Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
  • Home
  • Attività
    • Commissioni
    • Eventi
  • Ordine
    • Uffici
    • Storia
    • Statuto
    • Deontologia
    • Albo Professionale
    • Libro Centenario
    • Carta dei servizi
    • Giuramento del Farmacista
    • Organigramma
  • Servizi
    • ECM →
      • Prenota ECM
    • Circolari Ordine
    • Circolari FOFI
    • Iscrizione
    • farmaDAY
    • Autocertificazioni
    • Per il Cittadino →
      • Guardie Mediche
      • Distretti
      • Presidi
      • Farmacie ~ Punto Salvavita
      • Farmacie e Parafarmacie
      • Detrazione Fiscale
      • Informazioni sui Farmaci
    • Concorsi
    • Richieste →
      • Tesserini
    • Per il Farmacista →
      • Leggi, Decreti e Normative
      • Enpaf
      • Prenotazione corso di tutoraggio inoculazione
    • Tirocini
    • Modulistica
  • Galleria
    • Immagini
    • Video
  • News
    • Rassegna Stampa
    • News
Anno V – Numero 1066 AVVISO Ordine 1. ORDINE: Progetto “Un farmaco per Tutti” 2. ORDINE: Campagna Prevenzione CA Prostata Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Sindrome metabolica, un aiuto dalla vitamina D? 4. Perché i più alti non sono anche i più longevi? Lunedì 06 Marzo 2017 – S. Giordano Proverbio di oggi….…….. Â altare sgarrupato nun s’appicciano cannele. Ad altare diroccato non si accendono candele SINDROME METABOLICA, un AIUTO dalla VITAMINA D? Secondo un nuovo studio potrebbe migliorare i segni della malattia agendo sull'equilibrio della flora intestinale. Anche la carenza di vitamina D può contribuire alla comparsa della sindrome metabolica. Prevenzione e Salute 5. Architetto, 35 anni: «ho rischiato di morire nel vortice del CHEM SEX» 6. Troppi grassi saturi aumentano (di parecchio) il rischio di diabete 7. Pressione, tenere la “massima” entro 120 mmHg per cuore più protetto Meteo Napoli Lunedì 06 Marzo ï‚· Variabile Minima: 10° C Massima: 16 °C Umidità: Mattina = 59% Pomeriggio = 68% A indicarlo sono studi come quello pubblicato su Frontiers in Physiology, secondo cui :  un’alimentazione ricca di grassi, da sola, non è sufficiente a causare questa condizione ma riesce a farlo proprio se è associata a una carenza di questo micronutriente e che far fronte a questa carenza potrebbe aiutare a combatterla. Il legame tra il consumo abbondante di grassi e la sindrome metabolica era già noto. Lo studio ha infatti svelato che una dieta ricca di grassi compromette l’equilibrio della flora intestinale, che la carenza di vitamina D riduce la produzione di DEFENSINE (antimicrobici necessari per mantenere tale equilibrio) inducendo steatosi epatica non alcolica e un aumento della glicemia (caratteri tipici della sindrome metabolica) e che l’assunzione per via orale di una defensina sintetica può ristabilirlo, ridurre la glicemia e migliorare la steatosi epatica. Il prossimo passo da fare è verificare che tutto ciò succeda anche negli uomini. “Sulla base di questo studio crediamo che mantenere elevati i livelli di vitamina D, attraverso l’esposizione al sole, l’alimentazione o la supplementazione, sia benefico in termini di prevenzione e trattamento della sindrome metabolica - ha commentato l’autore dello studio. Stiamo pianificando uno studio clinico che confermi il legame tra la carenza di vitamina D e l’alterazione dei batteri intestinali e la sua associazione con la sindrome metabolica”. (Salute, Sole 24ore) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1066 PREVENZIONE E SALUTE ARCHITETTO, 35 ANNI: «HO RISCHIATO di MORIRE nel VORTICE del CHEM SEX» Il racconto dei festini a base di sesso