Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno V – Numero 1037 AVVISO Ordine 1. ORDINE: Progetto “Un farmaco per Tutti” 2. Ordine: Assistenza legale gratuita; 3. Sussidio di solidarietà 4. Convenzioni Notizie in Rilievo Scienza e Salute 5. Ridere per il cuore: i benefici di una risata per la salute cardiovascolare 6. Stai a dieta ma non dimagrisci? forse è colpa della flora intestinale Prevenzione e Salute 7. Col freddo sale la pressione, boom di visite dal medico e in pronto soccorso 8. Il bambino ha solo un po’ di febbre dilemma: lo tengo a casa da scuola? Mercoledì 25 Gennaio 2017, Conversione di S. Paolo Proverbio di oggi….…….. Femmena aggraziata vole essere pregata.. Una donna graziosa desidera essere corteggiata Col FREDDO SALE la PRESSIONE, BOOM di VISITE dal MEDICO e in PRONTO SOCCORSO Non solo influenza. Il freddo che ha colpito l'Italia in questi giorni è nemico degli ipertesi. "Dà una vasocostrizione, un po' come accade mangiando il sale, e questo fenomeno fa salire la pressione. Così i valor pressori di un paziente possono essere non controllati nonostante i farmaci: occorre adeguare la terapia. In questo periodo negli studi del medici di medicina generale e nei pronto soccorso c'è un'importante affluenza di pazienti ipertesi, con tutti i problemi di una pressione non controllata". "Il medico di medicina generale o lo specialista devono seguire attentamente in questo periodo i loro pazienti ipertesi, adattando la terapia e aumentando il dosaggio dei medicinali. Al contrario nella tarda primavera, quando le temperature salgono e lo fanno magari all'improvviso, la pressione può scendere troppo. In questo caso occorre adeguare la terapia riducendola", conclude. (Salute, AdnKronos) CURIOSITA’ SALIVA, MUCO E... DNA: CHE COSA CI SCAMBIAMO CON UN BACIO Meteo Napoli Mercoledì 25 Gennaio ï‚· Variabile Minima: 6° C Massima: 12 °C Umidità: Mattina = 64% Pomeriggio = 67% La traccia genetica rimane nella bocca della partner per almeno un'ora: un indizio utile per identificare gli autori di aggressioni e violenze. Non sarà molto romantico ma si sa: quando si bacia appassionatamente qualcuno, non è solo amore quello viene scambiato. Insieme a saliva, batteri e muco, il partner passa anche parte del suo DNA, che resta nella bocca della sua dolce metà per almeno un'ora: (ricerca condotta dall’Università di Bratislava). SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1037 PREVENZIONE E SALUTE IL BAMBINO HA SOLO UN PO’ DI FEBBRE DILEMMA: LO TENGO A CASA DA SCUOLA? I genitori si dividono fra cauti a oltranza e ottimisti. Senza cadere in timori eccessivi va però considerato che c’è il rischio di far durare di più la malattia. Secondo un sondaggio solo la DIARREA è un sintomo così «dirompente» da convincerli a tenere a casa i figli Siamo nel pieno del periodo da “bollino rosso” per chi ha figli che vanno a scuola: difficile che in questi mesi non prendano qualche malanno, dai virus gastrointestinali alle infezioni respiratorie, che obbligano a fare i conti con tosse e raffreddore. Alle prime avvisaglie di malessere, la domanda che si fanno mamme e papà è sempre la stessa: il bimbo può andare a scuola o è meglio che stia a casa? La risposta spesso conduce alla porta della classe, almeno stando al National Poll on Children’s Health del Mott Children’s Hospital, in Michigan: il sondaggio americano, condotto su quasi 1.500 genitori con almeno un figlio dai 6 ai 18 anni, mostra che :  soltanto la diarrea è un sintomo così «dirompente» da convincere mamme e papà a tenere a casa i figli (80% dei casi).  un episodio di vomito induce 6 genitori su 10 a non mandare a scuola i bambini, ma se c’è soltanto un poco di febbre 1 su 2 entra in classe;  tutti a scuola poi se il problema è una congiuntivite (solo il 16% rimane a casa)  un semplice raffreddore con tosse secca (l’assenza scende al 12% dei casi). Il rischio di contagio a catena «Mamme e papà spesso non riescono a valutare le conseguenze cliniche di un sintomo o a giudicare se la malattia peggiorerà uscendo, così la decisione è spesso presa tenendo conto di fattori come la logistica:  1 genitore su 10 ammette di non potersi assentare dal lavoro  1 su 5 ha confessato di aver talvolta mandato a scuola i figli perché non aveva nessuno a cui affidarli». Quando i bambini sono in età da scuola