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Anno IV – Numero 1012 AVVISO Ordine 1. ORDINE: Caduceo d’oro 2016 Notizie in Rilievo Scienza e Salute 2. Benzodiazepine, meglio se il corpo riesce a «dimezzarle» in fretta 3. L’ultima moda della chirurgia: tagliarsi le dita dei piedi per indossare i tacchi 4. Psoriasi, la terapia «ideale» da assumere a vita 5. Mal di testa, anche il digiuno può scatenarlo Venerdì 16 Dicembre 2016, S. Siro Proverbio di oggi….…….. A chi me da 'o ppane, je 'o chammo pate... BENZODIAZEPINE, MEGLIO SE IL CORPO RIESCE A «DIMEZZARLE» IN FRETTA Maggiore è l’emivita, maggiore il rischio che il medicinale possa accumularsi nell’organismo, specialmente nelle persone anziane, e interagire con altre medicine Salvo che per diversa indicazione medica, fra le benzodiazepine (Bdz) vanno preferite quelle caratterizzate da una emivita breve (es. lorazepam, oxazepam, alprazolam, lormetazepam, temazepam, triazolam, brotizolam, etizolam). L’emivita è un parametro farmacologico e corrisponde al tempo che l’organismo impiega a metabolizzarle ed eliminare un farmaco. Maggiore è l’emivita, maggiore il rischio che il medicinale possa accumularsi nel corpo, specialmente nelle persone anziane, e interagire con altre medicine. Se si decide di assumere Bdz bisogna anche tenere presente che se si prendono anche altri farmaci, come per es. i contraccettivi orali o il propanololo, l’eliminazione delle Bdz può risultare rallentato. Infine è necessario sottolineare che Prevenzione e Salute l’interruzione del trattamento con Bdz deve essere graduale, per evitare la 6. Ritocchino fisico, comparsa di sintomi «da sospensione». (Corriere) benessere psichico Riposino, per i giapponesi si chiama INEMURI: dobbiamo imparare da loro? Meteo Napoli Venerdì 16 Dicembre ï‚· Variabile Minima: 7°C Massima: 15°C Umidità: Mattina = 51% Pomeriggio = 60% L’ultima moda della chirurgia: tagliarsi le dita dei piedi per indossare i tacchi C’è chi sviene solo all’idea di farsi un prelievo di sangue e c’è chi è disposto addirittura a chiedere l’intervento di un chirurgo per tagliarsi le dita dei piedi con lo scopo di indossare i tacchi. E’ questa l’ultima moda che sta spopolando in Inghilterra. Si sa che per una donna indossare scarpe con tacchi vertiginosi è un qualcosa di sexy e, per alcune donne, è un obbligo ma anche un tormento se non riescono ad indossarle. E quando non è possibile indossare scarpe con tacchi alti? Molte donne sostengono che non è possibile quando le dita dei piedi non sono “allineate”, cosa che capita spesso con il secondo dito. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1012 SCIENZA E SALUTE PSORIASI, LA TERAPIA «IDEALE» (SECONDO I DERMATOLOGI) DA ASSUMERE A VITA La patologia e le cure viste dagli specialisti: vorrebbero un miglior livello di sicurezza a lungo termine, costi più bassi, migliore tollerabilità e efficacia Se i pazienti sono per lo più soddisfatti delle terapie prescritte dal medico, ma preferirebbero poter assumere i medicinali per bocca e evitare di andare in ospedale per sottoporsi alle cure, anche i dermatologi hanno le loro «preferenze» in materia di psoriasi:  prediligono la somministrazione orale e vorrebbero avere a disposizione una terapia con un migliore livello di sicurezza a lungo termine, con costi contenuti e una migliore tollerabilità. UNA PATOLOGIA CHE DURA TUTTA LA VITA, MA LE CURE ESISTONO «La psoriasi - è una malattia che dura tutta la vita. Ha, infatti, un andamento cronico recidivante che influisce sulla qualità di vita dei malati sotto diversi punti di vista, spesso soggettivi, con implicazioni psicologiche, lavorative ed economiche. Fino a 20 anni fa la malattia non era presa in considerazione, non esistevano cure specifiche e si puntava solo all’ospedalizzazione. Ora gli scenari sono cambiati, la ricerca scientifica ha fatto enormi passi avanti e le nuove terapie biotecnologiche consentono di ottenere risultati importanti in termini di efficacia e qualità della vita dei pazienti anche nei casi più gravi. Ma esistono ancora bisogni insoddisfatti e criticità come la diagnosi tardiva. Serve quindi un modello organizzativo più efficace che coinvolga anche i medici di medicina generale e garantisca un buon collegamento fra la dermatologia territoriale e i centri di riferimento per la cura della