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Anno IV – Numero 816 AVVISO Ordine 1. Ordine: Corso ECM 2. ORDINE: “Un Farmaco per Tutti”” 3. Ordine: Quota sociale Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. La dieta scientifica che migliora il sonno? La sera niente cacao, the, curry né dado da cucina Venerdì 19 Febbraio 2016, S. Mansueto, Tullio Proverbio di oggi……….. 'E figlie sò piezze 'e core (I figli sono una parte del nostro cuore) MAI Sottovalutare un DOLORE alla SPALLA Come comportarci quando avvertiamo dolore alla spalla. (dr Di giacomo resp. medico atleti degli Internazionali di Tennis di Roma) “ Ho constatato di persona l'utilità, laddove necessario, dell'artroscopia non solo applicata al ginocchio, ma anche alla spalla”. Quali sono i vantaggi di questa tecnica? Prevenzione e Salute 5. Mai sottovalutare un dolore alla spalla 6. Il fegato, un organo così importante 7. COLON IRRITABILE: cosa mangiare e cosa evitare Meteo Napoli Venerdì 19 Febbraio  Nuvoloso Minima: 12°C Massima: 15°C Umidità: Mattina = 73% Pomeriggio =74% «L'opportunità di introdurre un'ottica di 4mm all'interno della Spalla e di vedere le immagini amplificate a colori su un monitor ha permesso di conoscere meglio l'anatomia, la biomeccanica e quindi le differenti patologie». È ancora corretto oggi parlare di periartrite? «Il termine periartrite scapolo-omerale significa "infiammazione intorno alla spalla", è quindi facile comprendere come una diagnosi di questo tipo sia troppo generica, il medico deve andare oltre: il paziente ha il diritto di avere una diagnosi più precisa e oggi, grazie all'esame clinico, alle indagini radiografiche, all'ecografia e alla risonanza magnetica è possibile ottenerla». Quali sono le categorie "a rischio"? È interessata la fascia di età tra i 40 e i 70 anni, di solito lavoratori che utilizzano questa articolazione in modo sistematico, ma anche sportivi e casalinghe. Che cosa lamentano i pazienti che hanno problemi? «Dolore alla spalla ad insorgenza spesso notturna, difficoltà a compiere movimenti anche banali come il pettinarsi, allacciarsi il reggiseno, radersi etc». Quali sono le cause? «Quando parliamo del "trascorrere del tempo", in termini biologici pensiamo "all'invecchiamento". Così come negli anni la nostra pelle va incontro a dei cambiamenti, anche i tendini perdono di elasticità, e nel compiere il loro lavoro (movimento) diventano più suscettibili a traumi, a volte anche minimi». Cosa fare? «Mai sottovalutare i sintomi sin dall'inizio (dolore e difficoltà nel movimento) e sottoporsi ad un adeguato controllo specialistico. È utile affidarsi a uno specialista ed eseguire protocolli riabilitativi razionali e mirati ad una patologia ben precisa e, se necessario, a un chirurgo esperto in artroscopia di spalla». (Salute, Adnkronos) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 816 PATOLOGIE E SALUTE IL FEGATO, UN ORGANO COSÃŒ IMPORTANTE Una ghiandola, ma non solo: l'organo più grande contenuto nel nostro corpo ed il più complesso in quanto a quantità e varietà delle funzioni. II nome fegato ha una storia particolare, almeno per quanto riguarda la lingua italiana: deriva dal latino ietur ficatum, che sarebbe il "fegato con i fichi", una ricetta in voga nel mondo romano. La sua collocazione nel corpo è al di sotto del diaframma, e localizzato tra quest'ultimo, il colon trasverso e lo stomaco. Ha una forma vagamente triangolare con angoli smussati e la parte più voluminosa si estende internamente lungo il fianco destro. Il fegato è responsabile di una FUNZIONI innumerevole serie di funzioni, tutte preziosissime per il nostro organismo, ma la complessità del suo funzionamento fa si che molto spesso le persone ne ignorino le caratteristiche. Per questo diventa importante avere un po' più chiaro il tipo di ruolo che compie il fegato all'interno del nostro corpo. In sintesi estrema possiamo dire che il fegato: • produce la bile che serve per emulsionare i grassi e rendere quindi possibile il loro assorbimento da parte dell'intestino. • È responsabile della gluconeogenesi, ovvero la formazione del glucosio indispensabile per nutrire le cellule del corpo umano. • È responsabile della sintesi del colesterolo, sostanza che spesso viene comunemente definita cattiva ma che in realtà, nelle quantità prodotte da un fegato sano, è essenziale per la vita delle cellule del corpo. • È responsabile della sintesi dei trigliceridi, fondamentale fonte di energia per la vita cellulare. • Produce fattori di coagulazione come il fibrinogeno e la trombina. • Funziona quale deposito di emergenza per la vitamina B12, il