Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno IV – Numero 691 AVVISO Ordine 1. ORDINE:Istituito un sussidio per i Colleghi Iscritti all’ALBO in Stato di Disoccupazione 2. ORDINE: Lo Psicologo in Farmacia Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Perché fumare cannabis fa venire fame? 4. Ortoressia, quando mangiare sano e i cibi salutari diventano un'ossessione Prevenzione e Salute 5. Pillola contraccettiva, tutto quel che devi sapere 6. Bambini e rischio congestione: che cosa fare e come prevenirla Venerdì 24 Luglio 2015, S. Cristina, Anita Proverbio di oggi……….. 'A scopa nova scopa buono sulo tre gghiuòrne. La scopa nuova spazza bene soltanto tre giorni.. PILLOLA CONTRACCETTIVA, TUTTO QUEL CHE DEVI SAPERE Sei domande per chiarirti le idee su benefici e rischi di questo sistema anticoncezionale Può essere utilizzata solo dalle donne adulte oppure è utile e consigliata anche per le adolescenti? E’ INNOCUA O PUÃ’ FAR VENIRE IL TUMORE? Quante persone usano la pillola anticoncezionale senza conoscerne realmente benefici e rischi. Con un semplice e veloce questionario abbiamo voluto mettere in risalto i punti principali del medicinale studiato per evitare gravidanze indesiderate e a volte scelto dalle donne per regolare il ciclo mestruale. Chissà se avete già chiare le caratteristiche principali di questo farmaco. Mettetevi alla prova con il quiz. Sai tutto sulla pillola contraccettiva? PROVA A FARE IL QUIZ Pur essendo utilizzata da milioni di donne in tutto il mondo, la pillola anticoncezionale è una delle grandi “incomprese” dei nostri tempi. Sono molte le donne che ignorano come e quando utilizzarla. E molte altre sono intimorite da informazioni contrastanti e falsi miti che trovano terreno fertile soprattutto sul web. Conosciamola meglio https://www.lastampa.it/2015/07/21/scienza/benessere/pillola-contraccettivatutto-quel-che-devi-sapere-8iJdu0yF3xLvBMa7sN6mNP/pagina.html SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 691 PREVENZIONE E SALUTE BAMBINI E RISCHIO CONGESTIONE: CHE COSA FARE E COME PREVENIRLA I bambini hanno lo stomaco più delicato rispetto agli adulti e possono più facilmente andare incontro al blocco digestivo. Il freddo e gli sbalzi termici sono la prima causa della congestione che può essere causata da un bagno in mare, da un colpo d’aria, da una bibita ghiacciata in fase digestiva. Ecco sintomi e consigli su come fare prevenzione spiegati dal dottor Alberto Villani, responsabile di Pediatria generale e malattie infettive all’ospedale Bambino Gesù di Roma La congestione si verifica quando ci si espone a temperature troppo basse CHE COSA È LA in fase digestiva. Il freddo e gli sbalzi termici sono i veri pericoli. Il processo digestivo inizia una mezz’ora dopo il pasto CONGESTIONE e in quel momento il cuore pompa molto sangue verso l’apparato digerente, soprattutto verso lo stomaco, per agevolare la fase digestiva e chiaramente un pasto abbondante e ricco di grassi richiede una quantità di sangue maggiore rispetto a uno spuntino leggero. Se il bambino si espone al freddo (per esempio un bagno in mare se si è surriscaldati), se da un locale molto freddo passa in un altro molto più caldo (o viceversa), l’organismo va incontro a uno squilibrio nella distribuzione del sangue che, invece di concentrarsi sull’apparato digerente, si distribuisce nelle parti periferiche del corpo per riscaldarle e agli organi nobili (cuore e cervello) per evitare che vadano in tilt in un momento in cui è necessario molto ossigeno. È in questo istante che la digestione si blocca e l’organismo subisce un forte choc che, nei casi più drammatici, può portare anche alla morte. I SINTOMI DELLA CONGESTIONE Dolore addominale, nausea, vomito, capogiri, sudorazione fredda, brividi e svenimenti sono i sintomi più chiari di una congestione. Il bambino comincia improvvisamente a diventare pallido, trema anche se fa caldo: «Il cuore rischia di andare in collasso - spiega il dottor Alberto Villani, responsabile di Pediatria generale e malattie infettive all’ospedale Bambino Gesù di Roma - e se il bambino è in acqua va immediatamente portato fuori senza perdere tempo». Prima di arrivare ai sintomi veri e propri di CHE COSA È LA congestione è possibile capire che si sta arrivando al blocco digestivo perché il bambino ha un malessere generalizzato «e non c’è nulla che possa CONGESTIONE giustificare che ci sia qualcosa che non va, magari proprio durante un bagno in mare» spiega Villani. Il bambino smette di giocare e non parla: questi sono i primi segnali del malessere che può sfociare nel blocco digestivo. «Quando si è al mare e si vuole fare il bagno, per COSA FARE PER scongiurare il rischio di congestione - spiega Alberto Villani - vanno evitate le bevande PREVENIRE LA ghiacciate e i cibi particolarmente elaborati e CONGESTIONE grassi, che rendono la digestione difficoltosa. Molto meglio optare per i classici spuntini da spiaggia come frutta e verdura fresca, con un panino o ancora meglio un piatto di pasta, perché i carboidrati si metabolizzano più facilmente». PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 691 QUANTO ATTENDERE PER FARE IL BAGNO Quanto tempo attendere per fare il bagno al mare o in piscina è uno degli argomenti più dibattuti tra genitori e figli. «In media prima di entrare in mare bisogna attendere dalle 2 alle 3 ore» ribadisce il dottor Villani che però ricorda come tutto dipenda anche da quanto si è mangiato e dal clima. I tempi si possono accorciare se davvero si è fatto solo uno spuntino. Inoltre i bambini, subito dopo mangiato, non dovrebbero rimanere in spiaggia per evitare le ore più calde. Meglio rinfrescarsi in pineta o fare un pisolino ristoratore. Una raccomandazione ai genitori dei più grandicelli che possono in modo autonomo andare al bar a consumare un gelato o una bibita ghiacciata senza dirlo a mamma e papà: anche loro vanno responsabilizzati sulle conseguenze di una congestione. ATTENZIONE A LAGHI E FIUMI «Maggiore attenzione serve quando si portano i bambini al lago o ai fiumi - avverte Alberto Villani perché l’acqua è sempre piuttosto fredda, e lo choc termico tra dentro e fuori l’acqua è sempre notevole e d è più facile che possa verificarsi una congestione se non si sono seguire le precauzioni dette». Inoltre si sa che quando la congestione colpisce in un lago o in un fiume anche il soccorso è in genere più complesso e il rischio annegamento più concreto, se non ci si rende subito conto del malessere del bambino. Se nonostante le precauzioni si verifica la congestione con mal di stomaco e mancamenti «se in mare il bambino va subito portato fuori dall’acqua e accompagnato in una zona ventilata e in ombra ; va disteso e la gambe sollevate di 20-30 centimetri» spiega Alberto Villani. Se il malessere non è ancora così serio il bambino va riscaldato coprendolo con un asciugamano o si può procedere con un leggero massaggio circolare all’altezza dello stomaco per ripristinare la circolazione e favorire la digestione. Meglio riscaldare anche mani e piedi per agevolare il compito del cuore. Solo quando la situazione è sotto controllo si può offrire acqua a temperatura ambiente o una tisana calda per ripristinare il processo digestivo. «Nei casi più gravi meglio non improvvisarsi soccorritori e va chiamato subito il 118 - avverte Alberto Villani perché può verificarsi un collasso cardio-circolatorio che purtroppo, nei casi più seri, può portare alla morte». Se la situazione migliora è comunque consigliato far visitare il bambino a un pediatra, soprattutto se ha subito anche una breve perdita di coscienza. (Salute, Corriere) COSA FARE IN CASO CONGESTIONE PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 691 PREVENZIONE E SALUTE ORTORESSIA, QUANDO MANGIARE SANO E I CIBI SALUTARI DIVENTANO UN'OSSESSIONE Essere ossessionati dalla qualità e dalla genuinità del cibo, fino a rinunciare ad andare a cena a casa di amici. L'esperto di OK Emanuel Mian, spiega come si manifesta e come curare l'ortoressia L’ortoressia è tra i comportamenti alimentari della società moderna e industrializzata, una patologia della sfera ossessivocompulsiva che mira a ricercare una “alimentazione perfetta”, sana e in qualche modo pura. Un disturbo che influenza i rapporti sociali e crea sofferenza in chi ne è colpito. L’ortoressia nervosa è una patologia che può essere classificata a ORTORESSIA: cavallo fra un disturbo dell’alimentazione e nutrizione e un disturbo ossessivo-compulsivo. DI CHE COSA SI TRATTA? A differenza dell’anoressia o della bulimia, dove al centro c’è il corpo e le distorsioni dell’immagine corporea, l’ortoressia pone l’attenzione sulla qualità dei cibi, selezionati in base alla genuinità. Inizialmente non appare come un vero e proprio disturbo, bensì come una specie di regime alimentare selettivo, quasi una dieta un po’ troppo salutare attenta alla composizione dei cibi. Con il passare del tempo la problematica peggiora fino a influenzare i rapporti sociali. Come in tutte le patologie ossessivo-compulsive, alla base del disturbo c’è una forte ansia che si cerca di gestire aumentando i rituali di controllo e le ossessioni, in questo caso riguardanti la qualità degli alimenti. A differenza di anoressia e bulimia, l’autostima non è legata al corpo e non è propriamente il corpo che deve cambiare con l’utilizzo di cibi ritenuti “sani e puri”. L’autostima, nell’ortoressico, migliora almeno inizialmente, rispetto al grado di purezza, precisione e perfezione nella gestione del rapporto con il cibo. Rapporto che segue rituali e regole sempre più stringenti e restrittivi. Il cibo, vissuto come una sorta di medicina, non è scelto in base al gusto o per soddisfare il palato, ma esclusivamente COME SI MANIFESTA? nell’estrema ricerca di dare benessere all’organismo. I cibi sono catalogati in buoni e cattivi e la ricerca è verso prodotti alimentari naturali, sani e di cui si conosce la provenienza. I prodotti industriali a largo consumo sono spesso quelli scartati per primi e ci si focalizza sui singoli ingredienti di ogni alimento. L’ortoressico beve anche molta acqua, non comune acqua di rubinetto, ma pura, di ottima qualità, casomai depurata. Non disdegna l’uso di integratori alimentari e disprezza coloro che non seguono regole alimentari analoghe. In Italia, rispetto agli oltre 3 milioni di persone affetti da un disturbo alimentare, l’ortoressia sembra colpire circa 300/400 mila persone. Questa patologia si manifesta solitamente in età avanzata, tra i 30 e i 40 anni, ed è più tipicamente maschile, anche perché spesso viene associata alla vigoressia, l’ossessione di avere un corpo molto muscoloso (il cosiddetto “complesso di Adone”) che porta gli uomini a seguire regimi dietetici iperproteici. Nonostante le sedute in palestra e gli allenamenti, l’immagine corporea che si ricerca non sarà mai soddisfacente anche perchè non vengono prese in esame altre aree per gestire il senso di autoefficacia e quello di inadeguatezza. QUALI PERSONE SONO PIÙ COLPITE? PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 691 Il livello socio culturale di questi pazienti è medio alto, anche perché l’ortoressia è una malattia del benessere, dei paesi industrializzati e della società che spesso non garantisce più la sicurezza di ciò che abbiamo nel piatto. Gli “allarmi alimentari” e di adulterazione dei cibi che ciclicamente compaiono nei notiziari non fanno altro che creare nuova ansia nei soggetti predisposti a certe patologie. Gli ortoressici sono convinti di essere nel giusto perché seguono una dieta sana e un’alimentazione selettiva e questo fa perdere il desiderio di rivolgersi a un esperto o di diffidare di chi mostra che il loro regìme alimentare è troppo rigido. L’ortoressico ambisce in un certo senso alla purezza, ma più questa selezione diventa rigida, più la regola diventa stretta e il paziente peggiora il quadro anche di salute psicofisica. L’ortoressico rimugina e pianifica i pasti cosicché la mattina sa già che COME INFLUENZA I cosa mangerà a cena e spesso conosce il menù dell’intera settimana. Se deve andare a cena da amici o parenti, o se si trova in un ristorante RAPPORTI SOCIALI? di cui non si fida, porta il cibo da casa e fa lo stesso in ufficio. Ha spesso con sé borse frigo e contenitori per tutte le occasioni e nei casi peggiori utilizza il digiuno quando i luoghi per cibarsi non soddisfano i criteri di scelta imposti dalla problematica. L’isolamento avviene quando la patologia prende il sopravvento sui rapporti sociali: si rifiutano gli inviti a mangiare fuori, si crea difficoltà nella gestione di momenti sociali legati all’alimentazione, sino a veri propri rifiuti tipici dei soggetti fobici. COME SI CURA? Una terapia farmacologica, associata a sedute di psicoterapia cognitivo-comportamentale, dà buoni risultati anche se questi pazienti non sono semplici da trattare e spesso risultano restii ad andare in terapia. Come detto, sono convinti di essere dalla parte giusta e non si fidano delle competenze del professionista (nutrizionista o psicoterapeuta che sia), essendo anche molto preparati riguardo alle caratteristiche dei cibi. Per questa ragione è vitale rivolgersi a centri che trattino la problematica con competenza in ottica multidisciplinare, cioè con un team di professionisti che includa anche una dietista e uno psichiatra. Il primo passo è gestire la consapevolezza, l’accettazione e l’approvazione di sé stessi nonostante queste ossessioni, per poi impegnarsi nell’ottica di cambiamento e di “perdono” rispetto all’abbandono del forte controllo e dei rituali/regole alimentari. Imparare a gestire l’ansia, a conviverci, a mangiare cibi che non siano altamente controllati e puri, a rompere le regole, sono passi che risultano necessari in un percorso che, se ben gestito e in centri che abbiano esperienza con questo tipo di pazienti, può non rendere necessari tempi lunghi di trattamento. (OK, Salute) PERCHÉ FUMARE CANNABIS FA VENIRE FAME? La fame chimica che si sperimenta dopo aver fumato la cannabis sarebbe dovuta alla stimolazione di un recettore presente nel bulbo olfattivo, che amplifica la sensibilità agli odori e l'appetito. La fame insaziabile che chi fa uso di cannabis e fuma marijuana dice di provare dopo aver consumato la droga non è una suggestione. Una ricerca del gruppo diretto da G. Marsicano, al Neurocentre Magendie di Bordeaux, ha chiarito che la sensazione è reale e ne ha individuato l'origine. Gli esperimenti hanno mostrato infatti che il THC, il principio attivo della cannabis, si lega a una molecola presente nei neuroni del bulbo olfattivo, la zona del cervello che riceve gli stimoli provenienti dal naso, e che questo legame amplifica la sensibilità agli odori e aumenta l'appetito. La molecola in questione si chiama recettore CB1, ed è presente anche in altre parti del cervello. (Focus) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 691 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE:Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti all’ALBO in Stato di Disoccupazione Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha approvato nel Consiglio del 19 Novembre 2014 uno specifico “Fondo di solidarietà” messo a bilancio nel 2015. Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2015 l’erogazione di un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche. Nel regolamento sono chiariti: requisiti per la partecipazione; importo del fondo di solidarietà; modalità di partecipazione. L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 1 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata da: 1. Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale) ORDINE: PSICOLOGO IN FARMACIA. FIRMATO IL PROTOCOLLO D’INTESA Dopo l’estate nelle farmacie di Napoli e provincia saranno promosse iniziative per il benessere psicologico e la piena salute bio-psico-sociale. Al seguente link il servizio andato in onda: https://www.youtube.com/watch?v=UU9NRFcl5QM COME PARTECIPARE: Nei prossimi giorni sul nostro farmaDAY le MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE ed il CALENDARIO delle “Settimane del Benessere” L’ATTIVITÀ SARÀ COMPLETAMENTE GRATUITA PER I CITTADINI E PER LE FARMACIE CHE ADERIRANNO ALL’INIZIATIVA.

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