Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno IV – Numero 609 AVVISO Ordine 1. Concorso per titoli ed esame, 2009: elenco sedi disponibili 2. Progetto “Un Farmaco per Tutti”; raccolta di farmaci non scaduti Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Google brevetta un bracciale "intelligente" per la diagnosi e la prevenzione del cancro 4. Quando il rimedio è peggio del male: cinque casi in cui l'antibiotico va evitato 5. Se si modifica la forma (farmaceutica) cambia anche la sostanza Prevenzione e Salute 6. Gli alcolici portano a preferire gli alimenti che hanno più calorie 7. La prima regola per vincere l'ansia? Trovare qualcuno disposto ad ascoltarci 8. Pillola 5 giorni dopo. Ricetta solo per le minorenni. Aifa: deciso Giovedì 26 Marzo 2015, S.Teodoro, Romolo, Emanuele, Manuel Proverbio di oggi……….. Pare ca cammina 'ncopp' 'a ll' ove (Sembra che stia camminando sulle uova) Google brevetta un bracciale "intelligente" per la diagnosi e la prevenzione del cancro Il dispositivo indossabile rileva la presenza di cellule tumorali nel sangue e sarebbe in grado di "distruggerebbe" utilizzando radiofrequenze e infrarossi Da Google arriva un dispositivo che potrebbe essere utilizzato nella lotta contro il cancro. Si tratta di Nanoparticle phoresis, un bracciale che secondo il gigante del Web sarebbe in grado di rilevare la presenza di cellule tumorali all'interno del sangue e di "distruggerle o modificarle". Il brevetto, descrive un dispositivo indossabile che utilizza energia sotto forma di radiofrequenze, campi magnetici, impulsi acustici, infrarossi o anche di segnali luminosi visibili. Caccia alle cellule dannose - Oltre ad avere una funzionalità prettamente diagnostica, che "avvisa" l'utente del pericolo in modo che possa provvedere con cure tradizionali, il device potrebbe essere utilizzato concretamente nella lotta al cancro. Il tutto grazie alla sua capacità di "dirigere l'energia nella subsuperficie vascolare dell'indossatore dell'accessorio", andando a colpire enzimi, ormoni e altre molecole dannose per l'organismo. Un meccanismo che potrebbe risultare efficace anche per patologie neurodegenerative come il morbo di Parkinson, andando a colpire le proteine che ne sono la causa e rallentando di conseguenza lo sviluppo della malattia. Lontano dal mercato - Il bracciale anti-cancro non è la prima "incursione" di Google nell'ambito della ricerca medica; da ricordare anche lo studio per le lenti a contatto contro il diabete. Il Nanoparticle phoresis sarebbe inoltre in grado di raccogliere informazioni riguardo "pressione sanguigna, battito cardiaco, temperatura della pelle e altri parametri". Se posto sopra il polso, infatti, "si troverebbe a 2-4 mm dal punto intermedio di un'arteria, una vena o un capillare". La sua messa in commercio nei prossimi 4-5 anni. (Tgcom24) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 609 PREVENZIONE E SALUTE GLI ALCOLICI PORTANO A PREFERIRE GLI ALIMENTI CHE HANNO PIÙ CALORIE Gli aperitivi in particolare aumentano il consumo di cibi saporiti e ricchi di grassi Quando si cerca di tenere sotto controllo le calorie si tende spesso a sottovalutare l’importanza di alcuni elementi, come, per es., la varietà dei cibi nello stesso pasto, la densità energetica dei piatti e, soprattutto, il ruolo delle bevande, a cominciare da quelle alcoliche. Queste ultime, come ben noto, in quantità esagerate possono causare stati di malnutrizione, mentre in dosi più moderate possono indurre a mangiare di più. Lo indica uno studio, appena pubblicato su Appetite da ricercatori dei Paesi Bassi, che hanno osservato, in una serie di test su adulti sani, che dopo il consumo di una bevanda contenente 20 grammi di alcol (succo di arancia con vodka) si introduceva a pasto l’11% di calorie in più rispetto a quando si consumava una bevanda simile per apporto energetico ma senza alcol. Non solo: la bevanda alcolica portava ad aumentare, in particolare, il consumo di cibi saporiti e ricchi di grassi, come paté e salame (+24%). Aperitivo e calorie: Sebbene in questo studio sia stato usato un superalcolico, in un’altra ricerca, pubblicata sull’ American Journal of Clinical Nutrition era stato riscontrato che dopo un aperitivo con vino o birra le calorie assunte a pasto risultavano maggiori rispetto a quelle introdotte dopo altre bevande con pari calorie ma non alcoliche. «Queste osservazioni - puntualizza Mariangela Rondanelli, professore di Scienze e tecniche dietetiche applicate dell’Università di Pavia - devono essere ulteriormente approfondite, specie in riferimento al modo con cui l’alcol viene assunto (vino, o birra, o superalcolico). E ricordo che, volendo assumere alcolici, si consiglia un solo bicchiere di vino durante il pasto, riferendoci a un adulto sano normopeso, bicchiere che va dimezzato o eliminato del tutto nelle persone obese». Le altre bevande caloriche: Ma bisogna far attenzione anche a tutte le altre bevande caloriche, come succhi e bibite zuccherate, che non sono certo pari all’acqua. «Quest’ultima - resta sempre la bevanda migliore per dissetarsi e la si può bere anche durante i pasti, senza alterare la digestione, anzi contribuendo ad aumentare il senso di sazietà. Se si opta per acqua in bottiglia, meglio sceglierla in base alle esigenze personali e all’età, dal momento che l’acqua può anche contribuire a soddisfare i fabbisogni di minerali come il calcio». (Salute, Corriere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 609 SCIENZA E SALUTE Quando il rimedio è peggio del male: cinque casi in cui l'antibiotico va evitato Un breve vademecum realizzato dagli esperti della Infectious Diseases Society of America per affrontare nel modo giusto alcune malattie infettive Non tutte le malattie infettive vanno trattate con cure a base di antibiotici, e alcune meno di altre. Un breve vademecum messo a punto dagli esperti della Infectious Diseases Society of America indica cinque casi in cui la somministrazione di questo tipo di medicinali è vivamente sconsigliata. 1. Batteriuria asintomatica - Si tratta della presenza di batteri nelle urine senza sintomatologia urinaria come dolore o bruciore. Gli esperti americani sconsigliano l'assunzione di antibiotici in questo caso, dal momento che aumenterebbe il rischio di infezione da Clostridium difficile e lo sviluppo di batteri resistenti ai farmaci. 2. Infezioni del tratto respiratorio superiore - "Queste infezioni sono in genere di origine virale e pertanto gli antibatterici sono inefficaci, inappropriati e potenzialmente pericolosi", spiegano gli infettivologi americani. La stessa indicazione non vale però per le infezioni che colpiscono le stesse zone come lo streptococco di gruppo A e la pertosse, che invece vanno trattate con farmaci antibiotici. 3. Dermatite da stasi agli arti inferiori - Secondo i medici americani la soluzione più efficace è basata sull'elevazione degli arti colpiti e sulla compressione. "In questi casi gli antibiotici non migliorano i tassi di guarigione e potrebbero portare al ricovero ospedaliero aumentando i rischi per la salute del paziente". 4. Infezione da Clostridium difficile - Si tratta di un batterio pericoloso che può provocare crampi addominali e malattie tra cui la colite pseudomembranosa. Un uso regolare di antibiotici potrebbe distruggere anche quei batteri "buoni" che tengono "confinato" il Clostridium impedendogli di infettare l'organismo. Il sintomo discriminante che indica che l'infezione va trattata è la presenza di diarrea. Nel caso di feci formate, invece, è praticamente inutile procedere al test e alla cura farmacologica. 5. Endocardite infettiva - La cura a base di antibiotici è totalmente sconsigliata nei pazienti colpiti da prolasso della valvola mitralica, in quanto il rischio di complicanze cardiovascolari supererebbe gli eventuali benefici. (Salute, Tgcom24) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 609 LA PRIMA REGOLA PER VINCERE L'ANSIA? TROVARE QUALCUNO DISPOSTO AD ASCOLTARCI Poi largo alle tecniche di respirazione, rilassamento e alle abitudini benefiche per il nostro corpo Nella sala d'attesa del dentista, davanti all'ufficio del capo, alla cattedra del professore più odiato: sono mille le situazioni della vita quotidiana che possono indurci in uno stato di ansia. Lo stress sale alle stelle, il tempo sembra fermarsi, la nostra mente non risponde più ai comandi. Cosa fare per uscire da questa situazione di impasse? Lo abbiamo chiesto a R. Truzoli psicoterapeuta dell'Ospedale Luigi Sacco di Milano. Qual è il confine tra stress e ansia? Lo stress è la risposta naturale che il nostro organismo mette in atto quando si trova ad affrontare una situazione di pericolo. Per difenderci o prepararci alla fuga, il nostro corpo attiva una serie di meccanismi fisiologici che generano un aumento della tensione muscolare, della temperatura, così come un'accelerazione del battito cardiaco e della respirazione. Questa condizione, però, deve essere temporanea: se si protrae nel tempo, allora si entra nella patologia, con tutta una serie di sintomi che a lungo andare possono scatenare danni d'organo, ad es. a livello gastrointestinale, cardiovascolare,sulla pelle e sul sistema immunitario. Come ci si accorge di aver valicato quella soglia? Dal modo con cui cambiano i nostri comportamenti. Quando lo stress diventa cronico e apre le porte all'ansia, diventiamo iperattivi, irritabili, spesso soffriamo di insonnia, non riusciamo più a controllare gli impulsi e ci arrabbiamo più spesso. A questi sintomi, spesso si aggiunge anche la depressione: iniziamo così a sentirci inadeguati, incapaci di affrontare i problemi della vita quotidiana, e ci convinciamo di non avere vie d'uscita. Come bloccare questa spirale? La prima regola è trovare qualcuno che sia disposto ad ascoltarci. Pensiamo ad es. ad un lavoratore che deve affrontare il capo per chiedere un aumento o un giorno di ferie. La prima cosa che deve fare per superare questa prova è cercare il supporto di un collega con cui condividere le proprie preoccupazioni: in questo modo ci si sente meno soli. Cosa fare invece per quel nodo in gola che toglie il respiro? Quella sensazione dipende dal fatto che la respirazione ansiosa è corta, di petto, veloce: in questo modo il cervello viene ossigenato male e l'alterazione delle concentrazioni di ossigeno e anidride carbonica viene letta come un segnale di pericolo. Per affrontare questa situazione è utile respirare con il diaframma, una tecnica che può aiutarci a predisporre al meglio la nostra mente. Per farla basta un minuto, anche mentre aspettiamo l'autobus o il famoso colloquio. Proviamo dunque a respirare con la pancia tenendo fermo il petto: inspiriamo per 3 secondi contraendo il diaframma e buttando in fuori la pancia; poi tratteniamo il respiro per un secondo; infine espiriamo in altri 3 secondi tirando lentamente in dentro la pancia. E quando la mente va in tilt? Bisogna bloccare i pensieri negativi invadenti che portano a rimuginare sul passato o a immaginare un futuro difficile producendo una forte ansia anticipatoria. In questi casi possono essere molto utili le tecniche di concentrazione come la mindfulness. Queste permettono di vivere nelle emozioni del presente senza farsi travolgere. Un es. è il cosiddetto “bodyscan”: per qualche minuto si focalizza l'attenzione sulle diverse parti del corpo in sequenza, in modo da percepire che la mente è libera e distaccata, non più preda delle nostre emozioni. Un corretto stile di vita può aiutare contro l'ansia? Certamente. Per recuperare una sensazione di benessere possiamo migliorare la nostra alimentazione e crearci delle abitudini positive, come ad esempio quella di praticare attività fisica: a volte basta una semplice passeggiata per scaricare la tensione e migliorare il tono dell'umore. L'importante è fare qualcosa che ci piace: rinchiuderci in una palestra contro voglia rischia di essere controproducente. (OK, Salute e Benessere) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 609 SCIENZA E SALUTE SE SI MODIFICA LA FORMA (FARMACEUTICA) CAMBIA ANCHE LA SOSTANZA Frantumare o sciogliere una compressa non equivale a prenderla integra perché la formulazione riveste una grande importanza sulla farmacodinamica e sull'esito di una terapia. Malgrado ciò molte persone non sono abbastanza informate o hanno difficoltà a rispettare la forma originale di un medicinale al momento della sua assunzione. Secondo una ricerca pubblicata dal Journal of Pharmacy Practice and Research,  il 14% dei pazienti, infatti, non è capace o non riesce a deglutire compresse o capsule. Chi assume più di quattro farmaci o di dosi al giorno è inoltre più incline a frantumare le pillole o ad aprire le capsule per inghiottirne il contenuto, piuttosto che assumerle intere. È interessante notare che alcuni adottano questo comportamento anche se potrebbero deglutire senza problemi. Come ricordano gli autori, la tecnica di preparazione e la forma possono influenzare profondamente la validità e la tossicità di un farmaco e ogni principio attivo ha una sua formulazione specifica in base all'effetto ricercato, intervenire su questi aspetti potrebbe diminuire l'efficacia della terapia o aumentare il rischio di effetti indesiderati. Dallo studio emerge un dato ancora più sorprendente: la maggior parte dei partecipanti ha deciso di alterare la forma originale del farmaco senza consultare gli operatori sanitari di riferimento ma chiedendo consiglio soltanto a parenti e amici. Nessuno di coloro che ha lamentato difficoltà di deglutizione ha coinvolto il farmacista nella richiesta di un consiglio su come facilitare la deglutizione. E questo è un problema. Perché interessa il farmacista: sempre più spesso l'efficacia di una terapia è legata alla forma farmaceutica, specie se a rilascio modificato. Occorre assumere un ruolo pro-attivo nell'informare i pazienti e rendersi disponibili a sciogliere dubbi e affrontare difficoltà nell'assunzione dei farmaci. (Farmacista 33) PILLOLA 5 GIORNI DOPO. RICETTA SOLO PER LE MINORENNI. AIFA HA DECISO Il Cts dell’Agenzia del farmaco ha preso la sua decisone. Via l’obbligo di ricetta, come indicato dall’Ema, e via anche il test di gravidanza. Ma per le minorenni servirà ancora la prescrizione del medico per maggiore tutela verso un uso incontrollato. L'Aifa ha deciso. Rispettato, ma solo in parte il parere del Consiglio superiore di sanità che raccomandava il mantenimento dell’obbligo di ricetta per tutti. Per l’Aifa – come riferisce l’Ansa - la pillola anticoncezionale d’emergenza EllaOne deve infatti restare con obbligo di prescrizione medica ma solo per le minorenni. Scompare poi anche l’obbligo del test di gravidanza che era stato introdotto in Italia al momento della messa in commercio nel 2012 (unico paese europeo ad averlo previsto). Il direttore dell’Aifa Luca Pani l’ha spiegata così all’Ansa: “Il farmaco non ha grandi problematiche ma sull'uso ripetuto e incontrollato non ci sono dati sufficienti per garantirne la sicurezza. E per tutelare le più giovani e visto che in Italia esiste la possibilità di prescrivere la pillola in ogni momento in ospedali e consultori, è stato deciso di lasciare questo limite. Si tratta di una decisione ancora più moderna di quella dell'Ema''. (Farmacista online) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 609 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE: “UN FARMACO PER TUTTI” L’Ordine in collaborazione con Federfarma Napoli, con la curia arcivescovile di Napoli e con il patrocinio della Regione Campania, ha organizzato l’iniziativa benefica “Un Farmaco per Tutti”. Il progetto ha come finalità il riutilizzo di farmaci non ancora scaduti e correttamente conservati donati da cittadini e raccolti nelle farmacie che aderiranno al progetto. Il tutto per finalità umanitarie ed assistenza socio-sanitaria. I farmaci raccolti all’interno delle farmacie resesi disponibili saranno poi smistati ai vari enti assistenziali che hanno aderito all’iniziativa. Modalità di Raccolta: Presso tutte le sedi delle farmacie aderenti all'iniziativa sarà visibile il logo "Recupero Farmaci validi non scaduti – Un Farmaco per tutti" ed all'interno di queste, sarà opportunamente collocato apposito contenitore di raccolta. I cittadini che si recheranno presso le farmacie aderenti per effettuare la donazione, prima di immettere i medicinali nell'apposito contenitore riceveranno la collaborazione del Farmacista, il quale effettuerà le verifiche di cui all’ art.4 del regolamento, annullerà le fustelle (laddove presenti) apponendo un timbro o un'etichetta riportante la dicitura "Farmaco donato. Vietata la vendita, Un farmaco per tutti”. La raccolta riguarderà sia:  farmaci non scaduti con non meno di otto mesi di validità le cui confezioni siano integre;  farmaci acquistati in farmacia dal cittadino e immediatamente donati. S'intendono integre le confezioni che non presentino evidenti danneggiamenti ed in cui siano chiaramente identificabili il nome commerciale o il principio attivo, il lotto e la scadenza e quant’altro sopra indicato. Sono esclusi:  i farmaci che appartengono alle tabelle delle sostanze stupefacente e psicotrope (Testo aggiornato del DPR 309/90),  i farmaci da conservare a temperature controllate (catena del freddo)  i farmaci ospedalieri (fascia H). Sono altresì esclusi i flaconi e tubetti non sigillati. Sarà cura del Farmacista verificare le suddette condizioni. Coloro i quali intendono partecipare all’iniziativa potranno segnalarlo ai responsabili del progetto, in rappresentanza di Ordine e Federfarma: ï‚· Vincenzo Santagada, cell. 339 8177933 ï‚· Riccardo Iorio, cell. 335 8393178 ï‚· Mariano Fusco, cell. 348 514 3155 I Colleghi che hanno intenzione di aderire al progetto sono invitati presso la Nostra sede il giorno Mercoledì 01 Aprile p.v. alle ore 14.00 per ricevere chiarimenti e dettagli sull’iniziativa.

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