ferro e il rame. • Oltre a costruire o trasformare, il fegato distrugge le sostanze che non servono più una volta che queste hanno esaurito la loro funzione e sono state rimpiazzate da altre, più attive: tra queste citiamo l'emoglobina e l'ammoniaca, che viene trasformata in urea, sostanza più tollerabile per l'organismo. Inoltre il fegato demolisce e cattura le sostanze tossiche che il nostro corpo può assumere più o meno accidentalmente. Questa azione di metabolizzazione delle sostanze chimiche viene sfruttata farmacologicamente per introdurre nel nostro corpo i farmaci che cosi possono liberare i propri principi attivi anche grazie all'azione del fegato. • Un'altra funzione curiosa e fondamentale del fegato consiste, nei primi tre mesi di gestazione, a produrre i globuli rossi nel feto, in attesa che il midollo osseo si sviluppi compiutamente. Queste sono solo alcune delle funzioni del fegato, probabilmente le più importanti, ma sicuramente non le uniche. Per comprendere al meglio la complessità di questo organo meraviglioso basti pensare che attraverso la dialisi possiamo sostituire la funzione dei reni. Attraverso l'ossigenazione del sangue possiamo far fronte ad una insufficienza respiratoria anche grave. II cuore può smettere di battere ma le macchine cuore polmone sono comunque in grado di sostituire almeno per un po' di tempo la sua azione. Ebbene: non esiste uno strumento capace di sostituire il fegato nelle sue funzioni. (Salute, Adnkronos) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 816 PREVENZIONE E SALUTE LA DIETA SCIENTIFICA CHE MIGLIORA IL SONNO? La sera niente cacao, the, curry né dado da cucina Più fibre, meno zuccheri aggiunti e grassi saturi. E il nostro corpo ringrazierà. Noti i benefici della dieta mediterranea sul mantenimento del peso forma, la protezione della salute cardiovascolare e la riduzione del rischio oncologico, oggi si scopre che un regime alimentare così sintetizzabile assicura un beneficio complessivo. Merito di un sonno più profondo e meno intervallato, su cui sarebbe rilevante l’azione dei nutrienti assunti soprattutto nel corso della cena. La conferma giunge da uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Sleep Medicine. Abbastanza chiare le conclusioni tratte:  il nostro sonno è (anche) la conseguenza di ciò che mangiamo. Gli autori della ricerca lo hanno dedotto dopo aver osservato (e sottoposto a polisonnografia) tutte le persone coinvolte nello studio per cinque notti in un laboratorio di medicina del sonno. Tutti sono stati sottoposti per 4 giorni a una dieta controllata, mirata a ottenere i dati relativi all’effetto del regime alimentare sul riposo notturno. L’ultima sera, invece, è stata concessa un’alimentazione libera. Nessuna differenza è emersa nel sonno relativo alle prime tre notti, mentre dopo RISULTATO? una cena ad libitum s’è osservata una riduzione del sonno a onde lente (la fase più profonda del riposo notturno) e una maggiore durata del tempo (29 minuti rispetto ai 17 delle prime notti) necessario ad addormentarsi. Queste le differenze macroscopiche, a cui i ricercatori ne hanno aggiunta un’altra: una dieta ricca in fibra vegetale allunga la durata della fase più profonda del sonno, a differenza di quanto è stato osservato in chi tendeva a eccedere con alimenti ricchi in grassi saturi. Il consumo di pietanze principalmente zuccherine, invece, è stato correlato a un sonno poco ristoratore, intervallato da un eccessivo numero di risvegli. Osservazioni che, per quanto tratte da un campione ridotto di persone, sono apparse in maniera chiara. E che valgono come una conferma: più equilibrata è la dieta, meglio si riposa durante la notte. E viceversa. «Un sonno ristoratore favorisce il rilascio della leptina, un ormone che pone un freno allo stimolo della fame e di conseguenza permette di gestire il peso corporeo. Al contrario, nelle persone che dormono poco si riscontrano livelli più alti della grelina, che ha un effetto opposto. Queste persone mangiano di più e non riescono a frenare la fame». Detto dei nutrienti, quali sono gli alimenti che hanno una chiara influenza sul sonno?  Noto il ruolo del caffè, anche l’alcol è un cattivo amico del riposo: da una parte riduce il tempo necessario per addormentarsi, ma peggiora la qualità del riposo, riducendo la fase profonda che più incide sul recupero fisico e sulla memorizzazione.  alla sera vanno evitati anche «il cioccolato, il cacao, e il tè: stimolano i centri della veglia e impediscono un facile addormentamento».  