materna, la preoccupazione del contagio a catena nei confronti degli altri alunni e, soprattutto, il timore che la malattia possa peggiorare spinge tanti a essere prudenti; molte scuole dell’infanzia inoltre hanno regole precise a cui ci si dovrebbe attenere, non entrando in classe se ci sono certi sintomi (ma il condizionale è d’obbligo perché le eccezioni ci sono). Nella scuola primaria, poi, viene meno pure l’appiglio delle norme dell’istituto da rispettare e la scelta è demandata ai genitori, fra cui si trovano sia i cauti a oltranza, che fanno saltare le lezioni al primo accenno di raffreddore, sia gli “ottimisti” che sperano in un miglioramento sui banchi: come decidere? Meglio fare una telefonata al pediatra «Se c’è febbre, diarrea, vomito, i sintomi di una malattia esantematica (come un’eruzione cutanea con bolle o vescicole) o una congiuntivite bisogna restare a casa - risponde Alberto Villani, presidente della Società Italiana di Pediatria e responsabile dell’Unità di Pediatria Generale e Malattie Infettive del Bambino Gesù di Roma -. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1037 Naturalmente ci sono differenze:  se la febbre non supera i 37,5 gradi e il bambino non mostra grossi segni di malessere, entrare in classe non è un problema. Lo stesso è vero, se c’è stato un singolo episodio di diarrea con feci poco formate.  Se però un bimbo ha la febbre a 38, anche tacendo sulla scorrettezza di esporre i compagni al contagio, mandarlo a scuola è un rischio, perché lo si indebolisce e si allunga il periodo di malattia. Lo stesso vale per diarrea e vomito, a meno che l’episodio sia stato solo uno: in questi casi bisogna bere poco e spesso per scongiurare il pericolo di disidratazione, in classe di certo non è possibile e quindi la probabilità di un peggioramento è reale. Il raffreddore - in genere non è una controindicazione assoluta ma nei più piccini, dove spesso è anticamera di infezioni che poi “scendono” ai bronchi, può essere opportuna la prudenza se il malessere è consistente e il muco giallo-verdastro». Una telefonata al pediatra può aiutare a dirimere la questione, in caso di forti dubbi. Gli stessi che possono venire al momento di rientrare a scuola dopo una malattia: oggi la tendenza è al rientro rapidissimo. Occorre restare a casa senza sintomi almeno un giorno, ma dopo una broncopolmonite ne possono servire anche tre: un tempo in cui il piccolo possa riposare e magari anche fare una passeggiata all’aperto, ma senza tornare allo stress delle lezioni». Sistema immunitario immaturo. No alla fretta, quindi, soprattutto con i più piccoli: prima dei 5-6 anni il sistema immunitario non è ancora ben sviluppato e si è più indifesi contro i germi, tornare a scuola non ben guariti significa essere più deboli ed esporsi a malattie ricorrenti come le rinosinusiti, in genere conseguenza di raffreddori curati male in cui l’infezione “fuori controllo” si estende ai seni paranasali. «I bambini hanno diritto di fermarsi se non stanno bene, invece oggi anche i più piccoli vivono in corsa fra mille impegni e spesso non dormono abbastanza. Tutto ciò è legato a doppio filo al rischio di ammalarsi, ma i genitori non ne sono consapevoli. Dormire a sufficienza, mangiare sano e avere una vita regolare, “da bambini”, è la prima regola perché i figli restino in salute e siano più forti contro le malattie tipiche dell’infanzia: un bimbo che si alza alle 7 del mattino e va a letto dopo le 20 è più fragile di fronte alle malattie infettive». Dopo quanti giorni tornare a scuola: Quanto tempo serve per guarire? Nel caso di malattie respiratorie con febbre occorre stare a casa 24 - 72 ore dopo la scomparsa dei malesseri, tenendo conto che la febbre non è il solo segno da considerare per capire se il bimbo sia guarito: se ci sono ancora dolore, tosse o raffreddore meglio aspettare, anche senza febbre. Invece per alcune patologie si devono seguire regole precise per il rientro:  varicella o morbillo, si può tornare dopo 5 giorni dalla comparsa delle vescicole o delle macchie;  i giorni salgono a 7 per la rosolia  a 9 dopo la comparsa del gonfiore delle ghiandole salivari se si è presa la parotite;  la scarlattina chiede una convalescenza minima di 48 ore dopo l’inizio della cura cui si aggiungono altre 48 ore di assenza di febbre, lo stesso in caso di faringite da streptococco.  