Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno IV – Numero 1017 AVVISO Ordine 1. ORDINE: Progetto “Un Farmaco per Tutti” 2. Ordine:commercializzazione Cannabis FM-2 3. Ordine: Farmacia dei servizi Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. “Enterite 5. Dolore al seno: quali sono le possibili cause e quali le cure caso per caso Prevenzione e Salute 6. Dal formaggio al cioccolato, i cibi che peggiorano il mal di testa 7. In amore vince la differenza d’età? Meteo Napoli Venerdì 23 Dicembre ï‚· Variabile Minima: 12°C Massima: 17°C Umidità: Mattina = 66% Pomeriggio = 70% Venerdì 23 Dicembre 2016, S. Vittoria Proverbio di oggi….…….. ‘A ppava’ e a mmuri’, quanno cchiù tarde è pussìbbele ENTERITE DESCRIZIONE E SINTOMI: L'enterite è un processo infiammatorio che colpisce la mucosa dell'intestino tenue. E' provocata da svariate cause: intossicazioni alimentari, allergie alimentari, ingestione di cibi o bevande molto fredde, infezioni. I SINTOMI principali sono costituiti da: diarrea (con feci liquide, maleodoranti e ricche di alimenti non digeriti con residui chiaramente riconoscibili), dolori e crampi alla parte centro-inferiore dell'addome, febbre, disidratazione, debilitazione e senso di stanchezza generale, inoltre può essere presente anche inappetenza. L' enterite spesso si associa a processi infiammatori a carico dello stomaco (gastro-enterite) o del colon (enterocolite), specie nei casi di enterite di natura tossica o allergica. Di solito l'enterite si risolve nel giro di massimo due o tre giorni. CONSIGLI TERAPEUTICI : La terapia si basa sul riposo a letto e sul digiuno per un periodo variabile dalle 24 alle 48 ore. In alcuni casi possono essere utili farmaci atti a ridurre l'attività intestinale. NOTE: Consultare il medico in caso di febbre, di eccessiva disidratazione e di dolore intenso. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1017 SCIENZA E SALUTE DOLORE AL SENO: QUALI SONO LE POSSIBILI CAUSE E QUALI LE CURE CASO PER CASO Il dolore al seno, o mastodinia, è un sintomo comune nelle donne, che può avere svariate cause. Sebbene spesso desti allarme, in realtà è molto raro che sia la spia di un tumore al seno LA FORMA CICLICA, LEGATA AL CICLO MESTRUALE Il dolore al seno può essere ciclico o non ciclico. Il primo è la forma più comune di dolore al seno ed è chiaramente collegato al ciclo mestruale. Dà una sensazione di seno gonfio e/o grumoso. Di solito interessa entrambe le mammelle, soprattutto i quadranti esterni. Si presenta nel periodo (1-2 settimane) prima del ciclo e poi diminuisce. È più frequente nelle donne tra i 20 e i 30 anni e negli anni precedenti. Il dolore risulta collegato alle fluttuazioni ormonali del ciclo mestruale: di solito diminuisce o svanisce del tutto in caso di gravidanza o con la menopausa. LA FORMA NON CICLICA, TIPICA DELLA MENOPAUSA Al contrario, il dolore al seno non ciclico non è associato al ciclo mestruale e talvolta dà la sensazione che la pelle del seno tiri e/o di bruciore. Il fastidio può essere costante o intermittente e in genere interessa solo una mammella in una zona precisa, ma può diffondersi al resto del seno. È tipico nelle donne dopo la menopausa. PUÃ’ ESSERE PROVOCATO DALLA MASTITE Le cause del dolore al seno non ciclico possono essere legate a: 1) farmaci: la pillola contraccettiva, i trattamenti per l’infertilità e la terapia ormonale sostitutiva in menopausa possono talvolta essere causa di dolore e tensione mammaria; 2) struttura del seno: nella maggior parte dei casi dipende da modificazioni che si verificano a livello dei dotti galattofori o nelle ghiandole del latte, che possono portare alla formazioni di cisti benigne, anche da un giorno all’altro; 3) mastite: è un’infezione del tessuto del seno che, oltre al dolore, provoca gonfiore, calore e rossore. Nella maggior parte dei casi colpisce le donne che allattano (mastite puerperale, causata dall’ingresso di germi nei dotti