Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno V – Numero 1113 Giovedì 11 Maggio 2017 – S. Fabio AVVISO Ordine 1. ORDINE: sussidio per disoccupati 2. Concorso straordinario 3. ORDINE: corso Teorico pratico sulle manovre di I° soccorso Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. Perché i batteri diventano resistenti agli antibiotici Prevenzione e Salute 5. Lo sai che il LIFTING del VISO può influire sulla qualità della VITA? 6. Cuore, negli sportivi gli infarti sono meno severi? 7. Delicato e senza schiuma, il detergente giusto per l’igiene intima Meteo Napoli Giovedì 11 Maggio ï‚· Variabile Minima: 13° C Massima: 22 °C Umidità: Mattina = 66% Pomeriggio = 54% Proverbio di oggi….…….. Chi va pe' cchistu mare, chisti pisce piglia Lo sai che il LIFTING del VISO può influire sulla QUALITÀ della VITA? Forse non serviva la ricerca pubblicata su una delle più importanti riviste scientifiche del settore, Jama Facial Plastic Surgery, a dire che dopo il lifting al viso le persone oltre ad avere una migliore percezione di sé, vengono anche percepite come più “desiderabili” dagli altri e in generale hanno una migliore qualità di vita. Quel che è certamente vero è che dopo un lifting del viso le persone sembrano più attraenti e più di successo, oltre che ovviamente più giovani, perché negli ultimi anni è cambiato il modo di eseguire questo intervento. Rispetto al passato infatti, l’intervento di lifting del viso è oggi molto più “conservativo” perché tiene in considerazione il riposizionamento dei tessuti in modo corretto, riducendo i cedimenti ma evitando di trasformare e stravolgere le caratteristiche del volto. Dopo l’intervento, grazie sicuramente anche al lipofilling, cioè l’autotrapianto di grasso prelevato con una piccola liposuzione in altre parti del corpo, che ricrea le rotondità delle guance e degli zigomi tipiche della giovinezza, il risultato è un aspetto naturale e ringiovanito. In questo modo il lifting facciale, è presumibilmente associato a una diversa immagine che ognuno ha di sé, a una migliore qualità di vita e a un maggior benessere psicologico, oltre al fatto che potrebbe anche influenzare positivamente le interazioni sociali. (Salute, Humanitas) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1113 SCIENZA E SALUTE PERCHÉ I BATTERI DIVENTANO RESISTENTI AGLI ANTIBIOTICI Usiamo troppi antibiotici e spesso li usiamo male. Il risultato è che le resistenze a questi farmaci è in aumento. Secondo dati dell’European Centre for Disease Prevention and Control, nel loro consumo l’Italia è al quinto posto in Europa e tra i Paesi a più elevato tasso di microrganismi resistenti. A lanciare l’allarme è anche l’Oms, che sottolinea l’urgente bisogno di strategie globali per evitarne l’abuso, come per esempio rafforzare o istituire reti di sorveglianza e migliorare l’adeguatezza prescrittiva. Tanto più che non ci sono all’orizzonte nuovi farmaci, l’ultima classe di antibiotici scoperta risale agli anni Ottanta. COME SI VERIFICA LA RESISTENZA La resistenza agli antibiotici è la capacità di un batterio di risultare insensibile all’azione di un antibiotico. Può essere intrinseca, quando il microrganismo non è mai stato sensibile a un particolare antibiotico, o acquisita, quando ceppi batterici che in precedenza erano sensibili a un determinato antibiotico sviluppano resistenza nei sui confronti. Come funziona : 1. lo sviluppo della resistenza è un normale processo evolutivo. In una colonia di batteri sensibili a un certo antibiotico, ne possono esistere alcuni resistenti; 2. l’antibiotico uccide i batteri sensibili che causano la malattia; 3. una volta distrutti i batteri sensibili, quelli insensibili al farmaco, che fino a quel momento si trovavano in uno stato «dormiente», cominciano a moltiplicarsi; 4. talvolta i batteri insensibili possono trasmettere la resistenza all’antibiotico ad altri microbi, complicando così la situazione. COME SI DIFENDONO I BATTERI La resistenza acquisita è possibile perché i batteri sono in grado di modificare il proprio patrimonio genetico sia attraverso mutazioni spontanee sia attraverso lo scambio di geni tra ceppi e specie. I microrganismi hanno diverse alternative per evitare l’azione letale degli antibiotici (vedi illustrazione). I COMPORTAMENTI RESISTENZA CHE FAVORISCONO LA  L’uso frequente degli antibiotici anche per trattare infezioni virali, dove non hanno alcuna utilità;  prendere i farmaci in modo diverso dalle prescrizioni, a dosi inferiori o per un tempo differente da quello raccomandato;  l’abitudine, non sempre giustificata, di somministrare antibiotici a scopo preventivo in ambiente ospedaliero. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1113 COME SI DIFFONDE LA RESISTENZA - ANIMALI E COLTURE  La resistenza è favorita dalla pratica di trattare gli animali da allevamento con basse dosi di antibiotici per facilitare la crescita ed evitare le malattie. Gli animali possono sviluppare così batteri resistenti nel loro intestino.  I batteri antibioticoresistenti possono essere trasferiti all’uomo se la carne non viene maneggiata o cotta in modo adeguato.  Fertilizzanti o acqua contaminati con feci di animali contenenti batteri resistenti possono contaminare le colture agricole.  Frutta e verdura contaminate possono trasmettere i batteri insensibili agli antibiotici all’uomo. COME SI DIFFONDE LA RESISTENZA - L’UOMO  I soggetti con infezioni batteriche vengono trattate con gli antibiotici e sviluppano ceppi resistenti nell’intestino.  Il soggetto malato può rimanere a casa e trasmettere i batteri resistenti ai conviventi.  Il soggetto malato viene ricoverato in ospedale o in un’altra struttura sanitaria: i germi resistenti possono essere trasmessi ad altri pazienti in modo diretto dal malato o in modo indiretto (superfici contaminate, mani sporche dei sanitari). LE REGOLE PER UN USO CORRETTO DEGLI ANTIBIOTICI Quando si devono prendere gli antibiotici? Gli antibiotici vanno usati solo quando è presente un’infezione batterica. Devono essere prescritti dal medico che sa quale molecola è più efficace a seconda dei casi. A quali orari o intervalli di tempo? Gli antibiotici vanno sempre presi agli orari indicati dal medico e agli intervalli di tempo prestabiliti. Se non si rispettano queste indicazioni si rischia la perdita di efficacia; la risoluzione solo apparente della patologia, con aumento del pericolo di ricadute; la selezione di ceppi batterici resistenti; l’aumento degli effetti collaterali in caso di sovradosaggio per assunzioni troppo ravvicinate. Per quanti giorni? La durata della terapia varia in base al tipo di infezione. In genere basse dosi per lunghi periodi aumentano il rischio di resistenze, mentre alte dosi per brevi periodi lo riducono. La maggior parte delle infezioni guarisce con 6-7 giorni di terapia (fanno eccezione malattie come endocarditi, tubercolosi ecc). Quando vanno sospesi? I farmaci non vanno sospesi subito dopo il miglioramento dei sintomi, perché la guarigione potrebbe essere solo apparente. Se, al contrario, dopo una settimana di assunzione non si osservano benefici, occorre consultare il medico. Come bisogna comportarsi se si dimentica una dose? Se si dimentica una dose è bene prenderla appena ci si rende conto di averla saltata, e poi continuare con gli intervalli prestabiliti. Per esempio: se l’antibiotico va preso alle 8.00, alle 16.00 e alle 24.00 e la dose delle 16 la si prende alle 18.00, la successiva va presa alle 02.00. Nel caso di infezioni ricorrenti è in genere meglio evitare di prendere lo stesso antibiotico usato la volta precedente. (salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1113 PREVENZIONE E SALUTE CUORE, NEGLI SPORTIVI GLI INFARTI SONO MENO SEVERI? Più attività fisica, più probabilità di sopravvivere a un infarto. È quanto suggeriscono dei ricercatori della University of Copenaghen. Se a maggiori livelli di attività fisica sono associati infarti meno gravi, alla sedentarietà è associato invece un tasso più alto di mortalità. Tuttavia, avvertono gli autori della ricerca, lo studio non prova un rapporto causa/effetto tra attività fisica e protezione contro gli effetti più nefasti di un attacco di cuore. Lo studio – pubblicato su European Journal of Preventive Cardiology – ha preso in esame i dati di oltre 14 mila individui coinvolti in una precedente ricerca che non erano stati colpiti da ictus o infarto. All’arruolamento (tra il 1976 e il 1978) erano stati valutati i loro livelli di attività fisica. In base a questi i partecipanti erano stati divisi in quattro gruppi: 1. i sedentari; 2. i leggermente attivi, 3. i moderatamente attivi ; 4. i molto attivi. Fino al 2013 sono stati registrati 1664 infarti dei quali 425 immediatamente mortali. I ricercatori hanno confrontato i livelli di attività fisica dei soggetti colpiti da infarti letali con quelli di chi, invece, era sopravvissuto all’attacco di cuore. Ebbene, i soggetti più fisicamente attivi avevano meno probabilità di morire a seguito di un infarto rispetto ai sedentari. Il team ha rilevato anche una relazione “dose-risposta” tra livelli di attività fisica e mortalità da infarto: a livelli leggeri e moderati/alti di esercizio fisico era associata, rispettivamente,  una riduzione del 32% e del 47% delle probabilità di morire per infarto rispetto ai sedentari. MOVIMENTO UTILE NON SOLO PER I SOGGETTI SANI Essendo uno studio osservazionale, i ricercatori non hanno appurato una relazione causale tra l’attività fisica e le maggiori chance di sopravvivenza dopo un infarto. I dati, prima di poter fare delle raccomandazioni precise, devono essere confermati da altri studi. Ciononostante, è sempre possibile continuare a raccomandare di praticare attività fisica anche dopo aver sviluppato aterosclerosi, dicono gli studiosi. «Il beneficio dell’attività fisica sulla prevenzione e la riduzione del rischio cardiovascolare è ormai nota da anni. I meccanismi non sono sempre conosciuti e potrebbero derivare da numerosi fattori, siano essi ormonali, meccanici, locali e sistemici». «Di sicuro – c’è che l’attività fisica provoca una diminuzione della frequenza cardiaca a riposo con il conseguente calo del consumo di ossigeno miocardico e della pressione arteriosa sistemica, mentre fornisce un aumento della gittata cardiaca e della forza di contrazione miocardica. L’esercizio continuo e costante e soprattutto aerobico aumenta inoltre la formazione locale e sistemica di un importante vasodilatatore, il nitrossido di azoto (NO), che fornisce un importante aiuto nella vasodilatazione arteriosa e anche nella diminuzione dei valori di PA. Pertanto l’esercizio fisico è importante sia nel soggetto sano, sia nel paziente cardiopatico». Attività fisica fondamento della terapia non farmacologica delle malattie cardiache «Sono da sfatare quelle paure legate alla morte negli sportivi e condizionate da un uso improprio della terminologia medica. Negli sportivi non si parla di attacco cardiaco o di infarto, ma di morte cardiaca improvvisa legata a cardiopatie aritmogene presenti per lo più già dalla nascita. È giusto essere cauti in tema di studi scientifici, ma è altresì vero che la raccomandazione dell’attività fisica è un caposaldo della terapia non farmacologica delle cardiopatie». (Salute, Humanitas) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1113 PREVENZIONE E SALUTE DELICATO E SENZA SCHIUMA, IL DETERGENTE GIUSTO PER L’IGIENE INTIMA Poche semplici mosse che è bene imparare sin da piccoli. Nell’igiene intima non contano solo le procedure, è importante anche la scelta del giusto detergente. Questo dal momento che le zone genitali sono tra le più delicate dell’intero corpo umano, con una loro specificità. «Sono costituite da cute normale, come altrove, e da un tessuto pseudo mucoso, cioè non proprio cute ma neanche mucosa», dice il prof. Marcello Monti, responsabile di Dermatologia dell’Ospedale di Ricerca Humanitas. «Il glande, il prepuzio e le labbra vaginali esterne – continua lo specialista – sono tessuti delicati, sottili, con uno strato corneo poco o per nulla presente, perciò è più facile che subiscano irritazioni per l’uso di detergenti più aggressivi. I tessuti sono più vulnerabili soprattutto nei bambini e nelle bambine fino a 5-6 anni: sono loro i più esposti a disturbi come le vaginiti o le balaniti». Qual è dunque il detergente più adatto per l’igiene intima? «I detergenti giusti sono quelli meno aggressivi. Qui a Humanitas consigliamo e impieghiamo dei detergenti non schiumogeni che si adattano meglio al nostro corpo e sono più delicati. Inoltre in commercio esistono dei detergenti che non andrebbero assolutamente usati: quelli contenenti profumo e quelli con antisettici, cioè ad azione battericida. È importante proprio la flora batterica presente nelle parti intime che ci difende dall’assalto di microorganismi che causano infezioni. Chi usa questi prodotti è più esposto al rischio di dismicrobismo», spiega il professor Monti. FONDAMENTALE L’ASCIUGATURA PER NON AUMENTARE L’UMIDITÀ Oltre che detergere e risciacquare c’è un’azione fondamentale ma molto spesso trascurata nell’igiene intima: l’asciugatura. «Molti la evitano perché il contatto con spugne e tessuti può essere fastidioso, ma è necessario asciugare le parti intime. Queste sono un ambiente umido e poco areato ed è importante che l’umidità non aumenti per evitare il rischio di irritazioni e di crescita batterica». «I genitori devono insegnare ai più piccoli a detergersi bene ma anche ad asciugarsi a cominciare da tutte le volte vanno in bagno, perché le tracce di urina possono diventare ammoniaca, far salire il pH della pelle e causare irritazioni. E più attenzione va dedicata ai maschi, meno attenti delle femmine sull’igiene intima», conclude il professore. Se l’igiene intima è scarsa ecco comparire irritazioni, dermatiti, arrossamenti e infezioni. Se si usano prodotti non adeguati, come i normali saponi troppo alcalini per la pelle dei genitali, invece, può alterarsi il ph è i microorganismi patogeni possono proliferare. (Salute, Humanitas) FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA PAGINA 6 Anno IV – Numero 1113 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE: i Prossimi EVENTI del Mese di MAGGIO DATA TITOLO Martedì 16 Maggio Ore 21,00 Corso TEORICO PRATICO sulle MANOVRE di I° SOCCORSO in caso di : TRAUMA Spinale, Cranico, Toracico, Addominale da Incidenti Stradali; INCIDENTI sul Lavoro, INCIDENTI Domestici, INCIDENTI dello Sport II PARTE Prof. M. Santomauro; Università di Napoli Federico II CF 14 Martedì 23 Maggio Ore 21,00 – III PARTE Prof. M. Santomauro, Università di Napoli Federico II COME PARTECIPARE basta recarsi direttamente presso la sede dell’Ordine e accreditarsi. ORDINE: Istituito un SUSSIDIO per i Colleghi Iscritti all’ALBO in STATO di DISOCCUPAZIONE Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha approvato anche per il 2016 uno specifico “Fondo di solidarietà”. Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2017 l’erogazione di un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche. Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti:  i requisiti per la partecipazione; modalità di partecipazione. L’istanza potrà essere presentata dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, (v. - sito istituzionale) PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1113 ORDINE: “SINTOMI in FARMACIA – Ruolo del FARMACISTA Influenza, Raffreddore, Influenza e Raffreddore, Mal di Gola, Rinite, Tosse, Sinusite, Patologie dell’Orecchio” Di seguito schema generale del corso. SCHEMA DEL CORSO FAD IN FARMADAY: 30 CF Modulo 1/A 1/B 1/C 1/D 1/E 1/F 1/G 1/H 1/I TITOLO Influenza Influenza Influenza Influenza Influenza Influenza Influenza Influenza Influenza Data N. Modulo TITOLO Data N. 26-Apr 27-Apr 28-Apr 2-Mag 3-Mag 4-Mag 5-Mag 8-Mag 9-Mag 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 2 3 4 5 6 7 8 9 5/A 5/B 5/C 5/D 5/E 5/F 5/G 5/H 5/I Rinite 1 Rinite 2 Rinite 3 Rinite 4 Rinite 5 Rinite 6 Rinite 7 Rinite 8 Rinite 9 8-Giu 9-Giu 12-Giu 13-Giu 14-Giu 15-Giu 16-Giu 19-Giu 20-Giu 29 30 31 32 33 34 35 36 37 21-Giu 22-Giu 23-Giu 26-Giu 27-Giu 28-Giu 29-Giu 30-Giu 3-Lug 38 39 40 41 42 43 44 45 46 4-Lug 5-Lug 6-Lug 47 48 49 Patologie dell’Orecchio 1 7-Lug Patologie dell’Orecchio 2 10-Lug Patologie dell’Orecchio 3 11-Lug 50 51 52 QUESTIONARIO n.1 2/A 2/B 2/C 2/D 2/E 2/F Raffreddore Raffreddore Raffreddore Raffreddore Raffreddore Raffreddore 1 2 3 4 5 6 QUESTIONARIO n. 5 10-Mag 11-Mag 12-Mag 15-Mag 16-Mag 17-Mag 10 11 12 13 14 15 18-Mag 19-Mag 22-Mag 23-Mag 24-Mag 25-Mag 26-Mag 16 17 18 19 20 21 22 QUESTIONARIO n.2 3/A 3/B 3/C 3/D 3/E 3/F 3/G Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore 1 2 3 4 5 6 7 QUESTIONARIO n.3 4/A 4/B 4/C 4/D 4/E 4/F Mal di Gola 1 Mal di Gola 2 Mal di Gola 3 Mal di Gola 4 Mal di Gola 5 Mal di Gola 6 QUESTIONARIO n. 4 29-Mag 30-Mag 31-Mag 5-Giu 6-Giu 7-Giu 23 24 25 26 27 28 6/A 6/B 6/C 6/D 6/E 6/F 6/G 6/H 6/I Tosse Tosse Tosse Tosse Tosse Tosse Tosse Tosse Tosse 1 2 3 4 5 6 7 8 9 QUESTIONARIO n. 6 7/A 7/B 7/C Sinusite 1 Sinusite 2 Sinusite 3 QUESTIONARIO n. 7 8/A 8/B 8/C QUESTIONARIO n.8 PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1113 Modulo 2/B: SINTOMI IN FARMACIA: Ruolo del Farmacista RAFFREDDORE (II) RAFFREDDORE: COME SI TRASMETTE I virus del raffreddore si diffondono da una persona all'altra attraverso le vie aeree o le mani, per contatto con soggetti affetti o attraverso oggetti contaminati. Essi possono sopravvivere sui giochi o sugli altri oggetti in genere per 3 ore. Dagli oggetti il virus è trasmesso al naso o agli occhi, attraverso le mani che toccano normalmente la faccia. I germi si trasmettono inoltre per via aerea starnutendo o tossendo, attraverso le gocce di saliva. Una volta raggiunti naso e occhi, i virus cominciano a moltiplicarsi e a diffondersi verso il basso nella gola e nella trachea, causando mal di gola e tosse. Poichè ci sono più di 200 virus del raffreddore, molti bambini sani, soprattutto se frequentano la scuola materna, possono avere più episodi di raffreddore in un anno. Con l'età scolare, il numero di episodi/anno comincia a diminuire. La predisposizione al raffreddore non è influenzata dall’esposizione alle basse temperature, dalle condizioni generali e nutrizionali dell’ospite o da anomalie delle vie respiratorie superiori (es. ipertrofia tonsillare o adenoidea). Quindi, il clima freddo, il vento freddo, le correnti d'aria, l' aria condizionata, i piedi bagnati non aumentano le possibilità di prendere un raffreddore. Raffreddore: Cosa non è? Esistono alcune patologie che non possono essere definite e assimilate propriamente al raffreddore comune. Essendo patologie diverse, i loro sintomi e, di conseguenza, i loro rimedi saranno differenti. Riniti vasomotorie: Molti bambini e adulti hanno spesso durante il periodo invernale o la permanenza in luoghi a bassa temperatura il naso che cola e che facilmente sanguina. Il sanguinamento a cui il naso è soggetto si interrompe solitamente dopo circa 15 minuti dal rientro in un ambiente chiuso. La rinite vasomotoria, laddove transitoria, non richiede un trattamento medico e non ha alcuna relazione con le infezioni da raffreddore. Rinite allergica o Febbre da Fieno: Il sintomo principale della rinite allergica, come quello del raffreddore, è il naso colante e il prurito nasale, tipici anche dell'allergia. Sinusite: la sinusite è una complicanza del raffreddore che va sospettata quando tra i sintomi compare una secrezione nasale gialla persistente e, nei bambini, si riscontra dolore o sensazione di tensione alle cavità nasali. Il link che vi “porterà” direttamente sulla piattaforma FAD del Provider. https://fad.ocmcomunicazioni.com PAGINA 9 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1113 SCUOLA di SPECIALIZZAZIONE in: VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CHIMICO La Scuola di Specializzazione Valutazione e Gestione del Rischio Chimico è finalizzata alla formazione di figure professionali con specifiche competenze, necessarie per valutare e gestire i rischi derivanti dalla produzione, dall'immissione sul mercato e dall'uso di sostanze chimiche e loro miscele, nonchè i rischi legati all'intero ciclo di vita di prodotti destinati ad usi specifici e regolamentati dalle recenti normative sociali, di settore e di prodotto. Il percorso formativo è rivolto a tutti coloro che operano nelle istituzioni -pubbliche e private interessate ad approfondire le tematiche tecnico-scientifiche, legislative e applicative correlate alla gestione delle sostanze chimiche e alla valutazione del rischio chimico, così come previsto dalle normative nazionali e comunitarie. Per consultare il Bando e una brochure informativa sulla Scuola, basta cliccare il seguente link: https://www.farmacia.unina.it/documents/12375415/14099875/BandoSpRischio/963f45051f1a-4b0b-bda4-4a111b42b5e8 REGIONE CAMPANIA: CONCORSO STRAORDINARIO IN CORSO LA VALUTAZIONE DEI TITOLI BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016 Di seguito la composizione della commissione: Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link: https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania REGIONE CAMPANIA: CONCORSO ORDINARIO 2009 Concorso Ordinario D.D. n. 13/2009 - Sentenza TAR Campania n. 2278/2017. Lettera inviata al Presidente della Regione Campania - Delegato FOFI In relazione alla recente Sentenza TAR Campania, Sez. V n. 2278/2017, raccolgo le preoccupazioni dei miei colleghi Presidenti degli Ordini dei Farmacisti Campani, condivise dalla base della categoria, circa lo scenario fortemente critico che la richiamata Sentenza introduce relativamente agli esiti del concorso ordinario per l’assegnazione di sedi farmaceutiche di cui al D.D. n.13/2009. Detto concorso, infatti, giunto finalmente alle sue battute finali, rischia di vedere azzerate, all’un tempo, la graduatoria definitiva e le relative assegnazioni di sede, con la prospettiva di assistere all’ avvitamento delle conseguenti procedure in un ingorgo Amministrativo–Giudiziario dagli imprevedibili sviluppi. Pertanto, allarmati dagli inevitabili contraccolpi che una situazione di stallo finirebbe col realizzare sia sul fronte occupazionale di settore che su quello dell’assistenza farmaceutica Regionale (che da tempo attende la programmata implementazione), si chiede di conoscere quali provvedimenti l’Amministrazione Regionale ritenga di mettere in campo per fronteggiare la sopraggiunta emergenza, contemporaneamente confermando la piena disponibilità al confronto istituzionale per contribuire ad individuare le misure più idonee a superare la grave situazione determinatasi.

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