Altre rinunce da seguire a cena sono «gli ingredienti ricchi di sodio: il curry, il pepe, la paprika, alimenti in scatola, le patatine, salatini e tutti quei piatti in cui si è utilizzato il dado da cucina Cibi che aiutano a rilassare le diverse funzioni dell’organismo: pasta, riso, pane, orzo, lattuga, radicchio rosso, cipolla, aglio, zucca, rape, cavolo, formaggi freschi, yogurt, uova bollite. Nello specifico la pasta, il riso, l’orzo e il pane contengono un aminoacido, il triptofano, che favorisce la sintesi della serotonina: neuromediatore fondamentale per il benessere, il rilassamento ed il sonno profondo. (L’Huffington Post) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 816 PREVENZIONE E SALUTE COLON IRRITABILE: cosa mangiare e cosa evitare L’alimentazione giusta è fondamentale: scopri cosa mangiare e cosa è meglio evitare La sindrome del colon irritabile (IBS Irritable Bowel Syndrome) è una patologia piuttosto comune e che comporta una sintomatologia davvero fastidiosa, al punto che in alcuni casi tale sindrome diventa invalidante. I sintomi di questo disturbo sono principalmente: crampi e dolori addominali diffusi, nausea persistente, costipazione, dissenteria o alternanza di stipsi e diarrea. La sindrome del colon irritabile può causare quindi un grande disagio poiché, oltre al dolore fisico, influisce anche sulla vita sociale e lavorativa di chi ne soffre. «Ma, nonostante questo quadro sconfortante, tale sindrome non comporta problemi fisici legati a patologie gravi quali, per esempio, i tumori dell'intestino – rassicura il professore Berardino Vaira, docente di Gastroenterologia e Medicina Interna all’Università di Bologna, Ospedale Sant’Orsola Malpighi - La sindrome del colon irritabile colpisce in prevalenza la popolazione femminile e, solitamente, in età piuttosto giovane». Una volta diagnosticato il disturbo, il medico stila una dieta "ideale" per alleviare i sintomi e ridurre gli episodi acuti. Gli alimenti "a rischio" sono differenti da caso a caso, dipendendo anche dalla sensibilità individuale rispetto a certi cibi, ma in generale si possono stabilire linee guida sugli alimenti permessi e quelli, invece, da evitare. La dieta corretta, infatti, può davvero far regredire i sintomi in modo sensibile migliorando quindi la qualità della vita del paziente. Per individuare cosa sia meglio consumare, è necessario circoscrivere il sintomo prevalente (stitichezza o, al contrario, diarrea oppure meteorismo). SI alle VERDURE COTTE Attenzione a broccoli, cavoli e cavolfiori Per quanto riguarda gli ortaggi, che non dovrebbero mai mancare in una dieta sana, chi soffre di sindrome del colon irritabile dovrebbe prediligere le verdure cotte. In padella, al forno, al vapore…. conta molto anche il condimento: un filo di olio extravergini di oliva a crudo è sempre l'ideale. «Attenzione, però, se il disturbo del colon irritabile si manifesta con meteorismo e gas intestinali: in questi casi andrebbero evitati broccoli,cavoli e cavolfiori. Le verdure crude (soprattutto cipolla e sedano) sono invece sempre sconsigliate in presenza di sindrome del colon irritabile» – puntualizza il medico gastroenterologo. Eliminare eventuali fonti di irritazione SI alla FRUTTA SBUCCIATA La sindrome del colon irritabile mal si accompagna a buccia di frutta e verdura, nonché ai semi. Infatti, tutti questi alimenti (solitamente benefici) vanno a stimolare, irritandolo, l'intestino e a causare nella maggior parte dei casi, un peggioramento della sintomatologia. Quindi, via libera alla frutta ma meglio se sbucciata. «Attenzione invece ad anguria, melone, agrumi e, in alcuni casi, anche mele: chi soffre di colon irritabile spesso nota più fastidio e disagio dopo l'assunzione di questi alimenti» – specifica l’esperto. PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 816 No alla crusca se l'intestino lavora "troppo" SI alla Fibra, ma non più del necessario Quando il disturbo del colon irritabile si accompagna a stitichezza, un apporto di fibra (se insufficiente) può aiutare a sentirsi meglio e meno "costipati". «Il discorso è, invece, completamente differente quando la sindrome del colon irritabile si manifesta con episodi di crampi addominali e diarrea: in questi casi, vanno ridotte le fibre e va evitata la fibra della crusca a causa della sua azione irritante sulle pareti dell'intestino – spiega il prof. Vaira - In linea generale, quindi, la fibra andrebbe assunta solo q.b. e mai con dosi massicce di integratori o fibre grezze (buccia di frutta, verdura cruda e legumi)». NO ai LATTICINI se c’è intolleranza al LATTOSIO Il latte, meglio evitare In numerosi casi, il latte e i latticini tendono a peggiorare la sindrome del colon