Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno V – Numero 1147 AVVISO Ordine 1. ORDINE: Progetto “Un Farmaco per tutti”; 2. Eventi Mese di Luglio 3. FAF in farmaDAY 4. Sussidio e consulenza legale gratuita Notizie in Rilievo Scienza e Salute 5. Batteri da tosse e starnuti? vivi a 4 metri per 45 minuti 6. Perché le diete povere di carboidrati producono una sensazione di euforia? 7. Perché ad alcuni la luce intensa fa starnutire? Prevenzione e Salute 8. Dolore cronico, un aiuto dal sonno e dalla VITAMINA D? 9. Mononucleosi: la «malattia del bacio» colpisce i più giovani soprattutto in estate Meteo Napoli Mercoledì 28 Giugno ï‚· Sereno Minima: 22° C Massima: 33 °C Umidità: Mattina = 75% Pomeriggio = 69% Mercoledì 28 Giugno 2017 – S. Attilio Proverbio di oggi….…….. Dàtte da fà: 'a jurnata è 'nu muòrzo! BATTERI DA TOSSE E STARNUTI? Chi PER 45 MINUTI VIVI A 4 METRItroppo s’inchina, mostra il sedere Dopo tosse e starnuti, alcuni batteri possono resistere rimanendo in vita anche per 45 minuti ad una distanza di 4 metri dalla fonte che li ha emessi. A rivelarlo sono stati i ricercatori della Queensland University of Technologies (Qut) e dalla University of Queensland. La scoperta dunque potrebbe portare anche a sostanziali modifiche nella costruzione di scuole, ospedali ed edifici pubblici. LO STUDIO Negli esperimenti i partecipanti starnutivano o tossivano in una galleria lunga quattro metri, e venivano misurati i batteri espulsi. E’ risultato che i germi possono essere proiettati fino a quattro metri di distanza e che le quantità infettive dei batteri restano attive fino a 45 minuti, il che smentisce la teoria consolidata secondo cui un metro è una distanza sicura da una persona infetta. A motivare la ricerca è stata nel 2003 l’epidemia di Sars (sindrome acuta respiratoria grave) quando 300 persone furono infettate da una sola che aveva soggiornato per una singola notte in un albergo di Hong Kong. Gli studiosi hanno mirato le indagini alla fisica dei batteri infettivi portati dall’aria. Si tratta di uno dei primi studi sulla longevità del batterio portato dall’aria Pseudomonas Aeruginosa, un germe resistente a molteplici farmaci, associato ad infezioni contratte in ospedale, quando espulso da starnuti o tosse “Una precedente ricerca aveva mostrato che questi patogeni viaggiano fino a 4 metri quando sono espulsi con colpi di tosse nell’aria. Volevamo accertare come queste goccioline portatrici di batteri possano percorrere tali distanze e rimanere capaci di infettare altre persone dopo tanto tempo”. I risultati indicano che alcuni dei batteri Pseudomonas Aeruginosa rimangano vitali nell’ambiente abbastanza a lungo per creare un rischio di infezione portata dall’aria, specialmente in persone con problemi respiratori come la fibrosi cistica. L’ipotesi è che le goccioline siano prodotte in differenti parti del tratto respiratorio e trasportino ‘carichi’ differenti di batteri. (Popular Science) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1147 SCIENZA E SALUTE PERCHÉ LE DIETE POVERE DI CARBOIDRATI PRODUCONO UNA SENSAZIONE DI EUFORIA? Chi vi si sottopone racconta di positive alterazioni dell'umore e sensazioni di ritrovata chiarezza mentale. Il motivo è da cercare in complesse dinamiche metaboliche. Chi si sottopone a regimi alimentari poveri di carboidrati riporta, talvolta, sensazioni di euforia lucidità mentale mai sperimentate. COME SPIEGARE QUESTA REAZIONE? Secondo un articolo recentemente pubblicato su The Conversation, i processi metabolici che derivano da questo tipo di dieta liberano nell'organismo una sostanza che ha effetti simili all'acido gamma-idrossibutirrico (GHB), anche noto come liquid ecstasy (la "droga dello Proteine, vegetali e pochi stupro"), uno psicoattivo dagli effetti euforizzanti - talvolta carboidrati gli elementi di una dieta CHETOGENICA associato a episodi di violenza sessuale. CAMBIO DI PASSO. Per dieta low-carb, ossia povera di carboidrati, si intende un regime alimentare che ammetta non più di 50 grammi di carboidrati al giorno (una tazza di riso o due fette di pane). Questo tipo di alimentazione obbliga l'organismo a passare da una situazione in cui brucia più carboidrati che grassi, per ricavare energia, a una in cui deve per forza bruciare grassi per funzionare. MUOIO