non protetto e sostanze sintetiche psicoattive: «La gente collassa». Allerta degli esperti su dipendenza e interazioni con i farmaci Alberto è un architetto bolognese, ha 35 anni, una buona posizione ed è sieropositivo dal 2010. Qualche anno fa incontra un ragazzo via chat, Hiv e Hcv positivo, si innamora profondamente. Non solo. «All’inizio credevo di poter resistere, finché ci sono cascato anch’io» così Alberto, nome di fantasia, spiega l’inizio della sua esperienza col  CHEM SEX, festini a base di sesso non protetto e sostanze sintetiche psicoattive. Rimane incastrato nel vortice degli stupefacenti per circa otto mesi, trascinato dal compagno, addicted da più tempo: «Dormivo e non dormivo, non avevo più fame, non provavo emozioni, mi stavo annullando dentro». La dipendenza si impossessa di lui per otto mesi, poi qualcosa cambia: «Ho avuto paura di morire e ho smesso» ammette con note amare nella voce, ripensando all’ex compagno, ancora nel giro, e alla morte di un amico malato di tumore allo stomaco, dipendente dal chem sex durante e dopo la chemioterapia. I festini casalinghi Le feste durano 24 ore, si svolgono soprattutto in casa. Ma abbiamo frequentato anche saune in cui ci offrivano gli stupefacenti e locali di “cruising”, circoli privati con darkroom». Situazioni di ordinaria amministrazione: «Ho visto gente collassare, lasciata a dormire in una stanza senza sapere se è viva o morta». Particolari agghiaccianti, rimasti impressi nella mente di Alberto. «In questi festini invitano gente abbiente che paga la droga. Metanfetamine, ketamina, GHB, Popper, Viagra, ghiaccio spray. Ogni tanto cocaina. Chi la porta la infila nei pacchetti di sigarette, nelle mutande, nelle caramelle. Si hanno rapporti sessuali non protetti e quando la serata incomincia a scemare, si chiama altra gente via social per ravvivare l’atmosfera. A fine serata si è stanchi, si diventa irritabili ed è facile che scattino battibecchi. Una volta uno degli invitati mi ha preso a pugni». Il passaparola è soprattutto interattivo tra app come Grindr, Hornet e sms. «Nei social abbiamo dei codici per riconoscerci: nomignoli come “KMS”, chems; “Fun”; maialini o scritte “Bareback”, che significa senza preservativo». Gli invitati sono accomunati da un fil rouge. «Tutti professionisti rispettabili: insegnanti, medici, politici, direttori di locali in voga, giovani di buona famiglia. Il 98% ha rapporti sessuali non protetti e molti dei partecipanti sono sieropositivi. Quindi quando entri in un gruppo “bareback” metti in conto il rischio di contrarre l’Hiv». I Rischi per la : «Molte delle nuove infezioni da Hiv hanno come fattore di rischio il chem sex. Salute Nelle comunità gay milanesi, bolognesi e romane si stima che l’8% lo pratichi». I rischi sulla salute sono tangibili: «Associare farmaci antiretrovirali e chems può far diminuire l’efficacia dei farmaci, aumentare gli effetti collaterali così come la tossicità degli stupefacenti». «Gli studi confermano come un alto numero di persone sieropositive pratichi chem sex, un fenomeno particolarmente diffuso a Londra e Berlino, in aumento in Italia». Dalle ricerche cliniche emerge come i tre chems più utilizzati siano  il “G”,  il “Crystal Meth”  il “Mefedrone”, spesso associati tra loro, quasi sempre uniti al “Viagra”. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1066  «Il G stimola la libido, ma associato al Viagra aumenta il rischio di tossicità sistemica (dolore toracico, tachicardia, cefalea, fame d’aria, ndr).  Il Crystal Meth invece è uno psicostimolante, utilizzato per prolungare i rapporti sessuali. Il rischio è lo sviluppo di psicosi con allucinazioni e paranoia, crisi d’ansia, alterazioni del ritmo sonno-veglia».  