Con la pertosse è obbligatorio aver fatto almeno 5 giorni di antibiotici. I tempi sono definiti anche per altri disturbi diffusi fra i bambini: se si sono presi i pidocchi si può rientrare dopo il primo trattamento; se c’è diarrea, si rientra solo quando è completamente passata. Con la congiuntivite si sta a casa: con i sintomi evidenti di una congiuntivite quasi tutti i bambini vengono spediti a scuola. Una sottovalutazione del problema frequente ma inopportuna: «La congiuntivite in genere è una malattia “semplice” che non comporta rischi, ma è assai contagiosa. Il bambino potrebbe andare a scuola senza compromettere il decorso della patologia, ma farlo significa diffonderla ai compagni. Il rischio verrebbe molto ridotto molto se fossimo certi di un’applicazione rigida delle regole di igiene. Se a ciò si sommano i disagi visivi per il piccolo, ecco che restare a casa diventa la scelta più sensata». La convalescenza è breve: dal momento in cui si è iniziata la terapia basta aspettare 24 ore per non essere più contagiosi. (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1037 SCIENZA E SALUTE RIDERE PER IL CUORE: I BENEFICI DI UNA RISATA PER LA SALUTE CARDIOVASCOLARE Una risata può allungare la vita? Di sicuro può migliorare l'umore: ridere, infatti, promuove il rilascio di endorfine (le molecole del buonumore dotate anche di effetto antidolorifico) e attiva una serie di regioni cerebrali coinvolte nel controllo delle emozioni e dell'elaborazione delle informazioni sensoriali. I possibili benefici delle risate non finiscono però qui. Sembra infatti che ridere possa esercitare effetti positivi a livello di cuore e arterie. Scopri quali sono i suo vantaggi per la salute cardiovascolare! Farsi una bella risata potrebbe aiutare a proteggere cuore e arterie. A suggerirlo è il fatto che quando si ride viene attivato l'ipotalamo laterale, regione del cervello coinvolta nel controllo della pressione arteriosa. Ma non solo. Studi scientifici hanno infatti associato l'abitudine di ridere a diversi effetti benefici a livello cardiovascolare. Uno studio pubblicato sull'American Journal of Cardiology ha ad esempio dimostrato che mentre si guardano film comici sia la frequenza cardiaca che la pressione aumentano significativamente, ma che allo stesso tempo migliora la capacità delle carotidi di reagire agli aumenti di pressione grazie a una migliore flessibilità. Ridere potrebbe quindi aiutare a migliorare la funzionalità dei vasi sanguigni. Un altro studio, pubblicato sul Journal of Epidemiology ha invece stimato un rischio di malattie cardiache superiore del 21% fra chi non ride praticamente mai e chi, invece, ride tutti i giorni. La stessa ricerca ha inoltre svelato che la prevalenza dell'ictus fra chi ride solo raramente è superiore del 60% rispetto a quella rilevabile fra chi si fa regolarmente una risata. Uno studio sui benefici del cosiddetto “yoga della risata” (una disciplina che abbina esercizi di respirazione a risate forzate) ha svelato che ridere potrebbe aiutare ad aumentare la variabilità della frequenza cardiaca, riducendo così i rischi corsi dalla salute. (Salute, Sole 24 Ore) IL GIORNO IN CUI SI TRADISCE DI PIÙ? OGGI Se oggi sentite il vostro partner più distante del solito, potrebbe esserci un motivo. Secondo uno studio condotto da Gleeden, un sito di dating online per gli incontri extraconiugali, i primi di gennaio, subito dopo le vacanze natalizie, si registrerebbe un picco di tradimenti. Particolarmente pericoloso, per le coppie, sarebbe il secondo lunedì dopo Natale, e cioè oggi. Ma tutto il mese, in generale, è a rischio infedeltà. Secondo i dati raccolti da Gleeden, scrive il 'Mirror', l'anno scorso il loro sito ha registrato un aumento del 320% di iscrizioni l'11 gennaio. MA PERCHÉ SI TRADISCE DI PIÙ IL PRIMO MESE DELL'ANNO? Oltre la metà dei partecipanti al sondaggio (52%) ha risposto che i festeggiamenti eccessivi alla fine dell'anno soffocherebbero le coppie, dando loro un maggiore 'desiderio di libertà'. Alcuni utenti hanno invece ammesso di tradire a gennaio per sperimentare qualcosa di diverso nella propria vita (26%), altri per "provare nuove esperienze" con l'inizio dell'anno nuovo (19%). "Questo incremento di registrazioni su Gleeden a inizio anno non è sorprendente. Registrandosi al sito o passando del tempo sulle piattaforme online, gli utenti cercano dei mezzi per iniettare un po' di eccitazione nella vita di tutti i giorni". (Salute, AdnKronos) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1037 PREVENZIONE E SALUTE STAI A DIETA MA NON DIMAGRISCI? FORSE È COLPA DELLA FLORA INTESTINALE I risultati della dieta tardano ad arrivare? Potrebbe essere colpa dei batteri che vivono nel nostro intestino. Lo rivela uno studio americano pubblicato su Cell Host and Microbe che spiana la strada ad una nuova generazione di probiotici «amici del dimagrimento». Le abitudini alimentari non solo cambiano la flora intestinale ma influenzerebbero anche i risultati delle diete future. Secondo lo studio,  «le persone abituate ad una dieta ricca di grassi e calorie hanno un microbioma intestinale in grado di mettere i bastoni tra le ruote alle diete ipocaloriche», sabotandone quindi i risultati. In sostanza, se il passaggio da una dieta piena di grassi e «junk food» (il cibo spazzatura) ad un regime alimentare sano, a basso contenuto calorico e ricco di fibre, non dà i risultati sperati potrebbe essere colpa della persistenza di alcuni batteri intestinali «inceppati». Microrganismi talmente abituati ai cibi grassi che faticano ad adattarsi al nuovo regime alimentare e che, di fatto, rallentano il dimagrimento, allontanando i risultati sperati. «Quando prescriviamo a qualcuno una dieta – è importante ricordare che i microbi possono influenzarne i risultati, anche in negativo. Studiando le comunità batteriche presenti nell’intestino siamo riusciti a individuare quali microrganismi sono in grado di promuovere gli effetti benefici di una determinata dieta». Una scoperta importante che apre le porte a nuove strategie per potenziare i risultati dei regimi alimentari a basso contenuto calorico, a partire dalla creazione di probiotici specifici per la dieta. La flora intestinale (o microbioma) è l’insieme di tutti quei batteri che vivono all’interno del nostro intestino e che costituiscono una barriera protettiva contro i microbi patogeni. Un equilibrio fondamentale per il benessere di tutto l’organismo: quando la flora si altera si è più esposti ad attacchi da parte dei batteri «cattivi». Ma se abituati ad una alimentazione corretta, sono gli stessi batteri «buoni» a diventare i primi nemici della dieta. Lo studio americano ha evidenziato come i fattori genetici influenzano la composizione della flora batterica, impattando sul metabolismo dell’individuo, e quindi anche sul suo dimagrimento. In attesa della creazione di una nuova generazione di probiotici «amici della dieta», si può iniziare da subito a prendersi cura del proprio intestino con la buona alimentazione. La flora batterica è composta da miliardi di microorganismi: i più importanti sono il lactobacillus acidophilus e il lactobacillus bifidus, essenziali per l’equilibrio digestivo, così come per impedire ai batteri cattivi di danneggiare il nostro organismo. : Alimenti fermentati come yogurt, fiocchi di latte e tofu aiutano a PROBIOTICI e PREBIOTICI mantenere una buona flora intestinale. Altri cibi consigliati sono lo zenzero, le bacche e la frutta ricca di fibre, così come asparagi, porri, cicoria e carciofi, che contengono prebiotici, ovvero sostanze che il nostro organismo non è in grado di digerire ma che fermentando, nel colon, nutrono la flora batterica. Si può scegliere poi fra diversi tipi di probiotici - microrganismi vitali che possono contribuire a migliorare o preservare la flora batterica esistente - già in commercio. I nemici da evitare sono invece, ancora una volta, le fonti di stress e i superalcolici. (Salute, La Stampa) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1037 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE: LUCI ED OMBRE SULLE VACCINAZIONI: COSA SAPERE - RUOLO DEL FARMACISTA Lunedì 30 Gennaio 2017 – Sede Ordine ore 21.00 VACCINAZIONI: servono? Sono sicure? Quali sono i vaccini obbligatori? Emergenza MENINGITE? Per una scelta consapevole parliamone con il Prof. Giulio TARRO, Virologo. FEDERFARMA NAPOLI : RIELETTO DI IORIO Guiderà Federfarma Napoli per un altro triennio Caratterizzata dalla massiccia affluenza di 626 titolari di farmacia sugli oltre 770 iscritti aventi diritto di voto, si sono concluse le votazioni per il