DI FAME! È una condizione chiamata chetosi, o acetonimia, che si instaura dopo i primi 2-3 giorni di digiuno. Esaurite le riserve di glucosio, il corpo, in una situazione di emergenza e mancanza di scorte, inizia a bruciare la ciccia faticosamente accumulata in acidi grassi, che libera nel sangue. Il fegato converte gli acidi grassi in acetoacetato, un composto che funziona da "benzina" metabolica e che si decompone, a sua volta, in anidride carbonica e acetone, una sostanza volatile che conferisce spesso a chi è sottoposto a diete di questo tipo un alito cattivo (lo stesso che viene talvolta ai bambini dopo lunghi episodi febbrili). INTOSSICATI. Di solito un fegato sano converte l'acetoacetato in un'altra sostanza più stabile, l'acido beta-idrossibutirrico. Dal punto di vista chimico, questo composto è praticamente identico al GHB, la droga euforizzante citata poco fa. Anche gli effetti sul cervello sono simili: una certa euforia, rilassatezza, quasi un senso di leggerezza. SVANTAGGI. L'altra faccia della medaglia delle diete chetogeniche - così sono chiamate, per via delle reazioni spiegate - sono l'insufficienza di calcio nelle ossa (con frequenti fratture), calcoli renali, disidratazione, eccesso di colesterolo nel sangue, ritardo nella crescita. Non è quindi affatto conveniente, né consigliabile, intraprenderle per sperimentare una passeggera sensazione di euforia. (Salute, Focus) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1147 PREVENZIONE E SALUTE PERCHÉ AD ALCUNI LA LUCE INTENSA FA STARNUTIRE? Le ragioni di un riflesso che interessa il 15-30% delle persone: ancora più comune degli occhi verdi. Di solito gli starnuti servono a liberare il naso da germi e piccole impurità. Eppure alcune persone rispondono con un fragoroso "etciù" anche alla luce improvvisa del sole, dei flash dei fotografi o altre fonti luminose intense. Gli inglesi la chiamano sindrome ACHOO (Autosomal dominant Compelling HelioOphtalmic Outburst - e si legge proprio come l'onomatopea), per noi è lo starnuto riflesso fotico o fotoptarmosi. A meno che non guidiate spesso in galleria (e siate quindi esposti a improvvisi ritorni alla luce), non si tratta di una grave condizione medica: è comunque piuttosto diffusa - interessa il 15-30% della popolazione - e ancora senza una spiegazione univoca. Le teorie principali sulla cause sono quattro. 1. UN'ATTIVAZIONE DEL SISTEMA NERVOSO PARASIMPATICO. L'esposizione alla luce farebbe attivare una parte di questa componente del nostro sistema nervoso, responsabile delle azioni involontarie. Davanti a un flash luminoso aggrottiamo le sopracciglia e dilatiamo le pupille, azioni che potrebbero spontaneamente suscitare un altro riflesso quale, appunto, lo starnuto. Non si spiegherebbe però perché allora solo alcune persone starnutiscano alla luce: una reazione che alcuni studi ipotizzano sia genetica. 2. UN'INTERFERENZA TRA NERVO OTTICO E TRIGEMINO. L'intensa attivazione del nervo ottico che risponde alla luce potrebbe sollecitare anche il vicino nervo trigemino, che controlla alcuni movimenti facciali. Il cervello potrebbe scambiare quindi lo stimolo luminoso come un irritante del naso, e rispondere di conseguenza. Alcune varianti genetiche potrebbero facilitare la prossimità tra queste terminazioni e quindi anche l'equivoco. 3. UNA REAZIONE PROFONDAMENTE RADICATA NEL CERVELLO. Secondo uno studio svizzero del 2010, la corteccia visiva di chi starnutisce alla luce è più facilmente eccitabile e quindi più sensibile di quella di chi non ha questa reazione. Lo starnuto riflesso fotico sarebbe quindi una risposta più profonda ancora del riflesso che ci spinge, per esempio, a togliere la mano dalla piastra del gas ancora calda. 4. UN RESIDUO EVOLUTIVO. Per qualche ragione che ancora ci sfugge, a un certo punto della nostra storia evolutiva, starnutire con facilità e in presenza di luce improvvisa doveva essere vantaggioso, e la reazione è in qualche modo arrivata fino ad oggi. (Focus) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1147 PREVENZIONE E SALUTE Dolore cronico, un aiuto dal sonno e dalla VITAMINA D? Artrite, fibromialgia, mal di schiena e dolori mestruali. La gestione del DOLORE che caratterizza queste malattie croniche potrebbe trarre beneficio dall’assunzione di Vitamina D e da una buona igiene del SONNO. È la conclusione di una ricerca dell’Univ. di San Paolo (Brasile) pubblicata su Journal of Endocrinology. Ne parliamo con il dr Fabio Intelligente, anestesista del servizio di Terapia antalgica per il Dolore Cronico di Humanitas. ï‚· La vitamina D è una componente molto importante per l’organismo, in particolare per la salute delle ossa e dei muscoli: «Già noto per il ruolo fondamentale nel metabolismo osseo, sembrerebbe svolgere un’attività modulante nei processi infiammatori e influenzare alcuni meccanismi del sistema nervoso centrale implicati nella percezione del dolore e nel ciclo sonno/veglia. Le dinamiche non sono ancora note con precisione ma si pensa che possa svolgere un’attività modulante nei processi infiammatori e quindi con quei meccanismi di “comunicazione molecolare” e adattamento del sistema nervoso che oggi prendono il nome di neuroinfiammazione». «Com’è noto il sistema nervoso centrale e periferico regola il dolore con la complicità del sistema immunitario. Questo partecipa ai processi infiammatori che contribuiscono ad aumentare la sensibilità al dolore che prendono il nome di iperalgesia (aumentata sensibilità ad avvertire uno stimolo dolorifico) e allodinia (percezione di dolore anche per stimoli non dolorosi). Di recente, la scarsa efficienza del riposo e i disturbi del sonno sono stati associati tanto all’iperalgesia quanto alle variazioni dei livelli di vitamina D, a sua volta correlata a condizioni dolorose croniche come la fibromialgia e le malattie reumatiche». Vitamina D, sonno e terapia del dolore «Secondo questo studio – differenti condizioni associate ad una ridotta qualità del sonno sarebbero associate a bassi valori di vitamina D e che l’assunzione di vitamina D migliorerebbe la qualità del sonno; dall’altra parte è noto come ridotti valori di vitamina D ed una ridotta qualità del sonno predisporrebbero ad un aumento della sensibilità al dolore. Sonno, dolore e metabolismo della vitamina D potrebbero essere correlati: è plausibile ipotizzare che i circuiti neuronali che si attivano per regolare il ritmo sonno/veglia e la percezione del dolore potrebbero avere delle vie in comune potenzialmente sensibili ai livelli di vitamina D». Per questi motivi un’adeguata assunzione della vitamina, associata a una buona igiene del sonno, potrebbe avere un ruolo terapeutico non solo per i disturbi del sonno ma anche per la prevenzione e il trattamento delle condizioni dolorose. Come suggeriscono i ricercatori, una combinazione tra supplementi e sonno di qualità potrebbe ottimizzare l’efficacia dei trattamenti del dolore cronico: «Le indicazioni sono interessanti anche se non sappiamo il valore-soglia di vitamina D tale per cui l’assunzione potrebbe essere vantaggiosa. In ogni caso il suggerimento è quello di assicurarsi un livello adeguato di vitamina D con la dieta e soprattutto con l’esposizione al sole, senza esagerare per evitare i rischi associati all’azione dei raggi ultravioletti», conclude il dottor Intelligente. (Salute, Humanitas) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1147 PREVENZIONE E SALUTE MONONUCLEOSI: LA «MALATTIA DEL BACIO» COLPISCE I PIÙ GIOVANI SOPRATTUTTO IN ESTATE Da come si contrae, ai sintomi alle cure, ecco cosa fare con i consigli dell’esperta. Sono gli adolescenti i più a rischio per la mononucleosi, la «malattia del bacio». Niente di cui preoccuparsi. La prof.ssa Cristina Mussini, infettivologa presso il Policlinico Universitario di Modena ci aiuta a conoscere questa infezione più da vicino abbiamo. : La mononucleosi è una malattia di cui non LA MONONUCLEOSI preoccuparsi e che colpisce quasi la totalità È PERICOLOSA? della popolazione. La prima regola è comunque di farsi vedere dal proprio medico per una diagnosi corretta e sicura. Sarà lui a consigliare come affrontarla. In alcuni casi molto rari, che riguardano l’1% della popolazione, si può verificare la rottura della milza. Per questa ragione il riposo e l’astensione dall’attività fisica e sportiva è fondamentale. Quando si corre o si pratica sport c’è un afflusso maggiore di sangue alla milza, che con la mononucleosi è già ingrossata e rischia di aumentare ancora fino alla rottura. Vi è anche un interessamento epatico, con aumento delle transaminasi e pertanto ci si deve astenere dal bere alcolici ed è preferibile seguire una dieta leggera. In alcuni pazienti adulti, comunque, è del tutto asintomatica e a parte le eccezioni sopra citate, la mononucleosi è una malattia che non deve spaventare e che con l’adeguato riposo si risolve in un tempo limitato. MA CHE COS’È ESATTAMENTE? La mononucleosi è una malattia virale che si associa al virus EpsteinBarr. Una volta contratto il virus e passata la fase acuta, questo va in latenza, ma persiste per tutta la vita e si può riattivare occasionalmente, anche se in maniera del tutto asintomatica. È in questo caso che si è contagiosi. È chiamata anche «malattia del bacio», perché si trasmette appunto nei rapporti interumani attraverso la saliva, dunque baciandosi ma anche tramite starnuti e tosse. E’ VERO CHE È MOLTO DIFFUSA? Sì, il 90/95 % della popolazione ha contratto il virus nel corso della vita. E’ frequente negli adolescenti sia maschi che femmine, con un picco dopo i dieci anni. Sebbene sia presente tutto l’anno, ha un più alto livello di incidenza in primavera e in estate, per un maggior numero di contatti tra le persone, soprattutto tra i giovani. : In molti casi non dà sintomi evidenti o si presenta con un leggero malessere e QUALI SONO I stanchezza. In altri si presenta come una faringite molto importante, associata a SINTOMI? febbre alta, stanchezza, spossatezza e a un ingrossamento dei linfonodi al lato del collo. È presente anche un ingrossamento della milza, come dicevo prima, e risultano elevate le transaminasi. La febbre può persistere anche per 10 o 14 giorni, mentre la fase acuta dura qualche settimana. Nei bambini piccoli è una malattia del tutto asintomatica. Il periodo di incubazione va dalle 4 alle 7 settimane. La diagnosi corretta è fondamentale. L’interessamento delle tonsille può ricordare quello da infezione da Streptococco, ma se in questo caso gli antibiotici sono indispensabili, se si tratta di mononucleosi questi farmaci possono scatenare delle reazioni allergiche, di cui non si conoscono le cause, soprattutto l’Amoxicillina. COME SI CURA? L’unico rimedio è il riposo. Non esiste terapia né profilassi e anche gli antibiotici come dicevo, sono inadeguati. In alcuni casi, soltanto per quei pazienti che hanno delle complicanze, che però sono assai rare, si prescrive il cortisone. Il consiglio è di rimanere a riposo finché non si è sfebbrati e poi di riprendere la scuola o il lavoro, ma senza attività fisica. Il decorso della malattia è di all’incirca un mesetto. (OK, Salute e Benessere) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1147 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE: Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti all’ALBO in Stato di Disoccupazione Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha approvato uno specifico “Fondo di solidarietà” messo a bilancio nel 2017. Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2017 l’erogazione di un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche. Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti  i requisiti per la partecipazione; l’importo del fondo di solidarietà; le modalità di partecipazione. L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata da: 1.Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale) ORDINE: Il CARDINALE di Napoli, S.E. Crescenzio SEPE per la prima volta incontra, presso la Sede dell’Ordine, i Farmacisti Napoletani Lunedì 3 Luglio, ore 20.30, Sede Ordine- Arcivescovo Metropolita di Napoli Nel corso della serata si parlerà anche del Progetto “Un Farmaco per Tutti” che ha come obiettivo quello di contrastare la Povertà Sanitaria. Ad oggi hanno aderito 128 Farmacie. Si invitano i Colleghi a partecipare a questo importante evento. PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1147 ORDINE: SERATA DEDICATA AL CAMBIAMENTO DELLA PROFESSIONE Lunedì 10 Luglio, ore 20.30 – Renaissance Naples Hotel Mediterraneo – L’Ordine in collaborazione con la Business School ha organizzato l’importante evento che ha come focus “Il Cambiamento della Professione”. Si invitano i Colleghi a partecipare a questo evento. Nel corso della serata sarà offerto un buffet nel Roof Garden Terrazza Angiò, all’undicesimo piano. Interverrà il Presidente di Federfarma Napoli, Michele DI IORIO PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1147 ORDINE: CAMPAGNA INFORMATIVA DI PREVENZIONE AL MELANOMA L’Ordine in collaborazione con il Comune di Napoli, la Fondazione melanoma ONLUS e Federfarma Napoli ha predisposto “La Prevenzione sul Melanoma”. Il Mese di LUGLIO è dedicato alla Prevenzione del MELANOMA Un gruppo di Dermatologi è a disposizione dei Cittadini per un CONSULTO GRATUITO presso la Sede dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli secondo il Calendario riportato nella locandina PAGINA 9 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1147 PAGINA 10 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1147 ORDINE: LOCANDINA CAMPAGNA INFORMATIVA PREVENZIONE AL MELANOMA L’Ordine in collaborazione con il Comune di Napoli, la Fondazione melanoma ONLUS e Federfarma Napoli ha predisposto una locandina informativa che riporta le raccomandazioni ed i consigli per la prevenzione del Melanoma Le Locandine e i Volantini saranno distribuiti dal mese di Luglio a tutte le farmacie di NAPOLI e PROVINCIA. PAGINA 11 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1147 Modulo 6/F: SINTOMI IN FARMACIA: Ruolo del Farmacista TOSSE (VI) Terapia e Prevenzione (II) Farmaci antitussigeni: questi farmaci deprimono il centro midollare della tosse (Destrometorfano e Codeina) o anestetizzano i recettori da stiramento delle fibre vagali afferenti a livello dei bronchi e degli alveoli (Benzonatato). Il Destrometorfano, un derivato dell’ipnotico Levorfanolo, è efficace sotto forma di cpr o sciroppo alla dose di 15-30mg, 1-4 volte/die per gli adulti o 0,25mg/Kg quid per i bambini. Il Destrometorfano è meno potente della Folcodina e della Codeina. Generalmente non provoca sedazione e ha pochi effetti collaterali. Occasionalmente si può manifestare sonnolenza ma, come per la Folcodina, questo non sembra essere un problema. Il Destrometorfano può essere somministrato a bambini con più di due anni. Generalmente il Destrometorfano mostra di avere un basso potenziale di abuso. Ci sono stati comunque, casi rari di mania relativi all'abuso e alla somministrazione di quantità superiori di farmaco e i Farmacisti dovrebbero essere consapevoli di questa possibilità se ne viene fatto un consumo regolare. La Codeina possiede un effetto antitussigeno, analgesico e sedativo, ma un suo potenziale problema è rappresentato dalla dipendenza, mentre la nausea, la stipsi e la tachifilassi sono effetti collaterali frequenti. Le dosi usuali variano da 10 a 20mg po q 4-6h a seconda delle necessità per gli adulti e da 0,25 a 0,5mg/ quid per i bambini. La Folcodina ha molti vantaggi rispetto alla Codeina in quanto essa produce meno effetti collaterali (la codeina anche in dosi da OTC può provocare costipazione e, a dosi maggiori, depressione respiratoria) la Folcodina è meno soggetta a casi di abuso. Per queste ragioni, la Codeina è più evitata nel trattamento della tosse nei bambini e non dovrebbe essere mai usata nei bambini al di sotto di un anno. Entrambe, Folcodina e Codeina, possono causare sonnolenza, sebbene in pratica questo non sembra essere un problema. Tuttavia è giusto darne un avvertimento appropriato. La Codeina è conosciuta bene come una droga che provoca dipendenza e molti Farmacisti scelgono di non raccomandarla. Si è spesso rifiutata la vendita a causa della probabilità di abuso. La Folcodina può essere somministrata ad una dose di 5 mg nei bambini al di sopra dei 2 anni. Negli adulti si possono somministrare dosi fino a 15 mg per tre o quattro volte al giorno. Il farmaco ha una emivita lunga e sarebbe meglio somministrarlo con due dosi quotidiane. Altri oppioidi (es. Idrocodone, Idromorfone, Metadone, Morfina) hanno proprietà antitussigene, ma non vengono utilizzati a causa dell’elevato rischio di dipendenza e abuso. Il Benzonatato, analogo della tetracaina, sotto forma di capsule ripiene di liquido, è efficace alla dose di 100-200mg PO tid. L’Ipratropio per via inalatoria non viene generalmente considerato un antitussigeno, ma può essere utilizzato in alcuni pazienti con tosse acuta secondaria a infiammazioni delle vie aeree superiori. Il link che vi “porterà” direttamente sulla piattaforma FAD del Provider https://fad.ocmcomunicazioni.com

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