Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno VI – Numero 1235 AVVISO Ordine 1. Caduceo d’Oro 2017 e Giuramento di Galeno 2. Progetto “Un Farmaco per Tutti” Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Ictus, donne più a rischio dopo la menopausa 4. La tricotillomania Prevenzione e Salute 5. “Bambini, bere latte di sera aiuta il sonno”, vero o falso? 6. Obesità e tumore al seno: incrocio pericoloso che aumenta i rischi Meteo Napoli Martedì 27 Novembre ï‚· Nuvoloso Minima: 4° C Massima: 12 °C Umidità: Mattina = 53% Pomeriggio = 52% Martedì 28 Novembre 2017 – S. Fausta Proverbio di oggi……… 'A pressa e 'o bene nun sempe camminano assieme “BAMBINI, BERE LATTE DI SERA AIUTA IL SONNO”, VERO O FALSO? Considerato un rimedio della nonna per favorire il sonno, alcune mamme ripropongono il latte anche oggi ai loro bambini pensando che li aiuti dormire meglio anche nei periodi di intenso impegno scolastico. Vero o falso? Risponde il dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas. “VERO. Bere una tazza di latte o mangiare alcuni frutti come mele o banane aiuta a conciliare il sonno dei bambini. È bene però che, insieme al latte prima di andare a dormire, i bambini limitino, fin dal pomeriggio, il consumo di bevande contenenti sostanze eccitanti come la caffeina, evitando anche che mangino in maniera disordinata, con troppi snack dolci o salati che possono disturbare la digestione. Inoltre è importante che la routine del sonno dei giorni di scuola non si discosti molto da quella del sabato e della domenica, o dei giorni di vacanza, sebbene si potrà dormire un po’ di più, ma non eccessivamente. Inoltre, per evitare che il sonno venga disturbato, è importante evitare che i bambini non utilizzino, poco prima di andare a letto o a addirittura a letto, dispositivi elettronici come tablet e smartphone, così come è bene assicurarsi che non abbiano da ultimare i compiti per la scuola prima di coricarsi oppure non guardino film sconvolgenti che potrebbero turbare il loro sonno. È invece raccomandabile che, come per gli adulti, anche i bambini si dedichino ad attività rilassanti, come la lettura, oppure che passino del tempo con i propri genitori evitando però di avere discussioni animate che possano coinvolgerli in quanto i bambini sono ancora emotivamente fragili e potrebbero rimanere turbati e dormire male. (Salute, Humanitas) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1235 PREVENZIONE E SALUTE OBESITÀ E TUMORE AL SENO: INCROCIO PERICOLOSO CHE AUMENTA I RISCHI Non solo le donne in sovrappeso possono più facilmente incorrere in questa patologia, ma la gravità e l’invasività aumentano. Il rimedio: adottare uno stile di vita più sano La mammografia, esame di elezione per lo screening e la diagnosi precoce di tumore al seno, potrebbe essere inefficace nel rilevare noduli di dimensione inferiore ai due centimetri nelle donne in forte sovrappeso o francamente obese. Ad affermarlo un gruppo di ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma. In attesa di strumenti con un maggiore potere risolutivo, l’unica possibilità sarebbe di ridurre la finestra temporale tra una mammografia e l’altra nelle donne obese. FATTORE NEGATIVO L’eccesso di adipe non influenza esclusivamente la corretta e tempestiva diagnosi di tumore al seno ma, alterando il microambiente tumorale, ne può favorire la crescita, la progressione, la risposta alle terapie, di conseguenza peggiorandone la prognosi. Fino a oggi i fattori che determinano la maggiore incidenza del cancro al seno nella popolazione obesa rimangono ancora oscuri. I complessi meccanismi biologici che guidano la relazione tra obesità e il cancro al seno non sono stati del tutto chiariti, ma diverse ipotesi sono state fatte e sono oggetto di studio. I RISCHI Abbiamo precedentemente introdotto nella comunità scientifica il termine “adiponcosi” per evidenziare la stretta connessione esistente tra accumulo di adipe e cancro. Tra i fattori di rischio non modificabili per il cancro al seno bisogna tenere in considerazione il suo stadio al momento della diagnosi, l’età della paziente (prognosi peggiore nelle pazienti più giovani), la positività dei linfonodi all’infiltrazione tumorale, mentre gli studi epidemiologici suggeriscono che lo stile di vita come fattore modificabile è in grado di influenzare l’esito della patologia. In particolare, un elevato indice di massa corporea (BMI) è stato associato a una