irritabile. Ciò accade, a maggior ragione, quando vi è anche un'intolleranza accertata al lattosio. Sono comunque molti coloro che, una volta ingerito del latte, mostrano episodi di dolori addominali anche piuttosto acuti, spesso associati a dissenteria. Invece, lo yogurt viene solitamente tollerato meglio proprio perché contiene batteri che rendono più semplice la digestione del lattosio, lo zucchero che si trova in latte e latticini e che può irritare il colon. Quindi, lasciare lo yogurt nella dieta potrebbe essere una soluzione per assicurare un buon apporto di calcio e proteine. Per quanto riguarda quest'ultime, chi soffre di sindrome del colon irritabile dovrebbe evitare i legumi prediligendo carne e, soprattutto,pesce. Caffè irritante Generalmente, chi soffre di sindrome del colon irritabile, nota un peggioramento dei sintomi dopo l'assunzione di caffè e di bevande nervine(cioccolata, cola) in generale. Infatti, questi alimenti irritano notevolmente la mucosa intestinale acutizzando sintomi come crampi e gonfiore addominale. Lo stesso discorso vale per i cibi troppo speziati e per le cotture pesanti come la frittura. Quindi, chi è afflitto da colite, dovrebbe eliminare o diminuire la quantità di caffè giornaliera e adottare un'alimentazione leggera, fatta di piccoli pasti frequenti e cotture sane. NO a CAFFE’, CIOCCOLATA e SPEZIE NO a DOLCIFICANTI, Marmellate e BIBITE GASSATE Attenta agli edulcoranti I dolci e i piccoli vizi…che tentazione, ma meglio evitare caramelle, marmellate e bibite se si soffre di sindrome del colon irritabile. Una delle sostanze che pare peggiorare la sintomatologia del disturbo, infatti, è il classico dolcificante (acesulfame, aspartame, maltitolo che sia) usato per il caffè oppure in bevande e caramelle senza zucchero. In caso di colon irritabile, molto meglio quindi lo zucchero rispetto ai prodotti "light". Un analogo effetto irritante hanno marmellate e bibite gassate, quest'ultime con l'aggravante di peggiorare notevolmente sintomi quali meteorismo e crampi addominali. (Salute, Starbene) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 816 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE: CORSO ECM SULL’OMEOPATIA Domenica 21 Febbraio, ore 9.00, sede ordine L’ OMEOPATIA PER TUTTA LA VITA : INTEGRAZIONE DEL MEDICINALE OMEOPATICO NELLA PRATICA QUOTIDIANA DEL FARMACISTA (Crediti Formativi ECM : 5) Relatore : Dott. T. LO VECCHIO - Medico – Chirurgo ; Pediatra – Omeopata Clinico OBIETTIVO: Questo Corso ha come obiettivo formativo dare strumenti e nozioni chiare , esaustive e di pratico utilizzo affrontando tre particolari periodi della vita : dal neonato all’adolescente ; la donna dalla pubertà alla menopausa e l’anziano. Il Farmacista in tal modo potrà rispondere alle domande che gli pone il cliente/paziente che giunge a lui con una prescrizione medica o con una richiesta spontanea di questi medicinali ed avrà, in tal modo, l’opportunità di svolgere il suo ruolo primario di Consulente della Salute. COME PARTECIPARE: 1. Prenotarsi sul sito dell’Ordine – sezione ECM 2. prenotarsi direttamente in sede presso la sede dell’evento prima dell’inizio ORDINE: IN RISCOSSIONE LA QUOTA SOCIALE 2016 E’ in riscossione la quota sociale 2015 di EURO 150,00 di cui Euro 108,20 per l’Ordine e Euro 41,80 per la FOFI. Si Comunica che in questi giorni, Equitalia, Agente della riscossione dell’Ordine della Provincia di Napoli, sta recapitando l’avviso di pagamento relativo la Tassa di iscrizione all’Ordine per l’anno 2016. Il pagamento sarà possibile effettuarlo entro il 29 Febbraio p.v. Si ricorda che è obbligo di ogni iscritto il versamento della quota d’iscrizione annuale e che un eventuale ritardo comporta l’aggravio delle spese di esazione. Il mancato adempimento, oltre a causare un’infrazione alla deontologia professionale, fa venir meno il requisito necessario per mantenere l’iscrizione all’Albo Professionale. ORDINE: “UN FARMACO PER TUTTI” Il progetto ha come finalità l’utilizzo di farmaci, le cui confezioni siano integre, ma anche di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione spontanea da parte di cittadini e Aziende farmaceutiche, nonché di privati a seguito di cambio/fine terapia o decesso di un congiunto malato. FARMACIE - COME ADERIRE: Clicca sul link sottostante e compila il form in modo da avere le informazioni utili riguardo il luogo di consegna del contenitore per la raccolta dei farmaci. https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1097-un-farmaco-pertutti PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 816

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