psoriasi». COSA SPINGE I PAZIENTI AD ANDARE DAL MEDICO : Per i dermatologi i sintomi principali che spingono il paziente con psoriasi non ancora diagnosticato a recarsi in visita sono  la desquamazione (47%) e l’arrossamento (34%),  il prurito (15%) e la sensazione di bruciore (2%). Un dato che sostanzialmente conferma l’indicazione offerta dal campione dei pazienti circa i sintomi cui prestano maggiore attenzione. Alla prima visita segue l’istituzione di una terapia mirata a contenere l’estensione delle manifestazioni cutanee, migliorare il benessere generale del paziente e ridurre la desquamazione e l’arrossamento cutaneo. La persistenza della malattia in aree difficili da trattare come unghie, palmo plantare, cuoio capelluto è il motivo principale che spinge il paziente a tornare dallo specialista, seguito dalla persistenza delle manifestazioni cutanee.  Gonfiore (29,3 %), rigidità articolare (10,5%) e dolore (22,1%) sono, invece, i sintomi che spingono il paziente con artrite psoriasica a rivolgersi allo specialista, che tende a tornare per la persistenza del dolore articolare (49,1%), il gonfiore (18,7%) e manifestazioni cliniche specifiche come l’entesite e la dattilite (17%). LA RISPOSTA E L’ADESIONE ALLA TERAPIA : L’indagine si è focalizzata anche sul tema dell’adesione alla terapia da parte del paziente. Su questo punto  il 63% dei dermatologi ritiene che i pazienti aderiscano correttamente a quella con i farmaci biologici, anche se la paura degli effetti collaterali e di sviluppare infezioni e neoplasie è segnalato come motivo di non adesione da parte del 54,7 % del campione.  Una minoranza dei medici (15,4%) indica anche tra le cause della non corretta adesione alle terapie, la necessità di eseguire esami diagnostici prima e nel corso delle cure. (Salute, Corriere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1012 PREVENZIONE E SALUTE RITOCCHINO FISICO, BENESSERE PSICHICO Pare banale, forse scontato, ma l’aspetto estetico è fondamentale per accettarsi e sentirsi accettati nella società moderna. Ispirati dai media, insofferenti all’incalzare degli anni e stanchi di convivere con difetti naturali, sono sempre più gli uomini e le donne che chiedono aiuto al chirurgo estetico. “I pazienti che si rivolgono allo specialista di Medicina Estetica sono spinti dalla necessità di piacersi. Per questa ragione, è importante considerare l’operazione non come un semplice atto clinico, ma come un tramite per acquistare o riguadagnare autostima e sicurezza. Proprio per gli effetti, niente affatto secondari che la Chirurgia Plastica ha sulla psiche, un buon medico dovrà intervenire sempre nel rispetto di un’armonia e bellezza naturale. Al di là quindi delle tecniche, che sono in costante evoluzione, un elemento fondamentale rimane sempre una relazione sincera e chiara tra il paziente e lo stesso medico. Da subito, dovranno essere chiarite le aspettative dell’uno e le possibilità dell’altro. Solo così il risultato verrà percepito come un successo”, spiega il dr Simone Grappolini, Chirurgo Estetico e Plastico di Humanitas Mater. LA MODA DEL RITOCCHINO Di anno in anno cambiano gli interventi che riscuotono maggior successo. Per aver un quadro aggiornato, vengono in nostro aiuto i dati fornitici dall’International Society of Aesthetic Plastic Surgery (Insaps). Questa associazione di ben 35.000 chirurghi provenienti dal mondo, ha stilato una sorta di classifica di gradimento tra gli interventi più richiesti nell’anno passato. Guadagnano il podio, rispettivamente al primo, secondo e terzo posto,  le iniezioni di botulino,  le iniezioni di acido ialuronico  l’aumento del seno (mastoplastica additiva). Nella scelta di trattamenti di Medicina Estetica, in apparenza non particolarmente invasivi o esenti da rischi come filler semipermanenti, trattamenti con macchine di rimodellamento corporeo, ecc., il consiglio e la competenza del Medico Chirurgo sono di fondamentale importanza. “Negli ultimi anni nel mondo ed anche in Italia si è cercato, infatti, di utilizzare maggiormente tecniche mininvasive con tempi di recupero sempre più brevi. Non sempre questo è possibile, l’abuso di filler, specie al volto, a volte conduce ad un risultato poco naturale, che invece si può ottenere con un intervento chirurgico ben eseguito”. Italia: Bel Paese e paese dei Belli