Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno V – Numero 1156 Martedì 11 Luglio 2017 – S. Benedetto da Norcia AVVISO Ordine 1. ORDINE: Progetto “Un Farmaco per tutti”; i 2. Eventi Mese di Luglio 3. FAF in farmaDAY Proverbio di oggi….…….. L’ammore nun s’accatta e nun se venne. L’amore non si acquista e non si vende, è uno dei sentimenti più genuini dell’anima ed è al di fuori e al di sopra di ogni interesse Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. Saltare i pasti? Fa venire la pancetta 5. formicolio al mignolo? 6. potrebbe essere la sindrome del canale cubitale Prevenzione e Salute 7. Perché vengono gli attacchi di gotta? 8. Qual è il frutto che contiene più acqua? 9. Che cosa provoca il bruciore di stomaco? Cause, diagnosi, cure e consigli utili Meteo Napoli Martedì 11 Luglio ï‚· Sereno Minima: 24° C Massima: 31 °C Umidità: Mattina = 56% Pomeriggio = 67% SALTARE I PASTI? FA VENIRE LA PANCETTA Chi e zucchero fanno ingrassare. Troppe fluttuazioni di insulina troppo s’inchina, mostra il sedere Lo studio Usa su topi che hanno fatto un pasto unico e poi digiunato Saltare i pasti provoca una serie di «errori» metabolici che portano a un aumento di peso localizzato a livello addominale, insomma allo sviluppo della pancetta. È quanto emerge da una ricerca pubb. sul Journal of Nutritional Biochemistry. L’esperimento sui topi: Gli studiosi hanno svolto degli esperimenti su topi in laboratorio divisi in 2 gruppi: 1. un unico pasto al giorno in modo che digiunassero per il resto del tempo 2. gruppo di controllo, libero accesso al cibo. Risultati: Dai risultati è emerso che i topi messi a seguire per tre giorni una dieta ristretta, un unico pasto con metà delle calorie giornaliere, hanno perso peso rispetto al gruppo di controllo, riguadagnandolo mano mano fino a quando al sesto giorno sono state aggiunte calorie alla dieta ma il grasso localizzato a livello addominale, l’equivalente della pancetta per l’uomo, ha pesato di più nei topi con una dieta limitata che in quelli che erano liberi di sgranocchiare tutto il giorno. Effetto contrario: un eccesso di questo tipo di grasso è associato a insulinoresistenza e il rischio di diabete di tipo 2 e malattie cardiache. «Questo supporta l’idea che i piccoli pasti durante la giornata possano essere utili per la perdita di peso, anche se questo potrebbe non essere pratico per molte persone», spiega Martha Belury, docente di nutrizione umana, secondo cui «se si vogliono diminuire le calorie meglio non saltare i pasti perché ciò provoca grandi fluttuazioni di insulina e glucosio nell’organismo e potrebbe tradursi in un guadagno anziché una perdita di peso». E soprattutto provoca un effetto contrario per chi vuole far scomparire l’odiata pancetta. (Ansa) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1156 SCIENZA E SALUTE FORMICOLIO AL MIGNOLO? POTREBBE ESSERE LA SINDROME DEL CANALE CUBITALE A chi non è capitato di prendere una piccola “scossa” urtando il gomito? È perché avrà urtato più precisamente il nervo ulnare, uno dei nervi che parte dalla spalla, attraversa il braccio e arriva fino al mignolo. Un punto critico del suo percorso è proprio il gomito: qui il nervo, che diventa molto superficiale, attraversa un canale, il canale cubitale. Proprio qui può subire una trazione o una compressione che sono alla base della sindrome del canale cubitale: «Si tratta della seconda più comune neuropatia da compressione di un nervo periferico dopo la sindrome del tunnel carpale», ricorda il il dr Alberto Lazzerini, responsabile dell’Unità operativa di Chirurgia della Mano di Humanitas. La compressione del nervo ulnare può essere imputata a delle variazioni anatomiche del canale cubitale: «Questo può essere deformato dall’artrite o dall’artrosi o anche per via di una precedente frattura del gomito», aggiunge il dottor Lazzerini. Difficilmente la compressione o la trazione del nervo ulnare possono essere conseguenza di alcune posture come, ad esempio, tenere a lungo il gomito piegato o il braccio sulla scrivania: «In ogni caso dev’esserci un’anatomia che possa predisporre all’insorgenza della sindrome». La conseguenza è l’intorpidimento della mano, il formicolio di mignolo e anulare e il dolore all’avambraccio. Qualche paziente potrebbe scambiare i sintomi della sindrome del canale cubitale con il “gomito del tennista”, ma sono due disturbi diversi che interessano diversi tessuti. Il nervo ulnare è molto particolare e sensibile «Altri nervi periferici, come quello mediano o quello radiale, possono funzionare anche con un maggior danno alle fibre che li compongono. Per il nervo ulnare, invece, è sufficiente una lesione delle sue fibre di piccola entità affinché funzioni male e si vada facilmente incontro a sofferenza», spiega l’esperto. Il trattamento della sindrome del canale cubitale può essere conservativo – «nelle forme molto lievi, con l’utilizzo di un tutore e il ricorso alla fisioterapia» – ma nella maggior parte dei casi si interviene chirurgicamente: «L’intervento chirurgico serve per arrestare il decorso della sindrome ma dal deficit motorio il paziente potrebbe anche non recuperare del tutto». «Tendenzialmente l’intervento è di decompressione, rapido e semplice e permette un recupero immediato; raramente, nel caso si sia verificato un trauma, potrebbe rendersi necessario un intervento di trasposizione per far passare il nervo sotto i muscoli epitrocleari. In questo caso i tempi di recupero si allungano ad alcune settimane», conclude il dottor Lazzerini. (Salute, Humanitas) FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA PAGINA 3 Anno IV – Numero 1156 PREVENZIONE E SALUTE PERCHÉ VENGONO GLI ATTACCHI DI GOTTA? In Italia la gotta colpisce una persona su cento: è una forma di artrite che deriva da un eccesso di acido urico nel sangue (iperuricemia). Questa eccedenza può portare alla formazione di depositi e di cristalli, responsabili di una reazione infiammatoria molto potente a carico delle articolazioni e dei tessuti (attacco di gotta). Se non si interviene in alcun modo gli attacchi tendono a diventare sempre più frequenti, fino a giungere a una forma di artrite cronica. L’acido urico È una sostanza di scarto che, in condizioni normali, viene eliminata per l’80% dal rene e per il 20% dall’intestino. L’acido urico presente nell’organismo deriva da fonti diverse:  viene prodotto direttamente a partire da alcuni zuccheri;  si forma in seguito alla degradazione di cellule morte (ricambio cellulare)  viene introdotto attraverso il consumo di cibi ricchi di purine (crostacei, acciughe, birra). Quando l’acido urico nel sangue supera determinati livelli, non rimane più in soluzione e si deposita sotto forma di urato monosodico. Prima che ciò accada si formano dei cristalli, responsabili dell’infiammazione alla base dell’attacco acuto di gotta. Attacchi successivi di gotta si possono verificare perché la parte più esterna dei depositi si scioglie e libera nuovamente i cristalli. I segni e i sintomi Un tipico attacco di gotta causa:  arrossamento, calore e gonfiore dell’articolazione interessata (spesso l’alluce);  dolore fortissimo all’improvviso, che si risolve dopo alcuni giorni;  febbricola;  la gotta cronica è caratterizzata dalla presenza di tofi, noduli contenenti cristalli (urato monosodico) che si depositano nei tessuti molli, e può portare allo sviluppo di deformità. La diagnosi Si basa soprattutto sui sintomi. Utile il dosaggio dell’acido urico (talvolta i valori possono essere normali durante l’attacco, quindi va rivalutato dopo un paio di settimane) ed eventualmente un’ecografia. Per una diagnosi certa occorre aspirare il liquido sinoviale dall’articolazione interessata, la cui osservazione al microscopio evidenzierà i tipici cristalli. PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1156 Le possibili cure La gotta è causata dall’iperuricemia, ma solo una minoranza di persone con alti livelli di acido urico sviluppa questa forma di artrite. Le cause più comuni di iperuricemia sono: predisposizione genetica; insufficienza renale; assunzione di alcuni farmaci (diuretici, acido acetilsalicilico a basse dosi, farmaci citotossici usati per i tumori); alimentazione ricca di purine. La terapia segue due linee: 1) TERAPIA DELL’ATTACCO ACUTO: prevede l’utilizzo di farmaci antinfiammatori; 2) TERAPIA DELL’IPERURICEMIA: serve per abbassare i livelli di acido urico nel sangue. A questo scopo, passata la fase acuta, si usano farmaci che riducono la produzione di acido urico (allopurinolo o febuxostat). Visto che questi farmaci possono intensificare gli attacchi di gotta, si aggiunge la colchicina a basse dosi per prevenirli. I Consigli Alimentari Limitare alcuni alimenti aiuta a ridurre l’iperuricemia, ma non è sufficiente. Oggi le raccomandazioni dietetiche puntano soprattutto a contrastare alcune condizioni metaboliche che spesso si associano alla gotta, come obesità, livelli elevati di colesterolo e trigliceridi, diabete, ipertensione. Nella tabella di seguito gli alimenti e le bevande da evitare. (Salute, Corriere) PREVENZIONE E SALUTE QUAL È IL FRUTTO CHE CONTIENE PIÙ ACQUA? Il cocomero o anguria, che è costituito per il 95% da acqua. Seguono pesca e melone che ne contengono circa il 90%, l'arancia l'87%, la mela l'85%, l'uva l'80%. Mangiare 550 grammi di cocomero significa quindi introdurre nel corpo più di mezzo litro d'acqua; se per mangiarlo invece della forchetta e del coltello si usano le mani si mette in pratica il famoso detto popolare che recita: "Con il cocomero si mangia, si beve e ci si lava la faccia". Ecco perché il cocomero in molti Paesi è noto come "melone d'acqua" (watermelon in inglese, Wassermelone in tedesco, melon d'eau in francese). Pochi zuccheri. Il sapore dolce del frutto non è dovuto alla presenza di un'elevata quantità di zuccheri, bensì a particolari sostanze aromatiche. L'apporto di zuccheri è infatti contenuto: in 100 grammi di frutto ve ne sono tra 3,7 e 6,4 grammi. Da un punto di vista nutrizionale, il cocomero apporta soltanto 15 calorie ogni 100 grammi. (Focus) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1156 PREVENZIONE E SALUTE CHE COSA PROVOCA IL BRUCIORE DI STOMACO? CAUSE, DIAGNOSI, CURE E CONSIGLI UTILI Il bruciore di stomaco è la sensazione più o meno accentuata di dolore urente e acidità al centro dell’addome. Si tratta di un sintomo ben localizzato a livello dello stomaco, che in genere non si irradia ad altre parti dell’addome. A tutti può capitare di soffrire di bruciori di stomaco. A volte basta poco: si sgarra a tavola, si mangia troppo e male, si beve più del solito. A complicare le cose, poi, ci si può mettere anche lo stress. In circa il 90% dei casi la sensazione di bruciore e acidità che si localizza al centro dell'addome è legata a disturbi dell'apparato digerente, primo tra tutti il reflusso gastroesofageo, dovuto alla risalita di succhi gastrici verso l'esofago - spiega Alessandro Repici, resp. del Servizio di endoscopia digestiva dell'Istituto Humanitas di Milano -. Altre volte il colpevole è la gastrite, l'infiammazione della mucosa dello stomaco, che può essere indotta dall'abuso di farmaci antinfiammatori non steroidei e antidolorifici e/o dal batterio Helicobacter pylori. Le Cause del Bruciore di Stomaco Reflusso gastroesofageo Dispepsia Gastrite da Farmaci È causato dalla risalita di materiale acido proveniente dallo stomaco nell’esofago, dove esercita un’azione irritante. Il bruciore di solito appare subito dopo il pasto. Altri possibili sintomi sono il rigurgito acido e un senso di digestione lenta e faticosa. È un disturbo funzionale legato a cattiva alimentazione, ansia, stress e tensioni. Il bruciore di stomaco di solito compare poco dopo il pasto. Altri sintomi possibili sono la digestione lenta e la pancia gonfia. È legata all’uso eccessivo di antidolorifici e antinfiammatori non steroidei, compresa la cardioaspirina, utilizzata nella prevenzione cardiovascolare. Il bruciore compare 1-2 ore dopo il pasto. Se con il passare del tempo si avverte un dolore trafittivo, potrebbe essere spia di un’ulcera. L’infezione con questo batterio favorisce lo sviluppo di gastrite (l’infiammazione della mucosa dello stomaco), ulcera gastrica e ulcera duodenale. In caso di gastrite in genere il bruciore compare 1-2 ore dopo il pasto, mentre in caso di ulcera4-5 ore dopo il pasto. Può essere presente un dolore di tipo trafittivo, una pugnalata, appena sotto lo sterno. Se il bruciore è occasionale non occorrono particolari accertamenti, ma se La Diagnosi persiste e non migliora con i farmaci può essere utile eseguire la ricerca dell’Helicobacter pylori, con il test del respiro o un esame sulle feci, e la gastroscopia. Infezione con Helicobacter Pylori Se il bruciore di stomaco è occasionale in genere si ricorre a farmaci antiacidi, come bicarbonato di sodio o prodotti a base di sali di magnesio e alluminio. In alternativa si possono usare i cosiddetti alginati o i farmaci che combinano acido ialuronico e condroitin solfato, che proteggono in modo meccanico lo stomaco dall’acido e ne impediscono il reflusso in esofago - Se i disturbi sono ricorrenti o cronici, si ricorre a farmaci che inibiscono la secrezione acida (i cosiddetti PPI o inibitori della pompa protonica) Accorgimenti che aiutano a contrastare il bruciore di stomaco I Consigli per - non fumare; - limitare gli alcolici; - limitare il consumo di bevande prevenire e contenenti caffeina (caffè, tè, cola); - ridurre l’assunzione di cibi ad attenuare il dolore alto contenuto acido (agrumi, aceto, pomodori, menta, liquirizia, cioccolato); - evitare di usare troppe spezie (pepe e peperoncino) Le Cure PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1156 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE: Progetto “UN FARMACO PER TUTTI” Il progetto ha come finalità l’utilizzo di farmaci, le cui confezioni siano integre, ma anche di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione spontanea da parte di cittadini e Aziende farmaceutiche, nonché di privati a seguito di cambio/fine terapia o decesso di un congiunto malato. FARMACISTI VOLONTARI: Come Aderire I colleghi volontari che intendono partecipare al progetto condiviso dalla Associazione Cattolici Farmacisti Italiani – sez. Napoli (UCFI) potranno farlo contattando gli Uffici dell’Ordine o inviando una e-mail all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. FARMACIE - COME ADERIRE: Clicca sul link sottostante e compila il form in modo da avere le informazioni utili riguardo il luogo di consegna del contenitore per la raccolta dei farmaci. https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1097-unfarmaco-per-tutti RACCOLTI FINORA PIÙ DI 65.000 CONFEZIONI DI FARMACI E DISPOSITIVI DONATI AI SEGUENTI ENTI ASSISTENZIALI: La Tenda, La Casa di Tonia, Emergency, Ordine di Malta, UNITALSI Campania, Stelle in Strada, Suore della Carità di Madre Teresa di Calcutta, Elemosiniere del Santo Padre, Croce Rossa, Consegna dei Farmaci all’Elemosiniere del Santo Padre, Arcivescovo KONRAD KRAJEWSKI, “L’uomo che aiuta i poveri per conto del Papa FRANCESCO”. PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1156 Modulo 8/C: SINTOMI IN FARMACIA: Ruolo del Farmacista Patologie dell’Orecchio (III) Acufeni. Gli acufeni soggettivi possono comparire in seguito a ogni patologia dell’orecchio. Le cause comuni comprendono traumi acustici (perdita di udito neurosensoriale indotta da rumore), perdita di udito neurosensoriale da altre cause, ostruzione del canale auricolare da parte di cerume o corpi estranei, infezioni (otite esterna, miringite, otite media, labirintite, petrosite, sifilide, meningite) e ostruzione della tromba di Eustachio. I salicilati ad alto dosaggio possono provocare acufeni irreversibili. Antibiotici amminoglicosidici e alcuni farmaci chemioterapici (es. cis-platino) possono causare perdita di udito che può essere accompagnata da acufeni. L’esposizione a forti rumori o a certi farmaci prima dell’esordio, suggerisce rispettivamente o un trauma acustico od ototossicità. Acufeni monolaterali, soprattutto con perdita dell’udito, possono suggerire un neuroma dell’acustico. Acufeni episodici, sensazione di pienezza dell’orecchio, gravi vertigini e perdita di udito fluttuante o permanente nello stesso orecchio, suggeriscono una malattia di Meniere. Valutazione: viene eseguito un audiogramma, e se viene riscontrata perdita dell’udito, si eseguono esami per differenziare le perdite dell’udito in conduttive, sensoriali e neurali. Un RM con gadolinio esclude un neuroma dell’acustico in caso di acufeni monolaterali, in particolare in presenza di una perdita dell’udito. Acufeni monolaterali pulsanti e acufeni oggettivi possono richiedere un esame del sistema carotideo e vertebrale con un’angiografia. Trattamento. La correzione della perdita di udito (es. apparecchio acustico) allevia gli acufeni nel 50% circa dei pazienti. In alcuni casi, riconoscere e trattare una depressione allevia gli acufeni, il che suggerisce una componente psicologica. Benché non sia disponibile una specifica terapia medica o chirurgica, molti pazienti trovano che rumori di sottofondo mascherano gli acufeni e possono aiutarli a prendere sonno. Alcuni pazienti traggono beneficio da un mascheratore di acufeni, un dispositivo indossato come un apparecchio acustico che fornisce un rumore di basso livello che può sopprimere gli acufeni. La stimolazione elettrica dell’orecchio interno, come un impianto coclearie, occasionalmente riduce gli acufeni ma è un trattamento da riservare solo ai pazienti affetti da ipoacusia profonda. Vertigini: Manca la terra sotto i piedi", "gira la testa" sono alcune delle descrizioni che vengono fatte dalle persone che accusano vertigini, unite però dalla comune paura di cadere e di non essere più in grado di stare in piedi autonomamente. Si definisce vertigine una falsa sensazione di rotazione del proprio corpo (o della testa) oppure degli oggetti dell’ambiente circostante. E’ una sensazione illusoria spiacevole che provoca nausea, vomito, tachicardia e, a volte, diarrea. La causa è un disturbo del "senso di orientamento" per un’alterata funzione dell’apparato dell’equilibrio. In alcuni casi le vertigini fanno camminare le persone colpite, che procedono come gli ubriachi (cammino "atassico"), avvertono la sensazione di avere la testa confusa, deficit della vista momentanei, "formicolii agli arti" (parestesie), mal di testa. Occorre sottolineare che le vertigini sono un sintomo e non una malattia e quindi si riferiscono a una disfunzione dell’apparato dell’equilibrio (o di sistemi cerebrali ad esso connessi) causata da possibili fattori, quali: colpo di frusta, come avviene per es. in un tamponamento automobilistico; artrosi cervicale, lento processo degenerativo delle strutture ossee della colonna vertebrale (causato da scarsa attività fisica, traumi, posizioni scorrette); malattia di Menière, caratterizzata da un aumento abnorme del liquido situato dentro le strutture del "labirinto membranoso" dell’orecchio interno. Si associa a diminuzione dell’udito (ipoacusia); labirintite, processo infiammatorio batterico o virale del labirinto membranoso (organo principale dell’equilibrio); sindromi ansiose, stress, strapazzi fisici, tensioni psicologiche, stati ansiosi, sono tutte cause non rare di vertigine. Molto spesso i soggetti ansiosi sperimentano una sensazione di capogiro, che innesca la paura di perdere i sensi, la quale, a sua volta, incrementa il senso di vertigine a causa dell'involontaria iperventilazione polmonare. E' una condizione classica che porta ai cosiddetti attacchi di panico. Cause di vertigini possono essere anche alcuni farmaci. Il link che vi “porterà” direttamente sulla piattaforma FAD del Provider https://fad.ocmcomunicazioni.com PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1156 ORDINE: CAMPAGNA INFORMATIVA DI PREVENZIONE AL MELANOMA L’Ordine in collaborazione con il Comune di Napoli, la Fondazione melanoma ONLUS e Federfarma Napoli ha predisposto “La Prevenzione sul Melanoma”. Il Mese di LUGLIO è dedicato alla Prevenzione del MELANOMA Un gruppo di Dermatologi è a disposizione dei Cittadini per un CONSULTO GRATUITO presso la Sede dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli secondo il Calendario riportato nella locandina PAGINA 9 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1156 PAGINA 10 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1156 ORDINE: LOCANDINA CAMPAGNA INFORMATIVA PREVENZIONE AL MELANOMA L’Ordine in collaborazione con il Comune di Napoli, la Fondazione melanoma ONLUS e Federfarma Napoli ha predisposto una locandina informativa che riporta le raccomandazioni ed i consigli per la prevenzione del Melanoma Le Locandine e i Volantini saranno distribuiti dal mese di Luglio a tutte le farmacie di NAPOLI e PROVINCIA.

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