Infine il Mefedrone, venduto con la terminologia “sali da bagno”: «Richiede multiple somministrazioni per mantenere l’effetto stimolante e crea forte dipendenza, come il Crystal Meth». E se al cocktail di sostanze si associano i farmaci antiretrovirali, il risultato può mettere a rischio la vita: «Molti farmaci antiretrovirali agiscono sui citocromi, enzimi del metabolismo, rallentando il loro funzionamento. Questo può portare a un sovradosaggio dei chems, metabolizzati più lentamente, col rischio di incorrere nell’arresto respiratorio, coma e morte». (Salute, Corriere) SCIENZA E SALUTE PERCHÉ I PIÙ ALTI NON SONO ANCHE I PIÙ LONGEVI? I mammiferi più grandi vivono in genere più a lungo di quelli di piccola taglia. Ma per gli individui più "alti" sembra valere la regola opposta. Un elefante vive in media dai 40 ai 75 anni, le balene possono arrivare a 110 anni, mentre un topo raramente supera i 12 mesi: i grandi mammiferi, è noto, sono più longevi di quelli piccoli. All'interno delle singole specie, però, la maggiore dimensione non è un vantaggio, al contrario: in questo caso il metabolismo cambia alcune delle regole del gioco, perché l'energia necessaria per mantenere (ossia alimentare di energia) un grammo di tessuto è sempre sostanzialmente la stessa, sia tra le specie sia - all'interno di una stessa specie - per tutti gli individui, grandi e piccoli. PUNTO DI DISEQUILIBRIO. Questo spiega anche perché, tra gli umani, gli uomini e le donne più alti corrono rischi maggiori di morte prematura, come dimostra anche la letteratura scientifica. Robert Wadlow, l'uomo più alto del mondo secondo il Guinness World Record (2,72 m) morì a 22 anni, e delle 10 persone più alte di sempre la più "longeva" è arrivata a 56 anni. Le donne più alte sono più inclini a sviluppare forme di cancro negli anni successivi alla menopausa, e la statura notevole è spesso legata a problemi cardiovascolari, ictus e infarti.  Altezza e longevità sono correlate negativamente per almeno due ragioni, forse connesse tra loro. La prima è di carattere ambientale. POCHE CALORIE. Un filone di ricerca attuale studia come un certo tipo di restrizione calorica può essere correlata con una maggiore longevità in topi, vermi, cani, scimmie e persino nell'uomo. Gli animali e i bambini che mangiano meno tendono a diventare meno alti dei coetanei: l'altezza media della popolazione è quindi un indicatore piuttosto affidabile della disponibilità di calorie in fase di sviluppo (difficile insomma che uno spilungone da record abbia seguito un regime di restrizione calorica). SCRITTO NEL DNA. Il secondo motivo è genetico. Alcuni geni legati all'altezza familiare (come il FOXO3) sono soggetti a variazioni che codificano per la longevità in alcuni animali, incluso l'uomo. Questi geni contribuiscono all'attivazione di cellule staminali, controllano i meccanismi di morte cellulare, regolano l'efficacia di insulina e fattori di crescita. Tutti meccanismi che determinano quanto un corpo può crescere e quanta energia gli serve per farlo. Tra longevità, altezza e fabbisogno calorico c'è quindi anche un legame genetico, e variazioni a carico di questi geni potrebbero essere connesse a una maggiore o minore durata della vita. (Salute, Focus) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1066 PREVENZIONE E SALUTE TROPPI GRASSI SATURI AUMENTANO (DI PARECCHIO) IL RISCHIO DI DIABETE Uno studio dimostra che basta un pasto super-grasso per ridurre la sensibilità all’insulina e modificare in peggio il