quindi la loro degenerazione in melanoma. Come funziona la mappatura dei nei? Il paziente viene fatto spogliare e sdraiare sul lettino. Il dermatologo provvederà a effettuare tramite l'utilizzo del dermatoscopio un esame dei nevi presenti sulla pelle, provvedendo alla loro mappatura. L'esame verrà poi ripetuto sull'altro lato del corpo. Le foto cliniche e demoscopiche dei nevi vengono numerate e quindi archiviate per poterle confrontare con le immagini nei mesi o anni successivi. Sono necessarie norme di preparazione? Per sottoporsi alla mappa dei nei occorre non essere abbronzati. La mappatura dei nei è dolorosa o pericolosa? Questo esame diagnostico risulta del tutto indolore e non invasivo, non è minimamente pericoloso e non presenta alcuna controindicazione. PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1287 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca REGIONE CAMPANIA: CONCORSO STRAORDINARIO IN CORSO LA VALUTAZIONE DEI TITOLI BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016 Di seguito la composizione della commissione: Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link: https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania ORDINE: Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti all’ALBO in Stato di Disoccupazione Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha approvato uno specifico “Fondo di solidarietà” messo a bilancio nel 2018. Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2017 l’erogazione di un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche. Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti  i requisiti per la partecipazione; l’importo del fondo di solidarietà; le modalità di partecipazione. L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata da: 1.Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale) ORDINE: ASSISTENZA LEGALE GRATUITA Da Febbraio assistenza legale gratuita per tutti gli iscritti Cari Colleghi, l’Ordine è lieto di informarvi che a seguito del bando 1635/15 del 20/10/2015, un gruppo di Avvocati si è reso disponibile ad offrire agli iscritti un servizio di assistenza legale di primo livello. Il servizio è disponibile presso la sede dell’Ordine a partire dal 2 Febbraio p.v. e per ogni successivo Martedì dalle 14.30 alle 16.30. A tal fine, i Colleghi interessati potranno prenotarsi presso la segreteria dell’Ordine attraverso le seguenti modalità: Telefonando al numero 081 551 0648; 2. Inviare un fax al numero 081 552 0961 PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1287 ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTI” e “UNA VISITA PER TUTTI” I progetti hanno come obiettivo quello di contrastare la povertà sanitaria sia mediante l’utilizzo di farmaci e di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione spontanea da parte di cittadini e Aziende Farmaceutiche, nonché di organizzare visite specialistiche gratuite attraverso il camper della salute dell’Ordine. Al fine di favorire la prevenzione sul territorio, nonché di contribuire ad assicurare ai cittadini in difficoltà non solo i farmaci provenienti dal progetto “Un Farmaco per Tutti” ma anche forme di attività assistenziali, il Consiglio dell’Ordine ha deliberato di acquistare un CAMPER della SALUTE, da utilizzare sul territorio per pianificare in modo capillare, ed in collaborazione con medici specialisti e volontari, laddove siano richiesti nuove forme assistenziali e di prevenzione (Visite mediche specialistiche, Autoanalisi etc.). Tale iniziativa, denominata, “Una Visita per Tutti”, insieme al progetto “Un Farmaco per Tutti” andrebbe a costituire una sorta di “Servizio Sanitario Solidale” che merita di essere considerato e supportato in modo sistemico dal Nostro Ordine e da altre Istituzioni pubbliche. PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1287 AVVISO le iscrizioni al corso sono ancora aperte.

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