Sempre l’Insaps, conferma il successo dello Stivale nella classifica mondiale delle nazioni che più apprezzano il bisturi. In una top ten, dove si aggiudicano la medaglia d’oro gli Stati Uniti d’America, seguiti a ruota dal Brasile e dalla Corea del Sud, l’Italia si attesta al nono posto, con ben 418.760 interventi all’anno. Inoltre, nella “classifica”, compaiono come nuovi fedeli del bisturi anche gli uomini, prevalentemente interessati alla blefaroplastica. (Salute, Humanitas) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1012 SCIENZA E SALUTE Riposino, per i giapponesi si chiama INEMURI: dobbiamo imparare da loro? In Giappone nessuno ci fa caso: addormentarsi in pubblico è un’abitudine assolutamente normale. Persino a lavoro, spesso sui mezzi pubblici. Loro, che di notte dormono poco, di giorno appena possono ne approfittano. Si chiama “inemuri”, un riposino di pochi minuti con il quale sospendere le attività, recuperare le energie e riprendere a lavorare, magari fino a sera tardi. Già, perché i giapponesi sono noti in tutto il mondo per essere molto produttivi, dei grandi lavoratori, e per esserlo fino in fondo devono in qualche modo rigenerarsi. Una recente ricerca pubblicata su Science Advances ha individuato nei giapponesi e negli abitanti di Singapore i popoli che nel mondo dormono di meno: 7 ore e 24 minuti. Lo studio, che ha raccolto i dati attraverso un’app ideata dallo stesso ateneo per gestire il jet-lag, ha provato proprio a valutare l’influenza che la “cultura”, le abitudini, esercitano sul sonno: quante ore si dorme, a che ora si va a letto e a che ora ci si sveglia. I giapponesi dormono poco, vanno a letto tardi e si svegliano presto. Il sonnellino è accettato anche sul posto di lavoro Un sondaggio di qualche anno fa aveva sempre collocato i giapponesi al primo posto tra i popoli “gufi” con una media di ore di sonno addirittura più bassa: 6 ore e 22 minuti, con 2 nipponici su 3 che avevano confessato di dormire meno di 7 ore a notte. Ma contro la fatica i giapponesi possono per l’appunto ricorrere all’inemuri, che letteralmente significa “essere presenti quando si dorme”. Un pisolino socialmente accettato, quasi un punto di orgoglio, un segno distintivo di una persona che lavora molto, non un sintomo di pigrizia o svogliatezza come potrebbe essere visto qui da noi. Alcune aziende hanno fatto di necessità virtù permettendo ai propri dipendenti di riposare durante l’orario di lavoro per garantire sempre un buon rendimento. Dovremmo prendere esempio dai giapponesi? «Attenzione: la pennichella può essere ristoratrice ma in un contesto diverso da quello appena descritto e riferito ai giapponesi». «Dietro l’inemuri, come detto, ci sono ritmi sregolati tra sonno e veglia, poche ore di sonno e riposi notturni ridotti. E sappiamo che i disturbi del sonno possono ripercuotersi sul benessere generale, sulla salute cardiovascolare, del metabolismo, sull’equilibrio ormonale. Questo la medicina lo sa benissimo, basti pensare ai problemi accusati dai lavoratori su turni anche notturni». Tirare fino a tardi, svegliarsi presto e non riposarsi a sufficienza non è dunque un’abitudine corretta. E il riposino pomeridiano? «Occasionale o consuetudinario, l’importante è che sia un “riposino” e non un “riposone”, ovvero di breve durata, massimo un’ora (quando è possibile farlo) per non interferire con il riposo notturno». Quali sono i benefici del pisolino pomeridiano? «Può aiutare a recuperare un po’ di forze, soprattutto se post-prandiale, quando le capacità cognitive possono annebbiarsi temporaneamente. Ma ricordiamo che è la notte il momento in cui l’organismo ricarica le batterie: non possiamo pensare di recuperare di giorno quanto perso di notte». (Salute, Humanitas) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1012 SCIENZA E SALUTE MAL DI TESTA, ANCHE IL DIGIUNO PUÃ’ SCATENARLO Il mal di testa ha tanti nemici: il digiuno, i formaggi stagionati, i salumi solo per citarne alcuni. Chi soffre di emicrania, una forma di mal di testa dagli effetti invalidanti e caratterizzata da dolori che possono durare anche tre giorni, sa bene che è meglio evitare alcuni alimenti. Di mal di testa e alimentazione ha parlato il dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas, sul Corriere della Sera. NELLA GESTIONE DEL MAL DI TESTA È IMPORTANTE DUNQUE ANCHE LA DIETA Tra le pratiche da evitare c’è il digiuno: la mancanza di cibo abbassa i livelli di glucosio, crea un accumulo di tensione muscolare e, infide, provoca una dilatazione dei vasi sanguigni, tutte possibili concause del dolore. Anche l’azione del masticare un chewing-gum potrebbe provocare dolore per il lavoro in sovrappiù della mandibola. LA LISTA DEI CIBI “NO” È LUNGA Banane mature, avocado, stuzzichini, alcuni tipi di formaggi e vino rosso contengono tiramina, un aminoacido presente in quantità elevate anche negli alimenti stagionati o in quelli conservati per lunghi periodi, facilmente digeribile. Se però l’organismo presenta un deficit di monoaminossidasi a causa di una carenza patologica o perché si assumono degli antidepressivi, allora in questi casi il consumo di alimenti con alti valori di tiramina può causare emicranie sia in individui che ne sono già soggetti sia in persone che di solito non ne soffrono. La tiramina è presente anche nel cioccolato, una tentazione da cui stare alla larga. Altra sostanza che può inimicare degli alimenti agli emicranici è il glutammato di sodio, un esaltatore di sapidità usato nella cucina orientale e presente anche nei prodotti industriali come cibi surgelati, in scatola e negli snack, più elevato è il suo contenuto e maggiore è il rischio di mal di testa improvvisi, mentre coloro che già soffrono di emicrania potrebbero avere un aggravamento dei sintomi per via degli effetti negativi di questo additivo sui vasi sanguigni del cranio. ALCUNI ADDITIVI POSSONO SCATENARE MAL DI TESTA E i notori nitriti e nitrati? Quando sono presenti questi additivi – è il caso dei salumi – gli emicranici devono prestare la giusta attenzione. I nitriti e i nitrati si trasformano in ossido nitrico e in alcuni soggetti possono aumentare il flusso sanguigno al cervello scatenando la crisi. Sempre tra gli additivi si annidano poi altre due sostanze a rischio: il sodio e l’aspartame. Un recente studio ha suggerito un legame fra un forte apporto di sodio e il mal di testa. Il sodio è presente nel sale da cucina ma anche nei cibi lavorati. Infine l’aspartame, il dolcificante usato in alcune bibite dietetiche, può indurre dolori al capo. (Salute, Humanitas) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1012 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca 2000 VOLTE GRAZIE AD OGNUNO DI VOI: “Concerto di Natale, Giuramento di Galeno e Medaglie alla Professione” Una partecipazione delle grandi occasioni è stata quella dedicata a tutta la Categoria. Ha inizio con un concerto di Natale tenuto dai San Carlini del Teatro di San Carlo e un ricordo per i Colleghi scomparsi nell’ultimo anno ed alle parole del Presidente Santagada il teatro si è alzato in piedi tributando un caloroso applauso. PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1012 CADUCEO D’ORO 2016 - CONCERTO DI NATALE E PRESENTAZIONE Orchestra dei San Carlini del Teatro di San Carlo PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1012 CADUCEO D’ORO 2016 PRESENTAZIONE CERIMONIA: SANTAGADA, MANDELLI, D’AMBROSIO LETTIERI Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare PAGINA 9 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1012 CADUCEO D’ORO 2016 - PROGETTO “UN FARMACO PER TUTTI” S.E. CRESCENZIO SEPE Arcivescovo Metropolita di Napoli, Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare PAGINA 10 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1012 CADUCEO D’ORO 2016 DELEGAZIONE COLLEGHI GIAPPONESI Napoli Kagoshima Pharmacist Friendship. Prof. Daisuke KOBAYASHI, Tomoyoshi GOTOH, Hisayo HORIKAWA PAGINA 11 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1012 CADUCEO D’ORO 2016 CONSEGNA DELLE MEDAGLIE D’ORO AL MERITO PROFESSIONALE PER I 65, 60 E 50 ANNI DI ATTIVITÀ I Colleghi premiati FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1012 CADUCEO D’ORO 2016 CERIMONIA GIURAMENTO DI GALENO I Colleghi che prestano il giuramento di Galeno FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1012 CADUCEO D’ORO 2016 CERIMONIA GIURAMENTO DI GALENO I Colleghi che prestano il giuramento di Galeno FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1012 CADUCEO D’ORO 2016 CERIMONIA GIURAMENTO DI GALENO I Colleghi che prestano il giuramento di Galeno

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