metabolismo. Burro sotto accusa: mangiarne troppo raddoppia la probabilità di diabete, meglio usare l’olio d’oliva Il diabete non è solo questione di troppo zucchero A giudicare da due ricerche appena pubblicate, pure i grassi saturi sono in prima fila sul banco degli imputati: mangiarne in eccesso, per es. perché si indulge spesso e volentieri nel fast food o perché anziché condire con olio d’oliva si preferisce il burro, aumenta considerevolmente il rischio di sviluppare un diabete di tipo 2. SOTTO ACCUSA IL FAST FOOD: La prima indagine, pubblicata sul Journal of Clinical Investigation,  punta il dito contro hamburger, patatine e cibi grondanti grassi: i medici hanno dato ad alcuni volontari un bicchiere di acqua o di una bevanda contenente grassi saturi in quantità analoga a quelli di un doppio cheeseburgeer col bacon e patatine fritte o di due pizze al salame, quindi hanno valutato la resistenza all’insulina e altri parametri metabolici. «Basta un singolo “pasto” ad alto contenuto di grassi saturi per ridurre la capacità di azione dell’insulina sulle cellule e quindi modificare in peggio il metabolismo del glucosio, favorendo una resistenza all’ormone che è il primo passo verso il diabete; inoltre, nel fegato si accumula immediatamente più grasso e si modifica anche il bilancio energetico dell’organo. I cambiamenti metabolici che abbiamo osservato sono simili a quelli tipici dei pazienti con diabete di tipo 2 o steatosi non alcolica, il “fegato grasso” che si associa anch’esso a un maggior pericolo di diabete. Ci ha sorpreso vedere un effetto così evidente già dopo una sola “dose” di grassi saturi». MODIFICHE DEL METABOLISMO «La resistenza all’insulina indotta dai grassi ha portato a un incremento di zucchero nel fegato e una concomitante riduzione dell’assorbimento di glucosio nei muscoli, un meccanismo che porta a far salire la glicemia ed è tipico del pre-diabete. Inoltre, nel tessuto adiposo abbiamo registrato un aumento della resistenza all’insulina che porta a un maggior rilascio di grassi nel sangue, che a sua volta peggiora la resistenza all’insulina in un circolo vizioso; l’eccesso di grassi, infine, può favorire la comparsa di steatosi epatica. I soggetti sani possono gestire l’impatto del cibo ad alto contenuto di grassi sul metabolismo, ma una dieta regolarmente ricca di grassi saturi può costituire un vero problema e aumentare molto il rischio di diabete». : seguendo per quattro anni e mezzo oltre 3300 persone senza MEGLIO L’OLIO DEL BURRO diabete ma ad alto rischio cardiovascolare i ricercatori si sono accorti che un elevato consumo di grassi saturi aumenta la probabilità di sviluppare un diabete di tipo 2. Nello specifico, con 12 g. di burro al giorno il rischio raddoppia; i grassi animali in genere sarebbero correlati a un maggior pericolo anche se con qualche eccezione, visto che per es. lo yogurt intero sarebbe protettivo nei confronti del diabete. «I dati confermano l’opportunità di seguire la dieta mediterranea per mantenersi in salute e prevenire molte malattie croniche. La raccomandazione principale? Sostituire i grassi saturi e quelli di derivazione animale, in particolare da carni rosse e conservate, con grassi vegetali di olio d’oliva e frutta secca. Un’alimentazione ricca di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, frutta secca e olio d’oliva che scarseggi di carni rosse e dolci è la migliore per ridurre il rischio di diabete». ( Corriere) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1066 PREVENZIONE E SALUTE PRESSIONE, TENERE LA “MASSIMA” ENTRO 120 MMHG PER CUORE PIÙ PROTETTO Se la pressione