Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno IV – Numero 598 AVVISO Ordine 1. Ordine: Quota sociale, 2015 2. ORDINE:Istituito un sussidio per i Colleghi Iscritti all’ALBO in Stato di Disoccupazione 3. Ordine: Convegno sul paziente emorroidario 4. 5. Mercoledì 11 Marzo 2015, S. Costantino Proverbio di oggi……….. Pe' n'aceno 'e sale 'e perzo 'a menesta (Per un granello di sale hai perso la minestra) ORDINE: CONVEGNO SUL “PAZIENTE EMORROIDARIO: RUOLO DEL FARMACISTA” Notizie in Rilievo Lunedì 16 Marzo, ore 21.00, Sede Nell’ambito del progetto di formazione e prevenzione, l’Ordine ha organizzato Scienza e Salute A 17 anni ancora senza una serata dedicata al paziente affetto da patologia emorroidaria. ciclo. Quale può essere Il tema: “Le possibilità terapeutiche nella malattia emorroidaria: ruolo del la causa? Farmacista” sarà affrontato dal prof. Gennaro Rispoli. Frankie, il cane che fiuta il tumore alla tiroide: 30 casi su 34 individuati TUMORI: QUELLO AL SENO PIU' DIFFUSO IN FAMIGLIE CON STORIA CANCRO Le donne il cui padre o fratello hanno o hanno avuto un tumore alla prostata sono più a rischio di sviluppare il cancro al seno. Prevenzione e Salute 6. Ordine: Esami del sangue: Gamma GT 7. Dieta, l'ormone dell'amore in spray nasale aiuta a mangiare meno 8. Allergie di primavera, ecco come evitarle: vademecum anti-pollini degli esperti del Bambino Gesù Questo probabilmente perchè le malattie sarebbero causate dallo stesso gene difettoso che si tramanda in famiglia. Almeno ne è convinto un gruppo di ricercatori della Wayne State University School of Medicine di Detroit, che hanno pubblicato uno studio sull'argomento sulla rivista Cancer. Dopo aver analizzato i dati riguardanti 78.171 donne e le loro famiglie i ricercatori hanno scoperto che  le donne i cui padri, fratelli o figli hanno avuto il cancro alla prostata, hanno il 14% di probabilità in più di ammalarsi di cancro al seno. Il rischio è risultato molto più alto, circa dell'80%, se il cancro alla prostata ha colpito, oltre al padre e al fratello, anche il figlio e se la loro madre o sorella ha sviluppato un tumore al seno. Questa sarebbe l'ulteriore prova che alcuni tipi di cancro al seno e alla prostata sono causati da uno stesso gene ereditato. "Questi risultati sono importanti - perchè possono essere utilizzati per sostenere un approccio da parte dei clinici a raccogliere la storia completa di tutti i tumori della famiglia del paziente, in particolare tra i parenti di primo grado, al fine di valutare il rischio dei pazienti di sviluppare il cancro". (Agi) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 598 SCIENZA E SALUTE Ordine: ESAMI DEL SANGUE Una sintetica «biblioteca» dei principali valori che si possono trovare sul referto Gli esami per il Fegato Sono diversi i test ematici che possono dare indicazioni sullo stato di salute del fegato. È importante valutarli nel loro insieme Nell’edizione odierna parliamo di Gamma GT Bilirubina Fosfatasi alcalina GammaGT Transaminasi Che cosa si misura: l’esame misura la concentrazione di GGT, o gamma glutamil transpeptidasi, nel sangue. GGT è un enzima che si trova soprattutto nel fegato e che di norma è presente nel sangue a livelli molto bassi. In presenza di un danno epatico, la quota di GGT nel sangue aumenta. In particolare, GGT è l’enzima epatico più sensibile per rilevare Gamma GT 10-100 U/L* 4-18 U/L* problemi a carico dei dotti biliari (canali per il passaggio della bile dal Donne fegato all’intestino, dove contribuisce alla digestione dei grassi). 