Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno VII – Numero 1269 AVVISO Ordine 1. Progetto “Un farmaco per 2. tutti” e “Una Visita per tutti” Campagna di informazione sui sintomi premonitori della malattia di Alzheimer Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Perché mi prudono le gambe? le cause e i rimedi 4. Reflusso gastroesofageo, quali sono gli esami utili per la diagnosi? Prevenzione e Salute 5. Pelle secca e screpolata, lo sai che l’acqua aiuta a proteggerla dal freddo? 6. I piedi di mio figlio adolescente emanano un pessimo odore, può essere il piede d’atleta? Meteo Napoli Venerdì 19 Gennaio ï‚· Nuvoloso Minima: 11° C Massima: 15 °C Umidità: Mattina = 52% Pomeriggio = 46% Venerdì 19 Gennaio 2018 – S. Mario Proverbio di oggi……… 'E denare d' 'o 'nfinferinfì se ne vanno c' 'o 'nfinferinfà Il guadagno facile se ne va altrettanto facilmente PELLE SECCA e SCREPOLATA, lo sai che L’ACQUA AIUTA a PROTEGGERLA dal FREDDO? L’acqua è, in ogni stagione, una preziosa alleata della pelle, ma lo diventa in modo particolare quando, con l’arrivo del freddo, tende a essere più secca e screpolata. Anche in inverno, per proteggere la pelle dal freddo, l’acqua è molto importante – spiega la dottoressa Alessandra Narcisi, dermatologa dell’ospedale Humanitas. – La pelle infatti ha bisogno di essere idratata dall’interno, grazie a un’adeguata quantità di acqua e liquidi assunti ogni giorno, e protetta dall’esterno con creme idratanti e specifiche per il viso. Inoltre, momento cruciale per la protezione della pelle è la detersione sia del viso, che dovrebbe avvenire sempre con latti detergenti adatti al tipo di pelle, sia del corpo. In particolare, la temperatura dell’acqua del bagno o della doccia non dovrebbe essere mai troppo calda, preferendo una doccia veloce con acqua tiepida anche in inverno. Non si deve poi dimenticare la protezione della pelle con olii da bagno per il corpo, oltre a ricordarsi di umidificare l’ambiente, perché aiuta a evitare la pelle secca perché favorisce il mantenimento dell’omeostasi dell’idratazione corporea. Infine, anche l’alimentazione aiuta a proteggere la pelle dal freddo soprattutto se la dieta è varia, ricca di frutta e verdura, e di acidi grassi essenziali omega 3. (Salute, Humanitas) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook – Diventa Fan della nostra www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli pagina PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1269 PREVENZIONE E SALUTE I PIEDI di mio FIGLIO ADOLESCENTE emanano un pessimo ODORE, può essere il PIEDE D’ATLETA? Una mamma chiede: «So che è tipico dei ragazzini (anche per lo scarso amore per l’igiene e la passione per le scarpe da tennis) avere piedi maleodoranti, ma nel caso di mio figlio l’odore da qualche tempo mi sembra particolarmente sgradevole. Siccome frequenta palestre e piscine e so che la puzza è uno dei sintomi del “piede d’atleta”, ho il dubbio che sia questa la ragione del cattivo odore. Quali sono gli altri sintomi di questa patologia?» Le Caratteristiche «Il piede d’atleta, è effettivamente caratterizzato dal cattivo odore risponde Antonino Di Pietro, direttore dell’Istituto dermoclinico Vita Cutis di Milano -, ma per poter dire che c’è la patologia debbono essere presenti anche altri sintomi. La pelle tra le dita dei piedi deve essere arrossata, secca, screpolata, addirittura possono presentarsi piccole ferite. Se nulla di tutto questo è presente sui piedi di suo figlio, mi sentirei di tranquillizzarla». L’Infezione «Il piede d’atleta nasce da un mix di infezione fungina iniziale e infezione batterica che si va a sovrapporre alla prima. In pratica i funghi danneggiano la cute rendendola più molle e fragile e questo apre la porta al successivo attacco dei batteri. Per di più se ci si gratta per il fastidio causato dalla patologia e poi si toccano altre aree del corpo l’infezione può estendersi , specie in altre zone tipicamente poco asciutte, come le ascelle e l’inguine, che pure incominciano a emanare cattivi odori. Inoltre, possono esserci conseguenze più serie: si può sviluppare una cellulite» (che nulla ha a che fare col problema cutaneo di cui spesso le donne si lamentano e che tecnicamente si definisce panniculopatia-edemato- fibro -sclerotica). La cellulite propriamente detta è un’infiammazione dei tessuti profondi che può coinvolgere anche il tessuto adiposo e può dar vita a delle fibrosità permanenti». Le Cure «Le cure, ovviamente, ci sono: si possono utilizzare spray o creme antifungine acquistabili, senza prescrizione, in farmacia, ma bisogna aver pazienza e applicarle mattino e sera per 4-5 settimane in modo da dar tempo alla cute di ricostituirsi. Se la patologia persiste bisogna rivolgersi a un medico perché può essere necessaria un trattamento con medicine per bocca. Un piede d’atleta cronico può poi far sospettare la presenza di altre malattie che indeboliscono l’intero organismo e quindi abbassano le difese immunitari, come accade in chi soffre di diabete, anemia, patologie epatiche». I consigli per evitare il «piede d’atleta»: l’igiene «Dopo il bagno o la doccia, occorre asciugare i piedi con attenzione - spiega il prof. M. Monti, resp. dell’Unità Operativa di Dermatologia dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano)-, avendo cura di passare bene la spugna tra le dita. In particolare in mezzo al quarto e al quinto, i più esposti all’infezione suggerisce l’esperto. Se il fungo ha già presidiato la zona, bisogna assicurarsi che l’asciugamano non sia usato da altri, pena il rischio di contagiarli». PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1269 Sì alle Ciabatte «Negli spogliatoi dei centri sportivi, in doccia, a bordo vasca e in tutte le zone comuni, dove i pavimenti sono bagnati, si sta con le infradito o gli zoccoli. Il motivo c’è: il fungo prospera negli ambienti umidi. Stesse precauzioni per chi soggiorna in una stanza d’albergo. Le Ciabattine, poi, mettono al riparo anche dalle Verruche, causate dall’Hpv, cioè dal papilloma virus», raccomanda il prof. Monti. Attenzione alle calze «Per assorbire l’umidità e lasciar respirare la pelle, le calze di lana o di cotone sono l’ideale. Per le donne le calze a rete di nylon e di Lycra garantiscono una buona traspirazione e, soprattutto, impediscono ai funghi di proliferare. L’importante è che siano sempre pulite e asciutte. Una regola valida per tutti, in particolare per chi soffre d’iperidrosi e suda tantissimo», suggerisce Monti. Meglio le Pomate «Agli antifungini orali sono da preferire le Creme Solfosaliciliche a base di ZOLFO e ACIDO SALICILICO che, spalmate direttamente sulla pelle, sono più efficaci», precisa il professor Monti. Le stesse pomate possono essere usate anche a scopo preventivo, soprattutto per chi corre, gioca a tennis o si allena palestra. L’importante è applicarle una volta la settimana tra le dita dei piedi e sull’inguine. La scelta delle Scarpe «Prima di acquistare un paio di scarpe, è meglio verificare che la suola e la tomaia garantiscano un’ottima traspirazione e che le dita non siano compresse l’una sull’altra. Un accorgimento che limita il più possibile il rischio di contrarre il fungo», avverte il dermatologo. «La sera, conviene togliere le solette dentro le scarpe e metterle ad asciugare», prosegue l’esperto. «No a indossare tutti i giorni il medesimo paio di scarpe. Se possibile, eliminare quelle che hanno già percorso, per così dire, tanta strada e non offrono più le stesse garanzie di traspirabilità». L’Autoispezione «Relegato lì in fondo, viene spesso trascurato. Errore. Perché il piede va tenuto sempre sotto controllo, ispezionando bene gli spazi tra le dita. Attenzione poi al colore della pelle: se cambia, c’è qualcosa che non va. Semplici regole che mettono al riparo da eventuali seccature», conclude il professor Monti. E se fosse solo Puzza? «Lavarsi mattino e sera, far respirare i piedi. Se proprio si insiste con le scarpe da tennis bisognerebbe indossare calze di cotone o in materiali tecnici che facciano passare il sudore. Pessima, invece, l’idea di ricorrere a deodoranti antitraspiranti magari a lunga durata: sarebbe come avvolgere il piede in un sacchetto di plastica. Un ottimo sistema per rendere la cute molle e più esposta a infezioni. Sbagliato anche usare il talco per «asciugare» piedi troppo sudati. Le cellule morte che naturalmente si creano tra le dita dei piedi si mescolerebbero al talco formando una specie di “fango” che farebbe sudare ancor di più i piedi. Esattamente l’opposto del risultato che si voleva ottenere. (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1269 SCIENZA E SALUTE PERCHÉ MI PRUDONO LE GAMBE? LE CAUSE E I RIMEDI Il prurito alle gambe può avere molteplici cause, dalla pelle secca a problemi di circolazione. A volte è l’allarme di malattie più 'severe', come il diabete oppure disturbi legati al fegato. Ecco perché non bisogna sottovalutarlo CAUSE Perché mi prudono sempre le gambe? Solitamente accade quando mi faccio una doccia o un bagno caldo, quando in inverno indosso calze o indumenti troppo stretti oppure quando la pelle tira ed è secca. Soprattutto durante i cambi di stagione o i forti sbalzi di temperatura tra ambiente interno ed esterno. Il prurito alle gambe può avere diverse cause: è uno dei sintomi più comuni e può colpire tanto gli uomini quanto le donne, con una frequenza anche ripetuta (quasi sempre durante gli stessi periodi dell'anno). Si può trattare semplicemente di pelle disidratata e secca (xerosi), ma può anche essere un problema di circolazione, che interessa, a volte, anche braccia, pancia e addome, oppure la spia di alcune malattie più serie come il diabete, o severe complicazioni al fegato, insufficienza renale, epatopatie, colestasi, anemia e disfunzioni tiroidee. Se invece il prurito ti colpisce durante la notte è normalmente rapportato alla sindrome delle gambe senza riposo. Infine si può incorrere anche in una condizione allergica o in infezioni cutanee. Insomma le cause sono svariate e i rimedi variano a seconda della natura:  pensa che il prurito alle gambe può persino essere provocato da ansia e da stress, da situazioni influenzate dai ritmi della vita frenetici o da eventuali periodi di tensione. Ecco perché è sconsigliato vivamente ignorare il problema o ancora peggio affidarsi al fai da te. Detto ciò, ci sono alcuni accorgimenti che puoi prendere per tenere a bada la prurigine. RIMEDI E PRECAUZIONI Lo sport può rivelarsi un grande aiuto, anche a ritmi particolarmente blandi, a patto che però siano impegnate le gambe: ti basta anche una camminata veloce di 20 minuti al giorno per avere grandi benefici. Mantenere attiva la circolazione degli arti inferiori potrebbe infatti rivelare la natura del problema, specialmente se confrontata con i momenti in cui ci ritroviamo a stare eccessivamente fermi. Ciò che puoi fare è evitare bagni e docce troppo frequenti così come l'uso di acqua eccessivamente calda per lavarti e saponi particolarmente aggressivi (sono preferibili acqua tiepida e detergenti delicati). Utilizza una crema nutriente ed emolliente su tutto il corpo o un olio idratante spalmato con un energico massaggio per ripristinare la funzione barriera della cute soprattutto sulle zone in cui il fastidio si fa sentire più spesso. CORRETTA ALIMENTAZIONE È molto importante anche seguire una dieta opportuna: evitare di assumere troppi zuccheri raffinati, alimenti speziati e cibi piccanti, e integrare il regime alimentare con estratto di semi di pompelmo, un toccasana per il tuo benessere e un freno al tuo prurito. (Salute, Donna Moderna) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1269 SCIENZA E SALUTE REFLUSSO GASTROESOFAGEO, QUALI SONO GLI ESAMI UTILI PER LA DIAGNOSI? Bruciore, dolore al petto, difficoltà a deglutire e a digerire el rigurgito. Sono alcuni dei sintomi che inequivocabilmente fanno pensare al reflusso gastroesofageo. La valutazione da parte del medico di questi sintomi potrebbe essere sufficiente a sospettare questa patologia ma per una diagnosi corretta si ricorre ad alcuni esami specifici. La malattia da reflusso Il reflusso gastroesofageo si caratterizza per la risalita dei liquidi contenuti nello stomaco sull'esofago, fenomeno che comporta l'irritazione di quest'organo posto tra stomaco e faringe. I sintomi riguardano così questo distretto e possono presentarsi semplicemente con le difficoltà nella deglutizione, il rigurgito e il dolore toracico, ma possono anche comprendere la tosse secca, le crisi asmatiche, la raucedine. Inevitabilmente la malattia da reflusso è associata alle abitudini alimentari. Per prevenirlo, infatti, si consiglia di seguire un regime alimentare vario ed equilibrato, evitando di consumare quei prodotti che possono scatenare il reflusso ad es. la menta e gli agrumi, i fritti, il caffè, soprattutto se bevuto a digiuno, il cioccolato. Da privilegiare, invece, è il consumo di prodotti cucinati in modo leggero, es. alla piastra, il pesce e la verdura e mantenere l’idratazione. DAL MEDICO Chi accusa questi sintomi, non occasionali, non può far altro che contattare il medico di famiglia. Questi in genere prescriverà al paziente i controlli cui sottoporsi per arrivare alla diagnosi e poi alla definizione del miglior trattamento possibile che prevederà anche le variazioni dello stile di vita (prime fra tutte – nel caso – la riduzione del sovrappeso e lo stop al fumo di sigaretta). Gli esami : Sono diversi gli esami utili per la diagnosi della malattia da reflusso a partire dai sintomi presentati dal paziente:  Gastroscopia: è l'endoscopia esofago-gastrica. L'esame permette di analizzare i tessuti di esofago, stomaco e intestino (il suo nome completo è EGDS, esofagogastroduodenoscopia);  Esame radiologico: dopo aver fatto bere al paziente del liquido di contrasto si esegue la radiografia per visualizzare sempre esofago, stomaco e duodeno, una parte dell'intestino tenue;  Manometria esofagea: serve per misurare la pressione dell'esofago e dunque la sua motilità. Si esegue inserendo una sonda attraverso il naso;  pH-metria esofagea: vengono valutati nell'arco di 24 ore i sintomi della malattia come ad esempio la durata dell'esposizione all'acido e la quantità dei liquidi refluiti nell'esofago. In particolare viene valutata l'esistenza di un nesso temporale tra il reflusso e l'insorgenza dei sintomi. (Salute, Sole 24Ore) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1269 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE: LOCANDINA CAMPAGNA INFORMATIVA per IDENTIFICARE i SEGNI PREMONITORI dell’ ALZHEIMER L’Ordine in collaborazione con Federfarma e Dementia Friendly ha predisposto una locandina informativa per identificare i segni premonitori della malattia di Alzheimer. Le Locandine e i Volantini saranno distribuite nei prossimi giorni a tutte le farmacie di Napoli e Provincia. PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1269 ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTI” e “UNA VISITA PER TUTTI” I progetti hanno come obiettivo quello di contrastare la povertà sanitaria sia mediante l’utilizzo di farmaci e di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione spontanea da parte di cittadini e Aziende Farmaceutiche, nonché di organizzare visite specialistiche gratuite attraverso il camper della salute dell’Ordine. Al fine di favorire la prevenzione sul territorio, nonché di contribuire ad assicurare ai cittadini in difficoltà non solo i farmaci provenienti dal progetto “Un Farmaco per Tutti” ma anche forme di attività assistenziali, il Consiglio dell’Ordine ha deliberato di acquistare un CAMPER della SALUTE, da utilizzare sul territorio per pianificare in modo capillare, ed in collaborazione con medici specialisti e volontari, laddove siano richiesti nuove forme assistenziali e di prevenzione (Visite mediche specialistiche, Autoanalisi etc.). Tale iniziativa, denominata, “Una Visita per Tutti”, insieme al progetto “Un Farmaco per Tutti” andrebbe a costituire una sorta di “Servizio Sanitario Solidale” che merita di essere considerato e supportato in modo sistemico dal Nostro Ordine e da altre Istituzioni pubbliche. PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1269 PAGINA 9 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1269

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