prognosi peggiore. Le donne obese alla diagnosi di cancro al seno hanno una maggiore mortalità per cancro rispetto alle donne non obese. Uno studio recente ha valutato il rischio nelle donne in menopausa mostrando che le donne in sovrappeso o obese hanno un rischio significativamente maggiore per le forme più invasive di cancro al seno, in particolare per i tumori positivi al recettore degli estrogeni. Un BMI superiore a 35,0 comporta sia rischi più elevati rispetto alle donne normopeso, sia una maggiore possibilità di sviluppare un tumore scarsamente differenziato con coinvolgimento linfonodale. INTERAZIONI TRA CELLULE La terapia ormonale sostitutiva post-menopausa non sembra determinare alcuna modifica nel processo di adiponcosi mammaria. La maggiore morbilità e mortalità dei tumori associati all’obesità è stata attribuita a livelli elevati di ormoni. Le cellule tumorali interagiscono con le cellule stromali/staminali del tessuto adiposo inducendole a secernere citochine, chemochine e fattori di crescita che, a loro volta, stimolano la proliferazione delle cellule cancerose. In un recente articolo, è stata posta l’attenzione sulla necessità di effettuare opportuni studi clinici in donne obese sopravvissute al cancro al seno. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1235 FATTORI PROTETTIVI Gli studi eseguiti finora hanno dimostrato che  la perdita di peso e l’attività fisica sono efficaci nelle donne sopravvissute al cancro al seno e possono ridurre l’affaticamento, migliorare la composizione corporea, la forma fisica, l’immagine del proprio corpo e la qualità della vita con un impatto positivo sui biomarcatori collegati al cancro. L’incorporazione di programmi di gestione del peso e dell’attività fisica nella pratica oncologica standard potrebbe dare risultati estremamente positivi anche per la prognosi. Complessivamente le abitudini e lo stile di vita, in particolar modo una corretta alimentazione, l’attività fisica e il controllo del peso corporeo, hanno un notevole impatto sui dati di sopravvivenza al cancro, con un miglioramento della qualità della vita e una significativa riduzione del rischio di recidive. DIETA E ATTIVITÀ FISICA Ovviamente sono necessarie sperimentazioni su larga scala che valutino l’impatto degli interventi di bilancio energetico sugli esiti del cancro e identifichino i sottogruppi di pazienti in grado di ricevere il maggiore beneficio da un approccio terapeutico di questo tipo. Gli elementi raccolti al momento sembrano confermare la necessità di adeguare il proprio stile di vita dopo la diagnosi di cancro come parte della routine terapeutica, infatti, considerando la prevalenza di obesità e inattività fisica nelle donne sopravvissute ad un tumore al seno, si ritiene che gli interventi atti a ridurre il peso corporeo e controllare l’eccesso di adipe possano contribuire a ridurre la morbilità e la mortalità del cancro in milioni di pazienti, non meno di test farmacologici e altri interventi. Sebbene i cambiamenti fisiologici legati all’obesità siano stati ben caratterizzati, il modo in cui questi fattori influenzano l’esito di un tumore non sono ancora del tutto chiari. DOMANDE ANCORA APERTE Ulteriori ricerche in questo ambito dovranno dare la risposta a domande ancora aperte:  è sufficiente perdere peso per ridurre il rischio di cancro al seno?  A quale età l’incremento di peso conferisce il rischio maggiore di cancro al seno?  Le modifiche ormonali che avvengono durante la menopausa possono aiutare a prevedere una maggiore aggressività e invasività del tumore? Inoltre ulteriori ricerche sono necessarie per svelare il meccanismo molecolare alla base dell’interazione che si instaura tra le cellule tumorali e il microambiente circostante, in particolare le cellule adipose, anche allo scopo di sviluppare nuovi farmaci in grado di bloccare la crescita e la progressione neoplastica. In considerazione delle previsioni epidemiologiche secondo cui il numero di persone obese aumenterà del 50% entro il 2030, la prevenzione del sovrappeso e dell’obesità potrebbe avere un impatto significativo anche sul numero di nuovi casi di cancro al seno e sulla loro prognosi. (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1235 PREVENZIONE E SALUTE ICTUS, DONNE PIÙ A RISCHIO DOPO LA MENOPAUSA Il passaggio segnato dalla menopausa è un momento importante per la salute della donna, in particolare per quella cardiovascolare. Dopo la mezza età, infatti, con l’uscita dal periodo fertile, aumenta il rischio di ictus: nei dieci anni che seguono la menopausa questo quasi raddoppia.  Cosa può fare una donna per contenere questo rischio? Ne parliamo con la dottoressa Simona Marcheselli, responsabile dell’Unità operativa di Neurologia d’urgenza e Stroke Unit dell’ospedale Humanitas. ORMONI E BENESSERE CARDIOVASCOLARE Tendenzialmente il rischio di ictus aumenta con l’età, tanto negli uomini quanto nelle donne. Tuttavia nel sesso femminile si registrano più eventi sia perché tendono a vivere più a lungo della controparte maschile sia perché l’incidenza dell’ictus è maggiore nelle fasce d’età più avanzate. La svolta si ha negli anni seguenti la menopausa, generalmente dopo i cinquant’anni. L’aumento di rischio è da attribuire alle variazioni ormonaliche caratterizzano il termine dell’età riproduttiva: aumentano i livelli di androgeni e diminuisce quello di estrogeni, in particolare di estradiolo. «Agli estrogeni era imputabile l’effetto protettivo sulla salute cardiovascolare di cui le donne hanno goduto fino alla menopausa», spiega la dottoressa Marcheselli. LE CONSEGUENZE DELLA MENOPAUSA Con la menopausa i fattori di rischio cardiovascolare possono assumere un peso più rilevante: «Potrebbe, per esempio, aumentare il livello di trigliceridi nel sangue, così come i valori di colesterolo totale e di colesterolo “cattivo” LDL. Inoltre, potrebbe crescere la circonferenza del girovita, con l’accumulo di grasso addominale e cambiare il profilo metabolico con un aumento dell’insulino resistenza oltre che della pressione arteriosa». Questa eventuale accelerazione dei fattori di rischio cardiovascolare potrebbe fare della fase postmenopausale un momento ideale per concentrarsi sulla prevenzione: «È importante che una donna modifichi il proprio stile di vita in un senso più salutare, ad es.  smettendo di fumare, cercando di mantenersi attiva nell’ordine dei 150 minuti di attività fisica aerobica,  modificando la propria dieta con un maggior consumo di frutta e verdura, cereali integrali, carne bianca e pesce e limitando il consumo di carni rosse», ricorda la specialista. «Se si arriva “preparate” alla menopausa, avendo condotto uno stile di vita sano è naturalmente necessario mantenerlo negli anni a venire e comunque tenere sotto controllo tutti gli altri fattori di rischio cardiovascolare, dall’ipertensione alla fibrillazione atriale». La scelta di seguire una terapia ormonale sostitutiva dovrà essere ben ponderata: «Non può essere intesa come uno strumento di prevenzione, di riduzione del rischio di ictus, anzi come la “pillola” può aumentare il rischio di coagulopatia, a sua volta associata a un maggior rischio ischemico. L’indicazione della terapia ormonale sostitutiva va definita sulle condizioni di salute della singola paziente da parte dello specialista», conclude la dottoressa Marcheselli. (Salute, Humanitas) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1235 PREVENZIONE E SALUTE LA TRICOTILLOMANIA E' l'impulso irrefrenabili a strapparsi i capelli, un meccanismo estenuante che è come una droga alla quale non si riesce a rinunciare. I disturbi “satellite” dell’area ossessivo-compulsiva sono numerosi e più frequenti di quanto si possa immaginare. Alcuni arrivano a creare danni non soltanto psicologici, ma anche estetici, come nel caso della tricotillomania. Affrontiamo l’argomento con il prof. Paolo Cavedini, psichiatra e dottore di ricerca, responsabile dello IEDOC, l’Istituto Di Eccellenza per i Disturbi Ossessivo Compulsivi a Villa San Benedetto in provincia di Como). Tricotillomania: quando il disturbo prende di mira i capelli. La tricotillomania è una delle patologie dello spettro ossessivo compulsivo. Si tratta dell’impulso irrefrenabile a strapparsi i capelli, ma nei casi più gravi anche sopracciglia, barba, baffi, fino a provocare la comparsa di zone completamente glabre. Il meccanismo è estenuante e spesso è associato a rituali specifici; il gesto, che è come una droga alla quale non si riesce a rinunciare, segue schemi predefiniti e si focalizza dapprima su aree ben specifiche, per poi allargarsi a quelle circostanti. QUAL È LA CAUSA? : Non esiste un’unica causa che concorre a provocare la patologia, ma diversi fattori correlati tra di loro: ambientali, psicologici, biologici. Ci sono diversi livelli di gravità del disturbo, le differenze sono date principalmente dalla intensità e continuità del meccanismo: quanto tempo ed energia porta via al soggetto che ne è colpito, il disagio sociale che ne consegue, la difficoltà a stare in mezzo agli altri. QUALI SOGGETTI SONO PIÙ COLPITI? : Può esordire a qualsiasi età ma è un disturbo frequente negli adolescenti tra i dodici e i 18 anni. È una patologia precoce che colpisce un po’ di più le donne rispetto agli uomini, forse per cause ormonali, ma questa tesi non è stata avvalorata da studi mirati. Ha un’incidenza del 2/3 % nella popolazione. : Dopo la fase iniziale, si sviluppa negli anni fino a diventare, nei casi IL DANNO È SIA ESTETICO più gravi, una vera e propria mania che occupa la maggior parte del SIA PSICOLOGICO tempo del soggetto affetto. Questo tipo di comportamento, che è più frequente di quanto si pensi, è una valvola di sfogo all’ansia e non un semplice vizio, che aumenta in risposta a stress emotivi intensi che generano una forte tensione interna. Il gesto di strapparsi i capelli subito provoca sollievo, ma in seguito, quando si realizza che cosa si è fatto, si prova disagio, senso di colpa e di incapacità. La tendenza a nascondere il problema, a sottovalutarlo, soprattutto all’inizio, è molto comune. : Come tutti i disturbi ossessivo-compulsivi: COME SI CURA?  a una terapia psicoterapia cognitivo-comportamentale si associa spesso un trattamento farmacologico. Se si interviene nel modo giusto e per tempo, i risultati sono molto soddisfacenti. Un disturbo sottoposto a terapia si può contenere e “tenere a bada”, anche per limitare i danni estetici in questo caso specifico della tricotillomania. Purtroppo un disturbo lasciato a sé stesso non si risolve se non per brevi periodi, non se ne va da solo ma soltanto con l’aiuto di uno specialista. (OK, Salute) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1235 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE: I Prossimi EVENTI di Novembre e Dicembre DATA Mercoledì 29 Novembre, ore 21.00 Sede Ordine TITOLO Il Ruolo ed il Consiglio del Farmacista nelle Piccole Patologie Ortopediche Relatori: NOTE 30 Crediti Formativi  Dr Raffaele CANTONE – Farmacista  Dr Gerardo GIUDICE – P.O. dei Pellegrini – Reparto Ortopedia e Traumatologia Presentazione del libro Lunedì 4 Dicembre, ore 21.00 Sede Ordine Domenica 17 Dicembre ore 18.00 Teatro Auditorium Mostra D’Oltremare NAPOLI “Maritè non morde”: Saluti: Prof. V. Santagada Interverrà: Dr.ssa Veronica Tranfaglia Sinossi: Questa è una storia semplice e, allo stesso tempo, profondissima. Ci emoziona, ci fa commuovere, ci fa ridere e piangere. «Di che razza è? Signora, dico a lei. Di che razza è la bimba?» «Non è mica un cane! – fu la mia risposta secca – è italiana mia figlia». «Ah, ma allora suo marito è asiatico?» «No, mio marito è napoletano. Io pure. La bimba ha la sindrome di Down». CONCERTO DI NATALE, CADUCEO D’ORO, MEDAGLIE di BENEMERENZA alla PROFESSIONE e GIURAMENTO di GALENO FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA PAGINA 7 Anno VI – Numero 1235 ORDINE di NAPOLI: CONCERTO DI NATALE, CADUCEO D’ORO, MEDAGLIE di BENEMERENZA alla PROFESSIONE e GIURAMENTO di GALENO Domenica 17 Dicembre,ore 18.00–Teatro Auditorium Mostra D’Oltremare– NA Si ringraziano tutte le aziende per la sensibilità avuta nel patrocinare questa cerimonia rivolta alla valorizzazione dell’intera Categoria e rendendo lo sforzo dell’Ordine per nulla oneroso. CONTRIBUZIONI VOLONTARIE A FAVORE della MANIFESTAZIONE Di seguito il link: https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordinenuovo/images/pdffiles/regolamento-contributivolontari-manifestazione-2017.pdf Ad oggi hanno già contribuito con PATROCINIO VOLONTARIO le aziende riportate nel panel. Man mano che aderiranno altre Aziende il Panel sarà aggiornato. PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1235 MEDAGLIE ALLA PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO Domenica 17 Dicembre, ore 18.00, Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare PAGINA 9 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1235 MEDAGLIE ALLA PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO Domenica 17 Dicembre, ore 18.00, Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare PAGINA 10 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1235 PAGINA 11 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1235 PAGINA 12 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1235

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