6-28 U/L* Uomini Quando e perché il test è indicato: In genere il medico prescrive questo test in associazione ad altri esami di funzionalità epatica (fosfatasi alcalina, bilirubina, transaminasi AST e ALT), per valutare la presenza di una malattia del fegato o dei dotti biliari. Perciò l’esame è indicato per quei soggetti che manifestano segni o sintomi di una malattia epatica quali: ittero, nausea e vomito, gonfiore e dolori addominali, urine scure, sensazione di fatica e malessere generale, prurito. L’esame può essere inoltre utilizzato per distinguere tra una malattia delle ossa e un disturbo epatico nei casi di livelli elevati di fosfatasi alcalina, un altro enzima che può essere misurato con un test specifico. Il GGT è utilizzato anche nel caso di un sospetto abuso di alcol: risulta aumentato nel 75 per cento dei bevitori cronici. Come si fa il test: prelievo di sangue dalla vena di un braccio. È preferibile effettuare l’esame dopo almeno 8h di digiuno, perché il GGT diminuisce subito dopo i pasti. Si consiglia inoltre di evitare di bere alcolici nelle 24h precedenti l’esame, perché quantità minime di alcol possono causare aumenti del GGT. Esiste una variabilità che dipende dal sesso e dall’età:  il GGT tende ad aumentare con l’età nelle donne, ma non negli uomini. Comunque rimane sempre più elevato nei maschi rispetto alle femmine. Come interpretare i risultati dell’esame: Livelli di GGT bassi o normali non destano preoccupazioni perché sono indicativi di una buona funzionalità epatica: le probabilità che il paziente soffra di una malattia del fegato sono quindi basse. In alcuni casi la riduzione del GGT potrebbe dipendere dall’assunzione di certi farmaci, come la pillola anticoncezionale o i clofibrati (usati per abbassare i livelli di grassi nel sangue). Valori elevati di GGT indicano invece che qualcosa non va a livello del fegato o dei dotti biliari; quanto più alto è il GGT, tanto più grave è il danno epatico. Tuttavia un semplice aumento del GGT non permette al medico di discriminare tra una malattia e l’altra; per questo motivo l’uso del GGT è controverso e le linee guida dell’Associazione americana per lo studio delle malattie epatiche non lo raccomandano come esame di routine. Un GGT alto può anche essere indice di abuso di alcol o di alcuni farmaci, tra cui i FANS, certi antidepressivi, alcuni antibiotici, antistaminici e ormoni come il testosterone. In questi casi non si riscontrano alterazioni degli altri enzimi epatici. Quando la fosfatasi alcalina è aumentata, se anche il GGT lo è, allora si può sospettare una disfunzione epatica o biliare; se invece il GGT è nella norma, è più probabile che l’aumento di fosfatasi alcalina sia spia di una malattia delle ossa. (Salute, Corriere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 598 PREVENZIONE E SALUTE DIETA, L'ORMONE dell'AMORE in SPRAY NASALE AIUTA a MANGIARE MENO L'ormone dell'amore e del parto (ossitocina), somministrato sotto forma di spay nasale, riduce l'introito calorico di una persona, la quantità di cibi ingeriti, specie di quelli grassi e potrebbe divenire un ottimo strumento antiobesità. E' quanto dimostra una ricerca della Harvard Medical School a Boston. Lo studio, condotto per ora solo su uomini, mostra anche che l'ossictocina aumenta il metabolismo e migliora il controllo glicemico (dello zucchero nel sangue). Resta da capire il meccanismo d'azione dell'ormone che non sembra agire sul senso di sazietà percepito. L'ormone è fondamentale al momento del parto ma anche nell'instaurarsi del legame affettivo madre-figlio sin dai primissimi giorni di vita del bebé. Il suo uso è stato ipotizzato per svariate patologie anche complesse come l'autismo. L'ossitocina spray è un prodotto già approvato dalle autorità europee di controllo sui farmaci ma non da quelle statunitensi. Gli esperti Usa l'hanno somministrata a un campione di maschi dopo un breve periodo di digiuno e prima che venisse offerta loro una lauta colazione. Un altro campione di soggetti, invece, riceveva una spruzzata di placebo nella stessa formulazione spray e nelle stesse condizioni