galattofori, che fanno defluire il latte sino al capezzolo). COME SI FA LA DIAGNOSI: Il dolore al seno è uno dei sintomi che più spesso porta le donne a consultare un senologo e poi ad avviare un percorso di controlli periodici, con ricadute positive a lungo termine. In genere il dolore ha origine benigna, ma in una piccola percentuale di casi si può scoprire un tumore in seguito all’esecuzione di alcuni accertamenti: 1) ecografia: è utilizzata soprattutto nelle donne tra i 30 e i 40 anni perché il seno è più denso. Questa indagine sfrutta gli ultrasuoni che «vedono» meglio il tessuto ghiandolare, presente in genere in maggior quantità nel seno delle giovani; 2) mammografia: vi si ricorre soprattutto dopo i 40 anni perché i raggi «vedono» meglio il tessuto adiposo presente in maggior quantità dopo quest’età. A partire dai 40 anni l’esame è raccomandato ogni due anni a tutte le donne, eventualmente in associazione all’ecografia. Tra i 50 e i 69 anni sono previsti programmi gratuiti di screening ogni due anni; 3) agobiopsia: questa procedura viene usata solo nei rari casi in cui si evidenziano lesioni sospette. Prevede il prelievo di una piccola porzione di tessuto mammario per l’analisi al microscopio. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Quando bisogna preoccuparsi Anno IV – Numero 1017 Il dolore al seno va guardato con sospetto solo nei rari casi in cui è accompagnato da altri segnali: 1) noduli palpabili o addirittura visibili alla mammella o all’ascella (linfonodi ingrossati); 2) alterazioni del capezzolo come per esempio la sua retrazione, la fuoriuscita di secrezione spontanea o alla spremitura, in particolare di sangue; 3) cambiamenti della pelle (aspetto a buccia d’arancia localizzato) o della forma del seno, arrossamento e retrazione. LE CURE: ANTINFIAMMATORI O ANTIBIOTICI Spesso il dolore al seno si risolve da solo, senza bisogno di alcun trattamento. Se il dolore è legato al ciclo mestruale, si possono assumere farmaci antinfiammatori. Nei casi in cui il dolore è chiaramente legato a una mastite, un ciclo di antibiotici di solito risolve il problema. Se la mastite tende a recidivare e non guarisce dopo una decina di giorni di terapia, occorre approfondire con un’agobiopsia per escludere la presenza di un tumore infiammatorio, evenienza però molto rara. (Salute, Corriere) SCIENZA E SALUTE DAL FORMAGGIO AL CIOCCOLATO, I CIBI CHE PEGGIORANO IL MAL DI TESTA Se soffrite di frequenti emicranie, fate una lista di quello che avete mangiato e confrontatela con l’elenco che vi proponiamo (realizzato con la consulenza del dottor Vincenzo Tullo, neurologo e responsabile dell’Ambulatorio sulle cefalee dell’Istituto Humanitas di Milano), così da individuare ed eliminare gli alimenti, o i comportamenti, che possono aver scatenato l’attacco. BEVANDE GASSATE DIETETICHE Anche se consumato con moderazione (ovvero, non oltre i 50 mg al giorno, come indicato dalle Linee Guida stilate dagli esperti del ministero della salute statunitense), l’aspartame usato come dolcificante nelle bibite dietetiche può provocare tutta una serie di spiacevoli sintomi, che spaziano dalle vertigini alla perdita di memoria, fino al mal di testa. BANANE MATURE, AVOCADO, STUZZICHINI, FORMAGGIO E VINO ROSSO L’elemento che accomuna tutti questi cibi (alcuni, come i primi due, dagli indubbi benefici per la salute) è la tiramina, un aminoacido presente in quantità elevate anche negli alimenti stagionati (come appunto i formaggi) o in quelli conservati per lunghi periodi, ma che in genere viene digerito senza problemi. Se però l’organismo presenta un deficit di monoaminossidasi a causa di una carenza patologica o perché si assumono degli antidepressivi, cosiddetti anti MAO, allora in questi casi il consumo di alimenti con valori elevati di tiramina può causare emicranie sia in individui che ne sono già soggetti sia in persone che di solito non ne soffrono. PANE Il glutine contenuto