rinnovo del Consiglio direttivo di Federfarma Napoli per il triennio 2017– 2019. La lista guidata dal presidente uscente, Michele Di Iorio, ha riportato ancora una volta, una significativa affermazione confermandosi per la quinta volta consecutiva quella più capace di coagulare attorno a se un crescente numero di consensi. Il Consiglio Direttivo, rispetto alla precedente tornata elettorale, vede l’ingresso di nuovi rappresentanti di Categoria capaci di garantire una più ampia rappresentanza delle farmacie dislocate sul territorio dell’intera provincia di Napoli ed un significativo incremento della “quota rosa”. Il Consiglio neo eletto sarà convocato nei prossimi giorni per procedere, così come previsto dallo statuto sindacale dei titolari di farmacia alla designazione delle cariche sociali. L’investitura del Presidente, dunque, sarà formalizzata proprio nel corso del primo Direttivo. Ampiamente prevedibile, la conferma della leadership di Di Iorio; sarà ancora lui, infatti, a guidare l’Associazione che racchiude tutte le farmacie di Napoli e della Provincia «L’impegno che la mia squadra intende assumere per il prossimo triennio - dichiara Michele Di Iorio è continuare a garantire il non riprodursi delle emergenze finanziarie che hanno caratterizzato l’attività di Federfarma Napoli degli ultimi anni frenando lo sviluppo della farmacia napoletana nonché di programmare iniziative tese a migliorare ed ampliare la gamma dei servizi offerti dalle stesse farmacie. I sondaggi, anche quelli più recenti, ci dicono che La Farmacia si conferma come il servizio di pubblica utilità più apprezzato dai cittadini; mi auguro che i tre anni che abbiamo davanti continua Di Iorio – possano favorire, grazie all’attività del nostro sindacato in collaborazione con l’Ordine Professionale, la definitiva affermazione del nuovo modello della farmacia dei servizi; un modello che Federfarma ha già messo a punto, sia dal punto di vista informatico, che da quello dell’aggiornamento professionale dei singoli titolari di farmacia “……….…….… PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1037 Progetto “UN FARMACO PER TUTTI” Progetto per contrastare la povertà sanitaria. FARMACIE COME ADERIRE: Clicca sul link sottostante e compila il form in modo da avere le informazioni utili riguardo il luogo di consegna del contenitore per la raccolta dei farmaci. https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1097-unfarmaco-per-tutti PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1037 PAGINA 9 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1037 CONVENZIONI: SERVIZI e AGEVOLAZIONI per gli ISCRITTI all’Ordine Stipula di convenzioni con soggetti terzi con la finalità di apportare concreti vantaggi a tutti gli Iscritti all’Ordine. Il consiglio dell’Ordine, nella seduta di Consiglio del 28 Giugno 2016, ha approvato la possibilità di poter attivare delle convenzioni con imprese che intendono offrire prodotti e/o servizi agli iscritti all’Ordine della Provincia di Napoli a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle normalmente praticate al pubblico, con la semplice esibizione del Tesserino professionale dei Farmacisti (nuovo Tesserino Magnetico). La Convenzione realizza simultaneamente la seguente finalità: Attribuisce immediatamente dei vantaggi agli Iscritti, nell’espletamento delle finalità dell’Ordine; L’elenco delle imprese sarà aggiornato man mano che saranno attivate le convenzioni. PER VISIONARE LE IMPRESE CONVENZIONATE BASTA CLICCARE IL SEGUENTE LINK: https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/?option=com_content&view=article &layout=edit&id=1493 AZIENDA E SITO https://tufano.euronics.it/ ACCORDO DI CONVENZIONE https://www.ordinefarmacistinapoli.it/o rdineNuovo/images/convenzioni/CONV ENZIONE-GRUPPO-TUFANO.pdf e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. https://www.otofarma.it/ https://www.centroathenanapoli. it/ https://www.ordinefarmacistinapoli.it/o rdineNuovo/images/convenzioni/Tariffa rio_Centro_ATHENA.pdf https://www.centroflegreo.net/ https://www.centrofutura.net/ https://www.centromanzoni.com/ https://www.therapiccenter.it/ https://www.dinastar.it/ https://www.ordinefarmacistinapoli.it/o rdineNuovo/images/convenzioni/TARIF FARIO_CENTRO_Flegreo_2016_1.pdf

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