Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
  • Home
  • Attività
    • Commissioni
    • Eventi
  • Ordine
    • Uffici
    • Storia
    • Statuto
    • Deontologia
    • Albo Professionale
    • Libro Centenario
    • Carta dei servizi
    • Giuramento del Farmacista
    • Organigramma
  • Servizi
    • ECM →
      • Prenota ECM
    • Circolari Ordine
    • Circolari FOFI
    • Iscrizione
    • farmaDAY
    • Autocertificazioni
    • Per il Cittadino →
      • Guardie Mediche
      • Distretti
      • Presidi
      • Farmacie ~ Punto Salvavita
      • Farmacie e Parafarmacie
      • Detrazione Fiscale
      • Informazioni sui Farmaci
    • Concorsi
    • Richieste →
      • Tesserini
    • Per il Farmacista →
      • Leggi, Decreti e Normative
      • Enpaf
      • Prenotazione corso di tutoraggio inoculazione
    • Tirocini
    • Modulistica
  • Galleria
    • Immagini
    • Video
  • News
    • Rassegna Stampa
    • News
Anno IV – Numero 793 Giovedì 21 Gennaio 2016, S. Agnese AVVISO Ordine 1. Ordine: Assistenza legale gratuita 2. ORDINE: Lo psicologo in 3. Farmacia “Un Farmaco per Tutti”” Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. Ormoni sessuali e tono dell’umore: quale relazione? 5. Con la cocaina il cervello diventa cannibale e distrugge i suoi neuroni 6. troppe bibite zuccherate aumenta grasso 'viscerale' Prevenzione e Salute 7. con mirtilli, vino, agrumi e sport meno rischi di ricorrere al viagra 8. Lo sport, quando è amico e quando nemico del cuore Meteo Napoli Giovedì 21 Gennaio  Nuvoloso Minima:9°C Massima:12°C Umidità: Mattina = 76% Pomeriggio = 65% Proverbio di oggi……….. E' acqua ca nun leva 'a sete E' acqua che non disseta - una cosa che non da' soddisfazione . la vita è una mela povero chi non ha i denti. CON MIRTILLI, VINO, AGRUMI E SPORT MENO RISCHI DI RICORRERE AL VIAGRA Mirtilli, frutti di bosco e agrumi ma anche vino rosso nella dieta degli uomini 'under 70', per ridurre il rischio di disfunzione erettile fino al 14%. Con la possibilità di arrivare a - 21% per gli uomini che fanno regolarmente sport. Gli alimenti ricchi di flavonoidi aiutano infatti a conservare una la virilità nel tempo, senza dover ricorrere ad aiuti chimici come la celebre pillola blu. A valutare i benefici di una dieta arricchita di 'alimenti amici', uno studio realizzato dalle univ. di Harvard e pubblicato dall'American Journal of Clinical Nutrition. La ricerca ha coinvolto 50 mila uomini in buona salute di cui sono stati valutati diversi fattori di rischio come il peso, la sedentarietà, l'abitudine al fumo, il consumo di caffeina.  I volontari con una dieta più ricca di 'alimenti amici' sono risultati anche meno colpiti da disfunzione erettile. I maggiori vantaggi, inoltre, sembrano essere riservati agli uomini che non hanno ancora superato i 70 anni, mentre hanno più efficacia tra i differenti flavonoidi, gli antociani - presenti in buona quantità proprio nei mirtilli, nel vino rosso, nelle ciliege, nelle more e nei ravanelli - e i flavoni, presenti negli agrumi. Consumare regolarmente alcune porzioni alla settimana di alimenti che contengano queste sostanze riduce il rischio di disfunzione erettile del 10%. Ma si arriva al 14% con un consumo elevato di frutta rossa. Aggiungendo poi l'esercizio fisico regolare, di cui sono noti i benefici, il rischio si abbassa del 21%. E i benefici, " non si limitano alla sfera sessuale ma coinvolgono il benessere generale psico-fisico". (AdnKronos Salute) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 793 SCIENZA E SALUTE ORMONI SESSUALI E TONO DELL’UMORE: QUALE RELAZIONE? Le modificazioni dell’umore possono essere una conseguenza di alterazioni ormonali: «Tutti i principali assi ormonali possono influenzare il tono dell’umore e le sue variazioni sono fra le conseguenze cliniche delle alterazioni delle funzioni endocrine», dice il professor Andrea Lania, responsabile dell’Unità Operativa di Endocrinologia dell’Ospedale Humanitas e docente di Endocrinologia presso Humanitas University. MA QUALI SONO GLI ORMONI CHE INTERFERISCONO CON IL TONO DELL’UMORE? In particolare, quale è ruolo gli ormoni sessuali? «Che gli estrogeni influenzino il tono dell’umore è dimostrato da quanto si osserva nelle donne in menopausa. In menopausa – spiega il professore – viene meno la funzione ovarica con conseguente riduzione della produzione di estrogeni. In tale fase della vita della donna si possono osservare un’aumentata irritabilità, un peggioramento della qualità del sonno e, in casi estremi, una depressione del tono dell’umore». «Nel sesso maschile, pur COSA ACCADE NEL SESSO MASCHILE? non essendoci un “modello” paragonabile a COME SI MANIFESTA LA RELAZIONE FRA ORMONI E UMORE? quello della menopausa, è noto come modificazioni dei livelli circolanti di testosterone abbiano un effetto importante sul tono dell’umore. Se nel bambino il testosterone è importante per l’acquisizione delle caratteristiche maschili (pubertà), nell’adulto tale ormone è fondamentale per il mantenimento di una adeguata massa muscolare e ossea, dei cosiddetti caratteri sessuali secondari (quali barba e distribuzione pilifera) come pure di una normale fertilità. Quando la produzione di testosterone si riduce (ipogonadismo), oltre al calo del desiderio sessuale si osserva anche una ridotta voglia di fare come pure un’alterazione del tono dell’umore». «Con la normalizzazione dei livelli di testosterone, grazie alla terapia farmacologica o alla rimozione della causa dell’ipogonadismo – continua l’esperto – oltre alla sfera sessuale e alla composizione corporea (ovvero della distribuzione della massa magra e quella grassa) si può ottenere un significativo miglioramento del tono dell’umore e delle capacità relazionali del paziente». Quale altro sistema endocrino può avere un effetto negativo sul tono dell’umore? «Un sistema a lungo studiato anche in psichiatria nei pazienti con depressione grave o gravi disturbi comportamentali è l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. In particolare, l’eccesso di cortisolo (o sindrome di Cushing) può caratterizzarsi anche per la presenza di alterazioni del tono dell’umore come pure, in casi particolari, di manifestazioni psichiatriche anche gravi. È importante tenerne conto per evitare di trattare come “psichiatrici” quei (rari ma non per questo meno rilevanti) pazienti affetti invece da ipercortisolismo», conclude lo specialista. (Humanitas Salute) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 793 SCIENZA E SALUTE CON LA COCAINA IL CERVELLO DIVENTA CANNIBALE E DISTRUGGE I SUOI NEURONI Dosi molto alte di questa sostanza causerebbero un meccanismo di autodistruzione dei neuroni, innescando un processo di «autofagia». Individuato un possibile antidoto LA COCAINA DISTRUGGE LE CELLULE DEL CERVELLO : è quest'ultimo a divorare, sotto l'effetto di questa sostanza tossica, i suoi stessi neuroni in una sorta di atto cannibale. La scoperta è stata fatta dai ricercatori della Johns Hopkins University School of Medicine e i risultati sono stati pubblicati su Proceedings of the National Academy of Sciences. Lo studio riesce a dimostrare come ciò avvenga, grazie a una serie di esperimenti condotti sui topi. Sono loro infatti a far capire come il cervello possa divenire cannibale proprio a causa degli effetti dell'assunzione della cocaina: dosi molto alte di questa sostanza causerebbero un meccanismo di autodistruzione dei neuroni, innescando un processo di "autofagia". Si tratta di un processo che avviene quando le cellule si autodivorano: una sorta di suicidio delle cellule stesse, che si degradano, L’AUTODISTRUZIONE ripulendosi, eliminando automaticamente quelle parti all'interno DELLE CELLULE della cellula stessa che vanno sostituite. Ma nel caso dell'assunzione di dosi di cocaina, raccontano i ricercatori, questa sorta di pulizia accelera e invece che rimanere in una fase di semplice svuotamento delle parti inutili della cellula, finisce per eliminarla del tutto. Come spiegano i ricercatori, «una cellula è come una casalinga che non fa altro che produrre spazzatura; l'autofagia è proprio la casalinga che porta via l'immondizia, solitamente una procedura corretta, dunque. Ma l'effetto della cocaina fa sì che la casalinga stessa getti via cose importanti, come i mitocondri, che forniscono energia alle cellule». Se lo studio dimostra come la cocaina sia dannosa per i neuroni e arrivi a bruciarli, fino a causare la loro stessa distruzione, arriva anche a dire che questo può accadere anche per chi (sempre tra i topi) ha avuto madri che hanno consumato questa sostanza tossica durante la gravidanza. Un antidoto all'autofagia? Dopo molti anni di esperimenti sul tema, lo stesso team di ricercatori ha anche isolato un antidoto al problema. Alla John Hopkins infatti gli studiosi avevano scoperto a metà degli anni Duemila come le cellule del cervello per comunicare tra loro usino il monossido di azoto e come quest'ultimo sia coinvolto nel deperimento delle cellule grazie all'uso di cocaina attraverso l'interazione con un enzima, chiamato GAPDH. Dopo altri anni di studi e ricerche, ecco la novità dell'ultimo studio: vi sarebbe infatti una sostanza, la CGP3466, che interromperebbe l'interazione tra l'enzima appena citato e il monossido di azoto, riuscendo di fatto anche a interrompere il processo di autodistruzione che avviene nell'autofagia delle cellule. È presto per arrivare a un suo uso nell'uomo, ma proprio dietro a questa sigla alfanumerica (CGP3466) potrebbe nascondersi un medicinale in grado di contrastare gli effetti dannosi del consumo di cocaina nei tossicodipendenti e ciò potrebbe portare a nuovi medicinali per abbassarne rapidamente la tossicità. Per vederne un'applicazione pratica contro gli effetti del consumo di cocaina dovranno passare ancora molti anni. (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 793 PREVENZIONE E SALUTE LO SPORT, QUANDO È AMICO E QUANDO NEMICO DEL CUORE Attività fisiche prolungate nel tempo: i benefici a livello cardiaco crescono fino a una determinata soglia oltre la quale si mantengono stabili o addirittura decrescono Gli atleti professionisti non sono i soli a mettere alla prova il muscolo cardiaco con sforzi intensi e prolungati. Il moltiplicarsi di discipline ad altissima intensità fa sì che anche gli appassionati di fitness finiscano per far pompare il proprio cuore alla massima potenza, mentre fuori dalle palestre spopolano gli iscritti alle gare di maratona e triathlon. Ma gli sport troppo intensi o prolungati nel tempo possono mettere a rischio la salute del cuore? La risposta arriva da una ricerca pubblicata sulla rivista Physiological Review, che per la prima volta ha passato in rassegna i numerosi studi scientifici effettuati negli anni, relativi al legame tra salute del cuore e sforzi fisici prolungati, mettendo in evidenza la complessità del tema e le potenziali implicazioni per chi ama spingere il fisico oltre i limiti. Sport e salute: una relazione «non» lineare Secondo l’autore dello studio, decine di studi clinici effettuati negli anni hanno dimostrato che l’esercizio fisico, anche se prolungato, ha degli evidenti effetti benefici sulla salute del cuore, tuttavia la relazione grafica tra la quantità di sport e di benessere cardiovascolare non appare lineare, bensì forma una curva «a campana»: significa che i benefici dell’attività fisica a livello cardiaco crescono fino a una determinata soglia oltre la quale si mantengono stabili o addirittura decrescono, a seconda delle persone. In conclusione, lo sforzo fisico molto intenso e prolungato nel tempo non è indicato per tutti ed è importante conoscere a fondo le proprie caratteristiche fisiche per non incorrere in potenziali rischi, mantenendo ben alta la soglia di attenzione su alcuni campanelli di allarme. Quali sono i rischi per alcuni soggetti : Ma in che modo l’attività fisica intensa può costituire un rischio per il cuore? Gli autori dello studio scrivono che l’attività fisica prolungata induce «profondi cambiamenti nella struttura e nella fisiologia cardiaca». Durante uno sforzo intenso, infatti, i ventricoli cardiaci si dilatano e le cellule del cuore liberano nel sangue proteine che, in alcune circostanze, possono rappresentare un segnale di allarme di un imminente un attacco cardiaco. Sebbene queste modificazioni siano del tutto normali in chi fa molto sport, favorendo anzi il miglioramento delle performance, possono tuttavia rappresentare un serio pericolo in alcune classi di soggetti, come per chi soffre di aterosclerosi o di disturbi cardiaci congeniti. Fare attenzione ai segnali di allarme : Nel caso dell’aterosclerosi, questa rappresenta un disturbo di natura ereditaria caratterizzato dall’accumulo di placche lipidiche all’interno delle pareti arteriose e può manifestarsi nei sedentari così come nei maratoneti. Un’attività fisica equilibrata ha un impatto benefico sulla salute dei vasi, tuttavia gli sforzi molto intensi possono favorire il distacco delle placche lipidiche e un conseguente infarto. In maniera simile, un elevato livello di attenzione deve essere mantenuto da chi soffre di disturbi cardiaci congeniti, come le cardiomiopatie o la sindrome del QT lungo, caratterizzata da un’anomalia elettrica del cuore. La difficoltà è spesso quella di sapere o meno se si è affetti da questi disturbi, per questo è importante che chi svolge attività fisica ad alto livello si sottoponga alle opportune visite di controllo, tenendo l’orecchio ben teso verso eventuali segnali di allarme come dolori al petto, fiato corto o sensazione di stanchezza eccessiva. (La Stampa) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 793 SCIENZA E SALUTE SALUTE: STUDIO, CON TROPPE BIBITE ZUCCHERATE AUMENTA GRASSO 'VISCERALE' Bere bevande zuccherate ogni giorno è un'abitudine associata all'aumento di un particolare tipo di grasso corporeo che può influenzare il rischio di diabete e malattie cardiache, secondo una nuova ricerca pubblicata sulla rivista 'Circulation', dell'American Heart Association. Si tratta di dati dal Framingham Heart Study che mostrano una correlazione diretta, tra gli adulti di mezza età, fra il maggior consumo di bevande dolcificate e l'aumento del grasso viscerale. Il grasso viscerale o profondo si accumula attorno a una serie di importanti organi interni come il fegato, il pancreas e l'intestino, influenzando la funzionalità di alcuni ormoni e anche la resistenza all'insulina, cosa che può aumentare il rischio di diabete di tipo 2 e di malattia cardiaca. I ricercatori hanno esaminato sia il consumo di  bevande zuccherate  bevande gassate dietetiche, e non hanno osservato questa stessa associazione con il consumo di queste ultime bibite, a basso contenuto di calorie e zucchero. "Ci sono" dunque "evidenze che collegano l'uso di bevande zuccherate con malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2". "Il nostro messaggio ai consumatori è quello di seguire le linee guida dietetiche attuali e di essere consapevoli di quanti di questi prodotti si consumano. Per i politici, si tratta di un ulteriore elemento di prova al crescente corpo di ricerca che suggerisce che le bevande zuccherate possono essere dannose per la nostra salute". I partecipanti allo studio, con un'età media di 45 anni, ha risposto a questionari alimentari e si è sottoposto a Tac all'inizio e alla fine della ricerca, per misurare le variazioni del grasso corporeo. Sono stati poi classificati in 4 categorie:  non-bevitori;  bevitori occasionali (bevande zuccherate una volta al mese o meno di una volta alla settimana);  bevitori frequenti (una volta alla settimana o meno di una volta al giorno);  coloro che bevono almeno una bevanda zuccherata al giorno. In un periodo di follow-up di 6 anni, indipendentemente dall'età, dal sesso, dall'attività fisica, dall'indice di massa corporea dei partecipanti e da altri fattori, il team ha rilevato che il volume del grasso viscerale è aumentato di:  658 cm cubi nei non-bevitori;  649 cm cubi nei bevitori occasionali;  707 cm cubi nei bevitori frequenti  852 cm cubi in coloro che bevono una bevanda dolce al giorno. Il meccanismo biologico esatto non è noto, chiarisce un altro autore dell'indagine, Jiantao Ma, ma è possibile che gli zuccheri aggiunti contribuiscano alla resistenza all'insulina, uno squilibrio ormonale che aumenta il rischio di diabete di tipo 2 e malattie cardiache. (AdnKronos Salute) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 793 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE: ASSISTENZA LEGALE GRATUITA Da Febbraio assistenza legale gratuita per tutti gli iscritti Cari Colleghi, l’Ordine è lieto di informarvi che a seguito del bando 1635/15 del 20/10/2015, un gruppo di Avvocati si è reso disponibile ad offrire agli iscritti un servizio di assistenza legale di primo livello. Tale iniziativa si inquadra nell’ambito di un processo di sempre maggiore vicinanza che l’Ordine ha instaurato con i propri iscritti in un momento nel quale i problemi che investono i laureati in farmacia, nelle sue varie declinazioni, appaiono sempre più attuali. Il servizio è disponibile presso la sede dell’Ordine a partire dal 2 Febbraio p.v. e per ogni successivo Martedì dalle 14.30 alle 16.30. A tal fine, i Colleghi interessati potranno prenotarsi presso la segreteria dell’Ordine attraverso le seguenti modalità: 1. Telefonando al numero 081 551 0648 2. Inviare un fax al numero 081 552 0961 3. Inviare e-mail all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ORDINE: LO PSICOLOGO IN FARMACIA Dal 18 al 23 Gennaio riparte la II° settimana del benessere in Farmacia Tale iniziativa, completamente gratuita sia per i farmacisti che per i cittadini, si articolerà in cinque settimane durante l’anno, ciascuna dedicata ad un tema pregnante per la salute pubblica. ORDINE: “UN FARMACO PER TUTTI” Il progetto ha come finalità l’utilizzo di farmaci, le cui confezioni siano integre, ma anche di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione spontanea da parte di cittadini e Aziende farmaceutiche, nonché di privati a seguito di cambio/fine terapia o decesso di un congiunto malato. FARMACIE - COME ADERIRE: Clicca sul link sottostante e compila il form in modo da avere le informazioni utili riguardo il luogo di consegna del contenitore per la raccolta dei farmaci. https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1097-unfarmaco-per-tutti PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 793

Formati farmaDAY

  • farmaDAY PDF
  • farmaDAY iBooks
 

 

 

ORDINE DEI FARMACISTI DELLA PROVINCIA DI NAPOLI

Sede via Toledo, 156 - 80132 - Napoli

Tel. 081 5510648 - Fax. 081 5520961

email: info@ordinefarmacistinapoli.it

pec: ordinefarmacistina@pec.fofi.it

C.F. 00813000635

 

 

Privacy Note Legali FAQ URP Elenco siti tematici

Italian Arabic Chinese (Traditional) Danish English French German Greek Hungarian Irish Japanese Portuguese Russian Spanish Swedish Turkish Welsh
986464

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo