Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
  • Home
  • Attività
    • Commissioni
    • Eventi
  • Ordine
    • Uffici
    • Storia
    • Statuto
    • Deontologia
    • Albo Professionale
    • Libro Centenario
    • Carta dei servizi
    • Giuramento del Farmacista
    • Organigramma
  • Servizi
    • ECM →
      • Prenota ECM
    • Circolari Ordine
    • Circolari FOFI
    • Iscrizione
    • farmaDAY
    • Autocertificazioni
    • Per il Cittadino →
      • Guardie Mediche
      • Distretti
      • Presidi
      • Farmacie ~ Punto Salvavita
      • Farmacie e Parafarmacie
      • Detrazione Fiscale
      • Informazioni sui Farmaci
    • Concorsi
    • Richieste →
      • Tesserini
    • Per il Farmacista →
      • Leggi, Decreti e Normative
      • Enpaf
      • Prenotazione corso di tutoraggio inoculazione
    • Tirocini
    • Modulistica
  • Galleria
    • Immagini
    • Video
  • News
    • Rassegna Stampa
    • News
Anno VII – Numero 1285 AVVISO Ordine 1. ORDINE: Progetto “Un Farmaco per tutti” e “Una Visita per tutti”; 2. Sussidio di solidarietà 3. Concorso Straordinario Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. “le donne riposano meglio degli uomini”, vero o falso? 5. Tumore del colon: tutto quello che serve sapere sul «big killer» che si può prevenire Prevenzione e Salute 6. Dieta, l'ormone dell'amore in spray nasale aiuta a mangiare meno 7. A 17 anni ancora senza ciclo. Quale può essere la causa? Meteo Napoli Lunedì 12 Febbraio ï‚· Variabile Minima: 4° C Massima: 13 °C Umidità: Mattina = 54% Pomeriggio = 51% Lunedì 12 Febbraio 2018 – S. Eulalia Proverbio di oggi……… Ogne altare tene 'na croce Ognuno ha i suoi problemi “LE DONNE RIPOSANO MEGLIO DEGLI UOMINI”, VERO O FALSO? Riposo senza interruzioni, sereno e profondo, che fa sentire davvero meglio il giorno dopo. Secondo alcune persone, sarebbero le donne, piuttosto che gli uomini, a godere del tanto desiderato sonno ristoratore. Vero o Falso? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Alessandra Ibba, pneumologa di Humanitas. “: Sembra che le donne riposino meglio degli uomini, perché questi VERO ultimi sono più predisposti a sviluppare la sindrome delle apnee del sonno – spiega la dottoressa -. La sindrome colpisce generalmente persone di sesso maschile, con più di 40 anni, spesso russatori e obesi, anche se nelle donne aumentano le probabilità di apnee del sonno dopo la menopausa. Se quindi neppure le donne, dopo la menopausa, sono protette dallo sviluppare la sindrome delle apnee notturne, sono invece gli uomini in età adulta ad avere un rischio maggiore che le vie aeree vengano ostruite durante il sonno. L’ostruzione comporta una situazione di apnea che interrompe il sonno, provocando microrisvegli di cui, spesso, il paziente non è consapevole. Come effetto delle apnee notturne, la mattina dopo ci si sente ancora più stanchi di quando si è andati a letto la sera prima, si ha mal di testa, si soffre di deficit di memoria, cali di concentrazione e sonnolenza durante il giorno che, soprattutto sul lavoro, possono aumentare il rischio di incidenti. Spesso è il partner con cui si divide la camera da letto ad accorgersi del problema, e spinge il russatore a rivolgersi al medico. Per risolvere il problema, e le patologie che spesso sono associate alle apnee notturne, come l’ipertensione di cui soffre oltre la metà dei pazienti colpiti dalla sindrome delle apnee notturne, aritmie cardiache, ipotiroidismo, alterazioni ormonali e metaboliche, è importante affidarsi ad esperti per effettuare una corretta diagnosi e, quindi, un’adeguata terapia. (Salute, Humanitas) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1285 SCIENZA E SALUTE TUMORE DEL COLON: TUTTO QUELLO CHE SERVE SAPERE SUL «BIG KILLER» CHE SI PUÃ’ PREVENIRE È la forma di cancro in assoluto più frequente tra la popolazione residente nel nostro Paese, che nel 2017 ha colpito oltre 53mila italiani. Risente molto degli stili di vita come il sovrappeso o una dieta scorretta, ma partecipare ai programmi di screening con il test Sof, semplice e indolore, può ridurre fino al 20% la mortalità. Grazie alle diagnosi precoci e alle nuove terapie oggi però sempre più pazienti riescono a sconfiggere la malattia. Quali i sintomi a cui prestare attenzione? Questo tumore spesso