sperimentali. Ebbene, una sola dose di ossitocina è risultata sufficiente a ridurre l'introito calorico e la quantità di cibi consumati a colazione dai volontari. L'ossitocina risulta efficace anche nel migliorare il metabolismo e il controllo glicemico e nel ridurre il consumo dei grassi. (Il Messaggero) A 17 ANNI ANCORA SENZA CICLO QUALE PUÃ’ ESSERE LA CAUSA? Il ritardo può infatti dipendere da un’alterazione del sistema ipotalamo-ipofisi-ovaio oppure dalla mancata formazione di utero o ovaie La mia sorellina a 17 anni non ha ancora avuto le mestruazioni. Ho torto a preoccuparmi? Risponde Paolo Scollo, presidente Società italiana di oncologia ginecologica. Non c’è un’età precisa per il menarca, direi però che dopo i 17 anni è bene chiedere la consulenza di un ginecologo ed eventualmente di un endocrinologo. Il ritardo può infatti dipendere da un’alterazione del sistema ipotalamo-ipofisi-ovaio oppure dalla mancata formazione di utero o ovaie. Nel primo caso bisogna verificare dove si è verificato un problema nella «catena di comunicazione» che lega l’attività di ipotalamo, ipofisi e ovaio, che determinano il controllo endocrino della funzione riproduttiva nella donna. L’ipotalamo coordina i segnali che provengono da aree cerebrali superiori e dalla periferia (ovaie) e, tramite la produzione di neurormoni, stimola la ghiandola ipofisaria a secernere gonadotropine. Le gonadotropine ipofisarie inducono, a livello ovarico, la produzione di ormoni steroidei (estrogeni, progesterone e androgeni) e la gametogenesi (sviluppo della cellula uovo). Gli ormoni ovarici, specie gli estrogeni, modulano a loro volta l’attività endocrina ipotalamo-ipofisaria. Se qualcosa in questa «catena» si interrompe le mestruazioni non arrivano. Basta però eseguire alcuni esami del sangue per misurare la presenza dei vari ormoni, capire se c’è un problema e stabilire la cura. Nella grande maggioranza dei casi sono sufficienti farmaci (che sopperiscono o a stimolano la funzione interrotta) per riportare la situazione alla normalità. La mancata formazione di utero od ovaie è invece una condizione piuttosto rara, che si può accertare con un’ecografia pelvica. Se la ragazza non ha sviluppato le ovaie, si potrà sopperire alla loro funzione con una terapia ormonale. Infine, molto spesso la mancanza delle mestruazioni (per la prima volta o anche in giovani «già sviluppate») è dovuta a obesità, anoressia o bulimia. La prima cosa da valutare, quindi, è lo stato di salute psico-fisica generale della ragazza. (salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 598 ALLERGIE DI PRIMAVERA, ecco come evitarle: vademecum anti-pollini degli esperti del Bambino Gesù Un milione e mezzo di bambini e ragazzi con allergie nasali e pollinosi, almeno 1.000.000 i giovani sotto i 18 anni affetti da asma. In Italia il fenomeno allergie, tra marzo e aprile - quando cipressi, mimose, ulivi, parietarie e graminacee rilasciano i loro pollini in grande quantità - subisce un’impennata e diventa un problema per milioni di persone, adulti e bambini. All’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, centro specializzato per la diagnosi e cura di tutte le patologie allergiche, ogni anno vengono trattati circa 8.000 bambini e ragazzi, il 50% dei quali proprio per la pollinosi. Difendersi da questo male di stagione si può, a cominciare dai vaccini. «Le allergie - sottolinea Alessandro Fiocchi, resp. di Allergologia del Bambino Gesù – si combattono efficacemente con la iposensibilizzazione specifica, disponibile sia nella tradizionale somministrazione sottocutanea che per via sublinguale. Per evitare il riaffacciarsi dei sintomi è necessario prevenire con farmaci che impediscano al polline respirato infiammare le mucose. Le cure dovranno poi essere continuate per tutta la stagione di esposizione. Sapendo a cosa si è allergici è inoltre possibile pianificare i tempi della terapia e programmare le vacanze in periodi di alta pollinazione evitando, così, il contatto con gli allergeni presenti nelle città o nelle campagne». COSA SONO I POLLINI. I pollini sono minuscoli granellini che permettono alla pianta di riprodursi e vengono trasportati dal vento, dagli insetti e dall’acqua nel periodo dell'impollinazione. Da marzo a luglio la loro concentrazione cresce soprattutto nelle giornate calde, assolate e ventose (sono leggerissimi e facilmente trasportabili nell'aria). Più elevata di sera rispetto al primo mattino, la concentrazione dei pollini si riduce con la pioggia. Inoltre, maggiore è la prossimità alle piante e alle erbe che li producono, maggiore è la quantità di pollini che può causare un aumento dei disturbi alle persone allergiche. 10 CONSIGLI PER EVITARLI Oltre a proteggere i bambini allergici ai pollini con i vaccini, le famiglie possono adottare alcuni semplici ma utili accorgimenti: 1. Evitare in primavera i prati, i campi coltivati e i terreni incolti. 2. Evitare, se possibile, nel periodo critico di andare o vivere in campagna. 3. Evitare le gite nelle ore mattutine, soprattutto nei giorni di sole con vento e tempo secco. Scegliere le ferie preferibilmente nel periodo in cui sono più forti i disturbi, per recarsi al mare o in alta montagna. Ricordare che nelle medie altitudini (600-1000 metri) le stesse piante liberano i pollini circa un mese più tardi rispetto alla pianura. 4. Evitare per le vacanze le zone di aperta campagna. Preferire per le passeggiate il sotto bosco dove, più difficilmente giunge il polline. 5. In auto, se possibile, tenere i finestrini chiusi e accendere, dopo aver verificato la pulizia dei filtri, i sistemi di condizionamento. 6. Nel periodo critico praticare sport preferibilmente in luoghi chiusi, palestre e piscine coperte. 7. Non tagliare l'erba del prato nel periodo di malessere e non sostare nelle vicinanze quando altri tagliano, o hanno tagliato l'erba. 8. Nel periodo critico evitare la bicicletta o il motorino. 9. Possono essere utili mascherine a copertura di bocca e naso. Indossare occhiali da sole. 10. Durante la stagione pollinica, cambiarsi i vestiti rientrando in casa, fare lavaggi endonasali, doccia e sciacquare il viso e i capelli. Evitare il contatto, con il fumo di tabacco e in quel periodo, anche con polveri o peli di animali domestici. (Salute, Il Messaggero) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 598 SCIENZA E SALUTE FRANKIE, IL CANE CHE FIUTA IL TUMORE ALLA TIROIDE: 30 CASI SU 34 INDIVIDUATI Non è il primo animale che aiuta nella diagnosi di cancro. Ma il suo margine di errore è solo il 12 per cento e viene studiato al meeting annuale della Endocrine Society Dolore al collo, raucedine, nodulo indolore sotto il pomo d’Adamo, mal di gola persistente: questi sono alcuni dei sintomi che dovrebbero allertare una persona e spronarla a fare un esame per escludere un cancro tiroideo. La tiroide è una ghiandola situata nel collo che produce gli ormoni che regolano il metabolismo, ma nel caso di un tumore a questa ghiandola il sistema metabolico va chiaramente in tilt. Lo può accertare uno specifico test o eventualmente un cane. Frankie. La storia di Frankie, entrata a pieno titolo nelle sale del congresso annuale dell’Endocrine Society, è infatti solo una delle tante storie che vedono i cani (e la loro straordinaria abilità olfattiva) protagonisti di diagnosi precoci che non raramente hanno salvato delle vite umane. Frankie è infatti prodigioso ed è allenato a riconoscere al volo un campione di urina di una persona con tumore alla tiroide da un campione di urina di una persona sana. Quando sente odore di tumore si sdraia a terra e quando riconosce un campione “pulito” si allontana: questi sono i suoi modi di rivelare la diagnosi che fiuta, con certezza quasi totale. Margine di errore. Ha azzeccato la diagnosi sull’88% dei 34 casi che gli sono stati sottoposti (ovvero in 30 pazienti), tutti formati da volontari che avrebbero dovuto sottoporsi ai test convenzionali per la diagnosi, normalmente basati su test che accertano i livelli ormonali nel sangue. Gli amici di Frankie Oltre a Frankie ci sono altri suoi simili che hanno registrato analoghi successi. Nei tumori all’intestino, ai polmoni, al seno o alla prostata. Cani talvolta addestrati e formati in appositi laboratori medici, e altre volte semplicemente cani che sono stati protagonisti di storie private e che, senza alcun training specifico, hanno saputo dare segnali eloquenti ai padroni di qualcosa che non andava nel loro corpo. Il naso elettronico . In realtà non vi è alcuna prova scientifica che i cani addestrati possano fiutare le molecole sprigionate da tumori, ma tante storie di cronaca dimostrano al tempo stesso come il naso canino sia capace di intercettare la malattia. In tutti i casi, come nota il Cancer Research britannico, sarebbe impraticabile reclutare i cani negli ospedali istituzionalizzandone il ruolo diagnostico. Piuttosto la scienza sta lavorando da tempo sull’insieme di composti chimici che i cani percepiscono nel caso di patologie tumorali, con l’obiettivo di creare un naso elettronico in grado di simulare l’olfatto canino. Cosa sente il naso di Frankie? Questa è la vera domanda per poter creare artificialmente un device capace di intercettare le stesse molecole sospette con esami non invasivi e meno costosi delle classiche biopsie. Nel frattempo però c’è il progetto di riconvertire un esercito di cani utilizzati in Iraq e Afghanistan per scovare bombe: ai veterani canini verrà assegnata una nuova casa e un nuovo compito e saranno addestrati a scovare i tumori. Perché una diagnosi precoce o quantomeno tempestiva è determinante nella lotta al cancro. (Salute, Corriere) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 598 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE: QUOTA SOCIALE Si Comunica che in questi giorni, Equitalia Sud SpA, Agente della riscossione dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli, sta recapitando l’avviso di pagamento relativo alla Tassa di iscrizione per l’anno 2015, di euro 150,00. Tutti i Colleghi che entro il 31 marzo p.v. non avessero ancora ricevuto tale avviso, possono rivolgersi direttamente agli Uffici dell’Ordine o inviare una e-mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. per conoscere le modalità di pagamento. Si ricorda che il mancato adempimento, fa venir meno il requisito per mantenere l’iscrizione all’Albo Professionale. ORDINE:Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti all’ALBO in Stato di Disoccupazione Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha approvato nel Consiglio del 19 Novembre 2014 uno specifico “Fondo di solidarietà” messo a bilancio nel 2015. Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2015 l’erogazione di un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche. Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti  i requisiti per la partecipazione,  l’importo del fondo di solidarietà  le modalità di partecipazione. L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata da: 1. Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale) ORDINE: CONVEGNO SUL “PAZIENTE EMORROIDARIO: RUOLO DEL FARMACISTA” Lunedì 16 Marzo, ore 21.00, Sede Nell’ambito del progetto di formazione e prevenzione, l’Ordine ha organizzato una serata dedicata al paziente affetto da patologia emorroidaria. Il tema: “Le possibilità terapeutiche nella malattia emorroidaria: ruolo del Farmacista” sarà affrontato dal prof. Gennaro Rispoli.

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