negli prodotti alimentari a base di grano può provocare disturbi digestivi, per non parlare della celiachia: quindi per alcune persone il mal di testa che si scatena subito dopo il consumo di pane, pasta o cracker può anche essere la spia di una sensibilità al glutine. Prima di decidere di seguire una dieta gluten-free è bene quindi fare dei test. PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1017 GELATO Se il primo assaggio può portare in paradiso, già il secondo può provocare un mal di testa di quelli infernali, non a caso detto “da gelato”, che però, fortunatamente, passa con la stessa velocità con cui è arrivato (e in genere ancor prima che si finisca il gelato). Questo perché quando un alimento particolarmente freddo, come appunto un gelato o una bibita ghiacciata, viene introdotto nella gola, ciò causa un restringimento di riflesso dei vasi sanguigni presenti nel palato con una successiva vasodilatazione in regione frontale mediata dal nervo trigemino, che scatena l’emicrania. LA CUCINA CINESE A finire nella lista dei cattivi (dal punto di vista alimentare) è il glutammato monosodico, un esaltatore di sapidità usato in grande quantità non solo nella cucina orientale (si pensi alla salsa di soia) ma anche nei cibi surgelati, in quelli in scatola e negli snack:  più elevato è il suo contenuto e maggiore è il rischio di mal di testa improvvisi, mentre coloro che già soffrono di emicrania potrebbero avere un aggravamento dei sintomi a causa degli effetti negativi di questo additivo sui vasi sanguigni del cranio. GOMMA DA MASTICARE Se masticare una gomma alla menta per qualche minuto dopo un pasto speziato non ha effetti sul mal di testa (ma ne ha di certo sull’alito), essere dei masticatori accaniti è tutta un’altra storia, perché questo movimento continuo e ripetuto fa lavorare in modo eccessivo le mandibole, provocando dolori al capo anche forti. Basta però smettere di masticare (scegliendo magari una mentina al posto della gomma) per alleviare il mal di testa cronico, come ha confermato un recente studio su una trentina di adolescenti, diciannove dei quali hanno avuto un effettivo miglioramento delle loro condizioni una volta eliminato il chewing-gum dalle loro abitudini quotidiane. SALUMI Oltre alla tiramina, nel caso dei salumi il problema è dato anche dagli additivi, fra cui nitrati e nitriti, che in alcuni soggetti possono aumentare il flusso sanguigno al cervello - tramite la loro trasformazione in ossido nitrico - e questo provoca l’emicrania. Non bastasse, questo tipo di mal di testa - cosiddetto “da nitrato” - non è affatto uno scherzo, perché può provocare dolore ad entrambi i lati della testa. SALE Uno studio condotto lo scorso anno ha evidenziato un legame fra l’elevata assunzione di sodio e l’insorgere del mal di testa, sebbene non sia ancora ben chiaro perché ciò avvenga. Di certo, anche se evitiamo di portare la saliera in tavola o di aggiungere altro sale al cibo che già abbiamo nel piatto, ciò non significa che siamo al riparo da possibili emicranie, perché il sodio è subdolo e può nascondersi ovunque, dal formaggio alle zuppe di verdura in scatola. CIOCCOLATO A volte anche il piacere più sublime può provocare il mal di testa: nel caso specifico, ci riferiamo al cioccolato, la cui combinazione di caffeina, tiramida e feniletilamina (un neurotrasmettitore dagli effetti stimolanti) se per alcuni è pura estasi, per altri è invece la formula giusta per il mal di testa. DIGIUNARE: Saltare i pasti non è mai consigliabile per tante ragioni, non ultima l’emicrania. La mancanza di cibo abbassa infatti i livelli di glucosio, crea un accumulo di tensione muscolare, incide negativamente su serotonina e norepinefrina e provoca una dilatazione dei vasi sanguigni: ovvero, tutte condizioni che possono essere cause scatenanti di un gigantesco mal di testa. (Salute, Corriere) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1017 PREVENZIONE E SALUTE