Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno IV – Numero 567 AVVISO Ordine 1. Crisi occupazionale: Istituito un fondo di solidarietà per i colleghi iscritti all’ albo in stato di disoccupazione 2. Vigilanza degli Ordini sul corretto esercizio della professione Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Via libera in Italia a una nuova arma contro leucemia mieloide cronica 4. Medicina: un farmaco ringiovanisce le difese immunitarie degli anziani Prevenzione e Salute 5. Cistite: dalle cause alla diagnosi alle cure, ecco come affrontarla nel modo giusto Curiosità e Salute 6. Sesso come terapia: la classifica dei dieci Paesi che "durano" di più sotto le lenzuola Mercoledì 28 Gennaio 2015, S. Tommaso d' Aquino, Valerio Proverbio di oggi……….. 'O pparlà chiaro è fatto pe' ll' amice Tra amici si deve parlare con chiarezza VIGILANZA DEGLI ORDINI SUL CORRETTO ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE Ecco una nota di sintesi su alcuni elementi fondamentali da ricordare per il corretto esercizio della professione e la lotta all’abusivismo in tutti gli ambiti in cui opera il farmacista. Il Consiglio Nazionale della Federazione ha deliberato di porre in essere “una lotta serrata all’abusivismo in tutti gli ambiti in cui opera il farmacista: dalla farmacia di comunità all’ospedale, dalla distribuzione alla ricerca” e, in questo senso, tutti gli Ordini provinciali sono invitati a vigilare con la massima attenzione sul corretto esercizio della professione. L’art. 8 della L. 175/1992 riconosce agli Ordini professionali la facoltà di promuovere ispezioni presso le sedi professionali dei propri iscritti, al fine di vigilare sul rispetto dei doveri inerenti alla professione. A tal proposito è opportuno rammentare alcuni profili di fondamentale importanza. Esercizio abusivo della professione: Al farmacista è vietato porre in essere, consentire o agevolare a qualsiasi titolo l’esercizio abusivo della professione (cfr. art. 3, comma 2, del Cod. Deont. Farm.). Tale comportamento costituisce anche un grave reato, sanzionato dall’art. 348 del Codice Penale e, per il farmacista che consenta o agevoli l’abusivismo, l’art. 8 della legge 175/1992 prevede anche l’interdizione dalla professione per un periodo non inferiore ad un anno. Obbligo di indossare il camice bianco e il distintivo professionale: Oltre ad essere previsto in alcune Regioni da specifiche disposizioni di legge, costituisce preciso obbligo deontologico per il farmacista (art. 5, comma 1, Cod. Deont. Farm.) che presta la propria attività al pubblico indossare il camice bianco e il distintivo professionale. La ratio di tale disposizione è di tutta evidenza e risiede nella necessità di garantire al cittadino la possibilità di individuare agevolmente e senza possibilità di equivoci il farmacista, unico professionista abilitato a fornire consigli sui medicinali. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 567 PREVENZIONE E SALUTE SESSO COME TERAPIA: LA CLASSIFICA DEI DIECI PAESI CHE "DURANO" DI PIÙ SOTTO LE LENZUOLA L'attività sessuale fa bene alla salute. Ma quanti minuti dura la "performance" media dei singoli Paesi del mondo? Ecco la top ten degli amanti più "resistenti" Il sesso come terapia: fa bene all'umore e al cuore e aiuta a combattere numerosi malanni, dal raffreddore alla cefalea. Una classifica mostra la top ten degli amanti più "resistenti" del pianeta, quelli che "durano" di più sotto le lenzuola. Il principio discriminante è la durata del rapporto sessuale in termini di minutaggio. Senza dimenticare altri importanti parametri come la frequenza e il numero complessivo degli atti sessuali. (Salute, Tgcom24) 1 Australia: 4 min. e 2 secondi. 6 Spagna: 3 minuti e 22 secondi. Al primo posto i maschietti del nuovissimo I maschietti Iberici si confermano “calienti” in mondo. E sebbene non brillino per la camera da letto. Alcuni esperti affermano che frequenza dei rapporti sessuali, gli australiani una durata così superiore rispetto agli altri non hanno rivali sulla faccia della Terra in Paesi Europei dipenda dalla sicurezza e dalla termini di durata. predisposizione della “vida locale”. 2 Stati Uniti: 3 minuti e 45 secondi. 7 Gran Bretagna: 2 muniti e 56 secondi. L’american style si rivela vincente (anche) in Nonostante passino per essere poco camera da letto. Gli amanti a stelle e strisce passionali, i Sudditi di sua maestà registrano sono celebri per non curarsi dei luoghi in cui tempi di permanenza sotto le lenzuola di tutto scatenare la loro passione. Che sia una classe rispetto, piazzandosi in alto anche per quanto vuota o un ascensore poco importa: ciò che riguarda la frequenza dei rapporti. conta è durare più di tutti. 3 Canada: 3 minuti e 41 secondi. 8 Francia: 2 minuti e 53 secondi. Il gradino più basso del podio è del nuovo I francesi ci battono per soli 3 secondi, e sono mondo. I Canadesi sanno decisamente trovare ai primi posti anche per frequenza sessuale. il modo giusto per tenersi “caldi”. In particolare, secondo un sondaggio, i maschietti del Quebec brillano per durata e piacere stimolato nelle donne. 4 Russia: 3 minuti e 31c secondi. 9 Italia: 2 minuti e 50 secondi. Si torna nel vecchio continente dove i “freddi” Il maschio nostrano è il nono amante più attivo sovietici non sono poi così freddi. Oltre a sulla faccia della terra. Niente male, se non durare molto di più a letto, i Russi si fosse per un piccolo particolare: gli Italiani distinguono anche per frequenza dei rapporti, sono gli eiaculatori più “veloci” nella top ten. posizionandosi al quinto posto nella hit Colpa della foga maschile e dell’irresistibile internazionale. fascino femminile? 5 Messico: 3 minuti e 23 secondi. 10 Cina: 2 minuti e 40 secondi. La lingua è la stessa ma i Messicani superano i Il paese più popoloso del mondo occupa il cugini europei per un solo secondo. Non è gradino più basso della top ten mondiale. Le difficile immaginare il perché: clima caldo, coppie cinesi sono però le più attive dal punto vestiti più leggeri, bellissime spiagge. Senza di vista sessuale, piazzandosi al I° posto per dimenticare il “calore” latino. tempo totale impiegato in attività … da letto. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 567 SCIENZA E SALUTE VIA LIBERA IN ITALIA A UNA NUOVA ARMA CONTRO LEUCEMIA MIELOIDE CRONICA Dopo l’ok europeo del 2013, è arrivata anche l’approvazione dell’Aifa per un medicinale efficace nei malati resistenti o intolleranti alle terapie finora disponibili Da questo mese di gennaio in Italia c’è un’arma in più contro due tipi di leucemie,  la leucemia mieloide cronica  la leucemia linfoblastica acuta Philadelphia positiva. L’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha infatti approvato il farmaco Ponatinib per i pazienti affetti da questi due tipi di tumore del sangue «resistenti o intolleranti a Dasatinib o Nilotinib e per i quali il successivo trattamento con Imatinib non è clinicamente appropriato; oppure, per i pazienti nei quali sia stata identificata la mutazione T315I». Una terapia efficace nei malati più «complicati»: Il nuovo farmaco arriva in Italia con un anno e mezzo di ritardo rispetto ad altri Paesi europei, essendo stato approvato dall’EMA (l’agenzia regolatoria europea) nel luglio del 2013, ma finora i malati italiani ne hanno potuto usufruire in via compassionevole direttamente dalla casa produttrice. «Usato come terza o anche quarta opzione - dice Michele Baccarani, direttore dell’Ematologia all’Università di Bologna - ha efficacia nella metà dei pazienti resistenti alle precedenti terapie, mentre mostra ancora resistenze nell’altra metà. Ma se si esamina il farmaco dall’ipotesi del suo utilizzo fin dalla prima linea, i pazienti resistenti non dovrebbero essere più del 5%, ipotizzando che un altro 5% lo diventi in seguito». Ponatinib è un farmaco della famiglia degli inibitori dell’enzima tirosin kinasi (il primo dei quali è stato lo «storico» imatinib che hanno cambiato la storia della leucemia mieloide cronica, permettendo in molti casi di raggiungere la guarigione. Ma c’è purtroppo una fetta di pazienti in cui i trattamenti oggi disponibili (imatinib, dasatinib e nilotinib), non funzionano: si creano intolleranze e resistenze, la malattia riesce a progredire. «Per questi pazienti vengono frequentemente a mancare opzioni terapeutiche dopo la perdita o la mancata risposta alla terapia iniziale e Ponatinib rappresenterà una nuova e validissima opzione terapeutica – spiega Fabrizio Pane, presidente della Società Italiana di Ematologia. In particolare nella leucemia linfoblastica acuta Philadelphia positiva, malattia molto aggressiva, questa nuova cura è spesso l’unica alternativa di trattamento». Leucemia mieloide cronica: fino agli anni Novanta era fatale: gli studi più recenti condotti su malati di leucemia mieloide cronica mostrano che oltre l’80% dei pazienti dopo due anni continua a rispondere positivamente al farmaco. Inoltre questo nuovo trattamento è ad oggi l’unico che agisce su una mutazione genetica particolarmente aggressiva (T315I) presente in alcuni malati di entrambe le neoplasie del sangue in questione. «In Italia, ogni anno, vengono diagnosticati circa mille nuovi casi di leucemia mieloide cronica - soffocante. Se fino agli anni 90 la malattia risultava spesso mortale, ora può essere controllata grazie a farmaci intelligenti. Tuttavia, per quella parte di pazienti che non risponde alle terapie disponibili la patologia può rivelarsi fatale. Per queste ragioni noi pazienti guardiamo con grande speranza e fiducia ai progressi scientifici e all’arrivo di farmaci innovativi, che consentono di convivere serenamente con la malattia e di riappropriarsi del proprio futuro». (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 567 PREVENZIONE E SALUTE CISTITE: DALLE CAUSE ALLA DIAGNOSI ALLE CURE, ECCO COME AFFRONTARLA NEL MODO GIUSTO «Un intestino sano è la miglior difesa contro la cistite». Dallo stile di vita alla diagnosi alle cure, ecco cosa fare in caso di cistite. Dolorosa, fastidiosa e spesso cronica. Di cistite non ce n’è una sola, in quanto le cause che scatenano questa patologia possono essere diverse. Abbiamo approfondito l’argomento della cistite cosiddetta “classica”, la più comune, con Monica Sommariva, dirigente medico presso la divisione di Urologia dell'Ospedale "G.Fornaroli" di Magenta -Azienda Ospedaliera- Ospedale Civile di Legnano. Quali sono le diverse forme di cistite? La cistite batterica è la più comune e si presenta nelle donne a tutte le età. La cistite abatterica invece colpisce uomini e donne e spesso non è riconosciuta ed è curata nel modo sbagliato. Nella donna può cronicizzarsi ed evolvere nella Sindrome del dolore vescicale, mentre nell'uomo l'organo bersaglio è la prostata causando una prostatite infiammatoria molto dolorosa ribelle ai comuni trattamenti. A seguito di instillazione endovescicali con chemioterapici o immunoterapici per l'eradicazione del tumore vescicale si può presentare la cistite chimica, molto dolorosa e fino a poco tempo fa incurabile. La radioterapia alla zona pelvica può provocare, anche a distanza di cinque o dieci anni, la cistite attinica: il danno provocato alla mucosa dalla radioterapia è tale da provocare sanguinamento vescicale persistente con il rischio, fino a qualche anno fa, di dover asportare la vescica per far cessare il sanguinamento e togliere il dolore. Infine molto frequente è la cistite "da luna di miele" post rapporto sessuale. Come si manifesta? Il sintomo più importante è la comparsa improvvisa del bisogno di urinare, anche ogni 15-20 minuti, di giorno e di notte. La minzione è molto dolorosa, accompagnata da bruciore e senso di peso sovrapubico. Nei casi più gravi può verificarsi anche febbre. Di solito questi sintomi durano da una settimana a dieci giorni, con una media di quattro o cinque giorni. Pronto soccorso mirato: come intervenire? La prima regola è di non utilizzare mai antibiotici, se non in presenza di febbre. I farmaci utilizzati nel trattamento della cistite sono chemioterapici e antimicrobici, da somministrare due volte al giorno per almeno 4 o 5 giorni o comunque fino alla scomparsa dei sintomi. Non dimenticarsi di bere molta acqua per pulire il tratto urinario. Di recente si utilizza con successo un nuovo antibatterico, il D-Mannosio, che ha la proprietà di formare un film sull’apparato urinario che impedisce ai batteri di muoversi e di risalire, attraverso la vagina, in vescica. Attualmente molto efficace nel ridurre le recidive delle cistiti e per trattare le forme più gravi è l'utilizzo di sostanze quali l'acido ialuronico e il condroitinsolfato, sia per via endovescicale diretta con instillazioni o per via orale associati a farmaci tradizionali. Queste sostanze danno ottimi risultati nella ricostituzione della mucosa danneggiata dai processi infettivi con possibilità di guarigione. Perché ci si ammala e come mai la cistite può diventare cronica? L’intestino è un serbatoio di batteri che ci aiuta a sopravvivere. Se il sistema è in equilibrio e i batteri ci proteggono, non andiamo incontro a infezioni, ma se si verifica una disbiosi, cioè un disequilibrio della flora batterica, allora i batteri “cattivi” prendono il sopravvento. Tutto nasce nell’intestino, già da bambini: alcuni disordini intestinali trascurati, come la stipsi o un modo scorretto di urinare, possono determinare in futuro una predisposizione alla cistite, anche nelle forme croniche. Un intestino sano è la miglior difesa contro la cistite. PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 567 Se si ripresentano episodi di cistite ricorrente le indagini utili sono: oltre a una urinocoltura con antibiogramma e nell'uomo anche una spermiocoltura, è bene eseguire un esame delle urine completo, una compilazione del diario minzionale e del pH urinario, una flussometria con valutazione del residuo post minzione e una ecografia dell'apparato urinario. Uno stile di vita corretto può aiutare a prevenirne l’insorgenza? Senz’altro. Una dieta equilibrata, il più naturale possibile, povera di grassi e di proteine, non acida, senza eccessi di frutta, verdura e cereali che possono avere un’azione irritante è fondamentale per garantire un corretto funzionamento intestinale. Bere molta acqua. I probiotici non dovrebbero mai mancare, fin da bambini. Non utilizzare antibiotici se non nei casi di reale bisogno. Le sostanze acidificanti non giovano alla cura della cistite perché modificano il pH delle urine e l'eccesso di acido danneggia lo strato protettivo della mucosa vescicale rendendola fragile e peggiorando i sintomi. L’attività fisica regolare, dolce, rilassante, aiuta il movimento intestinale, tra le discipline consigliate il Pilates è efficace per il basso tratto urinario ed è preferibile a una corsa forsennata nello smog cittadino. Vanno evitati gli indumenti stretti, anche la notte, i jeans che non lasciano traspirare la pelle. No all’igiene intima con sostanze aggressive e sì ai prodotti a base di acido ialuronico, che apporta sostanze benefiche. Infine, un percorso di counseling può aiutare le persone a rendersi indipendenti e a gestire da soli, senza correre al pronto soccorso, non soltanto disturbi come la cistite, ma anche altre patologie frequenti e comuni. (OK, Salute e Benessere) SCIENZA E SALUTE MEDICINA: UN FARMACO RINGIOVANISCE LE DIFESE IMMUNITARIE DEGLI ANZIANI In un farmaco oggi in uso nei trapianti di organo (rapamicina) potrebbe celarsi la chiave per vivere più a lungo e in salute ritardando il fisiologico invecchiamento del sistema immunitario nell’anziano. Una dose di rapamicina spegne un ”interruttore molecolare” (chiamato mTor) e, così facendo, ringiovanisce il sistema immunitario nell’anziano, rendendolo più forte ad esempio contro infezioni come l’influenza. La scoperta e’ frutto di uno studio della Novartis pubblicato a fine anno (24 dicembre) sulla rivista Science Translational Medicine. Lo studio, può avere ricadute importanti per ritardare l’invecchiamento: non a caso la rapamicina si e’ dimostrata in grado di allungare la durata della vita del topo e lo scorso ottobre in un convegno a Seattle e’ stato annunciato l’avvio di sperimentazioni su cani usando la rapamicina per vedere se il farmaco puo’ allungare anche la vita di questi animali. Finora pero’ non erano stati studiati gli effetti sull’uomo del farmaco (una medicina che previene il rigetto di organi dopo il trapianto) nell’ambito della ricerca anti-ageing. Il sistema immunitario nell’anziano è debilitato e va incontro a un declino inesorabile. Non a caso gli anziani sono più suscettibili a infezioni e, ad es., il vaccino anti-influenza funziona meno bene su di loro. Gli esperti hanno mostrato che anziani che hanno ricevuto una dose sperimentale di rapamicina sviluppano il 20% di anticorpi in più contro l’influenza in seguito al vaccino; inoltre che dopo la somministrazione del farmaco il loro sistema immunitario appare come ringiovanito, in particolare presenta un minor numero di cellule che ostacolano il buon funzionamento delle difese immunitarie. Questi risultati lasciano intravedere la possibilità che spegnere mTor può rallentare l’invecchiamento delle difese immunitarie nell’anziano. (Salute, Meteoweb.eu)

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