sistolica resta al di sotto dei 120 millimetri di mercurio (mmHg), il rischio di eventi cardiovascolari si abbassa. È quanto emerge da uno studio da uno studio pubblicato sulla rivista Circulation. Secondo gli esperti, tuttavia: un livello pressorio troppo basso potrebbe arrecare alcuni effetti Gli autori hanno utilizzato i collaterali, come insufficienza renale e squilibri elettrolitici. criteri utilizzati da Sprint (Systolic Blood Pressure Intervention Trial), uno studio che aveva dimostrato che :  ridurre la pressione sanguigna sistolica da 140 mmHg – valore ritenuto “nella norma” negli Stati Uniti - a 120 mmHg – valore che in Italia viene indicato come “soglia massima da non superare” -, potrebbe ridurre del 27% il rischio di ictus, infarto e mortalità per disturbi cardiovascolari. Nello specifico, gli scienziati hanno utilizzato questi parametri per analizzare i dati raccolti tra il 1999 e il 2006 dal National Health and Nutrition Examination Survey. Al termine della ricerca, gli autori hanno osservato che  ridurre la pressione sanguigna della popolazione fino a 120 mmHg potrebbe salvare la vita di 107.500 cittadini ogni anno. Inoltre, potrebbe prevenire 46.100 casi di arresto cardiaco. Tuttavia, secondo gli esperti, questa eventualità potrebbe anche produrre effetti collaterali: potrebbe causare  56.100 episodi di ipotensione,  34.400 sincopi,  43.400 eventi di squilibri elettrolitici gravi  88.700 casi d'insufficienza renale acuta all'anno. Alla luce di questi risultati, gli autori ritengono che per conciliare rischi e vantaggi dell'abbassamento della pressione sanguigna, potrebbe essere opportuno mantenerla introno ai 130 mmHg. “Negli Stati Uniti il rischio di sviluppare l'ipertensione nel corso della vita è pari a circa l’80% - osserva Cooper -. La gestione ottimale della pressione rappresenta uno dei più significativi contributi forniti dalla medicina alla sopravvivenza dei pazienti. Occorre quindi comprendere che anche piccoli miglioramenti nella gestione individuale possono avere un grande impatto sulla salute delle persone”. (Salute, Sole 24ore) PERCHÉ la QUARANTENA DURA Proprio 40 GIORNI? La quarantena indicava il periodo di isolamento cui erano costrette le navi sospettate di trasportare persone o animali contagiosi . Se ne trova traccia già ai primi del ’400, quando ancora era vivo il ricordo della peste nera, in relazione alle navi in arrivo a Venezia dai possedimenti dalmati. CREDENZE E TRADIZIONI: I 40 giorni dipendono dal fatto che si riteneva che dopo questo lasso di tempo un ammalato di peste non fosse più contagioso. In realtà la malattia era diffusa dalle pulci dei topi, che dopo la quarantena erano sempre vivissime, ma il numero ebbe ugualmente successo perché presente nelle tradizioni popolari, nei passi biblici e nella liturgia cattolica (quaresima ecc.). Oggi ha assunto il valore generico di isolamento precauzionale di durata variabile. FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA PAGINA 6 Anno IV – Numero 1066 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca PROGETTO “UN FARMACO PER TUTTI” : TRASMISSIONE “TUTTA SALUTE” – RAI 3 Progetto per contrastare la Povertà Sanitaria. Se vuoi vedere la registrazione della Nostra partecipazione in diretta alla trasmissione “TUTTA Salute” andata in onda ieri su RAI 3 basta cliccare sul seguente link: https://www.ordinefarmacistinapoli.it/or dineNuovo/?option=com_content&view =article&layout=edit&id=1675 Questi i Risultati: Farmacie che hanno aderito al progetto- ad oggi 96 RACCOLTI 46.000 CONFEZIONI di FARMACI e DISPOSITIVI Donati ai seguenti ENTI