non manifesta sintomi particolari, almeno nelle sue prime fasi. «Nell’80 % dei casi è causato dalla trasformazione in senso maligno di polipi o adenomi: piccole escrescenze, di per sé benigne, dovute alla riproduzione incontrollata delle cellule della mucosa intestinale - sottolinea C. Pinto, dir. dell'Oncologia Medica al Clinical Cancer Centre dell'AUSL-IRCCS di Reggio Emilia. I principali campanelli d’allarme che devono essere segnalati al medico, soprattutto dopo i 50 anni, sono:  presenza di sangue rosso vivo, talvolta misto a muco, nelle feci,  senso di incompleta evacuazione,  defecazione in più tempi ravvicinati,  perdita di peso senza causa evidente,  senso di spossatezza,  febbricola, specialmente nelle ore serali». Quante persone colpisce e quali le speranze di guarire? Secondo i dati raccolti dall’Associazione Italiana Registri Tumori, con 53mila nuove diagnosi nel 2017 quello del colon retto è il secondo tipo di cancro più frequente nella popolazione italiana (dopo la prostata per i maschi e il seno per le femmine) e il secondo più letale in assoluto (dopo il polmone). Grazie alla diffusione dei programma di screening e dei progressi nelle terapie, la mortalità per questa patologia è in calo in entrambi i sessi. Oggi il 65% di chi si ammala riesce a sconfiggere la neoplasia e sono quasi mezzo milione gli italiani che vivono dopo aver affrontato un tumore del colon-retto. Cosa si può fare per prevenirlo? Risente molto degli stili di vita scorretti come il grave eccesso di peso o la dieta errata: si calcola, infatti, un aumento del rischio di ammalarsi del 15% nelle persone in sovrappeso e del 33% negli obesi. L’eccesso di alcolici, invece, è responsabile di un caso su dieci. «Circa 8 carcinomi del colon-retto su 10 insorgono a partire da lesioni precancerose (adenomi con alterazioni cellulari via via crescenti). Gli stili di vita e la familiarità sono chiamati in causa quali fattori di aumento del rischio di incidenza di queste lesioni. Un ruolo cruciale nella prevenzione è dato dall’alimentazione: ï‚· fattori dietetici quali il consumo di carni rosse e di insaccati, ï‚· farine e zuccheri raffinati e il consumo di cibi salati, conservati o affumicati fanno salire il pericolo di ammalarsi, ï‚· come l’eccessivo consumo di bevande alcoliche e il fumo. Le probabilità aumentano anche per chi è sovrappeso, obeso e fa poca attività fisica. Una protezione, invece, può essere prodotta dal consumo di frutta e verdure, carboidrati non raffinati, vitamina D e calcio». Infine, è stato dimostrato che l’uso regolare della cardio-aspirina diminuisce il rischio di varie forme di cancro, primo fra tutti quello del colon retto. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1285 Quali esami servono per la diagnosi precoce? In Italia tutte le persone fra i 50 e i 70 anni vengono invitate gratuitamente a eseguire ogni due anni il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci (Sof). L’esame è semplice e completamente indolore: si esegue mediante la raccolta di un campione di feci, che può svelare un sanguinamento, non visibile a occhio nudo, che può avere avuto origine da una lesione precancerosa (quale un adenoma o un polipo) a da un carcinoma già sviluppato. Se il Sof risulta positivo, si invia il paziente a fare una colonscopia che permette di evidenziare e asportare un’eventuale lesione o di eseguire una biopsia. «Troppi italiani rifiutano l’invito al Sof che, come dimostrano le statistiche, diminuisce del 20 % il pericolo di ammalarsi di carcinoma colorettale e del 40% quello di morirne» ricorda l’esperto. Colonscopia: tradizionale o virtuale? La colonscopia tradizionale (endoscopica) rappresenta l’esame di prima scelta in quanto permette una visione diretta del viscere e la possibilità di eseguire nella stessa seduta una biopsia e l’asportazione di polipi se presenti. Nei casi di impossibilità o di rifiuto a fare quella tradizionale si può procedere con la colonscopia virtuale, che rappresenta un esame radiologico dinamico del viscere. In caso di presenza lesioni evidenziate con la colonscopia virtuale, si dovrà poi in ogni caso effettuare una colonscopia tradizionale per prelevarle e analizzarle. Chi è più a rischio di ammalarsi? «Circa un terzo dei tumori del colon-retto presenta caratteristiche di familiarità ascrivibile a mutazioni genetiche ereditarie. Solo una parte di questo rischio familiare (stimato intorno al 2-5%) è riconducibile a sindromi in cui sono state identificate mutazioni genetiche associate ad aumento del rischio di carcinoma del colon-retto. Sappiamo poi che il pericolo di cancro al colon è più alto per chi soffre di sindromi (anch’esse ereditarie) quali la poliposi adenomatosa familiare (FAP) e la sindrome di Lynch. Per gli individui appartenenti a gruppi familiari a rischio non ancora inquadrati in sindromi definite, invece, il rischio di ammalarsi di carcinoma del colon-retto è circa doppio rispetto alla popolazione generale nel caso in cui sia presente un consanguineo di primo grado, e più che triplo qualora quest’ultimo abbia contratto il tumore prima dei 50 anni di età. In questi casi è auspicabile dei controlli endoscopici periodici». Come si cura: quando può bastare solo la chirurgia? Il ricorso al bisturi è di solito il primo passo nella lotta contro la neoplasia. Consiste nell’asportazione del tratto di intestino interessato dal tumore e nella rimozione delle aree di drenaggio linfatico, ricostruendo la continuità del canale intestinale per un fisiologico controllo della defecazione. In alcuni casi si predispone una colostomia (cioè la creazione di un passaggio per l’evacuazione delle feci è solo temporanea) definita “di protezione”, con l’obiettivo di permettere al colon inferiore o al retto di riprendere il suo normale funzionamento. Dopo l’intervento il paziente dovrà indossare uno speciale sacchetto per la raccolta del materiale evacuato fino a quando con un successivo intervento chirurgico si procederà con la ricanalizzazione. PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1285 Quando la sede del tumore nel caso di tumore del retto è vicino all’ano e questa vicinanza rimane anche dopo chemio-radioterapia pre-operatoria bisognerà effettuare una colostomia permanente. Il ruolo della chirurgia è molto importante anche in caso di metastasi al fegato, il 30% delle quali può essere già operabile o può diventare operabile dopo chemioterapia. Come si cura: quando serve la chemioterapia? Dopo l’intervento: una chemioterapia preventiva definita come “adiuvante” (con 5-fluorouracile/capecitabina, oxaliplatino) trova indicazione in seguito all’asportazione di un tumore, perché la malattia può ripresentarsi nella stessa sede o in altri organi. Il rischio di ricaduta può essere efficacemente contrastato con cicli di terapia della durata globale solitamente di 6 mesi. Se i linfonodi asportati durante l’operazione chirurgica risultano positivi, la chemioterapia “adiuvante” riduce di circa il 30% le probabilità di recidiva. Prima dell’intervento: si utilizza in due circostanze, 1. quando il tumore è localizzato al retto (in questo caso combinata con la radioterapia) per ridurre la comparsa di recidive e/o per cercare di preservare la funzione sfinterica; 2. oppure se la neoplasia è diffusa solamente al fegato (in questo caso la riduzione è essenziale per potere poi asportare chirurgicamente le metastasi se non operabili direttamente). Quando la malattia è metastatica: per prolungare la sopravvivenza, contrastare i sintomi della patologia e migliorare la qualità di vita dei pazienti. La chemioterapia è di solito prescritta per diversi mesi in relazione alla regressione della patologia e al miglioramento delle condizioni del paziente. Come si cura: a cosa servono i farmaci biologici? «Si tratta di molecole capaci di bloccare la crescita del tumore. Negli ultimi anni l’introduzione di nuovi farmaci biologici anti-angiogenetici (bevacizumab, aflibercept) e anti-EGFR (cetuximab, panitumumab) in combinazione con la chemioterapia ha determinato un ulteriore rilevante miglioramento dell’efficacia dei trattamenti, con una sopravvivenza che può superare i 30 mesi. Le terapie biologiche con farmaci anti-EGFR non sono adatte per tutti i pazienti, ma soltanto per quelli con precise caratteristiche molecolari (assenza di mutazioni del gene RAS)». Come si cura: quali sono le nuove terapie? «Un farmaco multitarged (regorafenib) ha prodotto un ulteriore progresso in sopravvivenza confrontato con la migliore terapia di supporto in pazienti in progressione dopo tutte le terapie standard - conclude Pinto -. In questo stesso tipo di malati, con tumore in avanzamento dopo terapie standard, anche una nuova fluoropirimidina orale, ottenuta con la combinazione di trifluridina e tipiracil (denominata TAS-102), ha dimostrato un significativo miglioramento della sopravvivenza». «Inoltre, il 4-5% dei pazienti con carcinoma del colon-retto metastatico con gene RAS non mutato presenta una positività per HER2: per loro, in progressione dopo più linee di terapia, un’interessante attività è stata osservata con la combinazione dei farmaci anti-HER2 trastuzumab e lapatinib. Di recente, studi di immunoterapia hanno evidenziato una importante attività con lunghi periodi di risposta al trattamento con  l’impiego degli anticorpi monoclonali anti-PD-1 (nivolumab, pembrolizumab) in malati con carcinoma del colon-retto metastatico pretrattati caratterizzati da instabilità dei microsatelliti (MSI-H). In questo stesso gruppo, l’associazione di due farmaci immunoterapici (ipilimumab, un anticorpo monoclonale anti-CTL4, e nivolumab) ha dimostrato un ulteriore miglioramento delle risposte». (Salute, Corriere) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1285 PREVENZIONE E SALUTE DIETA, L'ORMONE dell'AMORE in SPRAY NASALE AIUTA a MANGIARE MENO L'ormone dell'amore e del parto (ossitocina), somministrato sotto forma di spay nasale, riduce l'introito calorico di una persona, la quantità di cibi ingeriti, specie di quelli grassi e potrebbe divenire un ottimo strumento antiobesità. E' quanto dimostra uno studio, condotto per ora solo su uomini, mostra anche che l'ossictocina aumenta il metabolismo e migliora il controllo glicemico (dello zucchero nel sangue). Resta da capire il meccanismo d'azione dell'ormone che non sembra agire sul senso di sazietà percepito. L'ormone è fondamentale al momento del parto ma anche nell'instaurarsi del legame affettivo madre-figlio sin dai primissimi giorni di vita del bebé. Il suo uso è stato ipotizzato per svariate patologie anche complesse come l'autismo. L'ossitocina spray è un prodotto già approvato dalle autorità europee di controllo sui farmaci ma non da quelle statunitensi. Gli esperti Usa l'hanno somministrata a un campione di maschi dopo un breve periodo di digiuno e prima che venisse offerta loro una lauta colazione. Un altro campione di soggetti, invece, riceveva una spruzzata di placebo nella stessa formulazione spray e nelle stesse condizioni sperimentali. Ebbene, una sola dose di ossitocina è risultata sufficiente a ridurre l'introito calorico e la quantità di cibi consumati a colazione dai volontari. L'ossitocina risulta efficace anche nel migliorare il metabolismo e il controllo glicemico e nel ridurre il consumo dei grassi. (Il Messaggero) A 17 ANNI ANCORA SENZA CICLO QUALE PUÃ’ ESSERE LA CAUSA? Il ritardo può infatti dipendere da un’alterazione del sistema ipotalamo-ipofisi-ovaio oppure dalla mancata formazione di utero o ovaie La mia sorellina a 17 anni non ha ancora avuto le mestruazioni. Ho torto a preoccuparmi? Risponde Paolo Scollo, presidente Società italiana di oncologia ginecologica. Non c’è un’età precisa per il menarca, direi però che dopo i 17 anni è bene chiedere la consulenza di un ginecologo ed eventualmente di un endocrinologo. Il ritardo può infatti dipendere da un’alterazione del sistema ipotalamo-ipofisi-ovaio oppure dalla mancata formazione di utero o ovaie. Nel primo caso bisogna verificare dove si è verificato un problema nella «catena di comunicazione» che lega l’attività di ipotalamo, ipofisi e ovaio, che determinano il controllo endocrino della funzione riproduttiva nella donna. L’ipotalamo coordina i segnali che provengono da aree cerebrali superiori e dalla periferia (ovaie) e, tramite la produzione di neurormoni, stimola la ghiandola ipofisaria a secernere gonadotropine. Le gonadotropine ipofisarie inducono, a livello ovarico, la produzione di ormoni steroidei (estrogeni, progesterone e androgeni) e la gametogenesi (sviluppo della cellula uovo). Gli ormoni ovarici, specie gli estrogeni, modulano a loro volta l’attività endocrina ipotalamo-ipofisaria. Se qualcosa in questa «catena» si interrompe le mestruazioni non arrivano. Basta però eseguire alcuni esami del sangue per misurare la presenza dei vari ormoni, capire se c’è un problema e stabilire la cura. Nella grande maggioranza dei casi sono sufficienti farmaci (che sopperiscono o a stimolano la funzione interrotta) per riportare la situazione alla normalità. La mancata formazione di utero od ovaie è invece una condizione piuttosto rara, che si può accertare con un’ecografia pelvica. Se la ragazza non ha sviluppato le ovaie, si potrà sopperire alla loro funzione con una terapia ormonale. Infine, molto spesso la mancanza delle mestruazioni (per la prima volta o anche in giovani «già sviluppate») è dovuta a obesità, anoressia o bulimia. La prima cosa da valutare, quindi, è lo stato di salute psico-fisica generale della ragazza. (Salute, Corriere) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1285 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca REGIONE CAMPANIA: CONCORSO STRAORDINARIO IN CORSO LA VALUTAZIONE DEI TITOLI BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016 Di seguito la composizione della commissione: Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link: https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania ORDINE: Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti all’ALBO in Stato di Disoccupazione Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha approvato uno specifico “Fondo di solidarietà” messo a bilancio nel 2018. Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2017 l’erogazione di un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche. Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti  i requisiti per la partecipazione; l’importo del fondo di solidarietà; le modalità di partecipazione. L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata da: 1.Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale) ORDINE: ASSISTENZA LEGALE GRATUITA Da Febbraio assistenza legale gratuita per tutti gli iscritti Cari Colleghi, l’Ordine è lieto di informarvi che a seguito del bando 1635/15 del 20/10/2015, un gruppo di Avvocati si è reso disponibile ad offrire agli iscritti un servizio di assistenza legale di primo livello. Il servizio è disponibile presso la sede dell’Ordine a partire dal 2 Febbraio p.v. e per ogni successivo Martedì dalle 14.30 alle 16.30. A tal fine, i Colleghi interessati potranno prenotarsi presso la segreteria dell’Ordine attraverso le seguenti modalità: Telefonando al numero 081 551 0648; 2. Inviare un fax al numero 081 552 0961 PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1285 ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTI” e “UNA VISITA PER TUTTI” I progetti hanno come obiettivo quello di contrastare la povertà sanitaria sia mediante l’utilizzo di farmaci e di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione spontanea da parte di cittadini e Aziende Farmaceutiche, nonché di organizzare visite specialistiche gratuite attraverso il camper della salute dell’Ordine. Al fine di favorire la prevenzione sul territorio, nonché di contribuire ad assicurare ai cittadini in difficoltà non solo i farmaci provenienti dal progetto “Un Farmaco per Tutti” ma anche forme di attività assistenziali, il Consiglio dell’Ordine ha deliberato di acquistare un CAMPER della SALUTE, da utilizzare sul territorio per pianificare in modo capillare, ed in collaborazione con medici specialisti e volontari, laddove siano richiesti nuove forme assistenziali e di prevenzione (Visite mediche specialistiche, Autoanalisi etc.). Tale iniziativa, denominata, “Una Visita per Tutti”, insieme al progetto “Un Farmaco per Tutti” andrebbe a costituire una sorta di “Servizio Sanitario Solidale” che merita di essere considerato e supportato in modo sistemico dal Nostro Ordine e da altre Istituzioni pubbliche. PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1285 AVVISO le iscrizioni al corso sono ancora aperte.

Formati farmaDAY

  • farmaDAY PDF
  • farmaDAY iBooks
 

 

 

ORDINE DEI FARMACISTI DELLA PROVINCIA DI NAPOLI

Sede via Toledo, 156 - 80132 - Napoli

Tel. 081 5510648 - Fax. 081 5520961

email: info@ordinefarmacistinapoli.it

pec: ordinefarmacistina@pec.fofi.it

C.F. 00813000635

 

 

Privacy Note Legali FAQ URP Elenco siti tematici

Italian Arabic Chinese (Traditional) Danish English French German Greek Hungarian Irish Japanese Portuguese Russian Spanish Swedish Turkish Welsh
986477

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo