Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno VI – Numero 1240 AVVISO Ordine 1. Caduceo d’Oro 2017 e Giuramento di Galeno 2. Progetto “Un Farmaco per Tutti” Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Virus influenza: gli antibiotici curano i sintomi, vero o falso? 4. “pancia gonfia, dipende sempre dal cibo che si mangia”, vero o falso? 5. Cefalea a grappolo, cosa può scatenarla? Prevenzione e Salute 6. Sindrome fatica cronica, con l’attività Fisica Migliora il Benessere Generale? 7. Ogni quanto bisogna cambiare le lenzuola? Meteo Napoli Martdì 05 Dicembre ï‚· Nuvoloso Minima: 5° C Massima: 12 °C Umidità: Mattina = 55% Pomeriggio = 58% Martedì 04 Dicembre 2017 – S. Giulio Proverbio di oggi……… Chi bella vo’ pare’, pene e gguaje hadda pate’ VIRUS INFLUENZA: GLI ANTIBIOTICI CURANO I SINTOMI, VERO O FALSO? Come ogni anno, all’arrivare della stagione fredda arrivano anche i virus dell’influenza stagionale. Quando il virus colpisce e l’influenza si manifesta con i suoi sintomi influenzali alcuni credono che gli antibiotici aiutino a debellare il virus e risolvere i sintomi influenzali. Vero o falso? Dal momento che l’influenza stagionale FALSO è una infezione sostenuta da virus, gli antibiotici, che hanno attività antibatterica, non possono curarla né curarne i sintomi influenzali – spiega il dottor Michele Ciccarelli, responsabile di Pneumologia dell’Ospedale Humanitas – L’utilizzo degli antibiotici dovrebbe essere riservato esclusivamente, e solo su prescrizione medica, nei casi in cui in seguito all’infezione virale come per esempio l’influenza, si sviluppa una sovra infezione batterica. Per questo motivo, quando si parla di influenza è sempre bene sottolineare che l’utilizzo inappropriato degli antibiotici è sicuramente da evitare perché se l’infezione è sostenuta solo da virus gli antibiotici sono inefficaci. Inoltre, nel caso gli antibiotici venissero utilizzati in modo non adeguato e cioè per periodi e/o a dosaggi ridotti, questo può favorire lo sviluppo di batteri con resistenze agli antibiotici che potrebbe non aiutare in caso di sovra infezioni. Pertanto, la migliore terapia per l’influenza stagionale è certamente la prevenzione, cioè la vaccinazione che consente di ridurre il rischio di infezione e di complicanze. Infine, per il controllo dei sintomi influenzali quali febbre, dolori osteoarticolari, tosse, cefalea si ricorre a i FANS (farmaci antiinfiammatori non steroidei). Nel caso di complicanze da infezione da virus influenzali come per esempio polmonite da virus influenzali, si può ricorrere ad antivirali specifici (es. OSELTAMIVIR).” (Salute, Humanitas) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook – Diventa Fan della nostra www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli pagina PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1240 PREVENZIONE E SALUTE SINDROME FATICA CRONICA, con l’attività Fisica Migliora il Benessere Generale? Incrementare progressivamente la “dose” di attività fisica potrebbe assicurare ad alcuni pazienti con sindrome della fatica cronica un miglior benessere. Dei ricercatori della Queen Mary University of London (Regno Unito) hanno condotto uno studio su circa duecento individui colpiti da questo disturbo riscontrando una riduzione della fatica. Merito di un particolare metodo di attività fisica. Ne parliamo con il dottor Fabio Intelligente, anestesista coordinatore del servizio di Terapia antalgica per il Dolore Cronico di Humanitas. Lo studio I partecipanti sono stati assegnati a due gruppi.  Al primo è stato affidato un programma di attività fisica diviso in sei fasi: il programma durava dodici settimane e con fasi di allenamento crescente. Molti pazienti hanno scelto la camminata: di settimana in settimana, la quantità di attività fisica sarebbe stata aumentata di massimo il 20%; se ad esempio nella prima ci si era messi in movimento per cinque minuti, nella seconda lo si sarebbe fatto per sei. Nelle prime otto settimane i pazienti del primo gruppo si sono avvalsi anche della consulenza di un fisioterapista che interveniva via Skype. Entrambi i gruppi hanno poi beneficiato di una terapia sintomatica per il trattamento dei sintomi più comuni della sindrome della fatica cronica come l’insonnia o il dolore cronico. Prima e al termine delle dodici settimane sono stati somministrati dei questionari per valutare i livelli di fatica e funzione fisica dei pazienti. I risultati È emerso che nel primo gruppo rispetto al secondo  il livello generale di fatica era quattro punti più basso e la funzione fisica maggiore di sei (un dato, quest’utimo, di rilevanza più statistica che clinica).  Circa un paziente su cinque ha riferito di sentirsi meglio rispetto a uno su venti del secondo gruppo (il primo gruppo ha però fatto registrare più defezioni). I vantaggi dell’attività fisica in caso di dolore cronico sono innegabili: «Nei limiti del possibile e in base alle sue condizioni di salute, il paziente dovrebbe dedicare del tempo all’attività fisica all’interno della terapia antalgica, accanto ad altri presidi come la dieta equilibrata, la supplementazione, l’assunzione di farmaci», ricorda il dottor Intelligente. Un tratto fondamentale per la gestione del dolore cronico è emerso di recente nella pratica clinica e riguarda il coinvolgimento del paziente nella terapia: l’empowerment. «Questo studio pubblicato su Lancet evidenzia questo aspetto. Migliorare l’empowerment del paziente significa renderlo più consapevole, autonomo e responsabile nella gestione delle risorse a disposizione per la gestione della terapia, all’interno di interventi appropriati che diventano così sempre più efficaci», conclude l’esperto. (salute, Humanitas) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1240 PREVENZIONE E SALUTE OGNI QUANTO BISOGNA CAMBIARE LE LENZUOLA? Un microbiologo ha spiegato perché bisogna cambiare spesso le lenzuola (ogni 7 giorni). E cosa succede se ci si dimentica di farlo Se non vogliamo che il nostro letto diventi un terreno di coltura di funghi e batteri, le lenzuola vanno cambiate una volta alla settimana. A dirlo è Philip Tierno, microbiologo dell'Università di New York. Se ci dimentichiamo di farlo, il rischio è quello di ammalarsi. L'affermazione non è peregrina: effettivamente trascorriamo un terzo della nostra vita a letto e le probabilità di dividere lo spazio con colonie di microbi nascosti tra le pieghe delle lenzuola è molto alto. Si tratta dunque di una questione di igiene. A LETTO CON I MICROBI. Annualmente, noi esseri umani produciamo infatti una media di 26 litri di sudore e l'umidità è un terreno di coltura ideale per i funghi. E quale luogo migliore dei materassi e dei cuscini potrebbero avere per proliferare? Uno studio ha rivelato non a caso che nei cuscini dopo un anno e mezzo si possono trovare anche 17 tipi diversi di funghi. E sulle lenzuola, a contatto con il corpo, le cose non vanno meglio. PRODUZIONE NOSTRANA. Tra le loro pieghe si trovano infatti i microbi prodotti principalmente da noi. Il nostro corpo è una fucina di funghi che emaniamo tramite il sudore, ma anche con l'epidermide, l'espettorazione (i colpi di tosse e gli starnuti) o con le secrezioni vaginali e anali. in un anno si rilasciano fino a 100 litri di sudore. Secondo i dati di una agenzia di assicurazioni domestiche, i single britannici cambierebbero la biancheria del letto ogni tre mesi e la media degli inglesi addirittura solo tre volte all’anno. Come se non bastasse, a questo mix di microbi vanno uniti quelli che provengono dall'esterno portati ad esempio dai peli degli animali, dal polline e dagli acari della polvere. Tutte schifezze che la forza di gravità fa depositare in basso, quindi sul letto (oltre che sul pavimento). Ecco perché dopo una settimana le nostre lenzuola si trasformano in un covo di germi. E la cosa ancora più irritante - nel vero senso della parola - è che i microbi si trovano così vicino alla bocca e al naso che è impossibile non inalarli. Il risultato è ritrovarsi sintomi allergici come il raffreddore o la gola irritata, pur non soffrendo di allergia. Ovviamente chi dorme nudo "sporca" di più le lenzuola. Secondo uno studio i cuscini e le lenzuola possono ospitare fino a 17 diversi tipi di funghi, per lo più innocui, ma che possono avere conseguenze per chi soffre di asma e sinusite. E IL PIGIAMA? Allo stesso modo, anche pigiami e camicie da notte andrebbero cambiate una volta alla settimana. È questa la giusta frequenza secondo Sally Bloomfield, consulente in igiene e prevenzione delle malattie infettive. Un sondaggio di una società di produzione di materassi ha rilevato che gli uomini tendono a indossare lo stesso pigiama per molti più giorni rispetto alle donne. (Salute, Focus) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1240 PREVENZIONE E SALUTE “PANCIA GONFIA, DIPENDE SEMPRE dal CIBO che si MANGIA”, Vero o Falso? Le feste di Natale si avvicinano e molti temono già gonfiore addominale e malesseri. Sono molte infatti le persone che credono che la scelta del cibo influenzi quella situazione chiamata meteorismo che si manifesta con la pancia gonfia e impedisce di godersi pranzi e cene delle feste. Vero o falso? Risponde la dottoressa Federica Furfaro, gastroenterologa di Humanitas. “VERO. L’origine del meteorismo può essere rintracciata nella dieta anche se le cause possono essere molteplici – spiega l’esperta. – Il meteorismo infatti è favorito dall’assunzione di cibi che maggiormente vengono fermentati dalla flora batterica intestinale, il microbiota. Tuttavia, anche intolleranza al lattosio o al fruttosio, celiachia, sindrome del colon irritabile, sovracrescita batterica nell’intestino, una malattia infiammatoria cronica intestinale o l’utilizzo di alcuni farmaci, possono causarlo. In genere, gli alimenti da evitare sono: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. legumi (fagioli, fave, lenticchie, piselli, ceci): meglio assumerli decorticati per limitare i sintomi ortaggi (cavolfiore, carciofi, porri, broccoli): meglio mangiarli passati verdura a foglia larga cipolla: ma solo se si assume in grandi quantità frutta secca (mandorle, noccioline, noci) mais, funghi frutta dopo i pasti bibite gassate e bibite dietetiche, dolcificanti e caramelle senza zucchero gomma da masticare Oltre alle raccomandazioni alimentari, è possibile utilizzare alcune sostanze che riducono il meteorismo. Per esempio, è possibile utilizzare degli enzimi che aiutano la digestione dei carboidrati e riducono il substrato fermentato dai batteri. Se si soffre di intolleranza al lattosio, meglio assumere le lattasi in compresse prima del pasto, oppure fibre insolubili in caso di sindrome del colon irritabile che aiutano a ridurre la fermentazione, migliorano lo svuotamento intestinale e riducono la produzione di aria e quindi flatulenza e meteorismo.” (Salute, Humanitas) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1240 SCIENZA E SALUTE CEFALEA A GRAPPOLO, COSA PUÃ’ SCATENARLA? Tra le forme di mal di testa è quella più gravosa. È la cefalea a grappolo, caratterizzata da un dolore molto intenso e crescente a cui si associano diversi altri sintomi. CI SONO DEI FATTORI DI RISCHIO ASSOCIATI ALLO STILE DI VITA DA EVITARE? L’abbiamo chiesto al dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas. COSA SONO I “GRAPPOLI”? La cefalea a grappolo è meno comune delle altre forme di mal di testa, come ad esempio l’emicrania o la cefalea tensiva. Più delle donne sono gli uomini a dover fare i conti con i “grappoli”. Questi sono i periodi attivi in cui si susseguono le crisi di mal di testa che si raggruppano nell’arco settimane o mesi. La differenza tra i due sessi è ancora più evidente in caso di cronicità. Il dolore è sempre unilaterale e il lato maggiormente interessato è il destro. L’età in cui viene diagnosticata questa patologia va dai venti ai quarant’anni, tendenzialmente. Il dolore in genere parte dall’occhio e dalla tempia prima di irradiarsi alla testa e al volto. La sua comparsa è improvvisa e la sua intensità aumenta in pochi minuti; la durata delle crisi è variabile e può arrivare anche a tre ore. Le crisi ricorrono spesso alla stessa ora, in particolare nel primo pomeriggio, alla sera, nelle prime ore di sonno e i grappoli presentano spesso una riattivazione periodica stagionale. NON SOLO MAL DI TESTA Tra i sintomi che possono accompagnare il mal di testa ci sono la rinorrea, la lacrimazione, l’arrossamento oculare e la sudorazione facciale. Il comportamento del paziente durante l’attacco è caratterizzato da uno stato di agitazione e nervosismo. «L’esistenza di fattori in grado di scatenare un periodo attivo non è stata finora provata con certezza – ricorda il dottor Tullo – anche se diverse osservazioni indicano una correlazione tra eventi di vita di particolare carico emotivo o periodi di particolare impegno lavorativo con l’inizio dei grappoli». «Altri fattori scatenanti/aggravanti sono il fumo, l’alcol, i fattori climatici, alcuni disturbi del sonno come la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno e l’inalazione di sostanze volatili (solventi organici, distillati del petrolio e profumi)», conclude l’esperto. (Salute, Humanitas) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1240 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE: I Prossimi EVENTI di Dicembre TITOLO CONCERTO DI NATALE, CADUCEO D’ORO, MEDAGLIE di BENEMERENZA alla PROFESSIONE e GIURAMENTO di GALENO PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1240 MEDAGLIE ALLA PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO Domenica 17 Dicembre, ore 18.00, Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1240 Ad oggi hanno già contribuito con PATROCINIO VOLONTARIO le aziende riportate nel panel. PAGINA 9 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1240 PAGINA 10 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1240 PAGINA 11 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1240

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