IN AMORE VINCE LA DIFFERENZA D’ETÀ? Amore ed età, è anche questione di genere? Se l’uomo “brizzolato” accanto a ragazze giovani in cerca di sicurezza e protezione rientra nell’ormai radicata “normalità”, non è così scontato nel caso della donna matura vicino al giovane ragazzo. La società è ancora legata a retaggi culturali e stereotipi di genere:  la donna bisognosa di sicurezza e sostegno, l’uomo forte, vigoroso e protettivo. Si aggiunge anche l’aspetto legato alla “procreazione”:  gli uomini possono procreare fino a tarda età con una partner giovane accanto, per la donna, invece, non è la stessa cosa. Ma alla base di una coppia non dovrebbe esserci l’amore, la passione, una comunione d’intenti? Questo è possibile se i due partner hanno una grande differenza d’età? Ne parliamo con Pamela Franchi, Psicologa di Humanitas Mater Domini . Le questioni amorose hanno in sé il seme della “follia” e sono irripetibili, come ci racconta la letteratura: dalle vicissitudini interiori di Amleto, inconsciamente innamorato della madre, a Romeo e Giulietta, Paolo e Francesca… Due partner con una grande differenza d’età (15/20 anni), possono vivere maggiori incomprensioni nella vita quotidiana poiché mossi da esigenze diverse; è anche vero che le forti differenze possono aprire la strada a nuovi orizzonti. “Dal punto di vista sessuale, ad esempio, un partner più giovane  può essere una sferzata energizzante;  può aiutare la donna a riscoprire la propria femminilità, vivendo la situazione sessuale con maggiore spontaneità. Tutto però può funzionare se nella coppia prevale la progettualità. Se la ricerca di un partner più giovane è, invece, determinata da un’immaturità psicoaffettiva o da spinte meramente narcisistiche, dove il bel ragazzo (“Toy Boy”) non rappresenta altro che un nuovo accessorio da ostentare, la relazione è destinata a finire”, afferma la psicologa. L’AMORE PUÃ’ BENEFICIARE DALLA DIFFERENZA DI ETÀ? Le relazioni di coppia implicano un continuo impegno e scambio reciproco e non possono basarsi sul fenomeno della “fascinazione”, dove la spinta a desiderare l’altro è animata unicamente dal desiderio di essere riconosciuti e confermati. Queste spinte sono, infatti, assoggettabili ad un desiderio di tipo infantile, ad una personalità affettivamente immatura in cui non si è raggiunto un livello di sicurezza e stima di sé, lasciando all’altro partner il compito di colmare tale mancanza e di soddisfare unicamente le pulsioni. Al contrario, la disparità è tutto in amore: ostacolo e motore che lo rende “folle”. “Nell’amore l’amante cerca nell’amato l’oggetto della sua mancanza. L’amante cerca di trovare nell’altro la ragione, l’abbaglio, che ha generato il suo amore. D’altro canto, l’amato risponde perpetrando l’inganno, ignorando la causa dell’altrui desiderio e restituendo al partner la stessa paradossale domanda d’amore”. “Amore è donare quello che non si ha a qualcuno che non lo vuole.” Ci dice il grande psicoanalista Jacques Lacan. Se la disparità è il motore del desiderio allora anche la differenza d’età può essere una spinta all’amore. (Salute, Humanitas) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca Progetto “UN FARMACO PER TUTTI” Progetto per contrastare la povertà sanitaria. FARMACIE COME ADERIRE: Clicca sul link sottostante e compila il form in modo da avere le informazioni utili riguardo il luogo di consegna del contenitore per la raccolta dei farmaci. https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo /news/1097-un-farmaco-per-tutti Anno IV – Numero 1017 PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1017 PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1017 INIZIO COMMERCIALIZZAZIONE CANNABIS FM-2. CONVENZIONE MIN. della SALUTE e MIN. della DIFESA PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1017 QUESTIONARIO SULLO STATO DI ATTUAZIONE DELLA FARMACIA DEI SERVIZI

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