ASSISTENZIALI: La Tenda, La Casa di Tonia, Emergency, UNITALSI Campania, Stelle in Strada, Suore della Carità Madre Teresa di Calcutta, Ordine di Malta, Croce Rossa, Elemosiniere del Santo Padre – ROMA; Missione dei Padri Camilliani in Benin, Hospital La Croix QUOTA SOCIALE 2017 E’ in riscossione la quota sociale 2017 di EURO 150,00 di cui Euro 108,20 per l’Ordine e Euro 41,80 per la FOFI. Si comunica che in questi giorni, l’Istituto di Credito incaricato della riscossione, sta recapitando gli AVVISI DI PAGAMENTO relativi alla Tassa di iscrizione all’ Ordine per l’anno 2017, obbligatoria per l’iscrizione all’albo. Gli ISCRITTI che NON HANNO ANCORA RICEVUTO L’AVVISO DI PAGAMENTO, POSSONO SCARICARLO dal sito dell’Ordine INSERENDO il proprio CODICE FISCALE al seguente link: https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1381-quota-sociale-2017 PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1066 PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1066 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA PAGINA 9 Anno IV – Numero 1066 ORDINE: i prossimi EVENTI del Mese di MARZO DATA Lunedì 6 Marzo, ore 21.00 TITOLO NOTE WOUND MANAGEMENT IN FARMACIA 5 Crediti Formativi Sede Ordine Strumenti per il Counseling efficace nella gestione delle lesioni Cutanee L’ENPAF incontra l’ ORDINE: Mercoledì 8 Marzo, ore 10.00-18.00 Venerdì 10 Marzo, ore 21.00 il giorno 8 Marzo p.v. a partire dalle ore 10:00 e fino alle 18:00, saranno presenti i funzionari dell’Enpaf per affrontare tutte le problematiche riguardanti il sistema contributivo e previdenziale proprio dell’Enpaf; sarà fornita assistenza ai Colleghi che interverranno rispondendo a tutte le problematiche sollevate Serata Cannabis La CANNABIS in FARMACIA: Proprietà, Modalità di Allestimento e Aspetti Normativi Interverranno: Prof. F. Barbato, Prof.ssa A. Miro, Dott. U. Trama, Dott. M. Fusco, Dott. E. Nava, Dott.ssa S. Creazzola Sede Ordine 10 Crediti FAD Sede Ordine Incontro sul tema: Martedì 21 Marzo Ore 21.00 Grazie .... le faremo sapere Come scrivere un Curriculum Vitae e affrontare un colloquio di lavoro ORDINE: ad APRILE parte la II° edizione di FAD in farmaDAY (30 CF): un NUOVO MODO di AGGIORNARSI FAD in farmaDAY è una nuova opportunità che l’Ordine da ai propri iscritti per ottemperare all’obbligo dell’aggiornamento ECM Gentile Collega, come hai potuto constatare in questi anni il Consiglio Direttivo dell’Ordine ha messo a disposizione dei propri iscritti una serie di Corsi di Formazione Residenziali gratuiti allo scopo di fornire Formazione attinente alla professione. Purtroppo per molti colleghi seguire i Corsi Residenziali presenta numerose difficoltà. Per questo motivo, pur mantenendo un certo numero di Corsi Residenziali, a partire dal mese di Aprile, farmaDAY riparte con una grande NOVITA’ La POSSIBILITÀ di effettuare la formazione obbligatoria ECM in modo semplice, GRATUITO e .....quotidiano e a casa propria, seguendo il notiziario farmaDAY Nei prossimi giorni Vi saranno fornite maggiori informazioni sulle modalità di partecipazione

Formati farmaDAY

  • farmaDAY PDF
  • farmaDAY iBooks
 

 

 

ORDINE DEI FARMACISTI DELLA PROVINCIA DI NAPOLI

Sede via Toledo, 156 - 80132 - Napoli

Tel. 081 5510648 - Fax. 081 5520961

email: info@ordinefarmacistinapoli.it

pec: ordinefarmacistina@pec.fofi.it

C.F. 00813000635

 

 

Privacy Note Legali FAQ URP Elenco siti tematici

Italian Arabic Chinese (Traditional) Danish English French German Greek Hungarian Irish Japanese Portuguese Russian Spanish Swedish Turkish Welsh
986472

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo