Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno VI – Numero 1227 Mercoledì 15 Novembre 2017 – S. Margherita di Scozia AVVISO Proverbio di oggi……… Ordine 1. Ordine: Pharmexpo 2017 2. Caduceo d’Oro 2017 e Giuramento di Galeno Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Lo sai che latte e cacao rinforzano il sistema immunitario? 4. Telefoni cellulari e rischio di cancro, qual è la verità? 5. I Polipi Intestinali: quando vengono, come accorgersene e che cosa fare Prevenzione e Salute 6. Endometriosi, con l’allattamento al seno diminuisce il rischio? Meteo Napoli Mercoledì 15 Novembre ï‚· Nuvoloso Minima: 12° C Massima: 18 °C Umidità: Mattina = 61% Pomeriggio = 66% ‘O sacco vacante, allerto nun se mantène Il sacco vuoto, in piedi non ci rimane LO SAI CHE LATTE E CACAO RINFORZANO IL SISTEMA IMMUNITARIO? Latte (di mucca) e cacao, insieme, non solo sono gli ingredienti della bevanda più amata in inverno da grandi e piccini, ma sembrano avere anche benefici sul sistema immunitario. Latte e cacao, cioè il cioccolato nero, sono tra gli alimenti che hanno dimostrato di essere in grado di modulare in modo positivo il sistema immunitario – il prof. Carlo Selmi, responsabile di Reumatologia e immunologia clinica di Humanitas e docente all’Università di Milano. Nel latte, per esempio, si trovano alcuni zuccheri, chiamati oligosaccaridi, e immunoglobuline di tipo A, ovvero molecole entrambe coinvolte nella risposta immunitaria dell’organismo umano. Insieme a latte e cacao, anche i probiotici, spesso contenuti nello yogurt, per esempio, aiutano il sistema immunitario a essere efficiente nella risposta a infezioni virali e batteriche. È però importante sottolineare che latte e cacao, oppure lo yogurt non sono sufficienti a mantenere un sistema immunitario forte ed efficiente. A questo scopo, infatti, è raccomandabile seguire uno stile di vita sano, una dieta varia ed equilibrata, evitare il fumo, praticare sport e mantenersi attivi ogni giorno, aiutano il sistema immunitario a lavorare bene. Ma questi sono consigli validi tutto l’anno, non solo in autunno per prevenire i mali di stagione. (Salute, Humanitas) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1227 SCIENZA E SALUTE TELEFONI CELLULARI e RISCHIO di CANCRO, qual è la verità? Spesso si crea confusione su cosa provoca un tumore: a volte i dubbi sono legittimi, altre si tratta di bufale. Questa la risposta dell'esperto Ettore Beghi, capo del Laboratorio Malattie Neurologiche al Mario Negri di Milano Recentemente una sentenza (di primo grado) emessa da un giudice del lavoro a Firenze ha condannato l’Inail a corrispondere una rendita da malattia professionale a un addetto alle vendite che per motivi di lavoro ha trascorso per oltre 10 anni 2-3 ore al giorno al telefono e al quale è stato diagnosticato un tumore benigno all’orecchio, un neurinoma del nervo acustico. D’altro canto diversi ampi studi scientifici  NON sono riusciti a individuare un legame certo fra telefoni cellulari e tumore al cervello. Falsi miti e ragionevoli dubbi: 20 anni di ricerche Dopo circa 20 anni di studi, in pratica, gli esperti hanno raccolto poche evidenze:  i campi elettromagnetici sono stati inseriti nell’elenco dei «possibili cancerogeni»,  ma la maggior parte degli studi non ha dimostrato il nesso di causa-effetto tra telefonini e tumori.  non è stato registrato un aumento dei casi di tumore al cervello da quando i telefonini sono in commercio. Non è però raro che si crei confusione su cosa può provocare un tumore: esistono teorie oggi superate che continuano a tornare «a galla» e numerosi «falsi miti» duri a morire nonostante la scienza abbia ampiamente dimostrato che si tratta di bufale prive di ogni fondamento. E poi ci sono delle domande ricorrenti, dubbi che nascono dal «sentito dire» o che hanno un fondamento, per i quali esiste una risposta provvisoria o definitiva, che però non sempre viene fornita in modo chiaro. E’ il caso del legame fra pericolosità dei telefonini e cancro al cervello. DOVE STA LA VERITÀ? E A CHE PUNTO È LA SCIENZA CON LE SUE RISPOSTE? Lo abbiamo chiesto a Ettore Beghi, capo del Laboratorio Malattie Neurologiche all’IRCCS - Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano. «L’associazione tra l’uso dei telefoni cellulari e l’insorgenza di tumori cerebrali è stata oggetto di numerosi studi sia nell’uomo che negli animali da esperimento. Ne sarebbero responsabili gli effetti dei campi elettromagnetici a radiofrequenza sul sistema immunitario, sull’espressione dei geni e delle proteine, sulle funzioni e sul metabolismo delle cellule. Questi meccanismi sono stati confermati, ma solo parzialmente, negli animali esposti a radiofrequenze per periodi prolungati. Inoltre, studi nell’uomo hanno prodotto risultati contrastanti, in larga parte attribuibili alle diversità dei soggetti esaminati, alla rarità di alcuni tumori e alle diverse tecniche di valutazione del rischio. Bisogna poi considerare che gli studi di qualità più elevata riguardanti gli esseri umani non avrebbero confermato l’associazione. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1227 I RISCHI: Alcune osservazioni sono tuttavia di particolare rilievo: 1. L’aumento del rischio in soggetti che abbiano fatto uso intensivo dei telefoni cellulari per almeno 5 anni 2. L’insorgenza del tumore nel lato di maggiore esposizione 3. Una prolungata vicinanza del telefono al corpo. C'è poi da considerare, tra i tumori, la maggior incidenza riscontrata di gliomi o di neurinomi dell’acustico. L’insieme dei dati scientifici ha così indotto l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ad affermare che le evidenze a sostegno dell’induzione di tumori nell’uomo da parte dei telefoni cellulari sono limitate. Ogni allarmismo deve essere pertanto evitato. Tuttavia, un ragionevole sospetto non va escluso e, per questo motivo, è auspicabile l’esecuzione di uno studio su di un ampio campione di soggetti nei quali l’esposizione ai telefoni cellulari sia monitorata nel tempo e correlata all’eventuale insorgenza di tumori cerebrali. Nel frattempo, raccomanderei di evitare telefonate lunghe o inutili, ed incoraggerei l’uso di auricolari e la collocazione del telefono lontano dal corpo quando non se ne faccia uso. (Salute, Corriere) SCIENZA E SALUTE I POLIPI INTESTINALI: Quando Vengono, Come Accorgersene e Che Cosa Fare Sono aree irregolari di crescita della mucosa del colon, la maggior parte delle volte di natura benigna. In qualche caso però possono diventare un tumore maligno e siccome non causano disturbi è bene controllare i propri fattori di rischio (come l’età) e dopo i 55 anni fare un esame periodico Che COSA SONO I polipi intestinali sono aree irregolari di crescita della mucosa del colon che si sviluppano con la caratteristica forma della testa del polipo e tendono a formarsi nella cavità del grosso intestino (colon e retto);  nel 15% dei casi i polipi vengono riscontrati nel colon discendente;  nel 25% dei casi i polipi vengono riscontrati nel colon trasverso e ascendente;  nel 60-65% dei casi i polipi vengono riscontrati nel sigma e nel retto. Sono il 25% le persone che presentano polipi intestinali dopo i 55 anni. 90% i polipi di natura benigna e 5-10% i polipi che, alla diagnosi, contengono un tumore maligno. I TIPI In base all’aspetto si distinguono polipi sessili o peduncolati. Nella maggior parte dei casi sono benigni, anche se molti di essi, chiamati polipi adenomatosi, possono diventare maligni nel tempo. I FATTORI DI RISCHIO I polipi intestinali sono particolarmente frequenti nelle popolazioni occidentali, a indicare che, probabilmente, lo stile di vita moderno può favorirne lo sviluppo. Tra i possibili fattori che li favoriscono rientrano:  dieta ricca di grassi animali;  età superiore ai 50 anni;  abitudini dannose (fumo, alcol, scarsa attività fisica);  familiari che hanno sviluppato polipi o che hanno avuto un tumore del colon. PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1227 I SEGNI E I SINTOMI In gran parte dei casi i polipi intestinali non causano disturbi. Talvolta si possono verificare evacuazione di muco o perdite rettali di sangue (a volte rilevabili solo con la ricerca del sangue occulto nelle feci, si veda «La diagnosi e le cure»), eventualmente associate ad anemia. Questi segni sono, in genere, tanto più comuni quanto maggiori sono le dimensioni del polipo. LA PREVENZIONE Ecco le regole più importanti per ridurre il rischio di sviluppare polipi intestinali:  aumentare l’apporto di fibre, mangiando frutta, verdura e, in generale, cibi leggeri e poveri di grassi;  non fumare e limitare gli alcolici;  ridurre il consumo di grassi animali;  svolgere una regolare attività fisica;  evitare il sovrappeso. LA DIAGNOSI Esistono diversi esami che possono rivelarsi utili. Tra questi rientrano l’analisi delle feci, che serve soprattutto per lo screening, e la colonscopia. Nelle persone che hanno una familiarità per i polipi o per il tumore del colon si raccomanda l’esecuzione di una prima colonscopia a 50 anni. L’esame va poi ripetuto periodicamente secondo le indicazioni del medico. Dopo i 55 anni tutti dovrebbero eseguire la ricerca del sangue occulto nelle feci e, in caso di positività, sottoporsi alla colonscopia. In casi selezionati si può ricorrere alla colonscopia virtuale. In quest’esame il medico inserisce un sottile tubo flessibile nel retto per insufflare aria, prima di eseguire una Tac con un sistema software che consente di ricostruire le immagini dell’intestino. Se questo esame mostrasse polipi, una colonscopia successiva ne permetterà la rimozione. RIMOZIONE CHIRURGICA DI UN POLIPO La colonscopia consiste nell’esplorazione diretta del grosso intestino con un lungo tubo flessibile dotato di telecamera in grado di trasmettere le immagini su uno schermo. Con questa metodica si possono rimuovere contestualmente anche eventuali polipi. Una volta asportati, i polipi vanno analizzati per identificarne la natura. I polipi vanno sempre asportati perché in questo modo si previene la loro eventuale trasformazione maligna nel tempo. Inoltre la presenza di un tumore maligno può essere diagnosticata solamente da indagini istologiche sul tessuto rimosso. La rimozione chirurgica di un polipo peduncolato (figure 1 e 2) si effettua con un paricolare strumento a forma di cappio che viene avvolto alla base del polipo. Lo strumento trasmette impulsi elettrici che tagliano e coagulano il tessuto. Il polpo asportato, viene recuperato per l’esame istologico. La rimozione chirurgica di un polipo sessile (figure 3 e 4) si effettua con lo stesso strumento a cappio che in questo caso avvolge il più possibile il polipo che poi viene reciso. Se questi polipi sono di forma piatta, può essere necessario staccarli in più frammenti, ripetendo la manovra con il cappio. (Salute, Corriere) FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA PAGINA 5 Anno VI – Numero 1227 SCIENZA E SALUTE ENDOMETRIOSI, CON L’ALLATTAMENTO AL SENO DIMINUISCE IL RISCHIO? L’endometriosi è una delle patologie ginecologiche più diffuse. In Italia, secondo il ministero della Salute, sarebbero circa tre milioni le donne colpite. Non si sa molto sui suoi possibili fattori di rischio o sugli elementi protettivi su cui far leva per la prevenzione. Da un recente studio pubblicato su British Medical Journal sono emerse alcune indicazioni relative a una possibile associazione tra una riduzione del rischio di endometriosi e l’allattamento al seno: «È il primo studio che analizza in modo così specifico e su lungo periodo il rapporto tra endometriosi e allattamento al seno. È ovvio che questi dati andranno validati con successivi studi prospettici». LA RICERCA Un team di ricercatori ha analizzato dei dati relativi a uno studio condotto su circa 120 mila donne, il Nurses’ Health Study II, avviato nel 1989. Le donne sono state seguite per oltre vent’anni. Delle partecipanti in poco meno di 3mila e 300 avevano ricevuto una diagnosi chirurgica di endometriosi dopo la prima gravidanza. Gli autori dello studio hanno visto per quanto tempo ogni donna avesse allattato, se lo avesse fatto esclusivamente, ovvero senza la contemporanea somministrazione di latte in polvere o cibi solidi, e quanto tempo fosse passato tra il parto e il ritorno delle mestruazioni (durata dell’amenorrea postparto). I RISULTATI: Dall’analisi è emerso che,  per ogni 3 mesi in più di allattamento, le donne avevano un rischio ridotto dell’8% di endometriosi;  la riduzione era maggiore per le mamme che avevano allattato in modo esclusivo: meno 14%. Considerando invece più gravidanze, quindi l’intera vita riproduttiva delle donne, il rischio si riduceva del 30% a fronte di almeno 18 mesi totali di allattamento al seno. RUOLO DELL’AMENORREA POSTPARTO. Questa influenzava solo parzialmente l’effetto positivo sulla riduzione del rischio di endometriosi. L’indicazione è che, dunque, l’allattamento al seno potrebbe influenzare il rischio di sviluppare la patologia anche attraverso altri meccanismi, ad es. per via ormonale. In ogni caso non è possibile poter sostenere con certezza se le donne che allattano hanno meno chance di sviluppare la malattia in sé o di manifestare sintomi così severi da indicare una loro valutazione chirurgica. «Poiché sono pochi i fattori al momento riconosciuti come potenzialmente contenitivi delle problematiche dell’endometriosi, se fosse dimostrato il nesso benefico tra l’allattamento prolungato al seno e il minor rischio di endometriosi, questo potrebbe rafforzare la spinta all’allattamento, aggiungendosi un ulteriore, importante, motivo alla sua effettuazione. LA PREVENZIONE: In ogni caso COME POTER RIDURRE IL RISCHIO DI ENDOMETRIOSI? «Uno dei principali motivi per cui avviene è la presenza dei cicli mestruali – risponde la specialista. Il modo per contrastare lo sviluppo della patologia è quello di ridurre i cicli mestruali, infatti in post menopausa la malattia è assente, così pure come nelle pazienti che hanno avuto gravidanze. L’utilizzo della pillola in età fertile e la gravidanza sono allo stato attuale dell’arte i principali metodi che contrastano con lo sviluppo dell’endometriosi». «Seppur in mancanza di dati definitivi, anche un certo tipo di alimentazione che non provochi la stimolazione di ormoni femminili e riduca i processi infiammatori, potrebbe contrastare la patologia. Corretto quindi ridurre il consumo di soia, carni, caffeina e preferire cibi ricchi di fibre, omega 3, aumentando, nel contempo, l’apporto di frutta e verdura». (Salute, Humanitas) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1227 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca PHARMEXPO: La più grande fiera del Centro Sud Italia dedicata al settore farmaceutico Anche quest’anno l’Ordine sarà presente insieme a Fedefarma con il proprio stand e con l’organizzazione di corsi ECM e convegni (vedi Tabella). Appuntamento per la 10° edizione di Pharmexpo, alla Mostra d’Oltremare di Napoli dal 24 al 26 Novembre 2017. La partecipazione ad ogni evento darà 50CF ECM FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA PAGINA 7 Anno VI – Numero 1227 ORDINE di NAPOLI: CONCERTO DI NATALE, CADUCEO D’ORO, MEDAGLIE di BENEMERENZA alla PROFESSIONE e GIURAMENTO di GALENO Domenica 17 Dicembre,ore 18.00–Teatro Auditorium Mostra D’Oltremare– NA Si ringraziano tutte le aziende per la sensibilità avuta nel patrocinare questa cerimonia rivolta alla valorizzazione dell’intera Categoria e rendendo lo sforzo dell’Ordine per nulla oneroso. Sul sito dell’Ordine, nella Home page, sezione News, Medaglie alla Professione – Consegna delle Medaglie trovi il regolamento sulle: CONTRIBUZIONI VOLONTARIE A FAVORE della MANIFESTAZIONE Di seguito il link: https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordinenuovo/images/pdffiles/regolamentocontributi-volontari-manifestazione-2017.pdf Ad oggi hanno già contribuito con Patrocinio Volontario le aziende riportate nel panel. Man mano che aderiranno altre Aziende il Panel sarà aggiornato. PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1227

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